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Autore: Nat_Matryoshka    14/02/2014    6 recensioni
È stato solo un incubo. Un altro stupido incubo che riguarda Voldemort, il passato e un ragazzo che non è mai esistito.
[Snily, molto sperimentale]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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When I wake up
the dream isn’t done
I wanna see your face and know I made it home.
If nothing is true, what more can I do?
I am still painting flowers for you…


 
 
 
 

Just a butterfly, a dream.
 
 



Buio e silenzio. Un vortice dal quale è difficile sottrarsi, profondo come il gorgo di un mulinello, oscuro, impenetrabile. Le pareti che si chiudono attorno a lui sembrano sorreggerlo e spingerlo ancora più in profondità al tempo stesso, accompagnandolo in una discesa inesorabile tra i ricordi. Fili neri di fumo, un Pensatoio che lo inghiotte e lo rende partecipe dei suoi eventi, senza lasciarlo andare, sempre più giù, sempre più giù…
 
 
Un bambino sta spiando due bambine che giocano nel prato. Una delle due grida qualcosa contro la più piccola, che nonostante tutto continua a cercarla, gli occhi verdi luminosi, pieni di un desiderio di farsi accettare più forte di ogni altra cosa. Mentre la sorella si allontana, la piccola si volta, il viso ancora luminoso, e incontra lo sguardo del bambino. Sorride.
 

“Una notte Zhuangzi sognò di essere una farfalla che volava spensierata…”
 

Lo scenario cambia, i bambini rimangono gli stessi: la Sala Grande di Hogwarts risplende di candele, i cappelli neri sembrano tante piccole formiche, in fila sotto le luci soffuse. Sta per cominciare lo Smistamento, la professoressa McGranitt ha preso il Cappello Parlante tra le mani e lo depone sulla testa della piccola rossa, emozionata e preoccupata come tutti i coetanei che la attorniano. Un po’ a distanza, il bambino dai capelli neri la osserva, trepidante.
“Grifondoro!”

Il Cappello Parlante ha deciso, e la Sala esplode in un applauso generale. Il ragazzino odioso con il quale si sono scontrati in treno le sorride, cercando di iniziare una conversazione, ma lei non gli risponde, limitandosi a gettare un’occhiata al suo amico, che la ricambia con una punta di tristezza. Il primo ostacolo tra loro si è formato.
 

“… Dopo essersi svegliato, si sentì confuso.”
 

I giorni, i mesi, gli anni a Hogwarts trascorrono, e lo spazio che si è creato tra loro è sempre più grande. Cercano di trascorrere il maggior tempo possibile assieme, ma le loro amicizie li tengono divisi, e i loro interessi contribuiscono ad acuire il senso di lontananza che li divide. Un Serpeverde e una Grifondoro che si frequentano? È inammissibile per chiunque, le due Case sono unite da reciproca antipatia fin dalla fondazione della scuola, e le prese in giro dei rispettivi compagni non fanno che peggiorare le situazione. E il punto di rottura, purtroppo, giunge inaspettato.
“Non mi serve l’aiuto di una piccola, schifosa Mezzosangue!”

 

“Si chiese come avrebbe potuto determinare se era veramente Zhuangzi quando aveva appena finito di sognare di essere una farfalla….”
 

Le stagioni continuano a susseguirsi, ma non sono scandite dalla loro vicinanza. Lei sorride al fianco di quello che una volta era un odioso ragazzino, e che ora è il suo fidanzato. Lui la guarda allontanarsi mano nella mano con lui, ridere, pianificare tante piccole cose che, una volta, erano una sua prerogativa… Sempre più distante, sempre più di qualcun altro, sua solo nei ricordi che cerca disperatamente di stringere a se. Ma non può farci nulla: a volte bastano pochi colpi di pennello per disegnare il destino, e una volta che la prima pennellata è tracciata, le altre arrivano da sole. La vita è una pittrice attenta e scrupolosa, dopotutto.
 
“Se ami veramente Lily Potter, se la ami ancora, allora il tuo destino è segnato”.
 
Una nuova vita inizia dopo quel terribile 31 ottobre, assieme al crollo di gran parte delle sue certezze e di ciò in cui credeva. Aver scelto una strada che non ha mai sentito sua è stato un errore, che non può e non deve ripetersi: è questo ciò che si è ripetuto per anni, la consapevolezza che lo ha portato a diventare una spia, a vivere di copertura, a odiare e proteggere il ragazzo nato dalla persona che amava e da quella che detestava di più. Cos’altro potrebbe fare, se non sottomettersi a un destino capriccioso? Assecondarlo è l’unico modo di riportare alla vita chi amava, almeno nel ricordo.
E dopo un percorso di anni, ecco che le carte cambiano nuovamente, ecco che si ritrova disteso su uno sporco pavimento di pietra, ansante, la gola perforata dai morsi dell’enorme serpente che lo ha attaccato, guidato dalla mano di chi lo ha creduto un alleato per mesi, ma che ora non gli riconosce più alcuna utilità. Ed è proprio il ragazzo che non ha mai sopportato, quell’Harry Potter che racchiude in se così tanto di James (e di Lily) Potter, a raccogliere i suoi ricordi, il filo sottile e nebuloso che si dipana dalla bacchetta e, dalla boccetta nel quale è stato confinato, si riversa in un torrente di sensazioni, grida, pensieri, parole non dette, orrori, gioie nascoste. Un Pensatoio.

