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Autore: cup cake    14/02/2014    0 recensioni
-Ti sei mai interrogata sul perchè Horizon non si trova su nessuna cartina?-esordì lui.
-No, ma fino a poco tempo fa non credevo neanche potesse esistere-dissi insicura.
-Esatto...e perchè ne ignoravi l'esistenza?-mi stimolò alla risposta ma io non sapevo dare un senso a quell'interrogativo.
-Bhè, perchè...-feci roteare gli occhi cercando una risposta chissà dove.
-Perchè non esiste Jasper, Horizon non esiste...ma esiste: è la città che non ha né tempo né spazio!!!-
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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       _CHAPTER 1_
 
*POV JASPER*
 
- Mi dispiace signorina, sono morti!
Il poliziotto dai folti baffi grigi, che poco prima si era tolto il cappello, ora se lo rigirava fra le mani nervosamente. In modo quasi titubante appoggiò la mano sulla mia spalla. Al suo gesto girai, con aria scocciata, la testa in direzione della mano che egli ritrasse indeciso.
 
I miei erano morti! Non si sapeva come, non si sapeva perché. Mi avevano sempre maltrattato e, col fatto di non avere un tetto sopra la testa e a causa dei continui spostamenti non gli ero certo d’aiuto. Non mi era mai stato permesso di sapere niente sul lavoro che svolgevano e adesso che erano morti il mio interesse si era spento del tutto.
Per la prima volta dopo sedici anni mi sentivo veramente libera, per la prima volta in tutta la mia vita potevo pensare e fare quello che volevo senza nessuno che interferisse. Ero sollevata, ma allo stesso tempo vuota, per la prima vota ero sola; mi sentivo sola! E una sensazione di panico presto s'impossessò di me, non tanto perché i miei erano morti quanto perché mi era stata portata via una delle 2 uniche persone che mi spronava ad andare avanti: mia sorella Jemie.
Il suo corpo non è stato trovato. Non ho chiesto di lei, forse per paura della risposta. Ho una rabbia tale nel cuore, tanta da scatenare un uragano: voglio trovare chiunque l’abbia sfiorata con un solo dito. Ma per farlo non posso essere da sola: ho bisogno di alleati…molti alleati.
 
 
Negli ultimi tempi a Holmes Chapel si sentiva spesso di gente che scompariva senza motivo, ma c’era una specie di censura, secondo cui a chiunque chiedessi spiegazioni, ti rispondeva ‘lascia correre e fatti gli affari tuoi o finirai nei guai ragazzina!’e si allontanavano velocemente guardandosi intorno con fare sospetto.’’ Bhè ora basta!’’ pensai ‘’è ora di smetterla di farmi gli affari miei e ritrovare mia sorella!!’’
 
D’ un tratto sentii delle braccia avvolgermi da dietro. Sobbalzai a quel tocco. Mi girai di scatto e due occhi color cielo si scontrarono con i miei.
- Loius!- gridai come in preda al panico, gli saltai al collo e mi feci cullare dal suo profumo. Ora mi sentivo al sicuro e la precedente sensazione di panico era come se non fosse mai esistita.
- Stai bene- mi sussurrò lui all’orecchio.
- Ora si!- era lui. Lui era l’altra persona che dava un significato alla mia inutile vita.
 
