Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Cassandra_97    16/02/2014    13 recensioni
“Lily ci sei?” si interrompe subito per richiamare la mia attenzione.
“Ehm, si. Stavo solo pensando.”
“A cosa?”
“A te.”
“E cosa pensi di me?”
“Che su un palco staresti divinamente.”
“Non esagerare. Sono intonato, va bene, ma non diventerò mai un cantante professionista.”
“Secondo me potresti farlo. Già ti vedo, fra qualche anno, ad incantare una platea con la tua voce.” Abbassa lo sguardo e si fa più serio. Starà pensando quello a cui ho pensato io.
“Perchè non provi ad entrare in un vero Talent Show? Finalmente potresti cantare di fronte ad un pubblico vero, e non solo di fronte a me.”
“Il mio vero pubblico sarai sempre tu.”
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mamma hai finito?” dissi ancora una volta, ormai spazientita. Erano le 18.00 ed eravamo in ritardo di trenta minuti. Un tempo che allora mi sembrava un'eternità.

Si, perché non avrei mai voluto sprecare un solo minuto di un evento così importante. Sette anni si compiono una sola volta nella vita, ed io non potevo assolutamente arrivare in ritardo al compleanno del mio migliore amico.

“Arrivo tesoro” rispose mamma, indaffarata a servire quella calca di clienti che affollava la nostra panetteria. La “Evans Bakery” è la panetteria più in voga ad Holmes Chapel, nonché una delle poche che servono a sfamare una popolazione di appena cinquemila abitanti. È il frutto del lavoro di una vita di mio padre, da quando, ad appena diciotto anni, tutte le mattine si sveglia all'alba per aprire quella piccola attività che adesso è il punto di ritrovo di mezza cittadina, ma cosa più importante è ciò che ha permesso ai miei genitori di mettere su una famiglia di ben quattro figli. Non hanno mai fatto mancare niente a nessuno di noi, e siamo loro grati per questo. Glielo dimostriamo tutti i giorni in diversi modi. Ally, la figlia più grande ha sette anni in più di me, frequenta l'università di sociologia a Dublino, così la vediamo molto poco. Mio fratello Matt è quattro anni più grande, ha ormai finito gli studi, così aiuta a tempo pieno i nostri genitori in panetteria. Infine, c'è Francis, colui con cui ho un rapporto più confidenziale, dovuto al fatto che le nostre nascite sono separate da appena tredici mesi.

Quel pomeriggio di febbraio era prevedibilmente freddo e soprattutto umido, come è da consuetudine qui in Inghilterra, ma io me ne stavo lì seduta dietro il bancone a sbruffare, al calduccio e intenta ad osservare quel via vai di persone che entravano ed uscivano frettolosamente dalla panetteria, aspettando che mia madre si desse una mossa a liquidare tutta quella gente. Solitamente avrei raggiunto i miei fratelli di sopra per giocare con loro, ma non potevo rischiare di perdere tempo, farmi male, o sgualcirmi i vestiti appena prima di partecipare ad un evento epico. Epico, così lo definiva lui: “Sette anni non si compiono mica tutti i giorni, sai? E' un giorno importantissimo, unico e irripetibile. Anzi direi quasi epico. Epico, non trovi? Oh, ma cosa vuoi saperne tu di queste cose per grandi, tu sei piccola.” Ero piccola per un'età in cui appena un anno e mezzo avrebbe fatto tutta la differenza del mondo.

“Mamma ci vuole ancora molto? Non ce la faccio più ad aspettare...”

esclamai ancora una volta al limite della mia poca, piccola pazienza rimasta.

“Eccomi Hailey, possiamo andare.”

Finalmente, dopo quella che mi era sembrata un'eternità, pronunciò quella benedetta frase che migliorò la mia giornata. Mamma mi infilò sciarpa e cappellino, indispensabili per attraversare il gelo di Holmes, diedi un bacio veloce a papà, e via dritte verso la residenza Styles. Attraversammo i due viali tempestati di faggi che ornavano il nostro cammino, e in meno di dieci minuti giungemmo a destinazione. Già dal vialetto si sentiva il vociare chiassoso dei bimbi, misto al rumore delle classiche canzoncine per compleanni. Quando bussammo alla porta, in meno di dieci secondi, Gemma si presentò davanti a noi con il suo solito sorriso raggiante.

“Ciao Gemma, benvenuta alla festa Hailey! Harry aveva paura che tu non venissi” esclama contenta mentre ci saluta entrambe con un caloroso abbraccio.

“ No Gem non preoccuparti, abbiamo avuto solo un po' di confusione in panetteria. La povera Hailey non vedeva l'ora di arrivare” la rassicura mamma.

“Entrate allora ed andiamo a cercare il festeggiato!”

