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Autore: AlexVause    15/02/2014    6 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 8
 
Arrivati davanti al fabbro, la famiglia Charming, trovò ad attenderli Malefica, Hook e Trilly che li ragguagliarono sull’approssimativo numero di guardie di vedetta e non.
Quell’informazione, era utile nel caso Nicolas avesse deciso di non aiutarli.
Regina invece, aggiornò i tre, sulle cose scoperte a casa di Gracyanne, dopodiché si diressero a est per attendere il convoglio.
Malefica e Regina, avrebbero pensato a tutto.
Nascosti fra gli alberi, attesero l’arrivo delle Sacerdotesse.
Malefica conosceva molte cose su quelle maghe.
Amavano il contatto con la natura, quindi se ciò era vero, sarebbero arrivate a piedi.
Dovettero aspettare pazientemente fino al tramonto, prima di intravedere all’orizzonte le luci delle lanterne che illuminavano il cammino delle cinque donne.
Vestivano con un leggero abito bianco e lungo sino alle caviglie, ornate di cavigliere d’oro.
I piedi scalzi e un velo anch’esso bianco, ricopriva i loro volti.
James, fece un cenno con il capo e Malefica, alzando il suo bastone le immobilizzò.
Sembrava come se fossero statue. Non si udì alcun rumore.
- Trilly, Snow, Emma, venite!
Chiamò la Evil Queen a bassa voce, che la raggiunsero immediatamente.
Con un gesto della mano, le tre donne ripresero il loro vero aspetto, ma vestite da sacerdotesse.
Una ad una, teneva in mano una torcia.
Lo stesso, fecero Regina e Malefica, non più ragazzine. Riacquisirono le loro sembianze e anch’esse erano vestite da Druide.
- E ora…
La Evil Queen si avvicinò alle Viandanti dell’est e ad una ad una eliminò i loro ricordi, sia del viaggio che dell’incontro ed eventuale accordo con i reali.
Malefica invece, al fianco di Regia, le fece sparire.
- Dove le hai mandate?
Chiese Trilly preoccupata.
La Strega la guardò con aria innocente.
- Mah, l’unica cosa che nell’incantesimo faceva rima con “fin laggiù”, era “Timbuctù”.
Snow, strabuzzò gli occhi incredula.
- Le hai mandate a Timbuctù??
Domandò Biancaneve tra lo stranito e l’arrabbiato.
- Tranquilla Principessa, le ho rispedite a casa.
I presenti furono sollevati da quell’affermazione fatta da Malefica.
- Dovevate vedere le vostre facce.
Rise di gusto la Strega.
- Devo darle atto, impagabili.
Aggiunse Regina con un lieve sorriso.
- Ora andiamo. Hook, James, aspettateci vicino al castello. Siete ancora contadini e vi devo affidare mio figlio…anche se in realtà, preferirei buttarmi da una rupe, piuttosto che vedere Henry con il Pirata.
Non mettevi nei guai, altrimenti vi ci metto io. Sono stata chiara?
I due uomini si guardarono per poi accennare un “Sì” con il capo.
Era arrivato il tempo, di riprendersi ciò che era loro.
 
In definitiva, fu tutto molto semplice.
Quando si aveva a che fare con nobili boriosi, privi di qualsiasi conoscenza di magia, il cui ego era per lo più spropositato e solo ad esso facevano riferimento, era estremamente facile farsi beffa di loro.
Le cinque donne, si presentarono dinnanzi al grande portone della fortezza.
Prima di cancellare i ricordi delle Sacerdotesse. Regina aiutata da Malefica, vagliò le loro menti alla ricerca di eventuali parole d’ordine. Venendone a conoscenza, non avrebbero insospettito nessuno.
- Siamo qui, portate dai venti dell’Est. Offriamo protezione e portiamo consiglio a voi nobili del Nord.
Nel dire quelle parole, sapendo di non poter essere vista grazie al velo che le ricopriva il viso, Regina alzò gli occhi al cielo. Pensando alle parole appena dette, si disse che era una gran scemenza un discorso simile.
Le grandi porte del castello, si aprirono.
Ce l’avevano fatta.
Furono condotte nella grande sala da pranzo, dove i nobili delle varie casate, stavano tenendo una cena in grande stile.
