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Autore: FlameOfLife    15/02/2014    9 recensioni
I Mugiwara sono alle prese con i preparativi per la festa di compleanno di uno di loro.
Non tutti, però, seguono gli ordini spartiti dalla navigatrice di bordo.
C'è chi pensa a comportarsi da solito pervertito, chi se la dorme placidamente e chi, furtivo, tenta di rubare il cibo tanto agognato.
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Basata su un sogno che ho fatto. Il tema principale è l'amicizia tra Rufy e Zoro :3
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trovata una cura per il Mangione



«DATEVI UNA MOSSA! Da un momento all’altro potrebbe svegliarsi!» urlò isterica Nami, mai fermatasi dallo spartire ordini a destra e a manca.
Non che fosse strano, ma questa era una circostanza diversa. Voleva che tutto fosse perfetto, onde per cui, chiunque osava contraddirla riceveva la giusta punizione.

E sapere che Zoro se la ronfava bellamente mentre Rufy, per qualche ignota ragione, era sparito dalla circolazione, non giovava al carattere già facilmente irascibile della navigatrice.

«Yohohohoh, magari riesco ad andare più velocemente se tu mi mostrassi le tue mutand-» prima che Brook potesse concludere la frase, venne scagliato al suolo da un micidiale pugno. Inutile dire chi sia stato a darglielo.

Quando Nami sfoggiava la sua totale forza, quasi non aveva nulla da invidiare agli utilizzatori di haki.

«Fatto! Gli addobbi sono sistemati!» informò tutti Usopp, ammirando il suo operato con le mani appoggiate ai fianchi e un sorriso compiaciuto stampato in volto.

«Bene» vedendo che, finalmente, erano a buon punto con i preparativi, Nami iniziò a rilassarsi. Usopp aveva davvero dato un tocco da vero maestro.

«NAMI-SWAN!» ed ecco spuntare l’inguaribile don Giovanni di bordo con in mano due vassoi colmi di carne. Dietro di lui, Franky con quattro scatole piene di alcolici.

«Mia dolce Dea! Ho preparato tutto quello che mi hai chiesto!» le disse Sanji, prendendo a rotearle attorno in attesa di un qualsiasi complimento.

La povera ragazza sentiva già la rabbia tornargli. Se fosse stata un’altra occasione, non ci avrebbe pensato su due volte dallo scrollarsi di dosso il cuoco come era suo solito fare ma, avendo lui il compito principale, Nami cercò di darsi una calmata, e dopo aver contato come minimo fino a cento, gli indicò dove appoggiare le pietanze.

Aveva pensato ad ogni cosa nei minimi particolari. Di conseguenza, sapendo la fissazione per la carne da parte di quel pozzo senza fondo che si ritrovava come Capitano, e per il sakè da parte di quel buzzurro dalla testa di muschio, aveva saggiamente ordinato a Sanji e a Franky di occuparsi di tali alimenti per evitare ogni sorta di guaio.

«Questa festa di compleanno per il nostro piccolo Chopper sarà suuuuupeeer-cuuute!» appena appoggiate le casse, il carpentiere si mise nella sua classica posa, rendendosi a dir poco ridicolo.

Sembrava tutto pronto: decorazioni qua e là; tanto zucchero filato per la renna ghiottona; giochi da fare insieme e quasi tutti i Mugiwara disposti intorno al tavolo. Ora bisognava solo aspettare il festeggiato.

Purtroppo, però, qualcuno con un’alta percentuale di impulsività e imprevedibilità era tutt’altro che disposto ad aspettare per fiondarsi sul cibo.

Il caro Rufy, nascosto miracolosamente agli occhi dei suoi nakama, strisciava “nell’ombra” nel tentativo di raggiungere l’oggetto dei suoi pensieri, nonché desideri.

Quatto quatto, scese un gradino alla volta delle scale che collegavano il ponte con la zona del timone. Allungando il braccio reso di gomma per via del frutto del diavolo mangiato anni addietro, arrivò vicino al piatto e, proprio quando credette di avercela fatta, percepì un brivido lungo la schiena che lo immobilizzò sul posto.

