Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Alwaysmiling_    14/02/2014    1 recensioni
Cosa se ne faceva la gente di tanto zucchero e sorrisi falsi? Il 14 Febbraio, come Natale dopotutto, era un fregatura: la gente in quei periodi dell’anno si accingeva ad essere gentile verso il prossimo, ad amare con tutto se stesso qualcuno, a uscire fuori un catalogo di sorrisi falsi pronti da sfoggiare per le circostanze. Persino i Serpeverde riuscivano a superare le ostilità con i Grifondoro avendo una convivenza perlomeno civile in quei giorni dell’anno, ma poi tutto tornava alla normalità. Si predica l’amore vero ma poi ci sono le prove lampanti proprio sotto il naso che quella è solo una farsa.
“RIDDLE SEI UN ENIGMA, PROPRIO COME DICE IL TUO COGNOME.”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'autrice

Buonasera a tutti e buon San Valentino <3

Questa è la prima 'storia' che pubblico e non so proprio da dove io l'abbia partorita. L'ho scritta un paio di settimane fa

e spero ci sia qualcuno che la apprezzi. Le recensioni sono ben volute! 

Buona lettura.

 

 

 

 

 

 

 

“ … Questa potrebbe essere un’idea carina per far colpo su una ragazza tra qualche settimana.” La classe si gettò in sbuffi e parole di risentimento, alcuni addirittura picchiavano la testa sul banco, ma non perché anche loro detestassero quella che tutti si apprestavano a definire ‘festa’ bensì perché non erano capaci di gestire quel semplice incantesimo di trasfigurazione che equivaleva a ‘niente ragazze per San Valentino’. Dopo quella bella dimostrazione del professor Silente, che consisteva nel trasformare una inutile piuma in una bellissima rosa rossa senza spine e con un profumo ammaliante, era certo che tutta la popolazione femminile ne volesse una da poggiare sul comodino.

Chi riusciva ad eseguire l’incantesimo era libero di lasciare la lezione così lui si apprestò a trasformare quella piuma in una rosa. La lanciò con temerarietà sulla cattedra del giovane professore e dopo che gli ebbe messo un voto lui la fece appassire con un movimento lento e straziante della bacchetta. Silente era a dir poco impressionato.

Il ragazzo lasciò velocemente l’aula e, cercando di evitare quante più persone possibili, cominciò a percorrere la strada per il proprio dormitorio.

San Valentino. Una festività, se poteva essere chiamata tale, da buttare nella spazzatura.

Cosa se ne faceva la gente di tanto zucchero e sorrisi falsi? Il 14 Febbraio, come Natale dopotutto, era un fregatura: la gente in quei periodi dell’anno si accingeva ad essere gentile verso il prossimo, ad amare con tutto se stesso qualcuno, a uscire fuori un catalogo di sorrisi falsi pronti da sfoggiare per le circostanze. Persino i Serpeverde riuscivano a superare le ostilità con i Grifondoro avendo una convivenza perlomeno civile in quei giorni dell’anno, ma poi tutto tornava alla normalità. Si predica l’amore vero ma poi ci sono le prove lampanti proprio sotto il naso che quella è solo una farsa.

Tom odiava con tutto se stesso il 14 Febbraio. Non perché nessuno lo amasse, non era quello che gli faceva male … la cosa che lo feriva davvero nel profondo era non riuscire lui stesso ad amare qualcuno. Non gliel’aveva insegnato nessuno. Coloro che dovevano insegnarglielo avevano preferito la morte piuttosto che passare una vita con lui.

Nessuno sembrava in grado di donargli un po’ di calore e affetto, e non si poteva dire che le donne gli mancassero!

Anche se non voleva ammetterlo, avere una fama tra il gentil sesso non gli dispiaceva. Secondo l’aula 5c e le voci di corridoio lui era classificato al primo posto nella categoria ‘Bello e impossibile’, naturalmente ce n’erano molte altre liste, ma la cosa che faceva particolarmente accanire le ragazze era il fatto che in quella categoria non c’era né un secondo né un terzo posto, era qualcosa di esclusivo soltanto per lui. Poi il suo essere Serpeverde non facilitava le cose, era rinomato che i migliori amanti fossero chiusi proprio in quella casa. Se cercavi il divertimento, la lussuria, la passione e l’esperienza dovevi rivolgerti assolutamente a uno di quei brutali Serpeverde che agivano senza sentimento, solo per soddisfare un proprio bisogno.

