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Autore: AlexVause    16/02/2014    4 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 9
 
- Ok, il primo passo è stato fatto. Avete saputo qualcosa, riguardo a “colei che sa di noi”?
Domandò James alle cinque donne, che hanno fatto fuggire i nobili dal palazzo.
Emma e Regina avevano preso posto, su di un sofà.
La testa della bionda, poggiata sulla spalla della mora. Gli occhi chiusi.
- Snow non ti ha riferito la conversazione?
Chiese a sua volta la Evil Queen al genero, alzando un sopracciglio.
- Abbiamo voluto attendere il tuo arrivo.
Si giustificò la figliastra.
- La minaccia, da cui cercavano riparo è una donna.
Continuò Biancaneve.
- Alla ricerca di un oggetto, che qualcuno dalla manina lesta, ha rubato.
Intervenne Regina.
- Tu?
Chiese James. Tutti rizzarono le orecchie sull’attenti, incuriositi da quel discorso. Persino Emma si mise ritta a sedere.
- Io non ho rubato nulla.
Ribatté Snow stizzita.
- Le parole di quei tonti, dimostrano il contrario.
Rispose Regina ghignando.
- Credi più a loro che a me? Andiamo Regina, mi conosci.
- Appunto perché ti conosco. Ammettilo, ne hai combinate un bel po’, anni orsono,  a me e tuo padre.
- Io?
- Tu.
- Ma che dici!
Sbottò Biancaneve.
La Evil Queen alzò un sopracciglio.
- Snow.
Canzonò la donna invitandola a confessare.
- Regina.
Biancaneve non era dello stesso parere.
- White!
Continuò più dura la matrigna.
- Mills.
Sorrise la figliastra.
Gli occhi di Regina, divennero due fessure.
- Smettila!
Esclamò poi.
Le teste dei presenti, si spostarono a destra e a sinistra, come se stessero assistendo ad un incontro di tennis.
- Comunque, non ho rubato nulla.
Continuò a difendersi Biancaneve.
- Un momento. Ricordi il giorno in cui mi hai affrontata, con quella spada?
Chiese improvvisamente la Evil Queen, inseguendo un pensiero balenatole nella mente.
- Il giorno in cui ti sei messa a strangolare Leroy per ucciderlo?
Rispose Snow con tono accusatorio.
- Non perderti nei dettagli Snow White.
Sorrise la Evil Queen, a quel ricordo.
- E per quel gesto, non ho rimpianti.
Aggiunse poi la mora, attirando su di se lo sguardo furioso di Biancaneve e quello contrariato di James.
- Pietra sopra. Ritornando a noi, la spada con cui mi hai ferita, ne conosci la storia?
Domandò l’ex Sindaco. Aveva qualche sospetto.
- Forgiata da un mago benevolo, di nome Merlino. Proviene da un reame, chiamato Camelot. Excalibur.
Rispose il Principe. Forse aveva intuito i pensieri della suocera, peccato che la donna non conosceva tutta la storia.
- Dov’è ora?
- Non…non era la vera Excalibur. Rumplestiltskin l’ha fatta svanire, sotto i miei occhi. Ne è rimasta solo l’elsa.
Spiegò Snow. Il tono triste, al ricordo di cosa si era preso in cambio del suo tempo, Mr Gold.
La collana della madre Eva.
Regina si ammutolì.
- No, no, no.
La donna, si alzò in piedi di scatto.
- Deve esserci una spiegazione.
Sbottò stringendo i pugni lungo i fianchi.
- Sì, una spiegazione c’è. Ti hanno fregata maestà.
Rise Hook.
Regina si voltò furiosa, verso il Pirata pronta ad incenerirlo con una sfera infuocata comparsa nella sua mano. I presenti si allarmarono, ma la palla di fuoco svanì e la donna si voltò dandogli le spalle.
Ci fu una breve pausa, prima che venne interrotta dalla voce di Snow.
- Perché pensi proprio a quella spada?
- Hai rubato qualcos’altro?
Domandò la mora stupita.
- Tu come sai di Excalibur?
- Mi informo.
Di nuovo ci fu silenzio fra le due.
- Ho conservato l’elsa.
- Che dolce. Dov’è?
Chiese Regina. Il tono secco.
- L’ho…nascosta…assieme ad altri ricordi preziosi. Si trovano in un tunnel, situato in una parte nascosta del castello.
Ascoltando le parole di Biancaneve, l’ex Sindaco annuì.
- Quante probabilità ci sono, che ciò che cerchiamo sia ancora li?
Domandò giustamente Emma.
- Non ci resta che scoprirlo. Ecco dove dobbiamo recarci domattina, come prima cosa.
Asserì l’Evil Queen.
 
