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Autore: Kamelye    16/02/2014    0 recensioni
Tutto sembra andare per il meglio: Natsu, Lucy Gray e gli altri sono tornati a casa dopo i sette anni passati sull'isola di Tenrou, e la pace è finalmente arrivata.
Ma è solo la quiete prima della tempesta.
Una nuova minaccia incombe su Fiore: Zeref, il mago Oscuro, ha fatto una promessa, una promessa di morte, e ha tutte le intenzioni di mantenerla.
Un legame, lo stesso che unisce Luce e Oscurità, legherà a doppio filo il loro destino con quello di una ragazza misteriosa senza memoria del suo passato.
Il suo nome è Amelìe, e l'unica cosa che sa è che possiede la Magia della Luce, e che in lei c'è qualcosa che non quadra.
Il destino la porta ad unirsi alla Gilda più scalmanata di Fiore...
Riusciranno i nostri eroi a salvare (di nuovo?!) la situazione?
Leggete e lo scoprirete...
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zeref
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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FT 2


Les Lumieres d'Amelìe

Capitolo uno: Inizio

Il tifo era letteralmente assordante.
Amelìe e Natsu si fronteggiavano, entrambi con un sorriso raggiante sulle labbra.
Senza preavviso, Natsu sparò una fiammata allucinante, ma Amelìe non si scompose minimamente. Poco prima che la colpisse, alzò una mano ed un cerchio magico di un bianco abbacinante si formò stto i suoi piedi: il tempo parve rallentare fino a fermarsi, e le fiamme si bloccarono a pochi centimetri dalla sua faccia. Come richiamato dal movimento fluido della ragazza, la fiammata si compresse, vorticando su se stessa fino a diventare un globo di pura luce. Obbediendo a dun gesto, il globo schizzò veloce verso la ragazza, che lo inghiottì.
-Wow, complimentì! Non avevo mai assaggiato Luce migliore!- disse sghignazzando.
Natsu e gli altri erano sbalorditi. Lei si godette il silenzio sconcertato come un dessert, allargando il sorriso.
-KYAAAA!- urlò Lucy sconvolta - Anche lei una Dragon Slayer?-
Ma quello non era certo il momento delle domande.
Senza alcun preavviso, la ragazza scattò e solo riflessi temprati da anni di allenamenti e battaglie salvarono Natsu da un cazzotto ben piazzato. Nonostante tutto, il ragazzo fu sbattuto a terra salla sola potenza del colpo.
-Wow, che potenza!- si sentì mormorare dal pubblico in visibilio.
-è merito della Luce che ho 'mangiato' prima.  La potenza del pugno che ho dato era quella assorbita dalla fiammata che Natsu mi aveva scagliato addosso.- spiegò lei sorridendo mentre il mago si rialzava.
-Ti ho sottovalutato- ammise lui - ma adesso facciamo sul serio! Sono tutto un fuoco!-
-Non aspettavo altro!- gridò Amelìe di rimando.
Unì le mani davanti a se e il cerchio bianco riapparve. Quando separò le mani, comparve un grumo di materiale lattescente che mano mano si ingrandiva sempre di più. 
Natsu era in attesa e con la guardia alzata, cercando di capire cosa diavolo fosse quella cosa.
-Scusami, non so nemmeno io cosa sia- disse la ragazza intercettando lo sguardo interrogativo del Dragon Slayer. - Sinceramente non ho mai saputo di cosa si trattasse il mio potere, o quantomeno non ne ho memoria. Così l'ho chiamato semplicemente Plasma...
E questo è quello che riesce a fare!-
Lo lanciò a tutta velocità contro Natsu, che lo schivò facilmente.
-Ha! tutto quì?! - chiese sprezzante. Il sorroso sulla bocca della ragazza però lo rimise in guardia.
Infatti, ad un rapido movimento della ragazza, il plasma tornò indietro e lo colpì, mandandolo a gambe all'aria. Allora cominciò il vero combattimento.
Amelìe, con sorpresa di tutti, iniziò a danzare. Tuttavia servì poco a capire che non era una comune danza: i movimenti erano duri ma allo stesso tempo fluidi. Sembrava come se stesse modellando dell'acqua.
Di contro, ad ogni movimento della ragazza, preciso e studiato, il plasma si muoveva, cambiava forma e dimensione e consistenza, ma soprattutto, attaccava. Natsu si trovò a doversi difendere da quell'ammasso di Luce solida che lo attaccava da ogni direzione e ad una velocità pazzesca. Lo colpì varie volte con dei pugni infuocati, ma non servì a nulla, anzi: più lo colpiva con la sua magia, più diventava grosso.
Proprio come Amelìe continuava a danzare imperterrita, il plasma attaccava senza sosta.
Poi all'improvviso capì.
Se voglio fermare questo coso, devo colpire lei!
Allora con uno scatto fulmineo, superò il plasma e si avventò sulla ragazza con un pugno circondato di fiamme già pronto a colpire. Con sua somma sorpresa, poco prima di colpirla, una solida barriera di luce si frappose tra Amelìe e il colpo.