Verso la fine del sesto anno Tom Riddle non aveva ancora avuto una ragazza, o meglio, aveva sposato i suoi libri.

Nell’aula 5c, la sede del Club del Pettegolezzo, dove potevano entrare semplicemente membri tesserati, giravano voci di tutti i tipi, si facevano supposizioni impensabili: che l’attraente e misterioso Tom Marvolo preferisse il genere maschile?

Di lì si scatenò il putiferio, quello era stato l’anno più travagliato per il povero studente. Le ragazze lo fermavano per i corridoi chiedendo quale colore si abbinasse  meglio con il magenta, se preferiva una Burrobirra o un’Acquaviola, se quando faceva la doccia usciva in accappatoio o con un asciugamano intorno la vita. Ma il povero Riddle diede una sola risposta, una Fattura Svenente in pieno petto a ogni ragazza presente.

Dopo quella volta nel bagno delle ragazze era stata affissa una nuova pergamena che citava il nome di Tom sotto la scritta in inchiostro viola ‘Bello, impossibile e pericoloso’.

La popolazione femminile in quella scuola, tranne qualche gruppo ristretto di donne intelligenti, non aveva ancora capito che Tom Riddle era una persona di cui aver paura, una persona che non voleva che i suoi ambienti fossero violati, che si faceva le amicizie giuste e con un’occhiata penetrante faceva abbassare lo sguardo anche al ministro della magia in persona. Tom Riddle era una persona che se veniva provocata e fatta arrabbiare sul serio non ci pensava due volte a lanciarti una Maledizione.

Ma tornando a San Valentino … C’era da evidenziare che quell’anno quel pazzo furioso del loro insegnante di Trasfigurazione, Albus Silente, aveva cosparso il castello di cuoricini svolazzanti a mezza-via e puttini aurei che attraversavano i corridoi allietando,  o infastidendo nel caso di Tom, i passanti.

Quando fu a metà strada si rese conto di aver lasciato il suo quaderno degli appunti nell’aula di quel professore con il cervello spappolato. Quasi di corsa tornò indietro, in quel quaderno c’erano cose di vitale importanza, c’erano progetti, macchinazioni per il futuro. La gente normale li definiva sogni, ma per lui non lo erano, i sogni e i vaneggiamenti li lasciava ai deboli, lui voleva i fatti.

“Ah, mio caro Tom, come mai di ritorno?” la classe non si preoccupò più di tanto e ognuno continuò a sballottare la propria bacchetta dato che quello stupido incantesimo era ormai diventato una questione di vita o di morte.

“Ho dimenticato un quaderno.”

Il professore sorvolò e quando vide che lo studente più diligente della scuola stava per lasciare di nuovo la classe, lo incastrò con una delle sue solite proposte irrifiutabili, solo perché gli facevano acquistare qualche Eccezionale in più. “Se non sei di fretta, e ne dubito, perché non fai vedere ai tuoi compagni come si fa colpo su una ragazza?” Il Professor Silente lo guardava con quei suoi occhi azzurri e vispi e sembrava come se volesse scavare nei suoi occhi di pietra.

Tom si concesse un ghigno, doveva colpire una ragazza? L’avrebbe fatto.

Si concentrò sulla piuma, immaginò nella sua testa l’oggetto nel quale l’avrebbe voluta trasfigurare e poi una decisa stoccata della bacchetta fece comparire una grossa mazza da battitore sulla scrivania dell’insegnante che lo guardava allibito.

“Mi ha detto di far colpo su una ragazza e quale miglior cosa di una bella mazza da battitore per colpire?” quella freddura lasciò sconcertata la classe, che non si aspettava una simile provocazione a un insegnante, mentre Albus Silente ridacchiava sotto la barba che gli arrivava a metà petto.

“Ingegnoso Tom, ma non era quello che ti ho chiesto. Ti beccherai un …”

“Ma vede professore, lei non ha specificato in cosa avrei dovuto trasformare la piuma.” Uno a zero per Tom e pluffa al centro.

“Accettabile per la tua insolenza, Riddle.” Il professore gli rivolse un sorriso e poi lo congedò dall’aula. Per tutta la giornata Silente non fece altro che pensare a quanto strano fosse quel ragazzo.