Continuare a parlare e perdere sonno, non era di alcuna utilità, così decisero di andare a riposare.
Malefica, Hook e Trilly, andarono a cercare delle camere da letto nell’ala Sud del castello.
Snow e James, furono fermati da Regina.
Emma le si avvicinò, mettendosi al suo fianco.
- Per favore Emma, puoi mettere le mani avanti un istante? Palmi all'insù.
Chiese la mora alla compagna, che incuriosita eseguì.
I Charming erano fermi davanti alle due donne.
Facendo volteggiare il dito indice, sopra le mani della bionda, l’ex Sindaco fece comparire una scatola in velluto nero.
- Snow…è arrivato il momento di darti una cosa.
Emma si voltò verso Regina, che aprì la scatola.
Conteneva una tiara, tempestata di diamanti. Era appartenuta alla Regina Eva, madre di Biancaneve.
L’Evil Queen, non l’aveva mai indossata per governare. Non le apparteneva.
Regina prese la tiara fra le mani e si voltò verso Snow White.
La donna con il viso solcato dalle lacrime, si lasciò posare sul capo quell’oggetto prezioso.
Più che per il valore, ciò che lo rendeva importante era il ricordo che rappresentava.
- Appartiene a te.
Aggiunse Regina guardando la figliastra.
- Come…
- L’ho trovata?
La matrigna completò la frase al posto di Biancaneve.
- L’ho sempre avuta io. Me la diede tuo padre, quando mi ha sposata.
L’ho indossata sino alla sua morte,
poi l’ho riposta.
Snow si ammutolì a quelle parole, ricordando che fu proprio Regina ad uccidere Leopold.
Cercò di scacciare quel pensiero dalla mente.
Toccò la tiara sul suo capo e poi guardò la matrigna.
Nei suoi occhi giaceva tristezza.
- Grazie.
Disse Biancaneve rivolta alla donna davanti a se. Il suo corpo immobile. Sentimenti contrastanti nel suo cuore.
La matrigna sospirò.
- È meglio andare ora.
Aggiunse poi.
James svegliò il piccolo Henry, prendendolo in braccio per portarlo a dormire.
Il piccolo non si oppose.
Snow, Regina ed Emma, seguirono il Principe fino ad una camera da letto, nell’ala nord del palazzo, che  la madre adottiva con un tocco di magia modificò.
Sistemò anche camera sua e di Emma, e quella dei Charming.
La bionda era entrata nella stanza. La Evil Queen si era attardata qualche attimo, voleva dare un ultima occhiata al piccolo Henry e fare un incantesimo di protezione per tenerlo al sicuro.
Stava per raggiungere Emma, quando una mano le afferrò un polso.
Biancaneve l’abbracciò. Era un gesto sincero, dettato dal suo animo.
- Grazie davvero.
Sussurrò la figliastra.
Regina la scostò per guardarla negli occhi.
- Come ho già detto, è sempre stata tua.
Ripeté la mora sorridendo.
- Ora va a riposare.
Snow annuì, raggiungendo James.
 
