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Autore: 9Pepe4    16/02/2014    6 recensioni
«Ryuzaki è un maniaco» ribadì, ostinata, «infatti non capisco come mai non abbia legato Misa con le manette, visto che probabilmente muore dalla voglia di vederla nuda!»
L emise un lungo e profondo sospiro. «Amane» cominciò, parlando lentamente e in tono paziente come se si stesse rivolgendo ad un bambino, «se io “morissi dalla voglia” di vederti nuda, e ti assicuro che ciò non rientra nelle mie ambizioni, ammanettarti a me sarebbe una mossa incredibilmente stupida».
«Perché?» domandò Misa, imbufalita. Le sue guance erano scarlatte per la vergogna di aver fatto una simile ipotesi e per la rabbia che Ryuzaki avesse espresso la propria opinione al riguardo.
«Avendo le manette, è pressoché impossibile togliersi una maglietta. È elementare».
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Guardie e ladri

Gli occhi di Misa Amane erano ridotti a due fessure, mentre la loro proprietaria osservava – o meglio, squadrava con aperto disgusto – il giovane seduto – o meglio, appollaiato come un gufo – sul divano poco distante da lei.
Lui, da parte sua, sembrava totalmente indifferente a quegli sguardi colmi d’avversione e continuava a lavorare sul proprio portatile come se niente fosse, mangiando di tanto in tanto una delle caramelle gommose a forma di coccodrillo che teneva lì accanto.
All’incirca dieci secondi più tardi, Misa sbuffò con forza, raddrizzandosi con tanta foga che i suoi codini biondi balzarono su e giù.
«Quanto ci mette Light a vestirsi?» piagnucolò, più per esprimere la propria impazienza che per porre un’effettiva domanda all’altro ragazzo.
Quest’ultimo, senza staccare gli occhi dallo schermo del pc, affermò: «Adesso si sta lavando sotto le ascelle».
Misa lo fissò interdetta. Per un istante, parve non trovare le parole, poi…
«Ryuzaki è un pervertito!» esclamò, arrabbiata.
A quell’accusa, il giovane sollevò la testa e la guardò. «Come, Amane?» domandò, in tono dubbioso ed educato.
«Ryuzaki sta guardando Light che si lava con le sue maledette telecamere!» ribatté lei, a dir poco indignata. «Ryuzaki è un pervertito! Scommetto che ha anche guardato Light che si toglieva i pantaloni!»
La vaga cortesia sul volto del detective lasciò il posto ad un’espressione neutra. «Veramente» la informò, «gli avevo detto che avrebbe avuto solo due minuti per cambiarsi i pantaloni, e che dopo lo avrei sorvegliato, quindi il solo indumento che gli manca al momento è una maglietta».
Misa lo fissò con astio, assai poco propensa a credergli. «Ryuzaki è un maniaco» ribadì, ostinata, «infatti non capisco come mai non abbia legato Misa con le manette, visto che probabilmente muore dalla voglia di vederla nuda!»
L emise un lungo e profondo sospiro. «Amane» cominciò, parlando lentamente e in tono paziente come se si stesse rivolgendo ad un bambino, «se io “morissi dalla voglia” di vederti nuda, e ti assicuro che ciò non rientra nelle mie ambizioni, ammanettarti a me sarebbe una mossa incredibilmente stupida».
«Perché?» domandò Misa, imbufalita. Le sue guance erano scarlatte per la vergogna di aver fatto una simile ipotesi e per la rabbia che Ryuzaki avesse espresso la propria opinione al riguardo.
«Avendo le manette, è pressoché impossibile togliersi una maglietta. È elementare».
Misa lo fissò, senza fiato per l’indignazione, e per nulla disposta a ritrattare sull’appellativo che aveva associato al giovane.
«Maniaco!» lo accusò, con voce tremante di rabbia. «Scommetto che ti piace parlare di Misa che si spoglia!»
L sospirò di nuovo. Stavolta, parve a Misa, con enfasi ancora maggiore.
