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Autore: Spina di pesce    16/02/2014    3 recensioni
Eleanor, una ragazza omosessuale con una grande passione per la batteria e la musica rock. Mika, cantante pop emergente in cerca di un sostituto batterista per il suo prossimo tour. Come due personalità e due generi musicali così diversi riusciranno a convivere fino a non poter più far l’uno a meno dell’altra? Riuscirà la crisi di identità di lei a prendere il sopravvento anche su di lui?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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VUOTO DI MEMORIA



Camminare. Camminare molto. E’ questa la cura, il primo passo per guarire.
E intanto piango..
Ma voi che fareste? Sfioro la pazzia con un dito. Mi sono messa in un bel casino, una situazione più grande di me.
Per l’amore c’è sempre posto mi dicono… ma a quanto pare si sbagliano.
Allora cammino. I turisti sul Tamigi ridono, scherzano, comprano, si fanno foto, pronti a mostrarle al mondo con i loro potenti social network.
Li guardo, sono tanti e diversi, con le loro mappe, i loro itinerari, eppure mi sembrano sempre gli stessi.
Il cielo è grigio, tanto per cambiare, l’aria è fresca.
Mi siedo sul prato di una grande aiuola aperta al pubblico. Non molto distanti da me ci sono dei bambini cinesi che fanno merenda con la loro mamma. Che ore saranno? Le cinque di pomeriggio forse?
Ma cosa mi cambia saperlo? Non ho niente da fare, al bar non ci torno più..
Tutto stava andando troppo bene, a gonfie vele. Ma poi arriva sempre una tempesta, sconvolge l’equipaggio, le vele si increspano, la nave affonda. Non si può sperare di essere felici.
Cerco di scacciare i pensieri e mi concentro sul ferryboat lungo il fiume.
Lo so che non si vince la tristezza ignorandola, bisogna viverla momento per momento, finché non sparisce da sola. Ma ancora non ho trovato il coraggio di affrontarla, ancora no.
Ho spento il telefono,  sono uscita senza dire niente ad Anita. Non voglio parlare con nessuno.
Mi stendo sul prato e guardo all’insù. Sta per arrivare un temporale.
Sento una goccia sul naso, poi un’altra e un’altra ancora.
Chiudo gli occhi, magari mi addormenterò qui.

“Lasciami in pace. Nessuno ti ha dato il permesso di entrare nella mia vita”
Si rivolge a me con tono sprezzante, gli occhi vuoti, impassibili. La sua reazione improvvisa mi fa piangere.
“Ti prego fammi stare con te.. io ho bisogno di te”
“Io non ho bisogno di una persona come te”
Si volta e cammina lento verso la luce, lasciandomi nelle tenebre.
Ed urlo, piango, mi dimeno, ma ormai sono sola. Guardo quella figura così bella e distinta mentre si allontana sempre di più. Le nostre vite hanno preso una strada diversa. Credevo percorressero la stessa via, e invece hanno solo trovato un punto d’incontro, niente di più. Due sorti separate.
La sua ombra ora è solo un punto. E io inizio a cadere nel buio..

Mi sveglio all’improvviso. Il cuore è a mille e io sono bagnata fradicia. Mi guardo intorno: la famigliola cinese è andata via. Il ferryboat sul fiume ora non c’è più.
Questo breve ma intenso sogno mi ha sconvolta. Mi ha fatto tornare in mente tutto quello che ho duramente cercato di ignorare. Il ragazzo del sogno era lui, era Michael.
Sento tutta la stanchezza piombarmi addosso come un macigno, torno a distendermi sul prato ad occhi chiusi.
Non so quanto tempo passa… Sono come una carta assorbente troppo colma per raccogliere altra acqua.
Mi concentro solo sulla pioggia che mi bagna ancora di più e sul febbrone che è in procinto di venirmi.  Poi avverto una presenza  affianco a me.
“Ti prenderai una bella polmonite”
Non rispondo. E chi è questo adesso?
“Allora la prenderò anche io”
Il ragazzo si stende affianco a me. Restiamo qualche momento in silenzio, non gli permetterò di disturbarmi.
“Gli altri penseranno che siamo pazzi se restiamo qui stesi sotto la pioggia…”
“Nessuno ti obbliga a stare qui con me”
“Non ho detto di voler andare via”
Non l’ho ancora guardato in faccia.. forse dovrei cacciarlo, chiedergli di lasciarmi in pace. Credo che lo farò.
Mi volto e lo guardo.
..ok, non lo farò.
“Comunque mi chiamo Jackson”
“Eleanor”
Ci guardiamo negli occhi. E’ molto bello. Ha la pelle scura, ma i suoi occhi sono grigi come il cielo di Londra, le sue labbra perfette.
 “Perché sei qui Eleanor?”
“non è una domanda di facile risposta”
“Siamo completamente bagnati. Vuoi venire a casa mia?”
Nel tentativo di ignorare la tristezza accetto l’invito.
Ed è stupido, ma finiamo a letto insieme.

