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Autore: Kirka    15/02/2014    0 recensioni
Mika e la sua famiglia partono per fare una vacanza in montagna. Doveva essere una vacanza normale, come tante, ma invece..
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Era il momento di partire, e la famiglia Linguori si stava preparando. Certo, non è che un viaggio sulle montagne, poteva essere divertente, ma il padre avrebbe fatto di tutto per prendersi una vacanza. “Siete pronti?” urlò il padre entrando in macchina <> esclamarono i figli uscendo di casa. Cristian, il figlio maggiore, entrò in macchina sentendo musica a tutto volume, mentre Mika, il più piccolo (13 anni) entrò in macchina guardando un po' la guida che il padre gli aveva dato. Finalmente anche la madre entrò in macchina e partirono. Sarebbero stati lì un paio di settimane, e non tutti erano convinti del viaggio. Passarono 4 ore , e finalmente arrivarono al villaggio <> esclamò Cristian osservando che in effetti, c'era qualche casa, e per il resto, tutta neve. <> esclamò il padre parcheggiando vicino all'hotel. <> Cristian scese dalla macchina sbattendo forte la porta <>disse la madre guardandosi in torno <> il padre scese dalla macchina e iniziò a portare i bagagli in camera. Nel frattempo la madre svegliò Mika che si era addormentato <> Mika aprì lentamente gli occhi <> la madre fece finta di niente <>la madre capì che non era stata convincente, si avvicinò a Mika e disse <> Mika alzò le spalle e portò i suoi bagagli in camera. <> si sentì un urlo improvviso proveniente dalla stanza di Cristian <> il padre, che nel frattempo lo aveva raggiunto, gli disse mettendogli una mano sulla spalla <> Cristian lo guardò, il padre ricambiò lo sguardo e andò in camera sua. Mika andò in camera posando gli ultimi bagagli dicendo <> all'improvviso si sentì un rumore e i ragazzi corsero alla reception. <> esclamò Mika scendendo dalle scale <> disse un signore vestito in modo strano <> il signore si chiuse velocemente il cappotto e disse <> Cristian si avvicinò sempre di più al signore e disse <> il signore sentendosi osservato uscì dalla stanza dicenso <> Cristian si ricompose, e disse <>. E mentre Cristian saliva sopra, Mika era immerso nei suoi pensieri, era strano infatti, che un orologio, anche se d'oro, facesse quel baccano. Dopo un secondo, corse fuori e vide  il signore. Decise allora di rincorrerlo, ma lo fermò un'improvvisa folla e Mika fu costretto a tornare all'albergo. <>pensò Mika tra sé e sé, fino a quel momento non c'era anima viva, ed ora? I suoi pensieri furono fermati dall'improvvisa e acuta voce di suo fratello <> <>. Uscirono allora tutti e 4 fuori dall'hotel, e in quel momento notò che non c'era nem­meno una persona, ed  ora era più convinto che mai, prima era successo qualcosa di davvero MOLTO strano. Fecero una lunga e faticosa passeggiata e dopo un paio di ore, stanchi e affannati, tornarono all'Hotel, e andarono in un bar per riposarsi. Mika stava bevendo il suo frullato ai frutti di bosco, quando vide di nuovo quella figura. Si alzò di scatto dalla  sedia e iniziò ad inseguirlo. L'uomo era davvero molto furbo, si mimetizzava tra la  folla per non farsi riconoscere, ma il suo tentativo fallì, allora in preda al panico, alzò la mano e all'improvviso una folla comparsa dal nulla portò via Mika. <> esclamò la madre cercando di fare la parte della seria <>Mika si bloccò, guardò una foglia cadere e continuò la frase <<..ma il vento mi aveva portato via la sciarpa!>> la madre lo guardò in modo perplesso <>. Mika salì lentamente le scale, pensando alla trinità matematica, cioè i 3 momenti perfetti. Mika era molto bravo in matematica e capì che se l'uomo si era fatto vedere alle 16:00, e alle 18:00, si sarebbe fatto vedere tra un  paio di minuti...alle  20:00. Si fermò all'improvviso e tornò di corsa da i genitori <> <> Mika iniziò a guardarsi in torno <> I genitori si guardarono due secondi e il padre gli rispose dandogli le chiavi <>. I genitori lo salutarono e Mika corse sopra guardando l'orologio, tra 5 minuti, l'uomo si sarebbe fatto trovare giù. Mika pensò però, di mascherarsi, per seguirlo senza dare nell'occhio. Si mise