Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Calmoniglio    14/02/2014    2 recensioni
Lily si appena trasferita nella caotica Londra. Ormai in ritardo per andare a lezione si siede su una panchina a piangere per il disastro combinato. Ed è lì che incontrerà il gruppo più strano del mondo: Peter, Susan, Edmund e la piccola Lucy.
Un nuovo incontro che la porta in un magico mondo chiamato Narnia dove i ragazzi e le ragazze sono rispettivi re e regine. Qualcosa non va però, gli alberi sono malati e Aslan non si trova.
Nuove amicizie e nuovi amori. Vecchie rivalità e segreti. Antiche profezie da tempo dimenticate.
// Una ragazza insicura di sé con un gran dono riuscirà a salvare Narnia?”
Genere: Azione, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Allora, che ne dici di asciugarti quelle lacrime e raccontarci cos’è che non va?- disse Peter sorridendo.
Il suo sorriso era contagioso, così gli sorrisi di rimando. Si avvicinò, estrasse un fazzoletto e lasciai che mi asciugasse il viso dalle lacrime. Fu un attimo, all’improvviso mi sembrava di essere tornata bambina. Io e mio cugino facevamo una gara a chi arrivava prima in casa. Ero in netto vantaggio quando inciampai in un sasso e caddi, sbucciandomi un ginocchio. Faceva male, mi bruciava tutto. Iniziai a piangere, finché non mi raggiunse mio cugino. Era evidente che non sapeva che fare. Così, prima che arrivasse il nonno, mi asciugò le lacrime e improvvisò una barzelletta, era pessima ma almeno non mi faceva pensare al ginocchio. Soddisfatto, mi sollevò da terra e mi portò a casa sulle sue spalle, sperando che il nonno non facesse troppe domande. No, non ero più lì. Quel tempo era finito.
Adesso c’era Peter. Mi ero incantata, pensando al passato. Stavo velocemente diventando rossa e sperai vivamente che nessuno lo notasse.
- Allora- disse Peter –  ti va di raccontarci qualcosa?- perché voleva saperne di più? D’altronde io ero una ragazza come le altre. Anzi no, io ero decisamente peggio. Continuavo a tacere, mi sentivo in imbarazzo. Mi stavano guardando tutti, in attesa della mia risposta. Feci un respiro profondo e inizia a raccontare del lavoro nuovo di mio padre, del trasloco, di come avevo lasciato tutti e tutto, del ritardo a scuola e, infine, del mio fallimento. Finito il racconto, fu Susan a parlare per prima stupendomi  – Io, cioè … a noi ci dispiace per quello che stai attraversando. Vedrai, passerà tutto, ne siamo certi.- disse infine sorridendo.
- Abbiamo intenzione di stare qui tutta la mattinata? Potremmo andare a fare una bella passeggiata!- disse Edmund, cambiando immediatamente discorso – Prendiamo la metropolitana e andiamo a casa nostra! Dai, so che non vedete l’ora anche voi! –  continuò Edmund. Gli altri si scambiarono uno sguardo veloce e concordarono con la sua idea, evidentemente non avevano niente di meglio da fare, tipo andare a scuola. Ed io, cosa avrei fatto? Presero gli zaini, che nel frattempo erano su una panchina poco distante, e s’incamminarono verso la metropolitana. Io stetti lì a guardarli, insomma … non potevo mica prendere e andare con loro? Lucy mi vide, prese la mia mano e mi disse – Oh avanti! Vieni con noi, ormai sei dei nostri! – si voltò per chiedere conferma e gli altri annuirono con entusiasmo. Mi potevo fidare di loro? “Ormai sei dei nostri”, ero loro amica quindi? Ci conoscevamo da così poco, erano ancora degli sconosciuti. No, loro sono tuoi amici! Sussurrò una vocina. Ormai il danno era fatto.  Presi lo zaino e mi avviai con loro verso la metropolitana. In quei 5 minuti per arrivare alla metropolitana, notai che ognuno aveva un carattere diverso. Lucy era la più piccola ma anche la più spensierata. Edmund invece cercava sempre di fare il buffone. Susan era la più calma mentre Peter era una specie di capogruppo, cercava di tenere d’occhio tutti. Erano una vera famiglia, ed io mi sentivo un’intrusa. Rallentai il passo, osservando bene quel gruppetto. Distrattamente incrociai lo sguardo di Peter che si soffermò per aspettarmi.
- Come ti sembra Londra per ora?- chiese subito.
- Ehm, niente male-  non volevo essere maleducata, anche se Londra non mi piaceva proprio.
- Davvero?- disse scherzando. Non feci in tempo a rispondere, non mi ero accorta che eravamo già arrivati al binario. Tirava molto vento per essere in una metropolitana, non che ne fossi un’esperta, ma c’era qualcosa di strano.
- Ragazzi, pensate … - disse Susan
- Non lo so, forse, potrebbe … - Iniziò Lucy. Perché nessuno finiva la frase?
- Teniamoci per mano. – Urlò Peter. La sua mano prese subito la mia, stringendola forte. Il vento stava aumentando di velocità. Fogli e giornali svolazzavano avanti e indietro. In fondo alla galleria vidi il treno, tra poco questa storia assurda sarebbe finita. Ma il treno non si fermò, andò dritto, continuando la sua corsa. La stazione si stava pian piano sgretolando, come i fogli sul tavolo che con il vento prendono il volo. E … BAMM! Non eravamo più nella stazione. C’era più luce e l’aria era più fresca. Eravamo in una foresta, gli alberi erano così alti che sembravano toccare il cielo. Davanti a noi c’erano degli animali che stavano letteralmente parlando e alcuni nani. Okay, stavo immaginando tutto. Forse l’aria della metropolitana mi aveva fatto male. Ero agitata, per non dire spaventata. Com’era possibile? Un attimo prima erano in metropolitana e adesso … dov’erano precisamente? Stavo per chiedere spiegazioni a Peter quando i nani e gli animale si inchinarono dicendo – Bentornati re e regine di Narnia!-
  
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