Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: RedDisposition    16/02/2014    2 recensioni
- Hei, Demetria mi passeresti la mia penna?- mi girai e guardai Abbie, quasi mi ero dimenticata che era li -S-si- gli passai la penna, perchè ha voluto farmi sedere vicino a lei? non so, forse per prendermi in giro. è la prima persona nella mattinata che mi chiama con il mio nome e non con i stupidi soprannomi, cos'ha ? forse non sa che io sono nella zona degli "intoccabili" ? no è impossibile, del resto è l'ex capo delle chearleaders. La ammiro sin dal primo anno, non mi ha mai preso in giro ne altro, ma mi chiedo perchè sia cosi? - Hei, tu ci hai capito qualcosa di quello che sta dicendo?- mi risveglió dinuovo- Eh?- sembravo una stupida, ecco lo sapevo ora mi sputtana - hai capito qualcosa di quello che sta dicendo la prof?- mi lanció un lungo sorriso, non era come pensavo; una smorfiosa, vanitosa e prepotente. - Ehm... no- iniziò a ridere - neanche io- mi sorrise dinuovo.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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(Abbie's POV)
erano le 10.30 e il suono della campanella mi fece notare che era finita l'ora di matematica. Mi affrettai a uscire dalla classe ed andai alla lezione di scienze. Entrai nella classe, l'ultima di tante, era la piú piccola, cupa e fredda. in quel momento fui la prima ad arrivare, mi sedetti al penultimo banco come sempre, sperai che accanto a me si sedesse il mio ragazzo, Sam, ma non arrivó nessuno. Ascoltai la professoressa fare l'appello. - Abbie Hall- sentii il mio nome, ma non riuscii a rispondere, perchè qualcuno aveva bussato alla porta - Avanti- dicemmo tutti insieme. entrò una ragazza, capelli e occhi bruni, labbra carnose, il mento marcato, non troppo alta, la sua corporatura era normale, non capivo perchè allora tutti gli altri la chiamavano "grassa" non conoscevo il suo nome proprio per questo. Era timida o almeno lo sembrava, quasi si voleva nascondere fra i libri e un diario che aveva in mano. aveva una di quelle grandi felpe che ti nascondono le curve, forse a causa di quei "bulli" aveva iniziato ad odiare il suo corpo. aveva un jeans e delle vans. - S-salve, scusate il ritardo- la sua voce quasi mi sembrò un sussuro. - Non si preoccupi, è perdonata, entri, signorina?- la professoressa cercó di essere accogliente- Lovato, Demetria Lovato-. Neanche la prof sapeva il suo nome, quella ragazza mi fece quasi pena, avrei voluto farla sentire piú a casa, quindi quando la prof le disse se voleva accomodarsi, lei andó a cercare un posto - Hei, Ciao, se vuoi puoi sederti qui, è libero.- mi guardó, sembrava stesse piangendo, evidentemente poche persone le avevano rivolto la parola- davvero?- mi disse- certo, siediti.- si sedette e in silenzio inizió a seguire la lezione di scienze. Mi sembrava una ragazza cosí indifesa e dolce, come potevano trattarla in certi modi.

(demi's POV)
è il 2 anno che faccio il corso qui, e neanche la prof sa come mi chiamo, si è vero, sono insignificante, grassa, brutta, sono tutto di negativo, ha ragione questa voce nella mia testa. - Hei, Demetria mi passeresti la mia penna?- mi girai e guardai Abbie, quasi mi ero dimenticata che era li -S-si- gli passai la penna, perchè ha voluto farmi sedere vicino a lei? non so, forse per prendermi in giro. è la prima persona nella mattinata che mi chiama con il mio nome e non con i stupidi soprannomi, cos'ha ? forse non sa che io sono nella zona degli "intoccabili" ? no è impossibile, del resto è l'ex capo delle chearleaders. La ammiro sin dal primo anno, non mi ha mai preso in giro ne altro, ma mi chiedo perchè sia cosi? - Hei, tu ci hai capito qualcosa di quello che sta dicendo?- mi risveglió dinuovo- Eh?- sembravo una stupida, ecco lo sapevo ora mi sputtana - hai capito qualcosa di quello che sta dicendo la prof?- mi lanció un lungo sorriso, non era come pensavo; una smorfiosa, vanitosa e prepotente. - Ehm... no- iniziò a ridere - neanche io- mi sorrise dinuovo, forse non voleva prendermi in giro, voleva solo essermi amica - C-omunque chiamami Demi- cercai di fingere un sorriso, ormai non facevo altro.