Il lungo tavolo in legno, era imbandito di ogni sorta di pietanza.
- Signori, i viandanti dell’Est, sono al vostro cospetto.
Furono annunciate da un uomo alto e magro.
- Falli entrare.
La voce di Frederick, giunse sino alle loro orecchie.
- I miei ossequi, Sacerdotesse dell’Est.
Roederick si inchinò, imitato da tutti gli altri nobili presenti nella sala, giunti dinnanzi alle donne per render loro omaggio.
Regina trattenne un sospiro irritato. Odiava tutte quelle formalità, false.
- Vi ringrazio per essere giunte sino a qui, per stipulare un umile accordo di pace e protezione. Le nostre casate, vi danno il benvenuto.
Aggiunse Frederick.
Ma smettetela”, pensò tra se la Evil Queen, ma ciò che invece ne uscì, fu:
- Sono io, a ringraziare voi.
Disse con un lieve cenno del capo, facendo un passo avanti, seguita da Snow alla sua destra e Malefica alla sua sinistra.
- La vostra gentilezza, ci scalda il cuore.
Sorrise sornione Roederick.
- Davvero?
Ghignò Regina, scoprendosi il volto assieme a Biancaneve.
I nobili dinnanzi alle donne, alzarono lo sguardo, rivolgendolo alla parete situata alle loro spalle.
- Che gli Dei ci aiutino.
Disse con terrore, uno di loro.
Emma si voltò, per vedere ciò che i nobili guardavano dietro di lei.
Si trattava di un ritratto di famiglia. Leopold, Regina e Biancaneve.
- Voi, siete…
Iniziò a parlare un altro nobile, al fianco di Frederick, che invece sembrava aver perso la lingua.
- Siamo qui, per riavere ciò che è nostro.
Annunciò la Evil Queen.
- Guardie!
Gridò a gran voce Roederick, aspettandosi che i soldati a guardia della sala le catturassero. Non accadde nulla.
Le guardie reali, rimasero in piedi immobili, a guardare ciò che accadeva.
- Nessuno aiuta i tiranni.
Disse Snow sorridendo.
Tutti i nobili, presenti in quella sala, voltarono le spalle alle cinque donne, dandosi alla fuga.
Malefica disse ad Emma e Trilly di attendere ferme dov’erano, prima di svanire assieme a Regina e Biancaneve.
Comparvero in cima alla grande balconata che dava sull’enorme sala da ballo, composta da due grandi scalinate in marmo che scendevano sino al salone.
Da li, le tre donne, riuscivano a vedere i nobili correre a perdifiato.
Regina, fra Snow e Malefica, aprì le braccia e portandole avanti lentamente, ad una ad una chiuse tutte le porte laterali che portavano ai giardini.
In fine, unendo le mani davanti a se, chiuse la porta principale, ingresso esterno alla sala.
I nobili erano in trappola.
- Da chi cercavate di proteggervi?
Domandò Snow risoluta.
I nobili non risposero.
- Vi ho fatto una domanda.
Disse ancora, ma come prima, nessuno rispose.
La Evil Queen, alzò le mani al cielo, facendo vibrare i grandi lampadari in cristallo, sopra le loro teste.
- Una persona…una persona molto potente, ci ha minacciati.
Fu Frederick a parlare.
- Chi.
Era più un comando che una domanda, quella posta da Malefica, a cui ancora una volta, non seguì risposta.
La Strega, staccò le armi che ornavano le pareti della sala. Tenendole sospese a mezz’aria, le puntò verso il gruppo di finti reali.
- Una donna. Non sappiamo chi sia. Cercava un oggetto rubatole da Snow White.
Disse Roederick nel panico. La fronte imperlata di sudore.
- Non ci ha detto di cosa si trattasse. Ha detto solo, che sarebbe tornata. Volevamo proteggerci da lei.
Finì Frederick. La voce tremante.
- Andatevene.
Ordinò Snow, mostrando clemenza.
I nobili si inchinarono, spaventati dalle armi che ancora li minacciavano.
Spade, lance ed asce, tornarono al loro posto, ma la porta principale non si aprì.
Biancaneve, si voltò verso la matrigna, ma ella scomparve, apparendo nelle vesti della Evil Queen davanti ai nobili che sussultarono.
- Non provate ad attaccarci.