quindi un paio di occhiali, un lungo cappotto e un cappello. Passarono i 5 minuti, e come previsto, l'uomo era giù, ma non vedendo nessuno uscì dall'hotel. Mika si alzò di scatto e iniziò a seguirlo mimetizzandosi tra la folla, perché fortunatamente essendoci la festa, c'era molta gente. L'uomo arrivò al confine della cittadina, e Mika ce lo aveva in pugno. All'improvviso però, si abbassò e scomparve nel nulla. Mika corse nel posto dove l'uomo era scomparso e trovò una piccola porticina <> esclamò sorridendo . Mika era più convinto che mai, ma appena entrò, iniziò a scivolare per un lunghissimo scivolo. Quando questo finì, Mika si ritrovò sul fieno dei cavalli. Proprio così, si alzò e vide una cittadina triste e buia, dove persone brutte e tenebrose lo fissavano. Aveva proprio ragione, l'uomo aveva qualcosa di strano, ma adesso non pensava a lui, ma a tutto il resto. All'improvviso una mano l'afferrò, e lo mise in un  sacco. Mika iniziò a muoversi, ma il sacco era chiuso davvero molto bene. Finalmente Mika riuscì a liberarsi, e si ritrovò in una casetta piccolissima, e girandosi vide un nano che lo fissava <>Mika poteva benissimo prenderlo e infilarlo nel sacco, ma era troppo sconvolto <><> il nano si inchinò e gli sorrise, allora Mika gli chiese <> Jukiero gli mise una mano davanti alla bocca. All'improvviso si sentirono delle urla e Jukiero chiuse gli occhi e abbassò la testa. Quando non si sentì più niente, Jukiero gli disse <> Mika si sedette e chiese <> <<è una specialità del nostro villaggio!>>. I due allora iniziarono a parlare, e si conobbero molto bene. Nel frattempo però erano diventate le 22:30. Mika guardò l'orologio ed esclamò alzandosi dalla sedia <>Jukiero lo calmò<< guarda che i nostri paesi hanno un'ora di differenza, quindi da te ora sono le.. 22:30!>>. Mika si calmò <> Jukiero aprì una porticina in alto e gli disse <> Mika si girò e chiese <> <<è l'uomo!>>. In quel momento ci fu un attimo di silenzio, ma all'improvviso Jukiero esclamò <> <>. Jukiero abbassò la scala e Mika salì. Quando arrivò fuori, vide la macchina dei genitori in lontananza, allora corse vicino alla stanza senza farsi vedere, e si fece trovare fuori la porta dei vicini.<< Mika, cosa ci fai qui?>>esclamò il padre vedendolo fuori la porta  <> <>chiese il fratello un po' ubriaco. Quella notte Mika non riuscì a dormire, pensava a quella giornata e a Humbert, non sapeva cosa pensare di lui. Il giorno seguente decise di portarsi l'orologio a sensori, e tutti quei piccoli oggetti che potevano servire se avesse incontrato Humbert, ora aveva il compito di proteggere la sua famiglia. <>il fratello lo spinse dal letto urlando<>. Mika si alzò velocissimamente da terra, prese i vestiti, lo zaino e andò nel bagno. Si sentiva potente, ma allo stesso tempo fragile, sapeva che era una cosa seria. Quando fu pronto, senza farsi vedere dal fratello, scese le scale e arrivò in men che non si dica al portone dell'albergo. Guardò l'orologio, erano le 11:15 , aveva un po' di tempo per stare con la sua famiglia, prima di raggiungere Jukiero. <>. Il fratello uscì dall'hotel,  e Mika lo seguì. Nonostante il fratello gli provocasse uno strano effetto, in senso negativo, conosceva buoni pub per mangiare. Arrivarono al “tutto pizza e co.”, lui in realtà ci andava per vedere Bianca, la cameriera. Mika entrò senza dare nell'occhio, e comprò un panino con wurstell e patatine, ed una bottiglia d'acqua. Uscì lentamente dal pub, e quando fu fuori corse all'hotel. Arrivarono le 13:30, ma Mika non riusciva a mangiare, aveva troppa ansia. Decise allora di calmarsi, tanto  aveva con lui il coltellino del padre, anche se molto probabilmente, non lo avrebbe usato. Mika decise di mettersi la sveglia sul suo cellulare, e di riposarsi un po'. Il telefono squillò, erano le 16:00 e Mika vide una figura in lontananza, era proprio Humbert. Allora si preparò e si abbassò gli occhiali. Humbert non vedendo un'altra volta nessuno, se ne andò e Mika lo seguì. Nonostante già era andato una volta in quel posto, non si ricordava la strada. Prese quindi dallo zaino una specie di “navigatore”, che però “memorizza” le strade. In tal modo la prossima volta non aveva bisogno