Adoravo casa Styles, era il luogo dove passavo la gran parte dei miei pomeriggi a giocare con Harry praticamente da quando ero in fasce. C'era sempre un soffice profumo di fiori secchi, misto a neve e miele che rendeva l'ambiente caldo e accogliente. Max mi venne subito incontro scodinzolando e alzando sulle mie gambe le sue zampette chiare, che facevano da contrasto con il marrone scuro dei suoi occhi. Harry lo adorava, ma Max sembrava voler giocare sempre con me invece che con lui, e questo lo faceva arrabbiare tantissimo. Insomma, quella era sempre stata una seconda casa per me e la mia famiglia. Mamma ed Anne, la madre di Harry, erano migliori amiche dai tempi delle scuole superiori e da allora non si sono mai separate. Il loro legame è tanto forte che Anne ha chiamato la prima figlia con il nome dell'amica, e le ha lasciato scegliere il secondo nome di Harry, “Edward”.

“Tesoro vado a dare una mano ad Anne, tu raggiungi Harry” sussurrò mamma al mio orecchio. La casa era zeppa di gente, ed io odiavo vederla così, perchè quel territorio, quel mondo, quel campo da giochi era solo mio e di Harry. Non potevo sopportare di doverlo condividere con altri.

“Hailey siamo qua!” vidi saltellare in lontananza una testolina bionda che cercava di richiamare la mia attenzione. Riconobbi subito la voce e mi precipitai dal mio migliore amico. Due piccole braccia mi avvolsero in un abbraccio stretto e veloce “Piccola, finalmente sei arrivata!” esclama raggiante.

“Buon compleanno Ed!”

“Grazie Lily, ma non chiamarmi così, quante volte te lo devo dire?”

“Si, si certo”

Quando mi girai incontrai gli enormi occhi verdi Kendra, con il suo solito sorriso a ventotto denti. Era una nostra compagna di scuola per la quale non provavo assolutamente nessuna simpatia. Nonostante lei fosse sempre allegra e piena di energie, aveva la solita aria di chi pensa di essere la migliore su questa terra, ed io per quanto ci provassi, non riuscivo a mascherare i miei pensieri.

“Ciao Hailey, come mai hai fatto così tardi? Ti eri persa in mezzo ai panini al burro?”

Cercai notoriamente di ignorare le sue allusioni al mio aspetto fisico abbastanza sgraziato, e senza fare una piega risposi freddamente “Ciao Kendra.”

“Lily vieni, andiamo a fare il gioco del mimo” propose Harry trascinandomi al centro della sala. Sotto l'attenzione di tutti spiegò ad alta voce le regole del gioco. Nessun bambino aveva esitato ad ascoltarlo, prova del fatto che non aveva mai avuto difficoltà nel richiamare l'attenzione degli altri, si sapeva far ascoltare benissimo. Una volta iniziato il gioco, dopo il turno di Joseph, il bambino con l'occhio bianco, Dan e Freddy, arrivò il turno di Harry. Si posizionò al centro del cerchio e dopo aver scelto in fretta il suo personaggio iniziò a mimare. Continuava a fare dei piccoli saltelli indietro, piccolini, un po' più grandi, poi ancora piccoli. Tutti avevano un'espressione inebetita davanti alla sua performance, non riuscendo a coglierne il senso. Solo io conoscevo l'identità del suo personaggio. Aspettai un po' di minuti prima di annunciarla, in modo da vedere quanti riuscissero ad indovinare o quanti conoscessero la risposta. Era un supereroe inventato da Harry stesso durante uno dei pomeriggi passati a giocare insieme, che aveva il super potere di viaggiare nel tempo. Lui mi guardò con un cenno di intesa, sapendo che io avrei indovinato.

“Sei Time McTravell, il supereroe che viaggia nel tempo”.

Harry sfoderò uno dei suoi sorrisi già allora disarmanti.


 

ANGOLO AUTRICE

Buonasera Ragazzi! Questo è il prologo della mia nuova, ma anche prima Fan Fiction! Come avrete capito questa parte della storia è ambientata durante l'infanzia di Harry ed Hailey. Ho deciso di iniziare la storia da qui per dare subito un'idea del rapporto secolare che i due anno, della spontaneità e della naturalezza con cui sono destinati a stare vicini. Dal prossimo capitolo ci ritroveremo qualche anno più avanti, poco prima della partecipazione di Harry ad xFactor. Non voglio anticiparvi niente ma vorrei precisare che la storia è inserita perfettamente nel contesto reale, rispetta tutti gli avvenimenti che sono realmente accaduti, semplicemente inserendo un diverso punto di vista. Mi è sempre piaciuto pensare infatti, che dietro a tutti i flirt e le voci su Harry alla fine lui fosse legato indissolubilmente ad una semplice ragazza della sua città. Per ora non so cos'altro dire, spero soltanto che la storia inizi a piacervi e che la seguirete più avanti! 

 

 

  
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Cassandra_97