(Abbie's POV)
Mi sta simpatica, ma perché si perde nei suoi pensieri, cioè all'improvviso sembra che non ci sia più, vorrei esserle amica, vorrei aiutarla. Quel sorriso poi, più falso di quello che faccio io, cosa le è successo, voglio saperlo e voglio aiutarla. -Oh, vabbene, Demi- In quel momento la prof disse il nostro compito per casa - Per la prossima settimana dovrete svolgere un progetto di scienze sul sistema immunitario, a coppie. Sceglierete voi con chi- quando disse che avremmo avuto ampia scelta scrissi su un pezzo di carta " Lo facciamo insieme?" e lo dieti a Demi, lei annuì. Uscimmo insieme dalla classe, avevamo la stessa materia dopo e io avevo intenzione di sedermi accanto a lei.

(Demi's POV)
Okkey, vuole essermi amica, devo solo stare attenta a non farle capire niente. il sistema immunitario cazzo, proprio a noi, lo odio, mi fanno pensare al male, tutte quelle immagini sul sangue che esce, al sol pensiero mi brucia il braccio. Nei corridoi fa parecchio caldo, la mia felpa struscia contro i miei tagli, mi bruciano ma non posso farlo capire. Siamo quasi arrivate alla stanza, okkey per almeno 100 metri nessun bullo mi ha preso in giro. O almeno credevo, un colosso alto e muscoloso mi è apparso avanti, forse è un giocatore di football, forse è il Quaterback. Mi ha spinto con forza verso l'armadietto, facendo sbattere le mie cicatrici contro il ferro fresco - Hei, cucciolo di balena, come va? hai cacato dal mento stamattina?- Mi ha guardato con cattiveria, ma cos'hanno tutti contro di me ? e come se non bastasse Abbie era proprio davanti a me, mi sento ridicola, l'unica cosa che riesco a fare è scappare in bagno.

(Abbie's POV)
Ma cosa cazzo? un attimo fa stavamo parlando e ora questo gigante l'ha sbattuta contro l'armadietto, ma cos'hanno contro di lei? Mi dispiace così tanto, deve credere di essere una stupida.

(Demi's POV)
Ed eccomi come ogni giorno, nel bagno, a piangere, mi sto convincendo sempre di più che hanno ragione. Ho la felpa bagnata, sulla manica, è sudicia di sangue, il mio sangue, dalle ferite che non mi ha provocato quel bestione ma che mi sono fatta da sola , fanno più male del solito, come faccio? - Demi?- okkey ci mancava solo che Abbie venisse qui dentro - Vattene, lasciami in pace- dovevo farla andare via - No, sto qui finchè non esci- intanto il sangue stava inziando a diminuire - Ma tanto a te non importa niente- le dissi- a me importa di te più di quanto importa a te- mi disse, sembrava sincera, quindi mi misi il giubbotto per non mostrare il sangue della manica ed aprii la porta - Sono un disastro, chi vorrebbe mai un disastro come amica? - le dissi, Abbie era un po' sorpresa di vedermi col giubbotto - anche io sono un disastro- tu un disastro? perfavore non dirmi cazzate - starai pensando come mai una come me è cosí , se usciamo dal bagno e andiamo a lezione te lo spiego quando faremo il progetto- ero curiosa e poi volevo esserle amica, quindi uscimmo dal bagno e andammo a lezione.


 
  
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