«Sei stata tu ad introdurre l’argomento, Amane» le fece notare. «Se è un discorso che ti mette in difficoltà, la prossima volta faresti meglio a non proporlo».
Ormai offesissima, la ragazza incrociò le braccia contro il petto. Trovava assai poco tollerabile il fatto di venir ripresa proprio da uno come Ryuzaki.
Ryuzaki aveva un cespuglio di capelli arruffati che davano l’idea che il giovane non avesse mai nemmeno sentito parlare di un pettine. Ryuzaki aveva delle occhiaie livide e profonde che davano l’idea che il giovane non avesse mai nemmeno sentito parlare di un cuscino. Ryuzaki trangugiava tali quantità di dolci che davano l’idea che il giovane non avesse mai nemmeno sentito parlare di una dieta sana.
Ryuzaki era… Ryuzaki, e tanto bastava a rendere inconcepibile l’idea che il giovane si permettesse di criticare il comportamento di qualcuno.
Misa contemplò l’ipotesi di chiudersi in un silenzio oltraggiato, ma dopo qualche secondo sentì già la propria bocca riaprirsi.
«Quando Light finirà di lavarsi e vestirsi, riprenderete a lavorare su Kira?» domandò.
«Non vedo cos’altro potremmo fare» replicò L, in tono incolore.
Misa assottigliò gli occhi. «Ryuzaki muore dalla voglia di catturare Kira, eh?»
Il giovane, che aveva infilato in bocca una manciata di coccodrilli verdi e bianchi, si limitò a emettere una sorta di «Mmm», che Misa decise di interpretare come un sì.
«Secondo me non ci riuscirai tanto in fretta» dichiarò, con aria piuttosto soddisfatta.
L inghiottì e la guardò. «Dici così per sfiducia nei miei metodi investigativi?» chiese, e dietro al tono disinteressato come d’abitudine a Misa parve di percepire una vibrazione nuova.
Come se ora toccasse al giovane sentirsi offeso.
Compiaciuta del risultato ottenuto, la ragazza si sedette dritta come un fuso. «No-no» disse, facendo ciondolare la testa, per quanto le sarebbe piaciuto rispondere affermativamente. «Però Kira è molto furbo, e poi è in vantaggio».
L fece saettare gli occhi verso di lei, e per la prima volta da quando aveva iniziato a parlargli, Misa ebbe l’impressione che finalmente l’attenzione del giovane si fosse realmente focalizzata su quanto lei gli diceva.
«Perché credi sia in vantaggio?» domandò il detective, pronunciando lentamente una parola dopo l’altra.
Misa gonfiò le guance. «Oh be’, perché sì» rispose sbrigativamente.
«Perché sì?» ripeté L. «Non è invece che sai qualcosa di Kira perché tu stessa sei stata Kira, un tempo?»
«Oooh» si lamentò Misa, «quanto sei noioso!»
«Stiamo di nuovo portando avanti un argomento da te introdotto, Amane. Se lo trovi noioso, co…»
«Non trovo che l’argomento sia noioso!» lo interruppe la ragazza. «Trovo che Ryuzaki sia noioso. Non sa far altro che accusare Misa di essere Kira, quando Misa», e appoggiò le mani sui fianchi per sottolineare le proprie parole, «non è affatto Kira. Purtroppo».
L alzò per un istante i suoi occhi color pece al soffitto, quindi li riabbassò sulla ragazza, gettando a metà strada uno sguardo al portatile.
«Allora cosa sai del vantaggio che avrebbe Kira?»
«Ma è una cosa semplice!» protestò la ragazza. «Insomma, non hai mai giocato a guardie e ladri?»
L la guardò a lungo, prima di decidersi a risponderle con un semplice e significativo monosillabo: «No».
Misa lo fissò con sospetto. Non gli credeva, nonostante trovasse difficile immaginarlo mentre giocava a qualcosa.
«Be’, invece io da bambina ci giocavo» riprese, «e ricordo che volevo sempre fare il ladro. Sai perché?» aggiunse, gustando appieno il fatto di potersi comportare come qualcuno che ne sapeva più di Ryuzaki.
