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Autore: MC_Gramma    15/02/2014    2 recensioni
Ditemi che non sono l’unica a shippare Peter e Melissa.. a quanto pare sì, ma a me piace andare controcorrente! ^^
“Tu dovresti essere morto”
Si nascose nell’ombra a quelle parole.
Lei sapeva. Scott le aveva raccontato tutto ed ora Melissa aveva paura di lui, lo percepiva dalla leggera variazione del suo odore, e per nascondere l’angoscia che gli trasmetteva si nascose celando il proprio viso, la smorfia di.. dolore, sì, faceva fisicamente male! E wolf gli mordeva, anzi sgranocchiava le costole per invogliarlo a fare qualcosa, qualsiasi cosa, invece di starsene lì impalato.
“Avete tutti questa reazione” commentò.
Il cuore di lei accelerò, al suono della sua voce, e Peter si illuse che non fosse solo la paura a farlo battere così forte.

NB: in teoria il titolo è provvisorio, in pratica.. ho la sensazione che resterà così! xD
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Melissa McCall, Peter Hale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A/N: un veloce ringraziamento a chiunque mi abbia seguito fino alla fine. (Eh sì, questa è proprio la fine!) ^^
N1: non so quanto la Meyer ne sia contenta, ma effettivamente in internet ci sono quasi tutti i capitoli di “Midnight Sun”.
N2: “L’ultimo lupo mannaro” esiste davvero, è un libro di Glen Duncan che ho amato profondamente e ho appena iniziato a leggere il seguito che si sta rivelando altrettanto bello e straziante.. e no, il signor Duncan non mi paga per fargli pubblicità!
 