Louis non era di Holmes, era di Doncaster, ma si era trasferito li quando, alla sua città natale,era stato ucciso suo fratello. Lui sì che mi poteva capire!
Tutto quello che sapevo, era che c’era stato qualche momento di tregua tra i miei e non so chi contro cui sembravano ‘’combattere’’. Così c' eravamo fermati a Holmes e avevamo preso un decrepito appartamento solo per dormire. Lì avevo conosciuto lui. Mi aveva fatto ridere, e da allora eravamo inseparabili.
Ebbene, non andavamo a scuola. I miei e i suoi non erano poi così ricchi, anzi per poco non riuscivano a tirare fine mese; la scuola non era obbligatoria data anche la guerra che devasta Holmes ormai da diversi decenni. A volte sentivo delle urla di alcuni ragazzi sotto la mia finestra. Scoppiavo a piangere e pregavo che non fossero le urla del mio migliore amico. Le nostre giornate scorrevano piuttosto tranquille nella strana cittadina, io e Lu giravamo tutto il giorno per i vicoli bui. Eravamo anche entrati nelle grazie di un famoso spacciatore della zona. Credo che fosse gay: Louis era un bel ragazzo e a quel tempo aveva tra le mani troppe buste bianche per i miei gusti. Insomma il tizio si era preso una bella cotta per Lu. Comunque noi rivendevamo la Bianca; Lu dava i soldi ai suoi e io ci compravo diverse cose: regali a mia sorella, cibo ecc.
Io e lui eravamo sempre stati come fratelli e non avevo intenzione di buttare tutto all’aria per la morte di due persone che neanche mi calcolavano.
 
Mi staccai dal suo abbraccio:
- Ora che…Bhè i tuoi sono…-disse incerto Lu
- …Schiattati?
- Sì, cioè cosa farai?
Io non sapevo cosa rispondere, così il mio pensiero andò a Jemie che ogni sera, sotto mia richiesta, mi raccontava il suo viaggio alla città di Horizon. Non avevo mai capito, dove si trovasse di preciso, ma dalle descrizioni di Jemie doveva essere una gran bella città. Cera il mercato di Horizon, dove tutti gli horizoniani si riunivano una volta a settimana per le bancarelle. C’era la piazza grande, e sul lato sinistro il negozio dell’orologiaio; diceva che il ticchettio era così forte e costante da poterlo sentire in tutta la contea. Bhè di certo a Horizon non mancavano le cose strane. C’era, infatti, un viale chiamato ‘’Boulevard of broken dreams’’ mi diceva che era l’unico viale in cui non era mai stata. Strano, il suo nome sembrava tanto il tiolo di una canzone… e posso dire che non sembrava per niente un viale in cui bazzicava gente molto…‘’raccomandabile’’.
 
 Comunque prima di andarsene Jemie mi aveva lasciato un orologio da taschino: non era uno dei tipici orologi che si vedono nei film, quelli ornati d’oro eccetera; no, questo sembrava comprato al tabacchino sotto casa che li aveva in esposizione. In alcune parti era anche arrugginito. Lei mi diceva sempre che era stato forgiato dal grande orologiaio magico di Horizon: Quartz si chiamava! Io non le avevo mai creduto, anche se a volte ne parlava come se potesse esistere davvero.
Aveva sempre detto che era il suo oggetto fortunato, e che un giorno mi sarebbe servito.
- Hey, JJ?!- disse cercando di risvegliarmi dai miei ricordi- Jasper ti ho fatto una domanda!
- Eh?- scossi la testa
- Puoi stare da me se…ti va!!
- No, sai non vorrei creare disturbo…- strisciai il piede a terra tanto per accentuate il fatto che ero a disagio.
- E allora?...dove andrai?!- disse in tono di sfida
- Credo che…- mi portai una mano al mento, con aria intellettuale- …andrò a Horizon!!
 
 
***
 
 
Una luce mi abbagliava, e non potei fare a meno di coprirmi il volto con la mano. Una ragazza, capelli castani, occhi verdi. Mi assomigliava. Mi veniva in contro, mi appoggiava le mai sulle spalle in un modo quasi impercettibile e mi sussurrava la mia ninnananna all’orecchio. Io le saltavo tra le braccia.
- Jemie!- piangevo
- Shhh…- lei mi accarezzava dolcemente i capelli senza dire niente, canticchiando la ninnananna. Mi sentivo in paradiso. Di botto è come se qualcosa mi avesse detto di staccarmi da lei ed io obbedivo passivamente. La guardavo in faccia e mi lasciavo cullare dalla soave ninnananna. All'improvviso però dalla sua bocca cominciò a uscire un suono tutt’altro che soave, simile a quello di un claxon, dapprima leggero poi gradualmente aumentava fino a perforare i timpani.
 
