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Autore: Stella92    18/06/2008    2 recensioni
Dopo lo scontro finale con gli Homunculus,Ed, per riuscire a salvarsi, è rimasto dall'altra parte del portale. Determinato però a tornare da suo fratello a qualsiasi costo ,troverà molte difficoltà sul suo cammino, perchè in una Germania ormai in procinto di sfociare in una guerra, qualcuno trama nell'ombra per poter conquistare il potere.
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Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphons Heiderich, Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L'Università di Monaco era una delle più prestigiose in tutta la Germania, vi erano moltissimi iscritti all'anno, ma solo in pochi erano in grado di continuare, poiché per pagarla le famiglie erano costrette a immensi sacrifici. Così solo le famiglie più ricche e altolocate potevano permettersi di studiare senza problemi, aumentando ancora di più il divario fra nobiltà e popolo.
Edward era appena arrivato, si guardò intorno in cerca di qualcuno che potesse aiutarlo a trovare il professor Haushoffer. Notò una ragazza , ferma ad una fontana, con una grossa pila di libri accanto e l'espressione esausta. Gli si avvicinò.
- Scusa, posso chiederti un...?!?!-
- Si,dimmi pure-
No, non poteva essere...
La ragazza lo fissava dubbiosa, ma Edward aveva tutt'altra cosa per la testa: aveva un grosso paio di occhiali neri, occhi verdi e capelli castani corti fino al collo, non c'era dubbio...
- Scusami, ch'è qualcosa che non va?- chiese ancora la giovane.
- Sc...Scheska?!?!-
- Eh? Chi è Scheska, non la conosco-
Edward le puntò il dito addosso.
- T-tu-
- No, guarda che ti sbagli, io mi chiamo Lilian, molto piacere di conoscerti-
Gli porse amichevolmente la mano e Ed ricambiò stralunato.

C'erano davvero tanti studenti in quell'edificio, tutte le aule erano strapiene e gli allievi attendevano in silenzio l'arrivo dell'insegnante. Lilian aveva accettato di accompagnare Edward nell'aula in cui solitamente si svolgevano le lezioni di Haushoffer.
- Allora, eccoci arrivati Ed, questa è l'aula- disse indicandone una con su scritto " Aula 712"
- M-Ma è enorme!!!- urlò quasi il giovane Elric.
- Si, e non è nemmeno la più grande-
- E' davvero fantastico...-
Ed era stupito, in quella stanza ci sarebbero potute stare tranquillamente 500 persone se non di più.
- Bene, adesso devo andare- disse Lilian guardando l'orologio.
- Come mai? Hai lezione?-
- No, io qui faccio la bibliotecaria, il professor Haushoffer poi è venuto circa una settimana fa a cercare un libro antico che parlava di una vecchia leggenda…-
- Aspetta, aspetta!! Il professor Haushoffer cercava un libro su vecchie leggende?-
Lilian si sostenne il mento con un dito.
- Beh, si. In effetti è sembrato strano anche a me. Non mi era mai sembrato un tipo da interessarsi a questo genere di cose-
Si voltò poi verso Edward
- Se anche a te serve qualche libro, non esitare a chiedermelo. Mi trovi sempre lì-
Certe cose non cambiano mai...
- Ah, allora va bene. Grazie per l'aiuto!!- gridò Ed mentre Lilian se ne andava lungo il corridoio.
- Non c'è di cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeh!!!!- strillò di rimando la ragazza scivolando a terra a faccia in giu.
Si, certe cose non cambiano mai =_=°°°...
- Ti sei fatta male?!- chiese Ed preoccupato.
- N-No...ahia..., sto benissimo, va pure in classe-
Lilian raccolse i libri sparsi a terra e si recò velocemente verso la biblioteca.

