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Autore: Manu_Hikari    01/12/2004    4 recensioni
Un grande amore al quale qualcuno ha messo la parole fine senza un valido motivo. Eppure lui non avrebbe saputo immaginare la sua vita senza di lei...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I wouldn’t have imagined my life without you…

 

 

 

Ciao raga eccomi qui con una nuova fic! Questa volta è ispirata a Holly e Benji e vorrei precisare che è la prima che scrivo su questo anime quindi non so come sarà e il titolo non so precisamente cosa c’entri con tutto il resto ma a me sembrava così carino…

Cmq protagonista è Benji  e la storia è ambientata durante il primo campionato mondiale, quello in Francia. Volevo anche dirvi che, per motivi di copione, le età dei nostri beniamini varieranno lievemente da quelli nell’anime (Anche perché io non ho mai capito molto bene quanti anni hanno…) e che gli spoiler saranno veramente pochini perché io non ci so fare molto…^__^’’

Poi…ah, si. I personaggi di questa storia sono tutti del loro papi Yoichi Takahashi e solo Mie è inventata da me.

Penso che sia tutto, un bacione e buona lettura!

 

 

 

CHAPTER FOUR

 

 

 

 

 

 

Il racconto di Benji si faceva sempre più interessante, ormai si era giunti al clou della storia e i due ragazzi si spostarono nel salotto.

«Dunque, sono arrivato in Giappone proprio alla finale del campionato Nazionale, New team contro Toho. Dopo aver salutato i miei amici, l’allenatore mi ha dato un posto d’onore in panchina per guardare la partita. Mi era stato detto che Holly era piuttosto malandato a causa di una contusione alla spalla ma nonostante questo restò in campo per tutta la partita, quel ragazzo aveva una forza di volontà straordinaria, ma, all’inizio del primo tempo supplementare, è svenuto subito dopo aver segnato e l’hanno portato fuori campo in barella. I suoi compagni si sono rifiutati di farlo sostituire e continuarono in dieci. »

«Ma scusa, Benji, Mie non è venuta ad assistere ad una partita tanto importante? » Chiese Schneider.

«Adesso ci arrivo, Carl. Insieme a Patty, l’altra manager della squadra, ho seguito Holly che nel frattempo era stato portato negli spogliatoi per essere visitato dal dottore e ci è stato chiesto di attendere fuori.

“Allora, Benji, che mi dici? Tutto ok in Germania?” Mi ha chiesto Patty, sembrava piuttosto contenta di vedermi.

“Si…tutto bene.” Le ho risposto. Io invece ero un po’ imbarazzato, Patty è la migliore amica di Mie. 

“Non essere imbarazzato, Benji,” Mi ha detto quasi leggendomi nella mente. “ Io so tutto di quella storia.” Ma certo, come avevo fatto a non pensarci, mi sono detto. Forse lei poteva darmi una mano a capirci qualcosa.

“Patty, allora forse puoi aiutarmi…”

“No.” Mi ha interrotto. “ Non so il perché, mi dispiace.” Ha risposto un po’ dispiaciuta. “Ma so che ora come ora non conviene che vi rivediate all’improvviso…sarebbe un colpo duro per entrambi; vedi, lei ora sta frequentando un’altra persona.”

Ti lascio immaginare lo shock che ho provato, Carl. Solo ora capisco che ero stato davvero uno stupido, mi ero illuso. Credevo davvero che in tutto questo tempo una come lei non si fosse messa con qualcun altro? » Benji piegò le sue labbra in una smorfia di auto commiserazione.

«E chi è lui? Patty non te l’ha detto? »

«No » Rispose Benji scuotendo la testa. «Ma proprio per questo capito che deve trattarsi di qualcuno che conosco e, in effetti, la conferma è arrivata subito; Mie è spuntata da un angolo all’improvviso, tutta ansimante ed è corsa da Patty, non si è accorta nemmeno della mia presenza.

“Come sta Holly? Ed mi ha detto che è si è sentito male in campo…C-ciao Benji…” Ha detto poi vedendomi.