 
“Ha gli occhi di sua madre, Severus”.
 
“… o una farfalla che aveva appena iniziato a sognare di essere Zhuangzi.”
 
 


Scivola, si confonde con l’oscurità, diventa un tutt’uno.
Cade, cade cade…

 
… Un trillo.
 

Il pavimento freddo scompare, la sensazione di abbandono e dolore si affievolisce, facendosi
sempre più lieve, senza peso. Le palpebre, ora stranamente più leggere, sembrano volersi sollevare da sole, come attirate da qualcosa che richiama ogni fibra del suo corpo. Una piccola voce acuta, insistente.
“Papà? Papà? Sei sveglio?”
Gli occhi di Severus Piton si aprono, piano, inquadrando nel loro campo visivo ancora confuso il viso paffutello di una bambina di sei anni, gli occhi castani interrogativi puntati sul suo viso, il pigiamino ancora indosso. Lo fissa con tanta dolcezza da infondergli, anche se solo per un attimo, un moto di sollievo dritto nel cuore. L’uomo cerca di sollevarsi appena, ma ricade sui cuscini e realizza finalmente dove si trovi: casa sua, in una normalissima mattinata londinese, non gli è mai parsa così meravigliosa.
È stato solo un sogno.
La bambina non riceve risposta, ma la mano del padre le accarezza la guancia, un po’ per contraccambiare la sua sollecitudine e un po’ perché, in fondo, i resti del sogno fanno fatica a staccarsi dalla sua mente. Vuole avere la certezza che tutto – dalla lampada sul comodino ai libri sugli scaffali, al sorriso di sua figlia – è reale, tangibile, vicino a lui.
“Mamma dice che i pancakes sono pronti”.

 

È stato solo un incubo. Un altro stupido incubo che riguarda Voldemort, il passato e un ragazzo che non è mai esistito.
 

Si alza, ancora un po’ incerto, e si fa strada attraverso il salotto, concentrandosi su ogni passo come qualcuno che non abbia mai camminato veramente nella propria vita. Ma, man mano che avanza, ogni cosa gli sembra più familiare, perfino gli schiamazzi del traffico fuori dalla finestra della cucina, o il borbottio del bollitore sul fuoco, che prima lo infastidivano. Seduto a tavola con sua moglie e con Serenity, nulla ha più importanza, e i barlumi del sogno si dissolvono, come i fili di fumo sottili che fuoriescono dal bacile di pietra nel quale gli umani li riversano.
La farfalla è un uomo, o è l’uomo ad essere una farfalla? Non ha importanza, alla fine. Il sogno si dipana come un filo dal capo incerto, e ogni cosa perde consistenza, cade, diventa nera, muta.

 

“Guardami”.
La frase gli sfugge dalle labbra quasi involontariamente, ma è Serenity a voltarsi: gli occhi, scuri e densi come quelli del padre, sembrano brillare con intensità ancora maggiore.










***
Per un San Valentino davvero masochista, cosa c'è di meglio di andare a rispolverare una Snily angst scritta qualcosa come due anni fa e mai pubblicata?
*piange in un angolino*
Anyway, ho scritto questa shot un secolo fa: ho sempre nutrito una sorta di timore reverenziale nei confronti del fandom, forse perché HP è veramente la saga con cui sono cresciuta e che mi ha accompagnato per tutta l'adolescenza, qualunque cosa scrivessi mi sembrava un orrore. Ma grazie alla persuasione di TsunadeShirahime (a cui l'avevo dedicata qualche compleanno fa)... eccola a voi. Più che una OS è una specie di esperimento, ma spero comunque di essere riuscita a offrire qualcosa di leggibile su due personaggi che amo profondamente <3
Il sogno della farfalla è un racconto tradizionale cinese (i miei studi mi condizionano ovunque!), l'idea di utilizzare il concetto di sogno/realtà in una storia è nato da tutte quelle fanart che presentano Piton e l'ipotetica figlia avuta da Lily. La canzone all'inizio, invece, è Painting Flowers degli All Time Low.
 
Alla prossima, cari lettori!
Nat
   
 
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