Mi svegliai all’improvviso e un camion passò velocissimo di fianco all’autobus, facendomi sobbalzare e cadere dal sedile. Finii faccia a terra, e potendo guardare l’autobus da un’altra prospettiva mi accorsi che era deserto. ‘Un’autobus grigio e triste, con un’autista che guida come un pazzo, e sono da sola; bella merda!’ pensai scocciata. Solo un signore, con un giornale per metà abbassato in mano, mi guardava con aria incredula:
- Buongiorno!- salutai cortesemente facendo un gesto con la mano.
Mi rimisi a sedere al mio posto. Erano ormai tre ore che avevo lasciato Louis a Holmes e già mi mancava; ‘’ma che mi è saltato in mente di andare da sola in una città che neanche conosco?!’’. Mi alzai di scatto, come se potessi tornare indietro, ma subito mi ricordai del sogno e di mia sorella che mi toccava i capelli. ‘’Come faccio!! Non ho idea di dove Horizon sia, e  se arrivata lì lei non ci fosse? Perché sto andando lì?!’’. Una sensazione di panico si impossessò di me, di nuovo, e mi risedetti altrettanto velocemente, come se fossi imprigionata nella mia stessa anima; era una sensazione opprimente, e mi sentii quasi schiacciata. Il pullman si fermò improvvisamente, e le lacrime che minacciavano di uscire dai miei occhi si fermarono improvvisamente. Ancora una volta mi alzai di scatto, l’ossigeno che mi andò al cervello mi fece girare la testa e mi fece barcollare. Mi sentivo ubriaca così mi appoggiai al sedile. Mi guardai intorno è il signore col giornale mi guardava squotendo la testa, quasi impercettibilmente, in segno di dissenso prima di scendere dal pullman. Mi diressi velocemente verso la postazione dell’autista. Un uomo grasso con un giornale e una tazza di caffé è seduto al posto del guidatore. ‘’Ma perché tutti leggono i giornali? Sono così deprimenti!!’’
 
-Ehm…mi scusi…-cominciai un po’ indecisa.
-Mmm…?-l’uomo mi scrutò qualche secondo con la coda dell’occhio, come se mi stesse facendo un favore, per poi tornare alla sua lettura.
-Si, ecco, io volevo sapere perché l’autobus si è fermato.-
-Riposo!!-esclamò con aria scocciata.
-E per quanto sentiamo…?!-gli risposi a tono nel vano tentativo di distrarlo dal suo giornale e fargli alzare lo sguardo.
-2 o 3.-
-2 o 3 cosa?...giorni…mesi…anni?-
-Ore, ma per lei giorni signorina!!-fece uno sbuffo finale, che stava a sugnificare la nostra conversazione doveva avere fine, così diedi ascolto alla mia coscienza che mi diceva di andarmene lamentandomi della maleducazione dell’uomo…stando attenta a farmi sentire.
Scesi dall’autobus e mentre camminavo sovrapensiero non mi accorsi della presenza di un carello. Come previsto ci andai a sbattere e finii col culo a terra, sfregandomi la fronte.
 
-Merda, mi verrà un bernoccolo gigante!!- sussurrai arrabbiata
‘’CHINATOWN’’ dice il cartello. Mi rialzai osservando l’insolita insegna ‘’Sarà meglio mangiare prima di perdere completamente le forze!!’’












HOLA!! Se siete arrivati alla fine della pagina, o vi è piaciuta o avete una gran pazienza!! -.-''
Comunque se non vi è piaciuta fatemelo sapere così la tolgo e se è insopportabile
prometto di non toccare mai più una penna in vita mia...
ahah vi ringrazio per aver letto fatemi sapere se vi piace o no Thanks!! ;-)
 
  
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