Disse Regina sibilando e facendo un passo avanti.
- Non provate a spodestarci. Questo è il solo ed unico avvertimento che vi do. Non amo ripetermi e credetemi, io, non lo faccio mai.
Concluse l’ex Sindaco, aprendo finalmente la porta.
Roederick, raccolse tutto il suo orgoglio e fece un passo verso di lei.
- Altrimenti?
Domandò sfacciatamente.
Regina, creò una palla di fuoco e con l’altra mano lo afferrò per il collo.
- Altrimenti, mi abbatterò su di voi con una furia tale, che di voi non resterà nemmeno una briciola.
Gli occhi della donna erano fuoco liquido.
Lasciò andare l’uomo che tratteneva, il quale non perse un istante a scappare insieme ai suoi simili.
La palla di fuoco si spense e la grande porta appena aperta, si richiuse con un tonfo.
- Non ho mai tollerato la stupidità.
Disse Regina prima di svanire.
 
Finalmente, dopo non poche peripezie, erano tornati a casa.
Biancaneve, si accorse presto che gran parte delle servitù che lavorava a palazzo, erano le persone con cui era cresciuta.
Furono tutti ben felici, di acclamare il ritorno dei Charming e l’arrivo a palazzo, della Principessa Emma e del Principino Henry.
Non si poté dire lo stesso per la Evil Queen, che sembrò esser svanita nel nulla, dopo la fuga dei nobili boriosi.
Era ormai calata la notte.
James, Snow, Malefica, Trilly e Hook erano nella biblioteca.
Il piccolo Henry si era addormentato, su di un sofà accanto a Biancaneve, mentre gli altri erano impegnati a parlare di faccende passate e decisioni future.
Emma era sola. Si aggirava a palazzo, nel silenzio più totale.
Passeggiando arrivò nelle cucine. Prese fra le mani una mela, guardandola immersa nei suoi pensieri.
Regina comparì alle sue spalle, e l’ex Sceriffo sentendosi osservata, si voltò.
- Dov’eri andata? Ti aspettiamo da ore.
Domandò Emma con visibile preoccupazione.
La mora però non rispose.
Fece qualche passo verso la sua compagna, fino a che i loro volti non furono vicini.
Il silenzio le circondava, in quelle cucine avvolte nella penombra.
Regina si perse a guardare gli occhi color lago della bionda davanti a se.
Sorridendo, le scostò una ciocca di capelli dorati, dal viso.
In un attimo, Emma le afferrò i polsi tirandola a se e chiudendo ogni distanza.
Quel bacio, fu per loro, come tornare a respirare nuovamente.
Qualcosa d’intenso, di magico, le univa.
Erano tornate a essere un corpo e un’anima.
I respiri veloci, così come il cuore di Emma che voleva correre dalla sua amata.
Era così bello per l’ex Sceriffo, poter assaporare le labbra della mora. Le era mancata così tanto.
Regina, d’altro canto, sentì che c’era qualcosa di diverso…in lei.
Forse l’incantesimo di Pan non si era ancora totalmente dissolto o forse erano i troppi pensieri.
Il suo cuore, non batteva. Riusciva solamente, a sentire il vuoto dentro se, crescere a dismisura.
Però, era così tanta la felicità di avere Emma fra le braccia, che non vi badò.
- Mi dispiace se, da quando ci siamo incontrate nuovamente, sono stata così fredda. Tutto…questo…
Provò a scusarsi la Evil Queen, ma Emma la interruppe.
- Dove sei stata?
Chiese nuovamente la bionda, sperando stavolta di ottenere risposta.
- Li ho seguiti per un po’. Volevo assicurarmi, che il castello fosse libero e loro lontani.
L’ex Sceriffo a quelle parole annuì, silenziosamente.
- Direi che gli altri possono aspettare.
Sogghignò la figlia di Biancaneve.
- Che vuoi dire?
Chiese Regina incuriosita.
Emma, con un gesto veloce ma delicato, spinse la mora sino a poggiarsi con la schiena contro la parete di roccia. Tornò a baciarla con passione crescente.
Sorridendo, Regina ricambiò più che volentieri, infilando le mani sotto la canotta bianca della compagna.
Le era mancato, sentire la sua pelle così calda e liscia.
Emma non seppe trattenere un gemito, scatenato dal tocco freddo della mora sulla sua schiena.
