-Senti, se ti parlo mica mi picchi vero? Sai non vorrei perdere il mio bel faccino- dice Bill avvicinandosi piano piano alla belva feroce.

-tranquillo l’unico che potrei far male ora non è qui, ma ha più o meno la tua stessa faccia.

Beh potrei sfogarmi con te e poi finire con lui che ne dici?-dice Diana con uno sguardo assassino.

-Bene allora io ora mi alzo lentamente, mi allontano e mi nascondo dietro quel grosso uomo facendo finta di non conoscerti e di ignorarti completamente.

Ok ciao- dice Bill alzandosi e allontanandosi il più velocemente possibile.

Ma dimostrando tutto il suo coraggio si avvicina Georg e le dice-senti, se hai un problema con tom allora ce l’hai anche con noi,quindi è meglio che ci spieghi che sta succedendo bambola-

-altrimenti che mi fai Ken, mi butti addosso la tua Barbie,o che paura!- gli risponde Diana alzandosi nuovamente

-che?chi è Ken? Chi è Barbie?-chiede il povero bassista confuso.

-ma stà zitto!

Voi siete solo 4 bambocci. Che bella band, uno si va a ubriacare, un’altra ha paura di una ragazza e se ne scappa dietro una guardia del corpo, un altro fa il finto coraggioso e l’altro si fa i ca**i suoi.

Bel gruppo!- urla Diana sedendosi per l’ennesima volta.

Le si avvicina il piccolo Chris che con dolcezza poggia le braccia incrociate e la piccola testolina bionda sulle gambe della mamma, iniziando a guardarla coni suoi dolci occhioni color nocciola.

-pecché tei aabbiata mamma?-chiede ad un certo punto.

-non sono arrabbiata-risponde tranquillamente la ragazza.

-ti ti, ulli, tei aabbiata, pecchè?- chiede di nuovo non muovendosi dalla posizione di prima.

Iniziano a scorrere lacrime agli occhi di Diana, mentre sfiora la guancia del suo bambino.

In quel momento ritorna Tom, dopo aver bevuto chissà quanto alcool, che assiste alla scena.

Neanche l’alcool riesce a fargli dimenticare quello che gli sta succedendo.

-non piangele, ti voglio bene io-dice il bimbo appoggiando la sua piccola manina sulla guancia bagnata della madre-.

Anche gli occhi di Tom vorrebbero piangere, ma il chitarrista si oppone; si avvicina barcollando ai due, poggia una mano sulla testa del bimbo che la alza e incrocia lo sguardo con quello del ragazzo, anche Diana alza il viso bagnato fermandosi a guardarlo.

Tom rimane a fissare il bambino, rivedendo in lui sé stesso bambino, finché non distoglie lo sguardo facendolo incrociare con quello lucido di Diana, e sempre in silenzio si allontana verso le scale dell’hotel.