Il tempo mi sta scorrendo addosso e la mia vita mi sta scivolando via dalle mani. Sto perdendo il controllo di ciò che mi circonda. I rapporti con i miei amici e con la mia famiglia si stanno lentamente ma -temo- irreparabilmente danneggiando. Sto dando subconsciamente la priorità ad una persona che chissà se lo merita. Il “Let it be” che mi ha permesso di sopravvivere fin'ora, adesso mi sta distruggendo.

Questa è la situazione che sto vivendo, e mi è ormai è chiaro quanto io non sia felice. Dovrei, ma non lo sono affatto.
La vita che mi sto modellando attorno non è più quella di prima e non ci assomiglia neanche vagamente.
Ora ha la consistenza del vento. È inafferrabile e leggera, che scorre senza lasciare traccia. Ma anche impetuosa, inarrestabile, mi investe con violenza e mi scaraventa via.
Non la sto più vivendo io, questa vita. La sto facendo vivere a qualcun altro, anche se non sono proprio sicura di chi.
Eccolo che torna, quel senso di inadeguatezza, di insicurezza e infelicità. Quel grigiore che mi attanaglia ormai quotidianamente.
Quel grigiore che ha la stessa identica origine di quei tanto splendenti quanto fulminei raggi di luce che spezzano quest'oblio.
Vale la pena continuare così per poter ammirare solo ogni tanto uno di questi rarissimi sprazzi di pseudo-felicità? Non esiste nessuno a questo mondo capace di regalarmi intere giornate di sole?
Forse è proprio questo l'amore.
Riuscire ad apprezzare la bellezza della luce quelle rare volte in cui si degna di illuminarci, afferrarla e fare tutto il possibile per tenercela stretta.
Forse tutto ciò che basta è azzerare le aspettative e ricominciare a vivere.