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Autore: xineedhugss    15/02/2014    2 recensioni
Sheryl, sedicenne costretta a trasferirsi dalla zia dopo l’arresto del padre. Crede che la sua vita non potrebbe andare peggio di così... purtroppo si sbagliava. Nonostante avesse cambiato città le regole del gioco erano sempre le stesse. Ma non sarà sola ad affrontare ciò che il destino ha in serbo per lei. Sheryl aveva trovato qualcuno, solo che ancora non ne era al corrente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Finii lentamente il mio pranzo come del resto finì il primo giorno. La situazione che si era creata qualche ora prima era bizzarra ed ero curiosa di chiedere a Kyla com’erano arrivate a quel punto. Aspettai la ragazza per dieci minuti all’uscita ma, non presentandosi, decisi di tornare a casa di Gladys a piedi. 
Per fortuna era una bella giornata e l’aria fresca era molto piacevole. Pertanto non mi dispiacque fare due passi.
Presi il cellulare e chiamai Jen. Non aveva ancora risposto al mio messaggio del giorno prima e questo mi spaventava. Jen era solita avere il cellulare sempre in mano!
“Pronto Jen?”
“pronto? Chi parla?”
“sono Sheryl.”
“oh Sheryl, ciao. Sono la mamma di Jen.”
“signora Brown. Come sta?”
“io bene, tu? Ho saputo che sei a Wolverhampton…” 
“si. Sono arrivata ieri. Dov’è Jen? Come mai ha risposto lei al suo telefono?” 
“perché non voleva parlare con te…”
“perché?” 
“mi ha accennato che non l’hai avvisata che ti saresti trasferita…e ha detto che non voleva sentirti per il momento.”  
“signora Brown… ma fa sul serio? non capisco…”
“mi dispiace Sheryl. Lei tiene tanto a te, lo sappiamo tutti. Deve solo accettare il tuo trasferimento. Dalle del tempo!”
“ma io ho bisogno di lei ora. È l’unica cosa che mi è rimasta…”
le lacrime bagnarono i miei occhi che pian piano si fecero sempre più rossi. Non sentii più nessun rumore provenire dall’altra parte del telefono e quindi capii che la telefonata era giunta al termine. Mi asciugai delle lacrime che stavano bagnando le mie guance e accelerai il passo , in meno di dieci minuti ero arrivata.
Non avendo ancora le chiavi di casa, sperai di trovarci Kyla. Gladys era al lavoro e quindi, non poteva mica aprirmi la porta. Suonai ripetutamente il campanello senza ma ricevere una risposta. Arrivai alla conclusione che la casa era deserta. Mi sedetti sugli scalini del porticato in attesa di qualcuno, in quel caso di Kyla. Decisi di mandarle un messaggio e chiedere quando e se sarebbe tornata a casa; da quello che mi aveva raccontato Gladys la ragazza molto spesso si tratteneva da amiche.
Pochi istanti dopo ricevetti la sua risponda:
“Sheryl mi dispiace, torno questa sera. Sono a Dudley e non posso venire. Scusa ancora xx.”
“non preoccuparti. Andrò in giro per la città.. xx”
risposi.
Poggiai il telefono nella tasca e mi alzai, iniziando a guardami intorno per decidere dove andare. 
Iniziai a camminare e, poco dopo mi ritrovai in centro. Mi resi conto che non era molto lontano da dove abitavo ora, il che rendeva il tutto molto più facile se sarei dovuta andare a fare shopping o per fare qualsiasi altra cosa. Erano circa le cinque del pomeriggio ed io, vagavo senza una meta. Iniziò ad alzarsi una leggera brezza e il sole tramontò facendo colorare il cielo di arancione e di tutte le sue sfumature. Il che rese tutto più piacevole. Quando incominciò a diventare buio, i lampioni delle strade si accesero e andai verso un parchetto ormai quasi deserto. Mi sedetti su una panchina e iniziai a sorseggiare il caffè che pochi minuti prima avevo comprato da un bar non molto distante a dove mi trovavo. Ero completamente assorta nei miei pensieri quando, d’un tratto, udì una voce provenire dall’entrata del parco. Non ci diedi peso e continuai a bere il caffè prima che diventasse freddo mentre presi con la mano libera il cellulare. 
“Sheryl, ciao” 
Alzai istintivamente lo sguardo.
“Joe.” Sorrisi.
“che ci fai qui tutta sola?” chiese. 
“non ho le chiavi di casa e…”
“oh.” Rise, contagiandomi. “posso sedermi?” chiese.
“certo” feci spostandomi un po’ per lasciargli spazio. Lasciai scivolare, di nuovo, il telefono nella tasca.
Restammo per qualche minuto seduti su quella panchina a chiacchierare, poi lui si alzò e si accese una sigaretta. Fece un tiro, poi un altro e un altro ancora.
“vuoi?” disse offrendomi il suo pacchetto di Marlboro. 
“non fumo.” Rifiutai. 
Ripose il pacchetto di sigarette nella tasca posteriore dei jeans e buttando fuori una nuvola di fumo disse “sei la prima ragazza che conosco che non fuma.” 
“è un complimento?” risi.
“si certo” rise anche lui.
“anche Kyla fuma?” 
“a volte… quando litiga con Mike.” 
“chi è Mike?”
mi incuriosii. 
“il ‘ragazzo’ disse facendo segno con le dita.
“perché ‘ragazzo’ ?” 
“è una storia complicata…” disse risedendosi al mio fianco.
Iniziò a raccontarmi che la storia tra Kyla e Mike non era come tutte le altre. Lei lo amava, lui anche a suo modo. Ed era un modo un po’ bizzarro. Mike era uno spirito libero, faceva quello che voleva senza pensare alle conseguenze. E le conseguenze erano sempre far star male Kyla! 
“perché non si lasciano allora?” domandai. 
“non lo so… “ sospirò. 
Restammo un po’ in silenzio. Joe buttò a terra il mozzicone di sigaretta e si alzò. 
“Sheryl, devo proprio andare. ”
“scusa se ti ho trattenuto.“ 
“mi dispiace lasciarti qui sola…”