 

Mentre camminava per i corridoi qualche ragazza bisbigliava alla sua amica quanto fosse ammaliante e come desiderasse il suo invito a Hogsmeade per il 14 Febbraio.

Ma oltre al suo essere bello, impossibile e pericoloso cos’altro persuadeva le ragazze a fargli quella corte spietata? Perché non capivano che lui non era un ragazzo come tutti gli altri?

Lui era il centro di gravità e come tale era costretto a vedersi ruotare attorno qualsiasi tipo di creatura femminile.

Ma ancora … cosa le spingeva a cercare disperatamente l’ennesima delusione? La maggior parte delle volte le fanciulle si allontanavano da lui completamente mortificate e devastate. E lui dopo non riusciva a trattenere una risata che, nelle buone occasioni, faceva scoppiare in lacrime l’umiliata mentre nei casi peggiori doveva sguainare la bacchetta e difendersi pigramente da qualche fattura-elementare-contro-gli-stronzi-belliimpossibiliepericolosi.

Una volta al quarto anno aveva ricevuto una letterina nella posta del mattino. Era una pergamena sulle tonalità del rosa confetto, solo a vedere il cuoricino sull’apertura della busta Tom proferì in un grande sbadiglio. Strappò con noncuranza la busta e si soffermò per un attimo a guardare la carta appallottolata, aveva appena ucciso il desiderio infantile di una ragazzina e provava immensa soddisfazione.

Si dedicò alla lettura della cartolina

Tom Riddle, tu e il tuo fascino serpentesco mi avete stregata. Sono innamorata del tuo sorriso e degli occhi vivaci che possiedi. Nei miei sogni più entusiastici ti ritrovo stretto a me e la tua pelle di porcellana diviene rossa sotto i miei ardenti baci. Sarai mio, ragazzo d’ombra.

Susy.

 

Si schiarì potentemente la gola e non poté fare altro incendiare quel pezzo di carta facendo prendere fuoco anche al suo sudato tema di Pozioni che aveva appena finito di scrivere. Con ferocia picchiò un pugno sul tavolo: odiava l’amore, odiava le cartoline di abbordaggio e odiava ogni festa annessa.

Era innamorata del suo sorriso. Nessuno aveva mai visto un sorriso allargarsi sulle labbra di Tom in diciassette anni, nessuno. E questa perfetta sconosciuta veniva a dirle che aveva degli occhi vivaci quando l’unica cosa vivace che possedevano era lo sfavillio delle lanterne appese ai muri che si riflettevano nelle sue iridi nero pece.

Aveva pelle di porcellana, no. La porcellana era fragile, se cadeva a terra si rompeva mentre lui era forte, resistente, non lo abbatteva nessuno. Ma prima o poi anche il ninnolo più prezioso e curato di una collezione millenaria era destinato a cadere e frantumarsi in mille pezzi …

Ragazzo d’ombra forse era il commento che più lo aggradava di quella dichiarazione, lui in fin dei conti era fatto d’ombra, ma non un ombra che andava via quando la luce scompariva, un’ombra che lo avvolgeva in ogni parte del corpo rendendolo spietato e calcolatore in ogni cellula che lo componeva. In ogni caso un conato di vomito stava per sconquassarlo, quel bigliettino era diabetico per tutto lo zucchero che c’era dentro.

 

“Vuoi venire a Hogsmeade con me?”

Senza neanche sollevare lo sguardo dalle pagine del libro rispose un secco ‘no’.

“Beh lo chiederò a qualcun altro.” Adesso che tattica stava usando? ‘Prova a far ingelosire il bel tenebroso’ ?

“Con la faccia che ti ritrovi neanche Barnaba il Babbeo ti direbbe si.” Chiuse il libro con un forte tonfo e continuò per la sua strada.

 

I suoi compagni di dormitorio e quelli che si definivano suoi amici lo veneravano come un dio e lui si compiaceva di questa cosa, nonostante sapesse che dietro una bella maschera si trovava sempre un pugnale pronto a colpire. Era per quello che si applicava giorno e notte su quel piccolo quaderno che aveva paura a lasciare in giro. Doveva eludere il pugnale, doveva essere invincibile.

