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Autore: Novalis    16/02/2014    3 recensioni
Quando il cuore ti viene spezzato in mille pezzi, non puoi far altro che raccogliere i cocci e provare a rimetterli insieme, con la speranza che la prossima volta sarà migliore! Ma a non pensarla così c'è Esmeralda, pasticcera studentessa in giurisprudenza che ha un solo obiettivo: evitare i ragazzi! Non a caso il genere maschile è da lei considerato peggio della peste.
Ma se un bel giorno, un paio di occhi neri, e un accento spagnolo si intrufolassero nella sua vita, iniziando a rompere lo scudo che si è costruita attorno al suo cuore?
Seguire il cervello e le proprie convinzioni o il proprio cuore? Ah...questo è il dilemma!
Dal testo:
"-Uff tu e la matematica. La matematica è una materia perfetta, l’amore non lo è. L’amore è pazzia, sogno, lacrime, litigi, sorrisi, farfalle nello stomaco, battiti accelerati, occhi lucidi, sorrisi stupidi e tanto altro, ma non di certo formule, numeri e perfezione. Sei un essere umano Esmeralda, non una macchina. Non puoi programmarti ogni cosa! Gabriele è un ragazzo bellissimo, dolce, gentile ed educato e pian piano ti ha fatto riscoprire quelle sensazioni che avevi sepolto nel tuo cuore da più di due anni."
Spero che la storia vi piaccia! :)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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BAILAMOS-CAPITOLO SEI

Appena la vespa si fermò, dedussi che fossimo arrivati.

Il locale che ci fronteggiava presentava una grande porta in vetro coperta da delle tende sul blu e un’ insegna luminosa che faceva :"Blue Moon”. Accanto vi era un cartello bianco su cui era scritto : Pub-Pizzeria.

Entrammo e un piacevole calore e profumo ci avvolse.

-Gabriele, carissimo! Il solito tavolo?- chiese un uomo grassoccio con una folta barba brizzolata quando entrammo.

-No Brando…oggi ho compagnia!-rispose lo spagnolo sorridendo e indicandomi con il capo.

-Oh, piacere signorina…eh bravo il nostro Gabriele, si è fatto la ragazza, eh!

Cosa? Come?

-N-No…hai frainteso, è una mia…conoscente, sì…conoscente!

-Oh, scusate allora! Vediamo un po’…va bene il tavolo vicino al pianoforte?

Lo spagnolo mi guardò come a volere il mio consenso, così feci un cenno affermativo con il capo.

-Sì, sì!

-Perfetto!

Così detto, quello che doveva essere il proprietario ci condusse al tavolo detto.

Il locale era abbastanza carino. Il colore predominante era il blu, molto probabilmente per riprendere l’insegna.

I tavoli erano in legno coperti da tovaglie a scacchi bianchi e azzurri e il pavimento era in parquet.

-Ti piace qui?-mi chiese il moro.

-Sì…è carino!-risposi iniziando a togliermi il cappotto.

-Mi permetti?-mi disse lo spagnolo venendo dietro di me per sfilarmi il soprabito.

Cavoli era gentile ed aveva anche un buon profumo.

-Grazie…ma non c’è bisogno!

-Insisto.

Mi arresi e così me lo tolse, facendomi sedere e togliendo anche il suo giubbotto, restando solo con una camicia di un blu scuro.

-Bene…Esmeralda…vogliamo vedere i menù?

-Certo!

Aprii il cartoncino piegato in due davanti ai miei occhi.

Intanto nel pub iniziò a partire la canzone “Sei solo tu” di Nek e Laura Pausini. Mi piaceva quella canzone.

-Credo prenderò una pizza margherita e dell’acqua, tu?

-Idem.- risposi richiudendo il menù.

-Bene, allora vado a dirlo a Brando, un attimo solo.

Non c’erano camerieri?

Così detto aspettai e giochicchiai con l’orologio d’acciaio  che portavo al polso e che mi regalò mia madre per il mio ventunesimo compleanno.

A quanto pare anche Gabriele ne portava uno, infatti lo intravidi, nel momento in cui, alzandosi per andare dal proprietario, si piegò di poco le maniche della camicia.

Evidentemente gli piaceva portare le camice in questo modo.

A distanza di qualche secondo, ritornò.

Non potevo negare che fisicamente era messo proprio bene. Alto, fisico atletico…

Ehi, ma cosa stavo dicendo? Ero uscita fuori di senno?

-Eccomi qui! Beh…parlami un po’ di te…studi oltre al lavoro, giusto?- mi chiese appoggiando la mano destra sulla sua guancia destra.

-Sì, sto studiando alla facoltà di giurisprudenza, fra circa sei mesi dovrei laurearmi! Tu? Medicina giusto? Che liceo hai fatto?

-Scientifico, tu?

