Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: _Fux_    16/02/2014    1 recensioni
Vorrei essere una di quelle persone "che si buttano".
Davvero, è sempre stato uno dei miei desideri più grandi... Invece sono proprio l'opposto, sono quella che non lo fa, che non si butta, non rischia.
La paura forse è colpevole di questo mio arrendermi ai fatti. Sembra quasi che io mi faccia passare tutto addosso, incapace di muovermi, un po' come quando una persona si ritrova improvvisamente davanti un camion che prosegue a tutta velocità, e non riesce a spostare nemmeno un muscolo per mettersi in salvo. Paralizzata.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buttarsi
 
 
 
Vorrei essere una di quelle persone "che si buttano".
Davvero, è sempre stato uno dei miei desideri più grandi... Invece sono proprio l'opposto, sono quella che non lo fa, che non si butta, non rischia.
La paura forse è colpevole di questo mio arrendermi ai fatti. Sembra quasi che io mi faccia passare tutto addosso, incapace di muovermi, un po' come quando una persona si ritrova improvvisamente davanti un camion che prosegue a tutta velocità, e non riesce a spostare nemmeno un muscolo per mettersi in salvo. Paralizzata.
É così che mi sento il più delle volte. Guardo ciò che accade attorno a me, e non riesco a fare nulla per cambiare le cose, per quanto male stiano andando o brutte siano.
Combatto continuamente contro me stessa una guerra persa in partenza: per quanto la ragione possa avere capito ciò che devo fare, il mio corpo pare sempre decidere da solo e optare per il "non fare nulla"; in questo modo divento solo una statua di cemento grigio, incolore.
Spenta.
Immobile.
E lo detesto.
Detesto il modo in cui tutto sembra essere sempre più grande di me, uno scricciolo di fronte ad una montagna di complicazioni, di "se".
I "se" sono come dei freni.
Penso di fare qualcosa, e subito uno di loro mi pugnala alle spalle, e io codarda che non riesco a reagire; in questo modo mi sono vista perdere centinaia di occasioni, e la cosa che fa più male, che fa arrabbiare, è che il più delle volte ero a tanto così dal raggiungerle, dal coglierle, quelle occasioni.
Maledetti "se".
Anche da bambina, ero sempre quella dei "se":
"Dai, prova a fare la verticale!"
"E se le braccia non mi reggono e cado per terra?".
Ma ancora di più, sono diventata la ragazza dei "se":
"Forza, provaci!"
"E se non gli piaccio e faccio una figura del cavolo?".
Quindi, si ritorna alla paura.
Non è forse quella, alla base di tutto?
Paura di essere giudicata.
Paura di essere sbagliata, di sbagliare.
Paura di deludere.
E almeno per una volta vorrei buttarmi, vorrei rischiare, perché vivendo una vita di incognite schivate, rinchiusa in una bolla protettiva, si, non si rischia nulla, magari se sei fortunato non si soffre nemmeno, ma la vita stessa non si gusta...
Non è vita.
A volte penso di lanciarmi, di lasciarmi andare...
Ma appena sono sul bordo del burrone, in procinto di buttarmi, ci ripenso e faccio un passo indietro, incerta.
Com'è che si dice?
"La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare".
Ecco, forse io vorrei davvero volare.
Forse sto solo aspettando una persona: la persona giusta, quella che potrà farmi da paracadute.
Una persona che magari mi dirà: "Ehi, sí, forse quello hai scritto farà schifo, magari farai una figuraccia, ma non ti preoccupare, tu buttati: ci sono io con te, non ti faccio cadere".
E se qualcuno ve lo chiede, di essere il suo paracadute, se riesce a trovare il coraggio per dimostrarvi che si fida di voi, che siete importanti, che magari vi vuole bene, o che vi ama...
Vi prego, siatelo.
Siate il suo paracadute.
Perché dopo quella confessione, dopo avere sforzato sé stesso per fare qualcosa di cui probabilmente era terrorizzato, prendendo il proprio destino nelle sue mani…
Quel qualcuno sarà già perso, in caduta libera.
Non lasciatelo cadere.



 
 
E’ la seconda originale che scrivo e boh, nemmeno io so cosa pensarne.
Solo che anche questa volta ho scritto per bisogno.
Perché vorrei davvero riuscire a muovermi, potere fare qualcosa.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: _Fux_