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Autore: _Ash    14/02/2014    3 recensioni
-Il treno era fermo al binario 9 ¾ e tutti gli studenti accompagnati dai loro familiari, stavano ammassati davanti alla locomotiva che presto li avrebbero portati verso la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.- (1° capitolo)
Quest'anno, il loro primo anno a Hogwarts potrebbe essere molto più eccitante di quanto non crediate...tuffatevi anche voi in questa avventura, dove scopriremo la leggenda dei quattro maghi più irriverenti del secolo!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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BFH Snowflakes! ecco a voi il secondo capitolo e scusate il ritardo >.< Voglio ringraziare tantissimo chi ha letto e recensito il primo capitolo, ovvero _AnneMary_,Sayuri74 e Spirit734 <3 grazie davvero, ne sono felicissima e terrorizzata...spero di fare un buon lavoro e di non deludervi! ovviamente ringrazio anche chi mi legge senza scrivere, chi ha messo le storie tra le preferite: alinasasusa02 e Emma Hannowver; ricordate da Aprile12 e seguita da: Artemisia246, elanorstark17,Shin92 e ancora Spirit734^^
Ok, vi dirò che all'interno della storia ho usato altri personaggi legati ai nostri Big four, vediamo se indovinate di volta in volta di chi si tratta =P e poi...ho apportato alcune modifiche ad alcune case ^^ ma non voglio svelarvi altri particolari della storia *cheoranonricordo* xD
Buona lettura e ditemi se la storia vi piace >.< lo spero!!!

-Ash-







CAPITOLO 2: L’ARRIVO!

Il giorno era ormai calato, per far posto alla sera.
Il cielo era blu, ricoperto di piccole stelle luminose e l’espresso per Hogwats era ormai giunto a destinazione dopo ore e ore di viaggio, illuminando con il suo enorme faro, la via davanti a se.
Il treno iniziò a rallentare. Si poteva capire non solo dalla velocità che stava calando, ma dallo stridio dei binari a contatto coi freni ormai molto vecchi della locomotiva.
Nelle carrozze c’era una certa eccitazione che correva tra gli studenti, dei gridolini e un vociare allegro misto a nervosismo.
Eh si, perché finalmente oltre agli studenti più grandi, c’erano anche i novellini del primo anno, impazienti di scendere dal treno, di imparare nuovi incantesimi, ma soprattutto di scoprire in quale casa fossero smistati.
Quello forse era il momento più importante e snervante di tutti.

Il treno si fermò.
Gli studenti divennero un fiume verso le porte, tutti si misero in fila per scendere dal treno, così anche Lui si accodò.
Alcuni studenti iniziarono a spintonare e a dare gomitate per “smuovere la fila”, così iniziarono ad urlare questi, oltrepassando tutti facendosi strada in modo molto maleducato.
«Hey smilzo, facci passare!» chiese prepotentemente un ragazzo alto, dalla corporatura magra ma molto più muscoloso di lui, capelli corvini adornati da un cappello in testa e uno sguardo da duro.
Dietro di lui vi erano quelli che definì “I suoi seguaci”, due gemelli dai lunghi capelli biondi.

‘Ci risiamo. I classici bulli…’

Non riuscì a spiccicare una risposta adeguata che il ragazzino fu spintonato sul sedile di fianco, mentre lui e i suoi amici continuavano la loro opera.
«Hey!» disse il castano massaggiandosi la spalla, ma loro ovviamente non gli diedero retta
«Smilzo…da dove ti è venuto?» chiese un suo amico.
«Forte eh?»
«Io l’avrei chiamato…stuzzicadenti!» disse la ragazza bionda
«Oh, mia sorella ne ha detta una buona!» disse in tono da presa per il culo.
«Come ti permetti, scarafaggio ambulante!?»  si arrabbiò lei prendendolo per i capelli e tra i due scoppiò una lite che non fece che aumentare il malcontento tra i ragazzi che serpeggiava per i loro metodi poco gentili.
«Ma tu guardali…» si disse tra sé il ragazzo castano.
«Hey voi, piantatela subito!» urlò una voce femminile vicino al ragazzo che, il quale sussultò per lo spavento.
I tre allora si fermarono, si girarono pronti evidentemente ad attaccar briga e a larghi passi tornarono indietro, fissando in cagnesco la ragazza bionda con la treccia che aveva appena parlato.
Tutti rimasero a fissare la scena impauriti.
«E tu chi diavolo sei?» chiese in tono cattivo, cercando di incutere il più paura possibile, ma l’espressione di lei era inequivocabile: non aveva affatto paura.
«Quella che ti prenderà a pugni, se non la finisci subito e non chiedi scusa.» rispose in tono altrettanto minaccioso.
«Forse non sai chi hai di fronte e per questo sarai risparmiata, per oggi.»
«Ma fammi il piacere!»
«Hey attenta bambola, o Moccicoso ti ridurrà in poltiglia!» minacciò il suo amico bindo e sua sorella fece cenno col capo come a dire “Gia’”
«Già, anche se sei una ragazza, e molto carina devo dire…» il pugno arrivò come preannunciato, facendolo cadere per terra sotto lo sguardo stupito di tutti.
Silenzio.
«Che succede qui?» chiese una voce di un ragazzo che si fece largo tra la folla e nessuno rispose.
«Questi ragazzi facevano un po’ troppo i superiori, così gli ho dato una lezione.» disse pacatamente la ragazza.
«Capisco la situazione, ma vuoi ritrovarti espulsa già il primo giorno?» chiese sarcasticamente il ragazzo venuto in loro soccorso.
«Si dia il caso che io sia un Prefetto, e non posso certo tollerare simili attegiamenti.»
«Oh, io l ho trovata grandiosa!»
 lo interruppe il castano senza pensarci due volte e quando vide lo sguardo inceneritore del Prefetto, decise di cucirsi la bocca.
«Tuttavia sei del primo anno, non conosci ancora le regole, sei inesperta…sei in piena fase ormonale, e…»
«Come!?» chiese lei diventando adirata
«No. No. Niente.»  disse in modo tranquillo, quasi teatrale.
Astrid e il ragazzo castano si guardarono e lui fece segno come per dire “Non ha tutte le rotelle aposto.”
«Tu sei…?»
«Astrid.»
«Io mi chiamo Flynn Rider e vi pregherei di non combinare altri guai.» aggiunse per poi sparire trascinando Moccicoso ancora svenuto, impartendo l’ordine di rimettersi in fila e di non spintonare nessuno.
«Ah be…grazie Astrid.»
«Guarda che non l ho fatto per te.»
«Oh, certo, lo immagino.»
«Tu sei…?»
«Mi chiamo Hiccup.» felice che qualcuno gli avesse rivolto la parola non per offenderlo o altro.
«Bene Hiccup, ora ti presento due nuovi amici.»
Non ci poteva credere, tre nuovi amici già al primo giorno!
«Ti presento Tuono e Saetta.» disse alzando i pugni.