Mi sono accorto subito che era arrossita e che la voce le tremava. “Ciao…” Le ho risposto cercando di mantenere la calma. Patty aveva ragione, vederla così, all’improvviso fu come un pugno nello stomaco, se tre anni fa era bella, adesso è dieci volte meglio…(che stupido, è normale, è cresciuta!) È bellissima Carl…l’hai vista, no, sulla copertina di quel giornale. Non sapevo che fare le mie mani hanno cominciato a sudare, le gambe a tremare ed ho sentito la gola stringersi in un nodo. Saremmo stati a guardarci un paio di secondi, ma se non ci avesse distratti Patty saremmo rimasti così molto di più…vederla dopo tre anni, capisci che ho provato? Ma il pugno nello stomaco, il sudore e la tremarella non erano dovuti solo a questo…ha detto “Ed mi ha detto…” »

«E allora, chi è Ed? » Chiese il tedesco un po’ confuso.

«Il portiere titolare della Toho, oltre  che della nazionale juniores. » Rispose Benji accigliato.

«Il portiere titolare della squadra avversaria? E che c’entra con Mie?”

«È quello che risono chiesto io in un primo momento…ma non sono tanto scemo. Dopo un po’ ci sono arrivato, la conoscevo troppo bene. Capisci? Ha detto Ed, non l’allenatore o Bruce o Alan… Ed! »

«È lui che frequenta Mie? » Chiese Schneider semi sconvolto. Benji annuì. 

«Una rivalità sul campo da calcio con lui per me era assolutamente normale, ma ritrovarmelo rivale in amore…era tutta un'altra cosa… »

«Comunque mi stavi dicendo? Patty vi ha interrotti…» Schneider cercò di cambiare argomento, si era accorto che il suo amico stava sempre più male.

«Si, chiese a Mie il motivo di tanto ritardo.

“ Ah, si, tutta colpa di quel cretino del fotografo.” Disse con aria scocciata. “ Dico io, vai al lavoro senza la macchina fotografica!?  Così è dovuto tornare indietro…io non potevo andarmene…era un lavoro molto importante, scusa Patty!”

Si dimenticarono completamente di me, cominciarono a chiacchierare, così mi spostai di qualche metro da loro, anche se non persi d’occhio Mie nemmeno per un attimo. »

«Ci credo! » Commentò il tedesco ripensando alla foto che aveva visto quel pomeriggio a pranzo. Benji sorrise divertito.

«Quelle due hanno smesso  di parlare solo quando Holly è uscito dallo spogliatoio bello, pronto e pimpante per ritornare in campo. Da quando siamo usciti dallo spogliatoio fino alla fine della partita, che si è conclusa in parità, non ho più visto Mie…è spuntata fuori solo alla fine, appunto. È corsa ad abbracciare il fratello e poi, subito dopo, Ed Warner.

Patty mi si è avvicinata vedendo la mia delusione. “ Te l’avevo detto che non ti conveniva vedere…” Mi ha detto.

“ Si, avevi ragione…” Sono ammutolito, avevo percepito la mia voce incrinarsi, non dovevo piangere. Ho strizzato gli occhi e quando li ho riaperti ho letto in quelli di Patty tanta tristezza per me e sembrava volesse dirmi qualcosa, ma si tratteneva.

“Scusa.” Mi disse in un sospiro. “Vado da Holly” Io ho annuito. Eppure chi se non lei poteva sapere, chi se non lei poteva aiutarmi? Ma poi è successo un altro fatto strano, incongruente con tutto quello che era successo fino a quel punto. »

«Ancora altri punti interrogativi? » Chiese Schneider con la faccia di che stava esaminando un caso degno di Sherlock Holmes.

«Si. » Rispose Benji annuendo. « Il giorno dopo Holly mi ha invitato a casa sua, era tanto tempo che non ci vedevamo e avevamo tante cose da dirci.

“Non preoccuparti, mia sorella non c’è…” Mi ha detto. »

«Anche Holly lo sapeva?! »

«Carl, ti ho detto che quando ci mettemmo insieme lo seppe tutta la squadra nel giro di mezza serata! E poi Holly e sua sorella avevano un rapporto bellissimo, si confidavano tutto…ma purtroppo nemmeno lui ha saputo darmi una risposta degna di tale nome.

