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Autore: AloneInside    17/02/2014    0 recensioni
Il Fondo ci annovera tra le sue file ancora in fasce, ci cresce e ci nutre come figli, ci istruisce alla scienza ed alla bontà. E ci toglie la libertà. Viviamo tra le nostre quattro pareti lignee con uno degli Anziani. Studiamo nel verde, troppo profondo. Unici amici, gli animali, o almeno quelli che non hanno paura. I predatori vivono lontano. Non ci è consentito correre rischi, non si può scappare. Una volta entrato nel Fondo ci sei per la vita, solo ed abbandonato, almeno, solamente fino ai sedici anni.
Spero vi incuriosisca. Grazie per ogni visita
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

(Grazie per essere entrati)

Invidio coloro che non vivono tra cielo e terra, coloro che possono assicurare di conoscere più esseri umani della sola Anziana Jane, coloro che non potrebbero affermare con certezza quante venature ha questo vecchio albero. E invece io posso. Vivo al suo interno da quando il Fondo ha deciso di aver bisogno di me, da quando sono stata affidata all'istruzione di Jane. Questo vecchio albero ha visto i miei primi passi, ha accolto i miei pianti, mi ha semplicemente visto vivere e crescere a modo mio, secondo il mio criterio di giusto e sbagliato, secondo quello che mi è stato insegnato durante la mia istruzione. Nessuno mi conosce come lui, neanche l'Anziana Jane. Neanche il Mondo sa chi io sia, o , almeno, che esista questo posto. Sono stati bravi, gli Anziani, a sceglierlo. L'unica zona della Terra che non è raggiunta da nessuno dei satelliti in orbita, l'unica che non è segnata neanche sulla più fantasiosa delle cartine geografiche attualmente esistenti. Non conoscono la profondità del verde di queste zone o la purezza dell'aria e dell'acqua o anche solo le piante e gli animali che solo qui possono vivere. A volte l'umanità è così convinta della propria perfezione da ignorare le più grandi falle del proprio sistema e questa ne è la riprova.
Effettivamente, credo che non sappiano neanche dell'esistenza di alberi come questo, così grandi e maestosi, ma deboli tanto da non poter vivere nell'inquinamento umano. Alleati dell'uomo finché anch'egli è proprio alleato. Io, personalmente, almeno questo, lo chiamo Casa; gli altri Asyli. Sono piuttosto rari anche da queste parti, dunque questo è l'unico che io abbia mai visto, nei miei sedici anni. Oltre me ospita ogni genere d'animale pacifico e sconosciuto, dolce compagnia della mia infanzia.
Qui non ci sono predatori, non grossi almeno. Sono tenuti lontani, al di là delle montagne, per garantire la nostra sicurezza.
"È ora". La voce di Jane suona semplice e risoluta come al solito, come è sempre stata. Eppure è fredda. Dopotutto, è la crudeltà a risvegliare la freddezza nei confronti del crudele; e Jane ha buone ragioni per liberare la propria nei confronti della nostra legge.
Il Fondo ci annovera tra le sue file ancora in fasce, ci cresce e ci nutre come figli, ci istruisce alla scienza ed alla bontà. E ci toglie la libertà. Viviamo tra le nostre quattro pareti lignee con uno degli Anziani. Studiamo nel verde, troppo profondo. Unici amici, gli animali, o almeno quelli che non hanno paura. Non ci è consentito correre rischi, non si può scappare. Una volta entrato nel Fondo ci sei per la vita, solo ed abbandonato, almeno, solamente fino ai sedici anni. Poi, ti viene nuovamente tolto tutto. Ancora una volta bisogna cominciare la propria vita daccapo, lontano da chi ti ha cresciuto ed amato, anche per pochi secondi. Così è stato per i tuoi parenti, così sarà per l'Anziano che ti ha cresciuto come proprio figlio. Perché lo allontaneranno, lo affideranno ad un altro compito, magari ad un altro bambino che necessiti delle sue cure. E ancora, superato anche questo ostacolo, ti sarà tolto tutto ciò che hai costruito.
Il dato più importante che spesso viene trascurato, qui, è che nel Fondo ci muori ma non ci nasci. E così, per qualche strano scherzo del destino, così come sei stato sottratto ai tuoi genitori alla nascita, ti verranno sottratti i tuoi figli. E perderai loro come perderai ogni ragazzo che possibilmente ti verrà affidato. Così è andata a Jane, così era andata a molti altri.
Con uno scatto chiudo il libro. Ho troppo da fare per soffermarmi sulla lettura. Mi sporgo verso lo scuro scaffale perfettamente parallelepidico ritagliato nelle pareti lignee. Carezzo la ruvida copertina rossa come mio solito, mentre lo ripongo al suo posto. Mi soffermo con le dita sulle lettere dorate e mi fermo decisamente al contatto col legno freddo.
Al contrario di quanto si possa pensare, non mi dispiace lasciare questo posto. È sempre stato troppo cupo quando non c'era Jane alla sera a raccontare le proprie avventure, troppo solitario quando non c'era altro rumore che la pioggia battente sulle larghe e verdi foglie all'esterno. E lo sarà ancora di più quando me ne sarò andata, questa notte. Attenderà silenziosamente il prossimo ospite, sempre più freddo di quanto l'avrò lasciato. I miei sedici anni, infatti, dovrebbero ricadere questa notte, a detta di Jane. Poi, in un breve arco di tempo, potrò prender parte all'Iniziazione: meno di un mese, se tutto va bene. Bisogna prima seguire il protocollo ed una serie di macchinose operazioni.
Ma non ho voglia di pensarci. Ora voglio stendermi al sole e godermi l'aria che forse non respirerò più nella vita, sedendo sotto quel vecchio acero abitato da uccelli cinguettanti ed animali sconosciuti ai più, miei teneri amici d'infanzia. Voglio sentire la freschezza di quella pura acqua che solo lo stagnetto, dove mi rifugiavo alle volte, può vantare. Voglio correre nel vento come non faccio da tempo. E così lo faccio. Sguscio via dalla libreria, arrampicandomi fuori dall'albero e corro. Ad accompagnarmi, la voce di Jane, piuttosto potente per una cinquantenne come lei, sempre composta e silenziosa.
"Mery". Il mio nome, semplicemente. Mi volto per rassicurarla, per dirle che tornerò presto, ma non lo faccio. Mi volto e vedo la sua esile figura distante. I suoi capelli, al vento, hanno perso il loro vago grigiore e sono tornati al castano che vedevo nella mia infanzia. E voglio che resti così nella mia mente: Jane che mi richiama come quando scappavo dopo una delle mie solite marachelle. Voglio che, quando penserò a lei in futuro, per quanto lontana, il mio ricordo non sfumi nel nostro addio. È quest'immagine che dev'essere radicata nella mia mente, questi suoni e quest'aria. Perchè sono loro che mi hanno cresciuta ed a loro resterò fedele.

Buongiorno a tutti.

Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate :)
me_myself 😘

   
 
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