- Tzè, è rimasta maldestra anche in questo mondo- si disse sorridendo fra sè.
Edward prese posto assieme agli altri studenti pensando e ripensando a cosa gli aveva riferito Lilian. Non era mai parso neanche a lui che il professore si interessasse di libri simili. E anche la materia che insegnava, da quanto aveva capito, non aveva granchè a che fare con quanto aveva richiesto a Lilian, ma allora per quale motivo…
Ad un tratto tutti i mormorii cessarono.
Il professor Haushoffer entrò nell'aula. Adagiò il cappotto sulla sedia e si sistemò al centro della classe.
- Benissimo cari studenti, come sapete, la lezione di oggi si baserà su Karl Marx. Come sempre siete pregati di seguire in silenzio e di prendere appunti-
Ad un certo punto, la porta dell'aula fu spalancata ed entrò un ragazzo di pelle scura, gracilino e sicuramente impacciato, dal modo in cui guardava fisso il pavimento.
- Mi scusi per il ritardo professore- chiese rammaricato il giovane.
Alla vista del giovane, tutta la sala fu scossa da risatine e gridolini di scherno.
Ed provò dolore nel vedere il modo in cui veniva trattato il ragazzo, anche Noah veniva trattata male solo perchè di origini diverse e questo, non gli pareva giusto.
- Silenzio, per favore, SILENZIO!!-gridò Haushoffer e tutti zittirono.
Guardò il ragazzo con un misto di disgusto e sufficenza.
- Ti sembra per caso che sia questa l'ora di presentarsi? La lezione è cominciata 5 minuti fa-
- Lo so signore, mi dispiace molto, ma...-
- Non mi interessano le tue scuse. In questa classe pretendo che gli alunni siano rispettosi delle regole imposte dall'Università-
Haushoffer si avvicinò alla cattedra.
- Per questo motivo, non ti riammetterò alle lezioni-
Il suo tono era freddo, distaccato e offensivo. Molto diverso da quello che aveva avuto fino a pochi istanti prima.
Il ragazzo, ormai arreso, si voltò verso l'uscita, chiudendo senza far rumore la porta dietro di se.
Tutti avevano un sorriso di trionfo sulle labbra, evidentemente approvavano l'asprezza con cui il loro professore si era rivolto al giovane, solo Edward si sentiva a disagio per quello che era appena successo.
Perché lo hanno preso in giro?
Perché lo hanno deriso?
E soprattutto…
Perché Haushoffer non è stato più comprensivo nei suoi confronti?
- La politica di Marx era basata su delle ideologie provenienti da…blablablabla-
Tutti erano in silenzio e seguivano attentamente la lezione.
- E’evidente che anche qui…-
Si, Edward stava pensando che come ad Amestris il popolo di Ishibar veniva ripudiato e considerato inferiore, anche in quel mondo, succedeva la medesima cosa.
Ma la domanda che più premeva il giovane era una sola:
Sarebbe mai finita?....


Al termine della lezione, la campanella suonò e tutti i ragazzi si alzarono dopo aver preso le loro cose e si avviarono verso l’uscita. Altri invece, forse per ottenere altri chiarimenti sulla lezione, si trattennero più a lungo, instaurando una conversazione con il professore.
Edward era rimasto invece in disparte, fissando con attenzione tutta l’aula, come per carpirne qualche importante verità.
Rimasti soli, il professor Haushoffer richiamò la sua attenzione, facendo segno di avvicinarsi.
- Allora Edward, sono molto contento che tu sia venuto- disse con un sorriso.
- Le avevo promesso che avrei ascoltato la sua lezione. Così eccomi qui- rispose Ed.
- Allora, che ne diresti di venire a prendere un caffè al chiosco dell’Università?-
Ed fece si con il capo ed insieme si avviarono verso il cortile.

