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Autore: __MaryNed__    14/02/2014    2 recensioni
< 13-ho saputo che ti sei fatta male
14-meglio così non potrai scappare>
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La gente scomparve, pensò M, mentre fissava quella situazione. Iniziarono a bagnarsi e velarsi i suoi occhi di lacrime , non avrebbe mai pensato che in quel normalissimo 15 febbraio pottese succedere qualcosa del genere; ripensò alla giornata prima, quando organizzò tutto da sola, un giro con i suoi amici, tutti i suoi amici, voleva tranquillità non disperazione.

 

La mattinata era iniziata bene; a scuola non c'era niente da fare, passò le prime 3 ore ascoltando le lezioni, poi a ricreazione tirò fuori il suo blocco da disegno e iniziò a scarabocchiarci sopra possibili discorsi, domande, parole a caso, fiorellini, cuoricini,etc... .

Quando suonò la fine della ricreazione,gli arrivò un messaggio inaspettato era D, non gli rispose ne al primo , ne al secondo, ne arrivarono altri ma lei continuò a non rispondere alla fine delle lezioni, uscendo da scuola, iniziò a leggere cosa voleva, per pura curiosita, solo per poterlo prendere in giro e insultarlo indirettamente; dopo tutto era lei quella ferita non lui.

1- cosa fai oggi M?

2-sei a scuola?

3-mi stai ignorando?

4-se ti becco sei nei casini

5-ma chi era quel ciccione con cui parlavi l'altro giorno?

6-non ti merita

7-ho scopero che è di marina

8-vado a fargli una visitina dopo che avro visto te

9-ti aspetto all'uscita

10-non provare a scappare

11-sono passato in un negozio a prenderti un regalo, sono sicuro che ti piace

12-non ti dispiace se all'uscita ti porto in un posto speciale, vero?

13-ho saputo che ti sei fatta male

14-meglio così non potrai scappare

15-ci sono anche dei miei amici ad aspettarti

16-sono le 13:00 da che parte esci?

17-dove stai andando?

A quel punto smisi di leggere, mi girai e lo vidi li, mezzo ubriaco all'ora di pranzo, lo guardai per mezzo secondo poi mi rigirai e andai via.

Sentii la sua voce mentre che mi rincorreva, diceva < dove stai andando ho aspettato 2 ore per vederti e te, te ne vai, stronza?! > sbiascicava ogni parola, ogni lettera e ogni sillaba, e barcollava troppo, come faceva a rimanere in piedi, non lo sò.

Mi sembrava surreale il fatto che nessuno notase la mia fuga, era davvero strano.

L'uscita, coi miei amici era prevista per le 13:30 davanti al bar sul mare, partecipavano sicuri: A, L, F, Dom; per fortuna che due di questi sono della mia stessa scuola, loro se ne accorsero venendo a darmi una mano tentando di bloccarlo, erano A e L, arrivarono pure Dom e F, quando D li vide impazzì, si liberò e impugnò una pistola che puntò contro di loro, tolse la sicura e nel momento in cui sparò io scattai in difesa dei miei amici che prima avevano tentato di proteggere me.

Il primo sparo mi colpì ad una spalla, il secondo all'addome, il terzo e il quarto mi lisciarono e il quinto mi prese ad una gamba, era accaduto tutto così velocemente che nessuno se ne accorse tempestivamente, non avevo mai sofferto così tanto in tutta la mia vita; D cadde in ginochio con le pupille dilatate, realizzando che aveva sparato alla persona che amava. A e F lo trascinarono in un angolo e lo legarono, Dom si precipitò da me piangendo in modo indescivibile, L chiamò l'ambulanza e la polizia. In quel momento iniziarono a bagnarsi e velarsi i miei occhi di lacrime, e le persone che avevo intorno iniziarono a scomparire; pensai non andate via, non l'asciatemi qui.

Chiusi gli occhi e smisi di respirare, poi il buio.

Mi rivegliai in un letto d'ospedale tutti intorno a me preoccupati, tutti dormivano, F in piedi appoggiato alla parete, L e A sù due sedie di sicuro scomode e l'ultimo Dom aveva la testa appoggita sul letto e teneva stretta la mia mano era l'unico con gli occhi rosissimi ed era in tensione.

Con delicatezza gli accarezzai il dorso della mano, lui si svegliò e quando fù a portata di vista lo baciai come se fosse l'ultima cosa da fare pima di morire, nel momento in cui le nostre labbra si toccarono lui sentì la mia sofferenza, la mia felicità di averlo li al mio fianco, durò 2 min poi ci staccammo, gli chiesi scusa con lo sguardo per non averlo baciato prima. Mi dissero che non avrei potuto per un pò camminare e cucinare e dovevo stare a riposo. Scoprii che D era anche sotto effetto di stupefacenti e per questo stava scontando 3 settimane di carcere prima del processo, io non dovetti partecipare per fortuna c'erano abbastanza testimoni per incriminarlo.

Il 15 di ogni mese A, L, F e Dom si presero la briga di portarmi in giro come dovevamo fare quel famoso 15 febbraio.

  
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