L’Evil Queen, attirò ancor più a se la bionda, che improvvisamente si allontanò, guardando Regina.
- Con questo vestito non so, dove mettere le mani per…
Ammise tristemente.
Regina rise divertita. In effetti, il vestito che indossava, era da ritenersi non molto pratico per quei momenti.
Con un gesto della mano, l’ex Sindaco, cambiò d’abito.
Indossava una camicia nera scollata, tanto da lasciarle le spalle semiscoperte. Corsetto nero con allacciatura sul davanti, pantaloni dello stesso colore e stivali.
- Così, è più semplice?
Chiese alla compagna che a quella vista spalancò gli occhi.
- Dio…
Riuscì solo a dire Emma.
La mora le afferrò le mani, poggiandosele sul seno. Chiuse gli occhi facendo un lieve gemito, accompagnato da un sorriso sghembo.
Emma, la ammirava in tutto il suo splendore, gustandosi ogni istante di quel momento.
La amava da morire.
Le mani di Regina, scivolarono sui polsi della bionda davanti a lei e, tirandola a se, fece in modo che Emma si appoggiasse con le mani alla parete alle spalle della mora.
Le labbra roventi dell’ Evil Queen, si posarono su quelle della compagna, che le dischiuse volendo approfondire quel bacio.
Un sorriso si dipinse sul volto dell’ex Sindaco, che svanì comparendo alle spalle della figlia di Biancaneve.
- Non voltarti.
Regina le sussurrò con un filo di voce, all’orecchio, prima di baciarle il collo scatenandole un brivido di piacere lungo la schiena.
Il cuore di Emma correva sempre più veloce.
- Che vuoi fare?
Le chiese maliziosamente, ma Regina la zittì.
L’Evil Queen, circondò con le braccia la vita di Emma, in un tenero abbraccio che poi sciolse.
Fece scivolare una mano sul seno della bionda, mentre l’altra lentamente, scivolò nei jeans della compagna che gemette.
Un gemito sfuggì anche a Regina, quando accarezzò l’intimità di Emma.
Il petto dell’ex Sindaco doleva. Tutte le emozioni che avrebbe dovuto provare in quell’istante, mutarono in angoscia che le faceva mancare il respiro. Lo ignorò, stringendo la compagna contro di se.
In quel momento, voleva solo dare piacere alla bionda. Il resto non aveva importanza.
- Regina…
Disse Emma, soffocando un altro gemito.
La bionda si voltò.
Voleva perdersi negli occhi della mora ma Regina, distolse lo sguardo.
Non voleva farle comprendere che qualcosa non andava.
Emma parve non accorgersene, dando spiegazione di quel comportamento al fatto di aver udito qualcuno chiamare il suo nome.
- James ti sta cercando.
Sbuffò Regina, infastidita per l’interruzione, ma anche sollevata. Emma era sveglia e si sarebbe presto accorta, che qualcosa in lei non andava….quindi…grazie James.
 
Le due raggiunsero l’uomo in corridoio, stupito e sollevato nel vedere che Regina era tornata.
Si diressero in biblioteca.
Snow, appena vide la matrigna, si alzò di scatto.
Tutti si erano accorti, di quanto fosse irrequieta Biancaneve, per quella donna.
- Dove sei stata? Eravamo in pensiero.
Sbottò, tutto d’un fiato.
Regina sorrise. Biancaneve non riusciva a nascondere i suoi sentimenti, e quella tensione data dalla preoccupazione la rese felice.
- Li ho seguiti per un po’. Volevo essere certa, che fossimo al sicuro.
L’Evil Queen, rispose in tono tranquillo.
- Scusa l’ardire, amica mia, ma…perché questo cambio d’abito?
Chiese Malefica, guardando maliziosamente Regina e notando che teneva per mano Emma.
- Praticità, mia cara.
Ricambiò maliziosamente alla Strega, che rise.



Note di Alex: Eccoci :)
Spero vi sia piaciuto questo capitoletto.
Finalmente sono tornati a casa, ma nuove domande senza risposta, sono comparse.
Fatemi sapere se ci sono errori e soprattutto se vi piace :)
Grazie a tutti voi che seguite la mia storia, siete sempre più numerosi *.*
Alla Prox.
  
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