Ma che diavolo...
Amelìe aveva fermato la sua danza, è vero, ma ad un suo gesto deciso, era apparsa una resistentissima barriera.
Ci fu un solo attimo di stasi.
Assencondando un improvviso scatto delle braccia di Amelìe la barriera si sciolse, e stavolta nulla riuscì a fermare il calcio che la ragazza schiantò in faccia al Dragon Slayer.
Di certo un semplice calcio non poteva mettere KO Natsu, che infatti si era rialzato con un semplice colpo di reni, asciugandosi un rivoletto di sangue che li scendav a dal labbro spaccato.
Come se fosse liquido, il plasma che aveva formato la barriera fluttuò verso la ragazza e si fermò davanti a lei, in attesa.
-Ma sei una forza! - disse Natsu ridendo. -Ora però smettila di trattenerti, combatti seriamente!-
L'urlo stupito di Lucy fece sbottare a ridere tutta la platea, Amelìe compresa.
-D'accordo, mi impegnerò sul serio stavolta- disse ridacchiando. Di nuovo, il cerchio magico apparì sotto i suoi piedi: il Plasma mutò ancora allungandosi e stringendosi sempre di più fino a formare un lungo bastone bianco. La ragazza lo afferrò con decisione, ma il cerchio magico non era ancora svanito: infatti dopo poco, uno strano venticello si alzò, sollevando la polvere tutto intorno.
Con un solo gesto, Amelìe si sfilò la giacca di pelle e la gettò lontano, rivelando i tatuaggi che gli correvano su tutte le braccia come fossero vene. In un secondo, quei tatuaggi si illuminarono della stessa Luce del cerchio magico, che solo in quel momento scomparve.
Natsu ghignò.
-E' inutile che fai tante cerimonie- le urlò ridacchiando. -Tanto ti picchio comunque!- concluse scrocchiandosi le nocche.
-BRUTTO CAFONE, NON SI PICCHIANO LE DONNE!
-Stai zitto ghiacciolo!
-Gray tirati su i pantaloni!
-O merd...
Amelìe rise di gusto.
-Ma fanno sempre così?! - chiese a Mira che le stava vicino. Quella ridacchiò, mentre sventolava pacatamente una bandierina con scritto "GO!" in rosso.
-Si, temo che ti ci dovrai abiture-
Amelìe rise di nuovo.
Credo proprio che mi divertirò qui.
-Ehi tu! Non ti distrarre, stavamo combattendo qui!- Le urlò Natsu che già si stava surriscaldando. Amelìe annuì e si ricompose, in attesa che il Dragon Slayer facesse la prima mossa.
Di certo non la fece aspettare!
-Dragon Slayer Magic: Ruggito del Drago di Fuoco!-
Stavolta Amelìe non aspettò che la fiammata la raggiungesse: ci si infilò direttamente in mezzo. Quella si espanse, gorgogliò e piano piano si rimpicciolì su se stessa, fino a scomparire rivelando la figura di Amelìe che risplendeva leggermente. Sorrise con un ghigno poco rassicurante, e iniziò ad attaccare Natsu roteando il bastone, mentre Makarov la studiava da lontano.
Non usa la Luce come elemento della Caster Magic, ma nemmeno come Sting. Curioso, davvero curioso. Non usa la Luce come mezzo della sua magia, ma la Luce è il frutto della sua stessa energia...Pensò.
Poi, all'improvviso, impallidì. Con una scusa si congedò dal combattimento destando la curiosità dei membri della Gilda, ma senza voltarsi indietro si dileguò.
Gli altri alzarono le spalle e si concentrarono sul combattimento, completamente presi. Amelìe, a discapito del fisico decisamente gracile, si stava rivelando una tipa davvero tosta.
Nonostante il suo potere di assorbire l'energia del fuoco di Natsu era coperta di piccole ustioni ed un grosso livido violaceo post-cazzotto le stava fiorendo sullo zigomo,
ma stava reggendo egregiamente il ritmo serratissimo del Dragon Slayer, che pareva instancabile.
La ragazza rispondenva colpo su colpo, mutando di continuo la sua arma di luce solida a seconda della situazione, ma conservando il suo tipico stile danzante.
Respinse una fiammata con uno scudo di luce, saltando all'indietro per recuperare distanza. Entrambi ansimavano, ma incitati dalle grida quasi disumane degli spettatori si rianimarono e si rivolsero l'ennesimo sguardo di sfida.
Questo è l'ultimo colpo Pensò, soppesando le energie che le rimanevano. O la va lo la spacca!
Sorrise, mettendo Natsu sull'attenti. Anche lui affannato, si concentrò per raccogliere le energie residue.
I rispettivi cerchi magici comparvero sotto i loro piedi. I pugni di Natsu si ricoprirono di fuoco, quelli di Amelìe di una luce abbacinante. Urlando, presero la riconcorsa, saltarono e...
Si schiantarono contro l'armatura di una figura dai capelli rossi, lasciandola totalmente illesa e rimbalzando vari metri lontano.
Ma che diavolo... si chiese Amelìe, la spalla che le urlava per l'impatto.
Lentamente si rialzò, mentre due occhi castani la fissarono con rabbia. Non fece neanche in tempo a deglutire, che sentì il metallo freddo di una spada pungerle la gola.