‘Ah, è questo il suo senso di “amici?”’

«Vedi di chiedere il loro aiuto ogni tanto.» disse passandogli a fianco e sparire tra la folla, mentre lui rimase qualche secondo imbambolato a fissare il punto dove poco prima c’era la ragazza per poi girarsi e notare che la fila era quasi finita, e che doveva darsi una mossa se voleva scendere.

Quando mise i piedi sull’asfalto non ci poteva credere; si sgranchì le braccia, le gambe, e il collo.
«Che fai, streccing?» chiese Merida.
«Non ne potevo più di starmene seduto.»
Ma la ragazza non gli didede retta, troppo presa a guardarsi intorno e a ripetere in tono eccitato «Sono a Hogwarts! Sono a Hogwarts!»
«Si be, è un piacere parlare con te…»
Così spostò lo sguardo attorno a sé e solo allora realizzò che si, era arrivato.
Finalmente era giunto a destinzione.
Si trovava a Hogwarts.
«Primo anno!! Qui!!»giunse una voce alle sue orecchie e vide che molti ragazzi circondavano un umone grasso e alto, capelli biondicci e due baffoni raccolti in due treccie laterali, e notò che faceva piuttosto impressione, infatti al posto della mano sinistra portava una protesi di ferro, stessa cosa per la gamba destra.
«Forza, seguitemi, da questa parte!!»
Molti dei ragazzini attorno a lui lo guardavano con sguardo preoccupato e spaventato, decisi comunque di seguirlo.
Il gruppo arrivò alla sponda del lago dove, ad attenderli, vi erano delle piccole barchette di legno usurate dal tempo.
«E noi dovremo salire li?» chiese Moccicoso ai suoi amici.
«Annegheremo di sicuro.» sentenziò Testabruta.
«Queste barche hanno molti più anni e tempra di voi ragazzini. Su, coraggio salite!» disse l’omone dando una pacca sulla spalla a questi che si ritrovarono col naso dentro la barca.
Jack rise di quello spettacolo, e non fu l’unico; notò un ragazzino gracilino che ridacchiò di quella scena e dopodichè salì anch’esso su una barchetta.
«Secondo te…affonderemo?» chiese Merida seduta accanto a lui e guardando la barchetta
«Oh, spero proprio di no. Sai che freddo nuotare fino al castello?» scherzò lui.
Dopo che tutti furono saliti, le barchette iniziarono a muoversi, molto lentamente, uscendo dalla boscaglia e inoltrandosi verso il centro del lago e via via che si allontavano dalla riva, gli alberi scomparivano, mostrando fette sempre più ampie di cielo stellato e…
«Wow, accidenti che roba!!» esclamò uno dei ragazzini in testa alle barche guardando in alto davanti a se e tutti, un po’ alla volta, restarono a bocca aperta dalla meraviglia che gli si parò davanti:
Il castello era enorme, scintillante di tante piccole luci che dovevano essere le finestre, apoggiato ad una scogliera a strapiombo affacciato sul lago.
Era uno spettacolo affascinante e tenebroso allo stesso tempo, poiché il castello era così immenso, imponente che esprimeva tutta la sua gloria e fama.

«E’ meraviglioso…» disse una ragazza dai lunghissimi capelli biondi nei quali scintillavano i riflessi d’orati delle lucine del castello.
I suoi occhi erano meravigliati da quello spettacolo notturno mai visto prima d’ora.
«Assomigliano molto a…alle lanterne di casa mia..» per un momento gli venne nostalgia di casa, ma se la fece passare subito ripetendosi “Hogwarts, sei a Hogwarts!”

Le barchette arrivarono all’altra riva e gli studenti furono accompagnati dentro il castello.
‘Finalmente, si va in scena’  disse tra se il giovane Jack.
   
 
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