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Autore: Oducchan    16/02/2014    5 recensioni
-Karin... cosa stai facendo?-
La giovane sobbalza, probabilmente non aspettandosi di veder provenire nessuna reazione dalla sua persona.

[Raccolta SasuKarin]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Karin, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Karin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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i could put a little susnshine 01 noc at

Nick autore: Queen of the lower court 
Titolo Raccolta: I could put a little stardust in your eyes {I could put a little sunshine in your life}
Titolo: Nocturnal Activity
Personaggi: Sasuke Uchiha, Karin Uzumaki (menzionati sicuramente gli altri)
Genere: introspettivo, romantico, commedia,
Avvisi:  what if (post guerra, il Taka vive felice a Konoha)
Rating: giallo
Note: 
Era da un po' di tempo che volevo scrivere una raccolta SasuKarin -qualcosa con cui rimediare a quel patetico tentativo di anni fa- ma non sapevo decidermi da dove iniziare. Poi ieri mi è venuto lo spirito giusto per scrivere questa sciocchezza, e già che c'è non vedo eprché non cominciare da qui.
Quindi sì, SasuKarin a palate perché amo il pairing . Aspettatevi comunque di veder comparire perlomeno Suigetsu e Juugo, se andrò avanti.
[Quindi no, l'aggiornamento non sarà costante, quando mi verranno mi verranno].

Il titolo della raccolta viene da Stardust, stupenda canzone cantata da Mika.






I could put a little stardust in your eyes
 
{I could put a little sunshine in your life}


01] Nocturnal activity


-Karin... cosa stai facendo?-
La giovane sobbalza, probabilmente non aspettandosi di veder provenire nessuna reazione dalla sua persona. In effetti Sasuke ha aspettato finché le sue intenzioni non fossero esplicitamente chiare, prima di farle capire che no, non era addormentato come lei sperava, che i suoi passi e i suoi movimenti sono stati sufficienti per strapparlo al suo sonno leggero e che è ora è ben sveglio e sta tenendo d'occhio le sue azioni. Poi si guarda attorno frenetica, cercando qualcosa che possa giustificare la sua presenza nella stanza.
-Stavo... stavo controllando- borbotta, non trovando nulla che possa esserle d'aiuto.
Sasuke inarca un sopracciglio, mettendosi seduto.
-Controllando?-
-Se... se stavi bene, ovvio!- e ridacchia pure, come se volesse sottolineare l'ovvietà e la stupidità di quel che sta dicendo. Sasuke la squadra, nella penombra della stanza -ha lasciato la porta socchiusa e dal corridoio filtra una stilla di luce, abbastanza per delineare i suoi capelli rossi come fuoco e il suo profilo imbarazzato. Se possibile, il suo sopracciglio si inarca ancora di più.
-Karin- ribatte, monocorde, sperando che lei noti quanto siano state sciocche le sue parole -Godo di ottima salute-
-Oh, davvero?- altra risatina, un'aggiustata agli occhiali, e uno svenevole moto della mano per sdrammatizzare -Meno male, mi sento sollevata! Allora vado, ci vediamo do...-
-Karin- e la sua voce fredda, gelida, la blocca prima che possa uscire e sgaiattolare di nuovo nella propria camera da letto a sfogare la frustrazione. Lei resta immobile, una mano sulla maniglia, mentre lo fissa accendere la luce del comodino, scostarsi i capelli corvini dal viso e studiarla, da capo a piedi, finchè i suoi occhi neri non trovano le sue iridi rosse.
-Se vuoi fare sesso, dovresti chiedermelo-
Per un secondo, Karin rischia di soffocarsi con la sua stessa saliva. Emette un verso strozzato e ondeggia sul posto, la presa sulla maniglia della porta che si fa più stretta facendole emettere uno scricchiolio. Ma è rapida a riprendersi, mettendo in piedi una smorfia altezzosa e ravviandosi altezzosa la chioma.
-Tzè- risponde, acida -E cosa ti fa credere che voglia fare... quella cosa con te, eh?-
Sasuke inclina impercettibilmente il capo sulla spalla e aggrotta la fronte, piccole increspature nella pelle bianca che gli donano così tanto che Karin si congratula con se stessa per quella scenata da santarellina.
-Il fatto che tu ti sia intrufolata in camera mia con l'intento di ficcarti sotto le mie lenzuola-
L'autocompiacimento dura proprio un secondo, perché c'è qualcosa, nel timbro di Sasuke, che fa suonare il suo patetico tentativo di conquista così sporco e erotico che non riesce ad impedirsi di imporporarsi come una ragazzina beccata con le dita nella marmellata. Distoglie lo sguardo, provando a tergiversare.
-Seh, come se tu mi potessi dire di sì- borbotta, giocherellando distrattamente con una ciocca scomposta di capelli e provando a divergere l'attenzione dei propri occhi su qualunque cosa che non sia quel letto e quel corpo e quel triangolo di pelle chiara che s'intravede sotto il kimono che usa per dormire, ma è tutto inutile, neanche un minuto ed è di nuovo lì a mangiarselo con gli occhi.
E Sasuke, Sasuke Uchiha, l'altero Vendicatore della sua casata estinta, il genio, il mostro, il traditore, colui che è stato perdonato, abbassa lo sguardo, respira profondamente, alza il viso e arrossisce.
-Potremmo trovare dei compromessi- sussurra, atono. Karin spalanca la bocca, incredula. Poi la richiude. Poi la apre di nuovo, batte le palpebre, e si impone di essere razionale e di non iniziare a urlare, sbavare, o perdere sangue.
-Cosa?-.
-Hai sentito- la zittisce subito lui, alterato. Karin boccheggia ancora un paio di volte convincendosi di non star sognando, poi deglutisce, si lecca le labbra rosse, e cerca di ritrovare il suo contegno predatorio.
-Compromessi?- chiede, incredula. -E a quali tipi di compromessi stavi pensando, mio caro Uchiha?- sussurra, ancheggiando e tirandosi indietro i capelli. Sasuke sbuffa, ma non la perde d'occhio un secondo.
-Non prenderti gioco di me- la avvisa, velenoso. Lei sorride -un sorriso sottile, pericoloso, un sorriso che renderebbe orgoglioso Suigetsu Hozuki per la sua cospiratoria affilatezza- e tira un calcio alla porta facendola chiudere con un bello scossone.
-Oh, non potrei mai, Sasuke-kun- cantilena, avvicinandosi sinuosa al letto e iniziando a sbottonarsi la camicia lilla, facendola scivolare giù dalle spalle a rivelare un pattern intricato di cicatrici che le solca la pelle -Vedi, il mio compromesso prevede una lunga, intensa, sessione di attività notturna. Ti pare sufficientemente equo?-
E si siede sul materasso, proprio accanto a lui, inclina il capo e i capelli rossi le spiovono sulle spalle nude e vanno a sfiorargli il petto. Sasuke la scruta -facendosi così vicino che Karin riesce a distinguere il calore sul suo respiro sul viso, e quando la guarda negli occhi deve trattenere il fiato-così neri, così intensi, così ardenti.
-Mi sembra lecito- sentenzia, soffiando le parole a un passo dalla sua guancia e facendola rabbrividire.
Poi le scosta i capelli, lasciando libera la piega della spalla, e affonda i denti appena sopra la congiunzione della clavicola, e c'è solo piacere.



   
 
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