-Idem! Stai studiando per la laurea in medicina? –chiesi, iniziando ad avere fame.

-Sì , fra un anno o due dovrei laurearmi  Come dissi a te e Rachele, l’altro giorno, mio cugino è malato…e vorrei fare qualcosa ,e poi…da qualche anno la medicina ha iniziato ad affascinarmi.

-Capisco.- risposi versandomi dell’acqua da una delle due bottiglie che un ragazzo aveva appena portato.

-Ti piace il cinema, dunque? Mi stavi dicendo prima…di Emma Stone…

-Già…lo adoro, è qualcosa di spettacolare per me! Ci starei tutto il giorno, ci andrei ogni giorno.- dissi con occhi sognanti.

Quando si toccava il tasto cinema, andavo in tilt.

-Oh, wow, noto che ti piace! Anche a me, come ti ho detto… molto…soprattutto quello americano e quello italiano, ma di quest’ultimo non contemporaneo.

-Concordo, i film italiani di oggi…li odio, sempre le solite commediette da quattro soldi!

-Già…mentre la musica?

Chissà perché, ma…in questo locale non avevo problemi a parlare con lo spagnolo. Forse era il piacevole clima che mi circondava e che non mi trovavo a vivere da molto…molto, tempo.

-Altro mondo che amo, soprattutto quella anni ’80…io sono del ’90, ma preferisco la musica che mi precede! Tu?

-Mhm…direi…- disse battendo con l’indice sulla fronte, come in cerca di una risposta,- la musica anni 70, sai gli Abba, i Pink Floyd e roba così…

-Sei da stimare, allora!- risposi, con un mezzo sorriso.

Dopo qualche secondo, finalmente le pizze arrivarono e augurandoci buon appetito, io e lo spagnolo iniziammo a mangiare.

Il servizio in questo locale era davvero efficiente e impeccabile.

-Anche tu amante della margherita?- mi chiese, bevendo dell’acqua.

-Sì, viva la semplicità!

-Concordo! Senti e per quanto riguarda il ballo…non parteciperai più ai corsi di Rachele, giusto?

-No, parteciperò, invece! Rachele mi ha convinta…

-Oh, bello…forte! Vedrei ci divertiremo, potremmo diventare partner…se ti va…di b-ballo intendo.- disse diventato un po’ rosso in viso.

-Per me è indifferente…non sono brava, ma se ti vuoi prendere il peso di stare dietro ad una frana come me…fai pure.- dissi sorridendo.

-Vedrai, vedrai…-rispose ricambiando il sorriso.

-E per quanto riguarda Emanuele e Rachele…mi dicevi che il tuo amico, prova qualcosa…

-E’ esatto, ma…non posso dirti niente…mi dispiace…Bobby è mio amico…quindi…

-Capisco…va bene, allora neanch’io ti parlerò di Rachele!- dissi addentando una delle fette che avevo tagliato della mia pizza.

-D’accordo! E tu, invece…sei fidanzata?

Ecco il tasto che non  volevo toccare. Ma perché a tutti interessava la mia vita sentimentale? Per quale ostrogoto motivo?

-Beh…perché ti interessa saperlo?

Ecco L’Esmeralda antipatica stava ritornando…meglio così!

-N-No…pura curiosità…comunque immagino di sì, sei una bella ragazza e tutti hanno gli occhi per guardarti !- disse a capo chino, e puntando gli occhi verso il suo bicchiere d’acqua.

Chissà perché, ma questi atteggiamenti timidi, mi fecero scoppiare a ridere! Cavoli, che tipo…non mi era mai capitato di incontrare una persona così riservata e facilmente imbarazzabile.

Al mio ridere a crepapelle, lo spagnolo, mi guardò inarcando le ciglia.

-Scusa…ahaha…è che…sei strano…

-C-Come? Perché?

-Beh…sei troppo timido…non so, ma…mi fanno ridere i tuoi atteggiamenti.- dissi sorridendo.

-Oh, ecco un altro motivo da aggiungere alla lunga lista che ho, del perché debba essere preso in giro.- mi rispose tristemente, e con un po’ di…malinconia nella voce.

-Scusa, davvero…non volevo…ma perché dici così?- risposi, ricomponendomi del tutto, e con molta serietà.

-Niente…lascia stare…problemi miei! In ogni caso, ti va di ballare?

-Come? No…assolutamente no, non mi va di fare brutte figure anche qui, e poi non sta ballando ancora nessuno.

-Beh…ma fra meno di cinque minuti, la saletta da ballo si riempirà…ormai lo so, sono anni che vengo in questo locale.

-No, non mi va…

-Ti prego.- disse guardandomi, ora, negli occhi.

Due pozzi neri senza fondo. Occhi attraenti e affascinanti.