Nami, con una vista da falco, si era accorta del suo tentativo e si era voltata verso di lui con una sorprendente velocità. Sorridendo sadicamente, lo guardò dritta negli occhi, imprimendo ancora più forza nella forchetta che aveva impiantato nel tavolo, esattamente a pochi millimetri di distanza dalla mano del ragazzo.

«Ruuufy… GIU’ LE MANI!» sbraitò come un’ossessa, facendo spaventare Usopp che si mise in posa da morto, e Brook che si mise a chiedere aiuto urlando a squarciagola.

«Ma io ho fame!» dichiarò Rufy con tono fermo, mostrando il coraggio che lo distingueva dagli altri, come se si trattasse di una questione di vita o di morte… beh, forse per lui era sì una questione di delicata importanza.

«NON M’INTERESSA! FINO A QUANDO NON CI SARA’ CHOPPER, NESSUNO TOCCHERA’ NIENTE! SONO STATA CHIARA?!» sbottò furente.

«Uffa!» lasciata la presa al bordo del tavolo, il braccio tornò al suo posto. Successivamente, Rufy si raggomitolò vicino lo scorri mano bianco «Ho fame! E poi sono io il Capitano!» mugugnò mogio mogio «... Zoro ha ragione a chiamarla strega, frrr».

Per fortuna l’unico a udirlo fu Robin che, ridacchiando, riprese la lettura dove l’aveva interrotta. Se lo avesse sentito la diretta interessata, molto probabilmente il cappello di paglia non gli sarebbe più andato bene per tutti i bernoccoli che sarebbero apparsi sulla sua capoccia.

Rufy era intento a “disegnare” per terra con l’indice sinistro quando, davanti a lui, gli si parò qualcuno che gli fece ombra dalla luce del sole che, calante per via dell’ora tarda del pomeriggio, proveniva alla sua destra.

«Tieni, Mangione»

Sollevò il capo verso il suo interlocutore e si ritrovò Zoro che, con un ghigno divertito, tese il braccio verso di lui per dargli un cosciotto di carne.

Come fosse riuscito a prenderlo senza farsi beccare, rimaneva un mistero.

In realtà, lo spadaccino aveva finto di dormire per non dover sottostare agli ordini di quella pazza strozzina, così da potersela stare in panciolle a godersi la brezza marina che tirava. Nel frattempo, sentendo le urla, aveva socchiuso l'occhio sano e attraverso esso aveva assistito alla scena.

Rufy, con gli occhi scintillanti e la bava alla bocca, lo accettò di buon grado. Fece per ingogliarselo in un sol boccone ma, notando Zoro sedersi accanto a lui, all’ultimo cambiò idea.

I presenti, troppo intenti a dare alcuni ritocchi che Nami voleva apportare, non si era accorti dello spostamento di Zoro -eccetto Robin. A lei non sfuggiva mai nulla- e, pertanto, lo credevano ancora alla sua postazione. E Rufy, di questo, se ne approfittò.

Riallungò il braccio e afferrò una bottiglia di sakè incustodito. Una volta attirata a sé, la porse al suo nakama con un sorriso a trentadue denti.

L’altro, pregustandosi la bella bevuta che si sarebbe fatto, si inumidì le labbra con la lingua. Poi, presa la bottiglia, se la portò alla bocca.

Rufy, invece, iniziò ad addentare il suo cibo con una lentezza mai mostrata fino ad ora, assaporandosi appieno il sapore succulento della carne e lasciandosi cullare dal tepore del corpo al suo fianco.

Non c’era bisogno di ringraziarsi a parole. Loro si capivano in ogni situazione, che fosse importante e delicata, o semplicemente di normale routine come quella.

Tra loro due, l’intesa scoccava con uno sguardo.

Per questo Rufy aveva deciso di sfamarsi con calma, in modo tale da allungare quel piccolo momento intimo tra due amici di lunga data.




Angolo autrice ^^:


Ciao a tutti!

In questa One shot vi ho riportato un mio sogno del passato (tralasciando il fatto che ero io Rufy e il tutto si svolgeva in casa mia).
Non sapendo chi fosse il festeggiato, ho scelto Chopper solo per far sì che Franky dica "super-cute" <3

I colori, invece, gli ho messi perchè, essendo breve, almeno danno un tocco in + :P

Boh, non ho altro da dire. Grazie per averla letta!

Kiss :3
Flame
  
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