-E tu chi sei?- chiese la donna con una voce molto autoritaria. Ameliè si guardò intorno. Lucy si era nascosta dietro Mirajane, tremando dalla paura; tutti erano impietriti sul posto: anche Natsu sembrava inquieto.
Deglutì  a vuoto.
-P-piacere! Mi chiamo Amelìe, e sono appena entrata nella gilda- disse con la voce più sicura che potè, mostrando con cautela il simbolo bianco tatuato sulla spalla. La donna la fissò.
Infine sorrise lievemente, afferrandole la mano con tanta potenza da farle scricchiolare le ossa.
-Io sono Erza Scarlett, piacere. Capiti quantomeno a fagiolo. Ci serve tutta la gente disponibile a combattere. ASCOLTATEMI TUTTI!- urlò al pubblico, che si fece sull'attenti. -Un folto gruppo di demoni ha attaccato senza alcun motivo un villaggio qui vicino, uccidendo tutti i maghi e facendo sparire le persone normali. Sono appena tornata da una missione di ricognizione in questo villaggio,
che mi duole dirlo è stato raso al suolo.-
Amelìe impallidì, portandosi d'istinto le mani alla schiena. Il suo gesto non passò inosservato ad Erza, che più che Titania si sarebbe dovuta chiamare Occhio di Falco. Tuttavia non le fece domande. Si limitò a lanciarle un'occhiata, che sembrava dicesse 'ne parliamo dopo'. La ragazza sospirò e si fece attenta.
-Mentre tornavo dalla ricognizione- continuò Erza -  Sono stata attaccata da un piccolo drappello di demoni. Nulla di impegnativo, ma ho scoperto che una vera e propria armata si sta dirigendo ad una cittadina qui vicino. E' abitata da un gran numero di civili, e se i demoni la raggiungono, sarà una carneficina.-
Amelìe si guardò intorno. La figura della donna si ergeva in mezzo a quella folla di gente come un pilastro. Il suo tono aveva fatto intendere ciò che stava per dire, eppure nessuno era spaventato.
Negli occhi di ogni singolo mago che aveva vicino leggeva una determinazione straordinaria. Anche Lucy, che prima era terrorizzata, sorrideva battagliera come un'Erinni* pronta a calare sul nemico.
Natzu pareva fiammeggiare. Un tipo tutto in nero e pieno di piercing sembrava addirittura divertito. La loro determinazione la contagiò, mentre l'adrenalina le correva veloce nelle vene.
-Non sono demoni particolarmente forti, ma sono tanti. Ho bisogno di voi, dobbiamo salvare quella gente!- Gridò, mentre il suo entusiasmo smuoveva gli animi.
-SIETE CON ME?!- urlò ancora più forte. Al coro si 'SI!' si unì anche Amelìe.
Titania sorrise, fiera dei suoi compagni. -Allora qui fra 10 minuti, preparatevi alla battaglia!-
La folla si dileguò in un istante, gasata dall'idea della battaglia. Solo Natsu ed Erza rimasero li. Osservarono Amelìe recuperare la giacca di pelle e infilarsela velocemente con il cipiglio deciso di chi sta per andare a combattere.
-Amelìe!- la chiamò il Dragon Slayer- Sappi che la nostra sfida è solo rimandata!-
-Puoi contarci!- rispose lei, dandogli un cazzotto sul braccio.
-Cos'è quello?- chiese Natzu, notando uno scintillio che prima non aveva visto.
La Dragon Slayer sorrise e tirò fuori dalla maglia una lunga catenina che reggeva  un medaglione dorato, con al centro una pietra grandissima.
-E' un opale- disse. - E' una pietra con delle proprietà particolari. Ci si può immagazzinare dentro energia, e cambia colore a seconda dell'energia magica che contiene. Se ci fosse la tua, suppongo che sarebbe rosso fuoco.- spiegò sorridendo. -Guarda.- La ragazza mise una mano sulla pietra. Entrambi si illuminarono di una flebile luce, e quando allontanò la mano, un globo di luce si staccò dalla pietra.
Amelìe lo inghiottì in fretta.
-Cavolo che buona!- disse, battendosi lo stomaco soddisfatta.
-WOOOOO- Disse Natsu, meravigliato.
-Immagazzino ogni giorno un po' dell'energia magica che ho sottratto ai nemici, e la tiro fuori in caso di bisogno, come in questo caso. Guarda!- disse, indicando le piccole ferite che aveva riportato nella sfida.
-Si stanno rimarginando!- gridò il Dragon Slayer, eccitato come un bambino - NE VOGLIO UNAAA!-
Amelìe ridacchiò divertita. -Sono pietre rare da trovare- disse. -Ma in caso ne scovassi una te lo farò sapere!-
Al mago brillavano gli occhi. -Graziegraziegrazie!!- Disse, abbracciandola calorosamente. Prima ancora che Amelìe potesse arrossire, Natsu si ritrovò spiattellato a terra con un bernoccolo fumante.
-COME OSI SALTARE ADDOSSO AD UNA RAGAZZA IN QUESTO MODO, BAKA NATSU!- Urlò una furia bionda con il pugno ancora alzato.
-M-ma Lucy... Cosa ho fatto?- chiese lui con un'espressione così innocente che Amelìe scoppiò a ridere. Rise così tanto da contagiare tutti i maghi della gilda, che nel frattempo erano arrivati.
-Bene, ci siamo tutti. ANDIAMO!-
-AYE!-