Guardandolo bene, mi accorsi che effettivamente aveva un bel viso. Una bellezza molto mediterranea e latina, che faceva in netto contrasto con il chiarore della mia pelle.

-Eh va bene…va, accetto! Però prima devo andare in bagno a vedere se il trucco agli occhi sta bene.- risposi alzandomi.

-D’accordo…ti aspetto qui.- disse mangiando con la forchetta l’ultimo pezzettino di pizza che aveva nel piatto di porcellana bianca.

Non impiegai molto tempo in bagno, mi lavai le mani e controllai che mascara e matita  fossero ancora intatti sugli occhi. Per fortuna lo erano.

Quando tornai, però, lo spagnolo stava parlando al cellullare.

Chissà chi era.

-Ehi, tesoro, perché ancora sveglia?

Tesoro?

-Ma amore, domani devi alzarti presto, ma perché fai così? No puedo esperar para la alarma, será demasiado tarde! Date prisa a dormir, y si eres un buen mañana te llevo al cine.

Amore? Ecco ora sì che capivo tutto, per parlare in eufemismi…si era messo a parlare in spagnolo, lingua che non avevo mai studiato. Forse era la sua ragazza…ecco…sapevo che andava a finire così e che non dovevo accettare l'invito.

-Yo también te quiero! Besos, hola!- concluse lo spagnolo, riponendo il suo cellullare nella tasca dei jeans.

-Excusa era mi hermana.

Come? Cosa?

-Ehm…non ho capito!

-Oh Dio, ho parlato in spagnolo anche con te, volevo dire…scusa, era mia sorella!

Ah…la sorella era! Che sciocca.

-Ah…tutto bene?

-Sì…solo che è troppo affezionata a me, e vuole aspettarmi ogni sera in piedi, ma deve andare a scuola e deve andare a dormire presto. Pensa che le ho dovuto dire che se andava a dormire domani la portavo al cinema, devo sempre prometterle qualcosa.

-Oh…ho capito! Hai solo una sorella?

-No, ho anche una sorella più grande di me di cinque anni, e un fratello mio coetaneo. Entrambi, però vivono in Spagna e solo io, i miei genitori e Luz, mia sorella piccola,viviamo in Italia.

-Mhm…capisco. E quanti ha...Luz?

-Sette!Tu, invece?

-Se ho fratelli o sorelle? Sì…ho una sorella, più grande di me e già sposata con figlio.

-Ah, wow…zia Esmeralda!

-Cosa? Ahaha, sì, sono zia di un stupendo nipotino, si chiama Raffaele.

-Bel nome! Ma ora possiamo andare a ballare? Come vedi, la saletta si è riempita.

Già…aveva ragione! Le note di “You Know I’m No Good” di Amy Winehouse, si stavano diffondendo e numerosi ragazzi si stavano muovendo nello spazietto centrale della pizzeria, intorno al quale vi erano i vari tavoli.

-E come si balla una canzone di Amy Winehouse?- chiesi alzandomi e seguendo Gabriele che si stava già muovendo in pista.

-Come ti pare! Segui il tuo corazon…ehm …cuore…e basta.

Così, muovendomi a piccoli passi, un po’ avanti e un po’ indietro, iniziai a “ballare”.

Poi Gabriele prese la mia mano e mi fece voltare su me stessa.

-Oh…forte.- risposi.

Dopo un po’ poggiò la sua mano sinistra sulla mia spalla sinistra e con l’altra prese la mia mano, ed iniziò a muoversi.

-Sei bravo, veramente! Dove hai imparato?

-Beh, mia mamma mi ha insegnato tutto quello che so, è lei la ballerina in casa Levanti.

Poi mi fece rigirare su me stessa, e fu a quel punto che i miei occhi si scontrarono con qualcosa, o meglio qualcuno con cui non avrei voluto più a che fare.

Gli stessi occhi di un chiaro azzurro, i capelli biondo cenere…non era possibile…

Mi fermai di blocco, ed iniziando a boccheggiare e a sentire il corpo tremare, mi allontanai dallo spagnolo.

-Esmeralda…tutto bene?

-Scusa…devo andare…

A quel punto, con una forte voglia di piangere mi allontanai e trovando la porta d’uscita, scappai da ciò che mi circondava.

Appena giunsi fuori , respirai a pieni polmoni la freschezza dell’aria.

Non era pronta a rivederlo...no!

-Esmeralda? Cosa è successo?- chiese una voce spagnola dietro di me.

-Niente, Gabriele…mi puoi riportare a casa?- risposi con voce tremante, continuando a dargli le spalle.

-Certo, ma cosa è successo? Ti prego dimmelo. Ho fatto qualcosa che non andava?

-No, non c’entri niente tu…posso solo dirti che ho visto nel locale una persona con cui non voglio avere più a che fare.