Fatto sta che, arrivati a casa sua, c’era sua madre con una sua amica, quindi Holly ha suggerito di trasferirci in camera sua. “Precedimi,” ha detto “ Prendo qualcosina da mettere sotto i denti e ti raggiungo.”

Io ho annuito e ho salito le scale pur non ricordando quale fosse esattamente la sua stanza. In effetti quella che ho scelto a caso non era proprio la sua. Sono entrato in un mondo rosa e bianco, pupazzi sul letto e fotografie alle pareti e, sulla scrivania, ho visto quello che veramente mi ha lasciato senza fiato. Il cappello che le ho regalato tre anni fa  faceva bella mostra di se insieme a libri e quaderni vari. Mi sono avvicinato e lo preso fra le mani…»

«Cosa ci faceva il tuo cappello ancora in camera sua? » Lo interruppe Schneider.

«È  quello che mi sono chiesto io. Come minimo avrebbe dovuto conservarlo, se proprio non voleva buttarlo…ma ti immaginerai come sono rimasto quando su un quaderno ho visto una foto, io e Mie insieme. »

«Cosa?! Ma, Benji è assurdo! » Esclamò Schneider. « Trema quando ti vede, conserva il tuo berretto e la tua foto…non ha senso che ti abbia lasciato se poi prova tanta malinconia! »

«Lo so, lo so…» Rispose Benji strofinandosi il viso con le mani. La sua confusione era del tutto concepibile. «Quello che non so è perché ha deciso di mettere fine alla nostra storia, ma stai sicuro che lo scoprirò. Non manca molto al campionato mondiale e la squadra Giapponese deve disputare una serie di partite amichevoli prima, guardacaso una è proprio contro di noi. »

«E poi se non sbaglio, ti hanno proposto di far parte della nazionale Nipponica…» Aggiunse il tedesco.

«Si, ed è proprio durante il ritiro che ho intenzione di indagare il più possibile…dato che ancora una volta Mie seguirà suo fratello. » Disse Benji stringendo i pugni e alzandosi. « Facciamo due passi? » Propose al suo amico. L’altro annuì e lo seguì.

«Scusa, può farlo? »

«Si, dato che è stata scelta fra più di duecento fotomodelle come ragazza-immagine per la pubblicizzazione dell’Adidas (Wow, che fantasia che ho! Ma esisterà davvero una cosa simile?), che è lo sponsor della nazionale giapponese. Quindi, oltre a una vacanza in Francia completamente gratis e all’onore di posare con i giocatori più affascinanti dei mondiali, dovrà lavorare parecchio. »

Schneider sorrise. Il suo amico aveva ritrovato la voglia di scherzare. «Non guardarmi così Schneider, non ho le spie, l’ho letto su una rivista specializzata…» Aggiunse il Giapponese interpretando male lo sguardo del suo interlocutore.

«Credi che questa volta ce la farai?  » Fece Schneider un po’ perplesso. «Restare delusi una volta è doloroso, ma due…non penso che sia consigliabile. »

«Devo almeno provare, Carl, o rimarrò con questo dubbio per sempre…non mi illudo che possa tornare con me, ma sapere perché una cosa che sembrava tanto perfetta è finita forse mi darà un po’ di pace…»

 

 

 

 

 

 

 

…To be continued

 

 

Uff! Anche questo chap è finito. Che dite, ho fatto lei troppo stronzetta e lui troppo innamorato? Come sempre spero che commentiate anche se devo dire che a me questo capitolo non piace affatto, lo vedo un po’ troppo incasinato e non mi sembra di aver espresso i sentimenti di Benji come volevo…cmq fatemi sapere, please!

 

Ce la farà il nostro(MIO! ) amato portiere a scoprire la verità? E Mie ha detto davvero una bugia? Qualcuno saprà la verità? Questo e molto altro nei prossimi chap di questa ficcina!

COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  
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