Capitolo 8
-Allora,
per prima cosa volevo assegnarvi i vari compiti per organizzare il ballo: Morris prepara il tavolo degli stuzzichini e delle bibite, Bieber penserà ai festoni, Ross pensa agli inviti, Lynch ai
volantini da mettere per la scuola e con questo siamo al completo. Potete
iniziare!- dice il preside, si è dimenticato il mio nome!
-Ehm…mi
scusi signore ma si è dimenticato di me, sono Jansen-
dico titubante sperando si ricordi di me.
-Ah
si certo, lei penserà ai festoni insieme al signorino Bieber-
sorride prima di uscire dalla palestra.
Sorrido
felice, con lui. Potrò parlargli e magari capire meglio perché Jason ha avuto
quel comportamento ieri sera.
Mi
sento prendere sotto braccio: Justin.
Lo
abbraccio felice e mi abbandono al suo modo di cullarmi tra le sue braccia per
tranquillizzarmi.
-Scusami,
scusami davvero- mi sussurra.
-Justin tu non hai fatto assolutamente nulla. L’unica persona
che si dovrebbe scusare è tuo fratello ma questo non importa ora- gli sorrido
gentilmente.
-Mi
sei mancata piccola-mi bacia la fronte sorridente.
-Dai
ora mettiamoci a lavoro, che il tuo primo ballo deve essere perfetto- ridacchia
portandomi davanti ad un tavolo da lavoro.
-Direi
invece che quelli viola siano perfetti- dice Justin ribattendo la mia idea su
quelli celesti.
-Ma
sei un maschio o una femminuccia per caso?- lo prendo in giro, non ho mai
conosciuto un ragazzo a cui piacesse così tanto il colore viola.
-Non
ribattere, il viola è perfetto- fa il finto broncio.
-Justin ma il celeste almeno va bene per entrambi i sessi, il viola è
un colore da femmina!- ribatto ancora una volta.
-Facciamo
così, facciamo i festoni celesti solo se il vestito che tu indosserai sarà
viola!- mi guarda sfidandomi, sapeva che non avevo intenzione di venire.
-In
realtà non verrò al ballo, perché non chiedi alla tua accompagnatrice di
vestirsi di viola?- chiedo ribattendo ancora una volta.
-Gliel’ho appena chiesto ma ha appena detto che non vuole
venire- mi guarda negli occhi, che occhi fantastici!
Dopo
un paio di minuti mi rendo conto di quello che voleva intendere con quella
frase.
-Te
lo scordi!- dico subito allontanandomi da lui.
-Io
non verrò con te al ballo, hai milioni di ragazze ai tuoi piedi e tu vuoi
scegliere proprio me? Io che ho solo 13 anni? Sei un pedofilo!- gli urlo contro
facendo girare verso di noi un po’ di persone.
Lui
scoppia a ridere.
-Credi
veramente che così tante ragazze farebbero la fila per venire con me al ballo?
L’unica ragazza che mi sta vicino ha sei anni in meno di me!-dice serio.
-Va
bene, facciamo una scommessa. Se entro il ballo riuscirò a trovarti
un’accompagnatrice io posso tranquillamente non venire- dico porgendogli
la mano.
-Ok
ma se non riuscirai a trovarla sarai tu la mia accompagnatrice e ti vestirai di
viola- ribatte facendomi l’occhiolino.
-Sarai
una favola vestita di quel colore. Ti accompagno io a prenderlo l’abito,
ti faccio un piccolo regalino- mi fa un secondo occhiolino: ok è fissato!
-Contaci
Bieber, risparmia soldi che ti servono per quando
uscirai da questo posto- dico indicando la palestra.
-Se
se, va bene ma ricordati che quando uscirò da qui diventerò un cantante di fama
mondiale e di soldi ne avrò abbastanza fidati- ridacchia.
-Never say never- ridacchio.
-Sei
una favola- dice guardandomi incantato.
-Justin è il decimo vestito che provo e il decimo “sei una
favola” che sento da quando siamo entrati-sbuffo mentre cerco di
nascondere le mie gambe abbassando la gonna del vestito.
-è
perché non pensavo che l’unico negozio di questa “scuola”
avesse questi bellissimi vestiti e comunque avevo ragione io: sei una favola
con il viola!- mi fa l’occhiolino.
-Justin smettila! Sembra che hai un tic all’occhio- mi lamento
coprendomi gli occhi per non guardarlo.
Lui
scoppia a ridere e mi passa un altro vestito che sinceramente mi piace di più
degli altri, è semplice e starebbe bene con le mie converse nere…
Torno
nel camerino e mi cambio.
Appena
esco Justin rimane a bocca aperta come un ragazzino della mia età dietro di lui.
-è
così orribile?- ridacchio.
Ritorno
a guardare il ragazzino che continua a guardarmi nello stesso modo.
-Hey bello! Smettila di guardare la mia sorellina in questo modo,
non ti permettere!- gli urla contro Justin irritato mentre io scoppio a ridere
per la figura orribile che ha fatto.
Lui
indica una persona dietro di me e noto una ragazza con un vestito strettissimo
in vita e che le stringe il seno facendolo sembrare più grande.
Io
rido ancora di più per la figura che in realtà ha fatto Justin.
-Non
andrò più in giro con te! Mi fai fare troppe figure di merda- mi lamento mentre
Justin mi paga il vestito.
-Scusa
se quel ragazzino è uno stupido e non capisce ciò che è veramente bello!- dice
porgendo una banconota da cento dollari alla cassiera.
-Si
come vuoi, cannaiolo!- lui mi guarda male per il
soprannome che ormai non usavo più da un po’.
-Va
bene andiamo che è già ora di cena!- dice Justin prendendomi per mano.
Cosa
devo dire per farmi perdonare?
Mi
scuso da morire per il ritardo, lo so è imperdonabile, scusatemi davvero.
Spero
comunque che continuiate a leggere la storia.
Vi
amo da morire e scusatemi ancora.
Baci
Chiara xx