“tranquillo! Va pure.” sorrisi.
“ti va di venire con me? C’è una piccola festa a casa di un amico.” Disse improvvisamente.
“non preoccuparti. Sarei di troppo …”
“ma quale di troppo. Forza, andiamo!” mi prese il polso e mi alzò. 
Mentre camminavamo verso la casa di questo amico, Joe, vedendo l’ansia che mi assaliva mi ripeté di star tranquilla poiché non avrei causato nessun disturbo. Mandò anche un messaggio all’amico per avvisare che ci sarei stata anche io.
“vedi? Non ci sono problemi. Ora sta tranquilla.” Disse. 
“d’accordo.” Sorrisi istintivamente.  
Camminammo un altro po’ e finalmente arrivammo. Joe, posando una mano sulla mia schiena, mi portò affianco alla sua figura, e bussò alla porta. Un brivido percosse tutta la mia schiena. Guardai il ragazzo alla mia destra; una piccola lanterna che era lì fuori l’illuminava il volto. Si accorse dei miei occhi che lo scrutavano e mi sorrise dolcemente. Mise entrambi le mani nelle tasche del jeans e continuò a fissare la porta in attesa che qualcuno aprisse. Continuò, ripetutamente, a suonare il campanello; ma nessuno venne ad aprirci.
Il ragazzo s’innervosì e iniziò a bussare, man mano il tutto divenne più forte e violento.  
D’un tratto un ragazzo, finalmente, aprì. Joe mi prese una mano e mi trascinò all’interno dell’abitazione.  
Non so di chi fosse quella casa, ne il perché di quella festa. Non conoscevo nemmeno una delle persone che c’erano. Tranne il ragazzo che mi stava trascinando verso la cucina. 
“Hai fame?” chiese.
“no grazie.” Risposi timidamente. 
“vieni ti faccio conoscere un amico.” Disse poi, riprendendo la mia mano. 
Andammo di sopra, verso le camere da letto. C’era talmente tanta gente che era difficile passare da una parte all’altra. Altro che piccola festa!
Joe, lasciandomi la mano, aprì una porta e chiamò un ragazzo che stava ‘teneramente’ amoreggiando con una ragazza.
“Liam!” urlò Joe attirando l’attenzione dei due, che per un’istante si staccarono e presero aria. 
Il ragazzo guardò Joe stranito. 
“Vieni qui!” continuò Joe.
Il ragazzo sussurrò qualcosa alla ragazza che era al suo fianco e venne verso la nostra direzione; poi chiuse la porta alle sue spalle.
Si aggiustò i capelli.
“che vuoi?” disse sbuffando.
“volevo presentarti una mia amica che si è appena trasferita. È la cugina di Kyla!” disse Joe.
mi portò più avanti.
“lei è Sheryl.” 
“piacere.” Dissi porgendo la mia mano.
“piacere mio.” strinse la mia mano sorridendo. “da quanto sei a Wolverhampton?” continuò.
“da ieri” sorrisi.
Ricambiò il sorriso. Lo fissai a lungo… ne rimasi esterrefatta. 
“ora perdonami Sheryl, ma devo proprio andare.” Rise.
“oh si, certo.” Risi anche io.
“Joe è una piacevole compagnia” disse colpendo Joe sul braccio provocando la sua risata.
Il ragazzo scomparve poco dopo dietro la porta, tornando dalla ragazza che lo aspettava.



-Ecco qui il quarto capitolo c:
Spero che vi piaccia perché scriverlo non è stato facile ahahaha. 
La scuola occupa gran parte del mio tempo e ho davvero tante idee per la testa!
Per questo mi farebbe davvero davvero piacere sapere 
cosa ne pensate del capitolo.
Un bacio grande,


claudia;
  
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