-Mhm…e questa persona ti ha fatto del male?

-Sì…

-E allora perché sei tu a scappare?

Sono io a scappare…

 -Come?

-Dico che se tu non hai fatto niente di male…non devi essere tu quella a scappare! Ora non so chi tu abbia visto, e non ho intenzione di chiedertelo, perché dal quel po’ che ti ho “conosciuto”, sempre se così si può dire, mi sei sembrata una persona molto discreta. Ma, se posso darti un consiglio, rientriamo, balla con me e divertiti alla faccia sua.

-Ma tu non sai niente di quello che mi è successo…non puoi dirmi queste cose!- sputai con la mia antipatia e …arroganza.

-Lo so, ma …ci sono passato anch’io…e mi piacerebbe che tu ora rientrassi con me.

Rimasi qualche secondo in balia dei miei pensieri.

-Va bene!- risposi.

In effetti non aveva tutti i torti, e anche Rachele mi avrebbe detto questo! Dovevo dimostrare a quel pagliaccio che la mia vita continuava anche senza di lui.

Così entrammo, trovando non più la canzone di Amy Winehouse ad accoglierci, ma una canzone di Juanes: “ La camisa Negra”.

Perfetta per lo spagnolo.

Quell’individuo che mi aveva fatto sentir male, c’era ancora, era in compagnia di una ragazza, o meglio della ragazza. Una bionda dai capelli lisci e lunghi. Sembrava tranquillo  e per niente scosso dall’avermi rivisto dopo …due anni.

Lo spagnolo mi riprese per mano, e mi fece muovere in tanti parti.

-Hoy tengo en el alma una pena y es por culpa de tu embrujo .- cantò lo spagnolo insieme al cantante.

-Guarda ho capito tutto!- risposi ironicamente.

Mi stava facendo divertire questa sera, non c’era che dire! E mi stavo anche riprendendo da prima.

-Ho nell’anima un dolore perché mi hai stregato.- disse scoppiando a ridere.

-E ora perché ridi?- chiesi.

-Beh…perché sei buffa…quando non capisci come parlo.

-Ah, io sarei buffa?

-No…calma…ho detto che lo sei solo quando non capisci il mio modo di parlare…e poi anche tu prima ti sei messa a ridere per la mia timidezza.

-Touché.

-Bene…

-Senti Gabriele…posso farti una domanda?- chiesi cercando di non sentire addosso la presenza di quel tipo che prima mi stava spingendo a fuggire.

-Algunos.

Era un certo?

-Bene…dunque la prima volta che ci siamo visti…alla scuola di ballo…tu hai criticato la mia T-shirt…mi sembravi un tipo sicuro di te…invece, da quel che sto osservando, sembri tutt’altro che sicuro, piuttosto impacciato e …goffo, senza offesa, eh?

-Ah…senza offesa, menomale!- disse ridendo,- diciamo che il motivo non posso dirtelo…o almeno non al momento…

-Mhm…facciamo i riservati? Va bene! Beh…che dici se torniamo a casa?

Erano successe cose inespettate quella sera, e volevo tornare a casa, anche se lo spagnolo, si era rivelato interessante.

-D’accordo Esmeralda, per questa volta ti lascio andare…prendiamo i cappotti.- disse facendomi l'occhiolino.

Fu così che mi accinsi ad andarmene, non prima di aver lanciato un ‘occhiataccia al mio ex fidanzato: Adriano.

TO BE CONTINUED…

***L’ANGOLINO DI NOVALIS***

Ciaooo ragazzi! Come va? Trascorso un bel San Valentino? Il mio è stato all’insegna di scuola, matematica e tv…niente di che insomma…ahaha xD

In questo capitolo (in cui mi sono concentrata su Esme e Gab) vediamo un lato “diverso” di Esme, più…"umano"…e conosciamo anche qualcosa in più su Gabriele. A proposito di quest’ultimo…le parti in spagnolo le ho tradotte con google traduttore, dunque non sono molto certa della loro validità…ma non conoscendo lo spagnolo, mi sono dovuta arrangiare in qualche modo!xD Chiedo scusa in anticipo nel caso di errori in spagnolo!^^

Abbiamo anche conosciuto Adriano e la ragazza bionda...cosa sarà successo nel passato, alla nostra Esme?...Lo vedremo nelle prossime puntate!xD

Detto questo direi che ci becchiamo al prossimo capitolo, ma come sempre prima di salutarci GRAZIE MILLE a : Rhye 39, elev e Sun_Rise 93 per le loro splendide recensione! Vi adoro!*_* E ovviamente mille grazie anche a voi che seguite e ricordate!^_^

Un baciooo, ciaoo!:)

 P.S: Nel testo ho inserito tre titoli di canzoni, se vi va ascoltatele nella lettura delle rispettive scene!;)



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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