-Alexander.-
Il ragazzo dai capelli corvini si girò, guardando svogliatamente il cuo capo.
-Sai cosa devi fare.-
Quello, sbuffando, ancor più svogliatamente si alzò dalla sua poltrona nera preferita e si avviò, annuendo.
Nella sua Gilda regnava sempre l'oscurità più fitta. Mai una luce rischiarava quel luogo, ma lui di certo non ne aveva bisogno. I suoi occhi felini vedevano come se fosse stato giorno.
Si orientò nel labirintico edificio con dimestichezza. Svoltò una volta a destra, poi a sinistra, il terzo corridoio e poi tutto dritto. Si bloccò davanti ad una porta blindata, quasi invisibile anche per lui nella penombra.
Bussò. -Alec.- disse solo.
La porta si aprì senza un suono. Schiacciò la paura in fondo allo stomaco.
-Sono pronto- disse.
-Farà male, tesoro. La cosa deve essere realistica. -
Alexander deglutì a vuoto e nascose a stento un brivido. Trovò l'anonimo muro della stanza estremamente interessante. Tutto, pur di non incrociare gli occhi sanguigni di quell'essere orribile.
-Sono pronto- ripetè, più a se stesso che al suo interlocutore.
-Se penso a quello che dovrai passare, rabbrividisco. Non sai quanto mi dispiace, che il boss abbia scelto te... .- disse la figura in ombra, scoprendo la dentatura da predatore con un sorriso allarmante.
-Non prendermi in giro, non ti dispiace per niente.- rispose Alec, rispondendo al sorriso sghembo con un sorriso altrettanto inquietante.
-Già, hai ragione - sibilò l'altro.
Bella merda, avere un fratello mezzo-demone. Pensò stizzito.
-Coraggio, fai quello che devi fare.- disse a denti stretti.
Un sorriso sadico fece brillare gli occhi del fratello.
La mano si illuminò di fiamme violacee, cattive, innaturali. Alexander si sfilò rabbiosamente la maglietta, preparandosi psicologicamente.
Appena la mano del fratello si posò sul bicipite, dove aveva tatuato il marchio della Gilda, gli parve di morire. Trattenne a stento un urlo di dolore, ma non voleva dargli alcuna soddisfazione. Strinse i denti fino a farli scricchiolare.
Quando il fratello alzò la mano, il sollievo lo investì come un'onda, e riprese a respirare. Indebolito da quelle fiamme demoniache, vide il fratello afferrare lo spadone a due mani che aveva attaccato alla schiena solo con la coda dell'occhio. L'arma calò su di lui senza che neanche se ne accorgesse. Il dolore fu acuto, insopportabile, cadde, ma non perse i sensi.
-Tranquillo -disse il fratello, la voce che gli arrivava distorta.- non ho toccato punti vitali e la ferita non è tanto profonda. Sopravviverai. Il Master non ti avrebbe scelto, altimenti. Ti porteremo noi sul campo. Sai cosa devi fare.-
Prima di scivolare nell'incoscienza, Alexander maledisse nuovamente quella ragazzina dai capelli rosso fiamma e tutti i guai che gli stava portando.



*Erinni: dee greche della vendetta, dette anche Furie.





Cantuccetto di Kam!

Speto che il capitolo vi piaccia, anche se è un po' corto! sappiate che il prossimo sarà molto lungo e denso di avvenimenti!

See you soon guys-
Kamelye
  
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