Emma e Snow, erano accucciate in uno piccolo stanzino, dal pavimento in terriccio.
Stavano scavando una buca alla luce di un paio di candele, unica fonte di illuminazione.
- Dovremo attendere Regina. Con la magia, crea una sfera che fa luce più potente di…di questa.
A malapena ti vedo.
Sbottò la bionda.
- Suvvia, non ti lamentare. E comunque l’abbiamo attesa anche troppo. Non si è presentata ricordi?
Asserì la madre.
- Sì…sì.
Borbottò la figlia.
Dei rumori, provenienti dall’entrata del tunnel alle loro spalle, le fece sussultare.
Il loro respiro si fermò, mentre i loro cuori correvano all’impazzata.
Un’ombra alta e scura coprì il piccolo ingresso al tunnel.
- Scusate il ritardo.
La voce familiare dell’ex Sindaco, le fece sospirare sollevate.
- E fai bene a scusarti, potevi dirci che eri tu.
Sbottò Snow, riprendendo a respirare assieme alla figlia che aveva già sguainato la spada, pronta a colpire.
La Evil Queen alzò le mani in segno di resa.
- Salve, mi chiamo Regina e sto entrando in questo tunnel osceno.
Disse guardandosi intorno, con aria disgustata.
- Avete trovato niente?
Chiese poi la mora, raggiungendo le due donne.
- Ancora nulla.
Rispose Emma sospirando atterrita.
- Non ti preoccupare, è…
Si udì un suono ovattato, che fece lasciare a metà la frase a Biancaneve.
Scavò velocemente, mentre Emma faceva luce con le due candele.
Regina creò una sfera di luce, che illuminò benissimo tutto lo stanzino.
- Te l’avevo detto che lei ha la luce più potente.
Intervenne Emma.
Snow prese a scavare più velocemente, estraendo dal terreno un cofanetto.
- Eccola!
Esclamò Biancaneve trionfante.
Dei rumori si udirono, provenienti da una stanza di guardiola, sopra le loro teste.
Le tre donne stettero in silenzio.
- Spegnete tutto.
Bisbigliò Regina.
Snow ed Emma, eseguirono.
Il rumore assomigliava ad un suono di passi, su assi di legno.
Una lama fine, simile a quella di uno stiletto, perforò il soffitto sopra di loro, rischiando di ferire gravemente Biancaneve.
La Evil Queen allontanò prontamente sia Emma che Snow.
La persona sopra le loro teste, sapeva benissimo della loro presenza in quel luogo.
Colpiva per ucciderle o per lo meno ferirle seriamente.
La lama, perforò il legno in più punti, fino a che non smise improvvisamente.
Il silenzio tornò.
Regina prese per mano la figliastra e la compagna, portandole nella guardiola sopra le loro teste.
Non c’era più nessuno.
- Ecco i fori.
Constatò Biancaneve guardando il pavimento in legno.
Una freccia scoccata dalla stanza adiacente, ferì Snow di striscio ad una spalla, facendola gemere di dolore.
Un’altra, puntava dritto al cuore di Emma. Regina l’afferrò al volo, con una mano.
- Come hai…
Chiese sbigottita la bionda, ma sia la Evil Queen che Biancaneve, erano immobili a guardare chi l’aveva scagliata.
L’ex Sindaco, divenuta pallida, mosse dei passi verso l’uomo come ipnotizzata.
- Non puoi essere tu.
Bisbigliò la mora.
Lacrime scendevano, lungo le sue guance.
Gli occhi dell’uomo erano inespressivi, vuoti.
- No…non puoi essere tu.
Ripeté la Evil Queen.
La persona davanti a lei, lasciò cadere a terra la balestra, alzando la spada verso Regina.
- Regina, fermati!
Urlò Snow. La mano poggiata sulla ferita sanguinante.
Emma non capì cosa stava accadendo. Chi era quell’uomo?
Un fendente si abbatté sull’ex Sindaco, che parò con la freccia ancora nella sua mano.
Con un balzo in avanti, Regina provò a colpirlo al petto per ferirlo, ma l’uomo si scansò velocemente.
Un altro paio di fendenti, fecero fare due passi indietro alla Evil Queen, che finì semi sdraiata su di un tavolo.
L’uomo immobilizzò la donna sotto di se, facendo pressione con un braccio sulla sua gola.
Emma con uno scatto, lo colpì placcandolo ad un fianco.
L’aggressore, cadde a terra svanendo nel nulla.
L’ex Sceriffo aiutò Regina ad alzarsi.
- Chi era quello?
La mora inghiottì a vuoto. Un nodo le chiudeva la gola.
Biancaneve si avvicinò alla matrigna, che le mise una mano sulla ferita guarendola.
- Mio padre.
Rispose con un filo di voce.



Note di Alex: Che succederà ora? Chi cerca la spada e perchè? e soprattutto...cos'è che non quadra a Regina?
Lo scoprirete prossimamente :D
Avete già delle idee? Scrivetemi :)
Alla prox.
  
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