Il cortile era posto al di fuori della scuola e circondato però dalle possenti mura di quest'ultima. Gli studenti si sistemavano sul prato, passando il tempo a leggere o a sonnecchiare dopo una faticosa giornata di studio, riscaldati dai raggi del sole. Il chiosco, era situato poco più in là, dove una moltitudine di ragazzi era seduta a dei tavolini, sorseggiando tranquillamente del tè o chiacchierando animatamente con i propri amici.
Haushoffer ordinò due caffè, da servire al tavolino, così si accomodarono mentre il cameriere portava le bevande.
- Allora Edward...- sorseggiò un pò di caffé
-....come hai trovato la mia lezione?-
Edward alzò lo sguardo, guardandolo dritto negli occhi. Una parte di se voleva confessargli la sua disapprovazione per quello che aveva fatto nei confronti di quel ragazzo, mentre l'altra, decisamente più cauta, gli ripeteva di non dire nulla e di accettare le cose così come stavano.
- L'ho trovata davvero molto interessante- rispose allora, cercando di nascondere il suo vero tono.
- Questo mi rende molto felice, è difficile trovare qualcuno che apprezzi le mie lezioni, i miei studenti non fanno altro che lamentarsi di quanto sia difficile il programma che gli presento, ma penso che se vorranno ottenere veramente quello che vogliono nella vita dovranno impegnarsi gia da adesso-
Edward lo fissò.
- Ma adesso parliamo d'altro, come procede il lavoro in fabbrica ?...- disse prendendo a sorseggiare il suo caffé.
- Niente di nuovo- rispose Ed cominciando a spazientirsi.
Haushoffer prese allora a guardarsi intorno e a parlare del più e del meno, forse aveva capito che Ed era sospettoso.
- Questa città mi ricorda molto il luogo in cui sono nato, Francoforte. E' da molto che non vi faccio ritorno...-
- Avete lasciato qualche parente?- domandò Ed.
- Si, mia moglie e i miei due figli. Erano poco più che bambini quando li lasciai, adesso saranno diventati dei giovanotti, quanto mi piacerebbe andare a trovarli- si accarezzò il mento.
- E per quale motivo se ne sarebbe andato?-
- Beh, come al solito impegni di lavoro, e proprio adesso che sto per ricevere qualche giorno di ferie, non posso nemmeno tornare a casa, la Germania sta attraversando un momento parecchio difficile e sarebbe rischioso mettersi in viaggio-
Edward lo guardò quasi con rabbia. Come aveva potuto abbandonare così la sua famiglia, era la stessa cosa che suo padre aveva fatto con lui, Alphonse e la sua povera madre che aveva dovuto crescerli da sola, aiutata soltanto dalla vecchia nonna di Winry, Pinako. Edward era però quasi riuscito a dimenticare e ad accettare di nuovo suo padre, ma dentro di lui era ancora profondamente scosso e turbato. Sapere che altri due bambini erano cresciuti senza la presenza del padre faceva crescere in lui un immensa rabbia. La sua espressione venne però notata da Haushoffer.
- C'è qualcosa che ti turba figliolo?- domandò allora il professore.
Edward strinse i pugni sotto al tavolo e fece no con la testa, prendendo a fissare il suo caffé.
Haushoffer accavallò una gamba sull'altra e fissò Ed, come a volerlo imprimere nella memoria per sempre.
- Anche tu hai nostalgia di casa come me?-
Quella domanda gelò il sangue nelle vene di Ed. Il ragazzo alzò lo sguardo, ritrovandosi a guardare dritto negli occhi il professore.
- Beh...- tono incerto, impaurito, come quello di un bambino scoperto a mangiare le caramelle quando gli era stato vietato.
- Se non sono troppo indiscreto, dove sei nato Edward?-
- N-Non sono nato qui-
Adesso quella conversazione lo stava mettendo a disagio.
- Mi dispiace, non avrei dovuto farti quella domanda- disse Haushoffer rammaricato.
- N-No, sono io che...- Ed si alzò facendo finta di guardare il grande orologio piazzato al centro del cortile
- Non preoccuparti, anche io devo andare, ho lezione fra qualche minuto-
Edward strinse la mano al professore
- Spero che vorrai ancora venirmi a trovare, mi è molto gradita la compagnia di un giovane così intelligente e esperto sulla costruzione dei razzi- esclamò il professore con un sorriso.
- Si, sicuramente-
- Beh, allora se ne sei d’accordo, mi piacerebbe che tu venissi qualche volta a cenare da me-
Edward rimase stupito da una simile proposta e la sua prima idea fu quella di rifiutare, ma poi, riflettendoci su. Una simile occasione poteva aiutarlo a capire chi realmente si trovasse di fronte e così accettò.
- Bene, allora potremmo organizzare il tutto per dopodomani sera verso le 8.30, cosa ne pensi?-
- Penso che sia una buona idea, ma io purtroppo non conosco dove…-
- Oh, non preoccuparti, manderò io qualcuno a prenderti, non è un problema-
- Si, però lei non sa dove io…-
- Non c’è di che preoccuparsi, il signor Hess mi ha informato dell’appartamento in cui vivi-
Anche questo?
Perché mai aveva chiesto gia in precedenza tutte queste informazioni su di lui?
Cosa diamine voleva ottenere?
Edward si voltò, salutando ancora il professore e se ne andò, attraversando l'immenso cortile, verso il grande cancello di ferro.

Il professore rimase a guardarlo, finché non lo vide allontanarsi del tutto.
“ Bene, adesso bisogna solo aspettare…”




Salve a tutti!!!!Scusatemi tanto,ma ho avuto un pò da fare e solo adesso sto riprendendo a scrivere. Non potete sapere quanto sia stato faticoso scrivere questo chappy ( anche perchè continuavo a distrarmi), alla fine però sono rimasta un pò incerta, quindi fatemi sapere cosa ne pensate.KISS KISS a tutti!!!!!


saku_chan the crazy dreamers: Mi dispiace molto, ma credo che il chappy non abbia avuto molta azione. Chiedo perdono ^__^°°°!!! Ma spero di rimediare con i proximi chappy^^^. Grazie per aver commentato e letto la ff, spero continuerai a farlo. BACIXIMI!!!!( scusa per non aver più commentato la tua ficcy, ma già che ci sono volevo dirti che mi era molto piaciuta e che adesso andrò a leggermi i chappy che mi sono persa)

nemesi06: Beh, per adesso non c'è ancora nulla di cui preoccuparsi, come tu stessa hai visto. Per quanto riguarda far succedere disgrazie su disgrazie a Ed è la mia specialità^^^ ( Ok, sono fritto NdEd), ma nn rattristarti, infondo io ho un buon cuore ( Si, come no NdTuttiipersonaggidellaff).Mille grazie per i complimenti^^^, è una grande gioia sapere che il chappy è piaciuto a una scrittrice esperta come te^^^.Un Kissone!!!!



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