Lui si concesse un istante meditativo, guardando il portatile. «No» affermò infine.
«Perché è sempre più facile nascondersi, che trovare qualcuno!» concluse Misa, trionfante.
L aveva l’aria di uno che ha alzato le sopracciglia. «Amane, la tua affermazione è supportata da un numero di esempi assai limitato» commentò.
Misa si imbronciò. «Però è giusta!»
Il giovane non annuì né scosse la testa. Afferrò invece un altro coccodrillo gommoso e, tenendolo per la coda con l’indice e il pollice, lo alzò in aria, facendolo penzolare un momento davanti ai propri occhi prima di schiudere le labbra e calarselo dentro la bocca.
Davanti a quella scena, Misa non poté far altro che sgranare gli occhi, esterrefatta.
Dopo un momento, poi, nonostante tutti i propri propositi di rimanere chiusa in un silenzio indignato, non riuscì a trattenere una risatina.
«Ryuzaki è proprio strano» affermò, ma in tono palesemente divertito.
Il giovane la adocchiò e Misa pensò stesse per contestare, invece lui si limitò ad annunciare: «Yagami sta per uscire dal bagno. Immagino che la notizia ti faccia piacere».
Misa si immobilizzò, ma un istante dopo si affrettò ad annuire, convinta.
«Certo che mi fa piacere!» declamò, energicamente.
L si portò l’indice al labbro inferiore, quindi commentò, in tono piatto e forse vagamente risentito: «Non credo di essere poi così strano, Amane», provocando l’ilarità di Misa.
«Ryuzaki è un maniaco e non dorme mai!» disse la ragazza non appena riuscì di nuovo a respirare; batté una mano sulla propria coscia, lasciando andare un’altra risata. «Si veste sempre nello stesso modo e non mangia altro che dolci!»
Il giovane la guardò, piuttosto perplesso di fronte alla reazione dell’attrice. «I dolci sono buoni» obiettò, fissandola.
Misa era scossa dalle risate. «Forse è vero, Ryuzaki…» ammise, quasi singhiozzando. «Ma… Andiamo… Non sa nemmeno sedersi composto!»
L scosse la testa, senza sapersi spiegare cosa ci fosse di tanto spassoso in tutta quella faccenda.
In quel momento, la porta si aprì, e Light Yagami, vestito di tutto punto, fece il suo ingresso. Aveva un’aria appena rassegnata, come se non fosse esattamente entusiasta alla prospettiva di doversi rimettere le manette, ma quando vide Misa torcersi dalle risate assunse un’espressione sinceramente stupita.
«Ma che succede qui?» protestò, facendo scorrere lo sguardo da Misa a L.
Quest’ultimo scrollò le spalle, per poi concentrarsi sullo schermo del computer.
«Misa pensa che Light lo troverà divertente!» esclamò la ragazza, che ormai aveva le lacrime agli occhi dal tanto ridere. «Ryuzaki non… Non ha mai… Giocato a guardie e ladri!» concluse, con voce strozzata.
Light si limitò a scuotere la testa, rammaricato.
«Misa, non mi sembra che ci sia poi tanto da ridere…» accennò.
La ragazza tentò di controllarsi. «Forse Light ha ragione» ammise, lasciandosi scappare un ultimo risolino. «A proposito» aggiunse, guardando il giovane appena arrivato, «Light giocava a guardie e ladri, vero? Faceva la guardia o il ladro?»
Light gettò un’occhiata fugace verso L. «La guardia» rispose poi, in un sospiro.
Misa riuscì finalmente a smettere di ridere, e lo guardò curiosa. «Come mai?»
L era ancora concentrato sullo schermo del portatile, ma i suoi occhi erano immobili e la sua espressione sin troppo attenta.
Light scrollò le spalle. «Fare il ladro era troppo semplice».

















Note:
Ho ritrovato questa OS (vecchia di circa tre anni! Wow) nei meandri della mia cartella, e ho deciso di darle una possibilità e di pubblicarla.
Spero di non aver fatto male :)
  
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