Jackson studia medicina, ha qualche anno più di me ed è un ragazzo interessante.
Meno stronzo di quello che pensavo. Sembra interessato a me.
“Davvero non vuoi dirmi cosa ti è successo?”
“No Jackson.” Mi infilo i pantaloni fradici tolti di fretta e gettati sul pavimento della stanza
“Adesso è tardi, devo andare via. Grazie per queste ore, mi hai fatto stare bene.”
“Quando potrò rivederti?” mi dice accompagnandomi all’uscio della porta
“Non ci rivedremo Jackson, io amo un altro uomo.”
“Posso baciarti un ultima volta?”
Mi bacia come poche persone hanno fatto in tutta la mia vita.
Gli sorrido appena e vado via.

Suono al campanello di Anita.
“Eleanor!! Dove sei stata? Madonnina mia, sei bagnata fradicia!”
“Si lo so, non avevo un ombrello”
“Non ti ho proprio vista stamattina. Com’è andata la festa?”
Forza Eleanor, è arrivato il momento di fare uno sforzo sovrannaturale e  fingere contentezza.
“Benissimo! Mi sono divertita un sacco.. Etciùù” Eccolo che arriva, il raffreddore.
“E con Michael? Com’è andata? E’ successo qualcosa…?”
Dovevo aspettarmi una domanda del genere. Se solo sapesse quello che è successo…
“Ma cosa dici Anita!”
“Dai entra! Devi raccontarmi tutto..”
“Ehm, Anita, in realtà sono un po’ stanca… oltre che bagnata. Magari ti racconto tutto domani”
“E va bene piccola, vatti a riposare.. e mi raccomando, asciuga bene i capelli!!”

Scappo in casa mia, chiudo la porta e mi butto sul letto a piangere.
Va tutto uno schifo! Credevo di essere lesbica, ma a quanto pare mi piace un ragazzo, che per di più è gay! A questo ragazzo piace il mio peggior nemico e  ieri sera abbiamo quasi scopato, solo che lui era ubriaco!
E, ciliegina sulla torta, io sono la batterista della sua band e presto partiremo insieme per un tour. Come diavolo faccio!? E se dopo l’accaduto mi rimpiazzasse? Forse sarebbe  meglio..
Forse dovrei chiamarlo, chiedergli spiegazioni, dirgli la verità e dirgli che è meglio se prende Tyler come batterista… io non posso affrontare il tour con lui se lo amo.
Non ho il coraggio di chiamarlo, anche se dovrei.
Che imbarazzo! Cosa potrebbe dirmi? Che lui era ubriaco ma io no e quindi potevo frenarlo, invece sono stata al gioco? E Katia!? Oddio che casino…

Mi asciugo le lacrime, non c’è una soluzione a questo rompicapo.
Suona il campanello. Corro allo specchio per assicurarmi che non si veda l’effetto delle lacrime che ho versato. Pioggia e lacrime mi hanno devastato il viso.
Apro la porta senza chiedere chi è e me lo ritrovo davanti, alto due metri, con un sorriso preoccupato.
“Ti ho chiamato qualcosa come venti volte. Mi sono preoccupato..”
Entra senza neanche chiedere, io resto senza parole.
“Senti Eleanor, lo so che sei arrabbiata con me per ieri sera. Hai ragione, ti chiedo scusa.. Ti ho lasciata per tutta la serata in preda a quel casino, posso capire la tua situazione. Non accadrà più, promesso.”
Lo guardo confusa.
“Come scusa?”
“Si, gli altri mi hanno raccontato tutto. So che ti sei preoccupata tanto. Mi dispiace davvero… Ma che ti è successo? Sei bagnata fradicia.”
Rimango un attimo perplessa
“Ma… non ricordi niente di ieri sera?”
“Si certo che ricordo…. Purtroppo ricordo…”
“E… non hai niente…. da dire riguardo a quel fatto?”
“Quale fatto?”



Note dell'autrice:
Non vi dico niente.... capirete tutto nel prossimo capitolo!
Anzi no, vi dico solo una cosa... commentateee!! <3
Sapete che le vostre opinioni sono la mia forza, il mio pane quotidiano, il mio San Valentino...eh già... perché a San Valentino non c'è un granché da festeggiare nel mio caso. L'ho passato sola soletta a casa a ballare da sola in mutande con le cuffie nelle orecchie proprio come il signorino Mika in quel di Los Angeles (l'ha detto su twitter se non vado errato) ahahah spero che voi l'abbiate passato bene! :)
Un bacione


Spina di pesce


 
  
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