di Humbert. Arrivò alla fine della strada e Humbert entrò  nella cittadina, seguito da Mika. Quella volta però pioveva, c'era vento e molto probabilmente, si stava avvicinando un tornado. Mika non sapeva dov'era la casa di Jukiero, allora iniziò a guardarsi intorno, cercando di capire la situazione. Sentì all'improvviso una voce che lo chiamava, era proprio Jukiero, che gli indicò la strada. Arrivarono finalmente nella casa, e Jukiero era più arrabbiato che mai. <> chiese Mika fissandolo <>esclamò Jukiero camminando a destra e a sinistra. Poi si fermò, guardò Mika e disse <> <>lo bloccò Mika <> <> Jukiero si alzò si scatto dalla sedia<> Mika lo guardò un attimo e scoppiò a ridere <> <>Jukiero prese dalla sua libreria un libro vecchio e polveroso, e lo mostrò a Mika <>. Mika abbassò la testa e lo fisso dicendo<> Jukiero sorrise e disse <> <>. Mika abbassò la scala e salì. Erano diventate già le 20:00 e mentre saliva, Mika pensava ad una scusa da dire ai genitori. Per sua sorpresa, all'hotel non c'era nessuno; dopo il museo i genitori, tornando a casa, si erano fermati ad una festa, e il fratello aveva perso tempo con Bianca. Era molto stanco, e visto che  aveva le chiavi della stanza, andò a dormire. Il giorno seguente si svegliò molto tardi, verso le 11:00, si guardò intorno e notò che il letto del fratello era rifatto. Questo portava ad una sola conclusione, il fratello non aveva dormito nell'hotel, perché nella sua vita non aveva mai rifatto il letto. Mika si alzò lentamente dal letto e si diresse verso la stanza dei genitori, anche il loro letto era rifatto, ma la luce del comodino era accesa. Questo era davvero strano, i genitori non lasciavano mai la luce accesa, erano davvero molto fissati. Si riprese, si vestì, prese il suo zaino e scese alla reception. Neanche alla reception c'era qualcuno, iniziò allora a preoccuparsi, ma pensò, che se lui era il prescelto poteva andare in quel posto quando voleva. Allora uscì dall'hotel e si diresse verso il “portale”, non c'era anima viva, neanche il gallo che ogni volta all'alba lo svegliava. Arrivò al portale e scese per lo scivolo, riuscì stranamente ad entrare e notò che anche questa volta c'era qualcosa di strano.  Tutta la piccola cittadina era impazzita, corse subito verso casa di Jukiero che era stesso per terra <> Mika si abbassò lentamente e lo alzò <>. Jukiero si alzò lentamente, prese il libro dalla biblioteca e gli disse <> <> Jukiero prese dalla tasca un ciondolo luminosa e rispose tossendo <> <> <>Mika l'abbracciò e corse sopra. Iniziò a studiare e ogni tanto lanciava delle occhiate all'orologio, se per l'alba doveva sconfiggerlo, doveva controllare il tempo. Passarono molte ore, e Mika aveva studiato già quasi tutti il libro, erano già le 02:20, e doveva accelerare il tempo. Arrivò finalmente l'alba, e Mika uscì fuori dall'hotel con indosso un mantello, il libro in una borsa e il medaglione. Si ritrovò davanti a Humbert <> Humbert si girò lentamente <>. Quelle risate, diedero molto fastidio a Mika, si ricordava ancora, quando i bulli lo avevano picchiato fuori scuola e ridevano ridevano e ridevano. Cosa avevano da ridere? Lo stesso lo pensava con il mago, in quel momento pensò a quello che gli aveva detto Jukiero “il vero segreto è non aver paura”,  e a quello che aveva letto nel libro “gli stregoni malvagi si nutrono della tua paura”. Allora chiuse due secondi gli occhi, li riaprì e iniziò a parlargli <> Humbert lo fissò e gli disse <>. Ci fu un attimo di silenzio, e dopo Mika disse <> Humbert lo guardò un secondo e poi disse <> Mika abbassò la testa e urlò <>. Humbert firmò, e all'improvviso scomparve nel nulla. Era evidente che Mika aveva detto il falso, e che nel contratto c'era scritto, che Humbert moriva, ma che tutto tornava uguale a molti anni fa. Tutti ritornarono alla loro vita e gli abitanti che vivevano sottoterra, ritornarono sulla terra. Mika fu all'improvviso soppresso da una luce così forte che lo portò in cielo. <> <> <> <> <> <<è stato un vero piacere... Mika!>>. Mika tornò all'improvviso sulla terra, proprio prima di partire, sfortunatamente si era scordato tutto!
  
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