Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: michaelgosling    15/02/2014    1 recensioni
1935. Una bambina olandese di nome Henny viene mandata a vivere in America perchè in pericolo: sebbene non sia qualcosa a cui Hitler è contrario rischia molto per via di qualcosa di segreto che riguarda il padre.
1947. Henny si ritrova ad essere testimone di una serie di omicidi: è l'inizio di una catena di eventi riconducibili a quel segreto a lei nascosto per anni e che la porteranno ad essere nuovamente in pericolo.
Si svelerà mai questo segreto? E perché qualcuno la vuole morta?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
44 CAPITOLO 35. IL MURO
Colton camminava in modo insicuro, quasi dondolando, e con aria curiosa si guardava continuamente intorno, sorpreso dalla luce, forse un tantino eccessiva, presente nella stanza, talmente tanta luce che sembrava di essere vicino al sole.
Molto vicino.
Il detective uscì dalla cucina e raggiunse il soggiorno con velocità ma al tempo stesso con una lentezza disarmante.
Camminava e si guardava intorno ad ogni passo che faceva.
Conosceva quel luogo, lo conosceva fin troppo bene, ma tutto era troppo surreale e prima di lasciare la stanza, cercò di allungare il collo per intravedere cosa, o chi, lo aspettava nell'ingresso.
E così fu.
Colton sgranò gli occhi e spalancò la bocca.
Un uomo lo stava aspettando.
Gli andò incontro, spalancando le braccia.
"Colton." mormorò l'uomo in tono solenne.
"Ciao papà." mormorò il detective, sorridendo.
"E' bello rivederti."
"Sono... sono morto?"
"Non siamo nell'aldilà. E' un sogno. Un tuo sogno."
Colton si guardò ancora intorno, e poi si avvicinò al padre.
"E' tutto nella mia testa." sussurrò Colton, come se lo dicesse più a sé stesso che all'uomo.
"Si vede... si vede che avevi un bisogno incoscio di vedermi."
"Sono quasi trent'anni che ho il bisogno incoscio di vedervi!" sbottò Colton, quasi in tono arrabbiato.
Amava suo padre.
Amava sua madre.
Ma era arrabbiato.
Non dovevano andarsene così presto.
Non dovevano lasciarlo prima che diventasse un adulto.
Sapeva che era stupido ed irrazionale, ma quello era il suo stato d'animo.
"Noi non ti abbiamo mai abbandonato. Noi ti guardiamo sempre. Preghiamo per te. Abbiamo visto ogni giorno della tua vita."
"Questo è solo un sogno. E' il mio incoscio, l'hai detto tu."
"Credi a questo. Io e tua madre siamo così orgogliosi di te. Sei diventato un brav'uomo. Ma.."
"Figurati se non c'era il ma."
"Guardandoti... mi sono reso conto di quale impatto ha avuto la nostra ultima conversazione. Te la ricordi?"
"Sì. Un mio compagno di classe a cui avevo confidato un segreto lo rivelò a tutta la classe e gli altri mi derisero. Tu mi dissi che dovevo smetterla di essere così buono. Che dovevo smetterla di ascoltare il cuore e che dovevo prestare più attenzione alla testa. Mi dissi che se avessi continuato a fidarmi di tutte le persone che avrei incontrato nella mia vita, non sarei mai sopravvissuto."
"Non avresti dovuto prendermi così alla lettera."
"Ho fatto quello che mi avevi chiesto."
"Fin troppo."
"Questo cosa vorrebbe dire?"
"Non sei più un bambino, Colton. Sei un adulto. Questo tuo essere così razionale e così distante dal resto del mondo ti ha permesso di sopravvivere in un mondo fatto di falsità e cattiverie.. ma qui non si tratta più di sopravvivere. Si tratta di vivere bene. Ora puoi tranquillamente abbassare la guardia, e permettere a quelle persone che ti sono sempre state intorno e che lo meritano, di vedere come sei realmente. Cancella una volta per tutte questo muro. Il buco c'è già. Non ti resta che colpire ancora e sarai libero."
"Non ci riesco. Non posso. Tornare ad essere vulnerabile significa tornare ad essere predisposto a soffrire. Non posso aprirmi con delle persone che potrebbero allontanarsi."
"E' un rischio che devi correre, se vuoi vivere davvero. E vai da quella ragazza, una volta per tutte."
"Marianne?"
"Ma non farmi ridere Colton. Sai benissimo che non mi riferisco a lei. Ah, non ti azzardare a sposarla! Non buttare via la tua vita con una donna così, se donna la si può chiamare."
"Non funzionerà. L'ha detto anche lei."
"E tu convincila del contrario."
"E se io fossi d'accordo con lei?"
"Mentiresti, perchè di certo non sei un idiota."
"Io la amo, papà."
"Lo so."
"Non so cosa fare."
"Vai da lei, e sbrigati. Non perderla. Lo rimpiangeresti per tutta la vita."
"Ma.."
"Non è previsto un ma, Colton. E' così. Punto. E' grazie a lei che si è creato un buco nel muro che divide la tua anima dal mondo. Lascia che ti aiuti a distruggerlo del tutto. Adesso devo andare, ormai ti svegli. Vorrei pensassi a quanto ti ho detto. Se questa conversazione avesse lo stesso impatto su di te che quella che abbiamo avuto prima che morissi, sarebbe l'ideale. Incrocerò le dita."
"Papà!"
"Sì?"
"Me lo sono sempre chiesto... mamma avrebbe avuto un maschio o una femmina?"
"Una femmina."
Colton sospirò.
"Me lo sentivo."
"Anche tua madre. L'istinto di una donna non sbaglia mai."

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tenendo una mano sulla fronte, Colton si sedette davanti a Marianne, la quale continuava a scrivere qualcosa su un pezzo di carta, senza degnare di uno sguardo il fidanzato.
Colton non faceva altro che pensare al sogno che aveva fatto e a suo padre.
"Stasera esco con le ragazze. Non so quando torno."
Colton socchiuse gli occhi e non disse nulla.
"Quando ci sposiamo? E quando mi compri qualcosa? Mi compro sempre tutto io."
Sì. Con i miei soldi. pensò Colton.
"Colton, ma ci sei? Vorrei lo facessimo il prima possibile così posso fare un bel viaggio."
Buffo. Sposarsi per un viaggio. Queste sì che sono parole.
"Italia, Francia, Inghilterra,... c'è tanto da vedere. Parigi, Lon.."
"No!" sbottò improvvisamente Colton, sorprendendo la ragazza.
"Come?"
"Basta. E' finita. Finita finita finita."
"Finita cosa?"
"Questa cosa! Questa pseudo e malata cosa tra di noi finisce qui!"
"Colton... mi stai lasciando?"
"Sì!"
"Chi è lei? Perchè se mi stai lasciando è sicuramente perchè hai incontrato qualcuno."
"Non è importante."
"Puoi avere tutte le amanti che vuoi Colton, ma io non rinuncerò mai ad essere tua moglie!"
"Ma io non sono disposto ad essere tuo marito. Questa cosa tra di noi è durata anche troppo. Dio, non posso credere di averci messo così tanto tempo!"
"Te ne pentirai, Colton."
"Addio Marianne!" sbottò Colton, prendendo la giacca e uscendo.
Se non posso essere di Henny, non sarò di nessun'altra.

ECCCCCCCCOMIIIIIIIIIIIIIII :D E' UN CAPITOLO UN PO' PARTICOLARE COME AVRETE NOTATO, MA SPERO VI PIACCIA :D FATEMI SAPERE :D GRAZIE E A PRESTOOOO :D


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: michaelgosling