Horcrux: termine oscuro per indicare una parte di anima imprigionata in una persona, una cosa o un animale. Per comporlo necessitano sorprendenti abilità magiche e uno spietato omicidio. Bisogna siglare il frammento d’anima con una goccia di sangue, un capello, un’unghia ecc.(vedi voti oscuri). Il numero massimo di Horcrux riprodotti fino a questo momento ammonta a due e fonti sostengono che dopo difficili settimane il possessore di quell’anima tormentata sia morto in circostanze sospette con un pugnale conficcato in testa.

Accanto a quell’appunto c’era scribacchiata in stampatello la parola ‘debole’ con una grafia sottile e da brivido. 

La storia del numero sette: secondo leggende babbane il numero sette è un numero sacro, perfetto. Numero definito ‘amitor’ (senza madre), non prodotto fattoriale ma generato da una sola unità.

Senza madre, proprio come lui. Quella traditrice del suo sangue che aveva osato macchiare la famiglia tanto nobile quanto scellerata dei  Gaunt.

“Riddle ti farò il culo alla prossima verifica di Pozioni.” Nessuno si rivolgeva in quel modo a Tom senza pagarne le conseguenze, nessuno tranne quel mentecatto di Malfoy che in un certo senso aveva il permesso a fare certe cose.

“Come? Facendo esplodere il calderone come la volta scorsa?” Tom sollevò lo sguardo e notò che Abraxas non osava nemmeno alzare lo sguardo su di lui, nonostante fosse più grande di Tom di qualche anno. Aveva rispetto e timore.

“Detesto il tuo tono saccente.” Riddle poggiò la testa sul palmo della mano con fare annoiato, la prossima volta avrebbe alzato una barriera magica per celarsi al mondo e non essere disturbato da imbecilli come Malfoy e povere illuse che Tom non avrebbe mai degnato di più di una misera occhiataccia.

“Penso sia la millesima volta che me lo ripeti e si, ce l’ho con te.” Amava leggere la mente delle persone, bastava un minimo sguardo con la vittima che riusciva a buttare giù tutti i muri e scavare negli antri più profondi della memoria delle persone.

“Perché non inviti quella ragazza ad Hogsmeade? Ti sta guardando da ore.” Abraxas era tutto il contrario di Tom, qualsiasi creatura di fauna femminile gli aleggiasse intorno lui la accalappiava pronto a mettere anche il suo nome sulla Pergamena delle Conquiste che stilava ogni anno.

“Quella che sta fingendo di leggere un libro ma non lo sa che lo sta tenendo al contrario?” si passò svogliatamente una mano tra i capelli.

“Ragazzo mio, ma non ti vengono certi.. beh istinti quando vedi una ragazza particolarmente carina? Che diamine hai sotto quei pantaloni?” Malfoy allargò le braccia disperato.

“Occupati di ciò che c’è sotto le tue mutande invece di pensare per gli altri!” Dopodiché si alzò e lasciò la biblioteca una volta per tutte. Era ora di andare a divertirsi un po’ anche lui.

Si, non amava nessuna, però come diceva Abraxas certi istinti ce li aveva e doveva pur sempre appagarli.

Prendeva una ragazza a caso, la portava con sé in qualche aula e bum. Dopo aver consumato le cancellava la memoria. Era abbastanza abile con certi incantesimi tanto che faceva credere alla vittima di aver fatto un sogno ad occhi aperti in cui il soggetto non era naturalmente Tom.

 

 

“Tom, io mi chiedevo, beh …” questa ragazza era già partita male. Chi le aveva dato il consenso di chiamarlo per nome? Non c’era mica tutta questa grande confidenza tra loro, anzi tra loro c’era un metro di distanza e aria.

“Se volessi venire a Hogsmeade con te? No.” Le sue labbra si arricciarono in un sorrisetto sarcastico che fece infuriare la ragazzina del quinto anno.

“Volevo semplicemente chiederti gli appunti di Trasfigurazione.” Bella scusa per mascherare la figura di merda, peccato che stava per farne una ancora più grande.

“Non prendo appunti, lo sa tutta la scuola.”

“Non è vero. Io ti vedo che scrivi sempre su quello stupido quadernetto.” E accennò a libricino con la copertina nera che teneva nella mano sinistra.

Lui non diede spiegazioni e se ne andò.

Lei, scaricata come tutte le altre venute prima di lei, non fece altro che urlargli dietro:

“RIDDLE SEI UN ENIGMA, PROPRIO COME DICE IL TUO COGNOME.”

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Alwaysmiling_