Stando già abbastanza lontani durante i suoi turni in ospedale, in casa cercavano di stare almeno sullo stesso piano ed a stento tolleravano quando tra loro si frapponeva un muro, quindi Peter ci rimase un po’ male vedendo Melissa dirigersi in cucina col prezioso volume.
La sua decisione di improvvisarsi scrittore dopo averla vista entusiasmarsi perché erano trapelati i capitoli di – porca di quella miseriaccia, perché nessuno sopprime quella donna.. ma devo pensare a tutto io!? – Twilight visto da Edward Swarovski Cullen s’era trasformata da gioco a lavoro vero e proprio quando Melissa gli era arrivata alle spalle durante la stesura del primo capitolo e leggendo poche righe l’aveva incoraggiato a continuare. Naturalmente il buon Peter aveva usato uno pseudonimo quando aveva inviato il manoscritto alla casa editrice e si era attenuto ad alcuni canoni dell’immaginario comune, perché se avesse rivelato troppo suo nipote per primo sarebbe andato a cercarlo.. e non era da escludere, considerando che aveva dato il nome della sua defunta sorella ad una vampira, ma Laura in passato gli aveva rivelato di aver sempre provato una innaturale attrattiva verso quei succhiasangue che normalmente facevano loro rivoltare lo stomaco. Insomma, gli era sembrato un buon modo per fare ammenda e onorare la sua memoria!
Quando finalmente gli arrivò la copia omaggio de “L’ultimo lupo mannaro” la sua dolce metà – a cui, tra l’altro, era dedicato – glielo strappò letteralmente di mano e Peter non ne fu minimamente sorpreso: per quante volte l’avesse tentata, Melissa aveva mantenuto il patto con se stessa di aspettare che uscisse il libro per leggere la storia che s’era inventato.
Tuttavia, vedendola allontanarsi, non riuscì a trattenersi dal guaire “Puoi restare, sai?! Giuro che non ti disturbo, anzi voglio vedere le tue reazioni..”
Melissa si volse con un sorriso furbesco e scosse la testa, arricciando il naso e mordendosi il labbro inferiore.
Rassegnato, Peter s’era seduto sul divano con le braccia conserte e le gambe distese con le caviglie accavallate, reclinando la testa all’indietro e fissando il soffitto in attesa del suo ritorno: anche se avesse cercato di occupare quel breve lasso di tempo – aumentano tutte le capacità con la trasformazione, anche le parole lette in un minuto, prova ne era la crescente pila di libri in camera del giovane McCall – avrebbe comunque prestato orecchio al frusciare delle pagine, tenendo il conto mentre le girava.
Era quasi sul punto di raggiungerla esasperato dall’impazienza, sua e di wolf naturalmente, quando un grido inaspettato gli fece stringere gli occhi.
“PETER HALE!”
Sulle sue labbra si formò un sorriso a quel richiamo tutt’altro che dolce, ma la sua voce gli piaceva ancor più quando era arrabbiata. Rimase comodamente seduto sul divano sentendola avvicinarsi a grandi passi dalla cucina e solo quando gli fu davanti aprì appena appena un occhio per sbirciare la sua figura.
Melissa era sempre stata una donna che curava l’aspetto fisico e si teneva in forma, ma dopo il morso sotto certi aspetti sembrava vivere una seconda adolescenza, soprattutto durante la luna piena: ancora ricordava come s’erano messi a tutti cercarla mesi addietro, alla sua prima, preoccupati che non riuscisse a controllarsi. Lei gli aveva teso un agguato, abbracciandolo da dietro e mordicchiandogli il collo, e s’era ben presto trasformato in qualcos’altro.. era stato fin divertente quando un’ora dopo erano arrivati gli altri e li avevano trovati coi vestiti in disordine, frammenti di corteccia e fogliame vario tra i capelli e i loro odori sensualmente mischiati! Derek quasi se la rideva insieme a Cora, Isaac cercava di fare l’indifferente mentre Scott era il più indignato ma sua madre l’aveva abilmente distratto, prima rivangando i vecchi tempi quando giocavano ad acchiapparsi e poi sfidandolo con un “chissà se riesci a prendermi stavolta”.
“NON TI CREDEVO COSÌ BASTARDO!”  sbraitò Melissa, riportandolo al presente.
Assumendo una posizione più composta, aprì le braccia e sbatté le palpebre fingendosi confuso.
“Perdonami, mia cara, ma non capisco di cosa tu..”
Oh, sai benissimo di cosa sto parlando, non fare il finto tonto con me!” continuò lei, puntandogli minacciosamente conto “Sono una madre, so riconoscere le frottole lontano un.. no, cosa.. lasciami!”
Ma lui la tirò a sé, portandosela in braccio nonostante la sua immotivata resistenza.
“Non pensare di rabbonirmi con qualche coccola, sai..” esclamò, facendosi scudo proprio col suo libro quando tentò di baciarla “Scott aveva ragione su di te: sei un gran bastardo!”
“Perché?” bofonchiò, col naso schiacciato contro la copertina.
“Perché non puoi farlo finire cosi!” sbottò lei sbattendo il volume sul tavolino, che tremò “Cioè lui incontra lei proprio quando si era deciso a lasciarsi ammazzare dai cacciatori, sceglie la vita, l’amore e magari a tempo perso potrebbe rivalutare l’idea di scoprire da dove ha avuto inizio tutta questa giostra della luna piena.. e tu me lo fai morire lasciando lei sola, miracolosamente incinta e con.. oh, insomma!”
Anche il lampadario tremò, ma per colpa delle complicate acrobazie che il triangolo – ormai lui li chiamava ufficialmente così, quei tre adolescenti in preda agli ormoni – stava sperimentando.
“Ma nessuno l’ha informato i lupi non sono monogami?!” sbottò Melissa, tornando a fissarlo “Non scelgono una compagna o un compagno? Perché mio figlio deve essere l’eterno indeciso..”
Peter ridacchiò, facendola sdraiare e sfiorandole le labbra risentite con le proprie.
“.. ma ribadisco che su una cosa aveva ragione, sei proprio un gran bastardo!”
“E così non mi dai neanche il beneficio del dubbio, eh..” commentò lui, portandosi sopra di lei “Non hai pensato che magari sto pensando a un seguito?”
I suoi occhi brillarono a quella rivelazione benché le sue mani lo tenessero comunque lontano. Peter lo trovò strano, anche se avvertì i pollici accarezzargli in ventre da sopra la maglia, e riuscì a chinarsi abbastanza da rubarle un bacio.
“Quindi lo stai già scrivendo?!” s’informò lei, allontanandolo.
Desistette dai propri intenti e si portò su un fianco, ma allora fu Melissa ad avvicinarsi intrecciando le gambe con le sue. Inarcò un sopracciglio, vagamente perplesso, e prendendole il viso tra i palmi provò a capire cosa le passasse per la testa: alla fine, decise che forse voleva solo estorcergli qualche piccola anticipazione..
“Mi dispiace deluderti ma visto che questa volta avremo per voce narrante una lupa mannara incinta, prima di tutto devo fare l’enorme sforzo di rivangare almeno una delle gravidanze di mia sorella – anche se in realtà non c’è molto da ricordare, visto che proprio per quel motivo restavo il più possibile fuori casa – dovrò fare delle ricerche e..”
“Allora” intervenne lei, con un sorriso “credo di poterti essere d’aiuto!”
Non afferrò il significato di quelle parole finché non gli afferrò la mano e la portò al ventre. Oh, cazzo! Sgranò gli occhi e si tirò su, adesso era chiaro perché non voleva che la strapazzasse o la schiacciasse sotto di sé.
“Sei..”
Non dovette concludere la frase o aspettare che annuisse per avere la risposta. Come aveva fatto a non accorgersi che il suo odore era cambiato?! Ce l’aveva sempre sotto il naso e.. oh, forse era per quello!
“Finalmente, signor Hale!” ridacchiò, mettendosi a cavalcioni su di lui “Scott e Isaac se ne sono accorti almeno una settimana fa: non hanno detto niente, ma dalle occhiate che si scambiano è chiaro che..”
“Mia cara, credo che tu stia sbagliando su quei due!” ghignò lui, cingendola delicatamente “Piuttosto, dimmi quanto..”
“Quasi due mesi.”
“E non mi hai detto niente?!”
Io?! Tu non ti sei accorto di nien..”
La zittì con un bacio che voleva dire tante cose, per esempio “Sì, hai ragione.” e anche “Un piccolo me o una piccola te.. Cristo, diventerò padre!” e persino “Ti rendi conto che, dacché siamo insieme, la vita sembra è molto meno bastarda?” e naturalmente un banale scontato mai fuori moda “Ti amo” ma non osò dar voce a nessuna di quelle parole.
Chiamatela scaramanzia o fifa se preferite.. Peter in quel momento era felice come non mai ma – non c’era mai fine ai suoi ma –  preferì custodire quell’emozione dentro sé per il semplice fatto che, fondamentalmente, era un gran egoista e certe cose non cambiano!
  
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