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Autore: yuzuki chan    14/02/2014    3 recensioni
Acnologia semivana il terrore su tutta Fiore. Era venuto il momento di agire per i maghi di Fairy Tail. Gray e Juvia si dirigono verso la Cascata Eterna, inconsci di quello che stava per accadere...
Nessuno spoiler ;)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Gray, Fullbuster, Lluvia, Ultear
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu chiamale se vuoi, emozioni [Gruvia]'
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Raggiunsero la cascata dopo due ore di cammino. La pioggia li rallentava e Gray voleva fermarsi periodicamente per controllare lo stato di Juvia. Sapeva che il cambiamento improvviso del clima era stato causato dai suoi sentimenti, ma aveva preferito non informarsi sulle motivazioni di ciò.
Il viaggio fu prevalentemente silenzioso, una nube di imbarazzo era scesa sul gruppo. Solo Juvia la ruppe quando chiese a Gray di lasciarla camminare, ma la risposta negativa del mago bloccò ogni altro genere di conversazione.
Era ormai scesa la notte e perciò decisero di accamparsi in una pianura nei pressi della cascata. Gray preparò il giaciglio per tutti, mentre Ultear esplorava la zona circostante. Juvia sedeva sull’erba fresca avvolta in una coperta datale dal mago. Guardava fisso davanti a se per evitare il suo sguardo. La pioggia infatti non scendeva unicamente dal cielo. Piccole gocce cristalline scorrevano leggiadre sulle guance della ragazza, mischiandosi con le più impure lacrime celesti. Il cuore le doleva ancora ma non era quello il motivo del suo pianto . Aveva paura di perdere il ragazzo, per sempre. L’improvviso arrivo di Ultear aveva alzato una barriera tra di loro, anche se lui sembrava non essersene accorto, regalandole momenti di dolcezza infinita. Ma al cuore viene più facile analizzare i momenti bui del soffermarsi sugli aspetti piacevoli, enfatizzando il dolore.
Le speranze di potersi avvicinare a lui andavano affievolendosi. Ma non riusciva ad immaginarsi priva di quella presenza poichè con la sua assenza non sarebbe mai stata completa. Il suo cuore ormai si era fuso con il corpo del ragazzo e non sarebbe tornato indietro, mai più.
La pioggia si infittiva. Ormai non riusciva più a trattenere le lacrime. Juvia si alzò, dirigendosi ai margini della radura.
“Juvia! Dove stai andando!?” le disse Gray correndole incontro.
“Non seguirmi!”
“Juvia… cosa…”
“Voglio stare da sola, lasciami in pace!” urlò correndo via.
Gray rimase immobile a fissarla mentre si allontanava da lui.
Ultear arrivò in quel momento. Fissò contrariata la fuggitiva ed iniziò il suo resoconto. “Qui intorno è tutto tranquillo, nessun segnale della presenza del drago. Dietro alla cascata ho trovato il suo nido. Era freddo quindi deve esser passato molto dall’ultima volta che è stato qui. Domani direi di esplorare la caverna… Gray! Gray, mi stai ascoltando!?”
“Scusa, devo andare un attimo…”
“Hai intenzione di seguirla?” gli chiese secca.
“Non sono affari che ti riguardano” le rispose freddo, avviandosi nella direzione in cui era sparita l’altra ragazza. Ultear fissò per un attimo il corpo muscoloso del mago, poi si girò, sbuffando.
“Sono arrivata troppo tardi, eh? Ormai hai donato ad altri il tuo cuore…”
 
***
 
Aveva corso disperatamente senza una meta, il sentiero dietro di sé segnato dalle sue lacrime. L’istinto l’aveva guidata fino ad un laghetto naturale e qui, sedendosi sulla riva, cercò di recuperare la calma con un iniziale successo. L’acqua sortiva da sempre un effetto calmante sul suo spirito. Ma ora si volse indietro, nella speranza di vederlo.
“Non gli importa niente di me… è inutile che mi illuda… Non mi seguirà, rimarrà da solo con Ultear e… e…”
Stava per perdere nuovamente il controllo quando sentì la sua voce chiamarla. Era ancora distante, ma il suo timbro trasmetteva un tono preoccupato. Voleva rispondergli, informalo della sua posizione ma una parte di lei le impediva di farlo. Rimase ferma,con la voce dell’amato che le rimbombava in testa. All’improvviso un nuovo richiamo, questa volta più vicino. A breve l’avrebbe trovata. Presa dall’angoscia si alzò si scatto dalla pietra su cui si era adagiata, scivolando al contatto con il muschio bagnato. Cadde all’interno del laghetto, ma la pronta presa di una mano la fece rimanere a galla.
“Si può sapere cosa ti è preso?!” Gli occhi scuri e profondi di Gray la scrutavano intensamente, ma senza rabbia.
 Fu allora che, esasperata dalla situazione, gli raccontò tutto.
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: Ed eccoci al secondo capitolo :3 I motivi per odiarmi non ci sono ancora, ma prima o poi arriveranno x’D Questa volta sono stata un po’ più clemente nei confronti di Ultear, ma non la perdonerò mai per il suo comportamento nei confronti di Juvia ù.ù
Bhe detto questo vi ringrazio per aver letto anche questa parte di follie xD
A presto ;)
  
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