Ritta dietro la finestra
vedo la gatta che, lesta,
salta sul vecchio muretto.
Sotto, il mio fazzoletto
di prato è ancor spoglio.
Sento freddo, uscir non voglio.
Apro la finestra e fumo.
Sulla via non c'è nessuno.
Pungente avanza la solitudine,
la vita mia parmi inutile.
Ecco sbucar un pallido sole
che avvolge le poche viole
cresciute tra il macero fogliame.
Risvegliansi antiche brame
serrate da lustri nel cassetto.
La vita deve cambiar assetto!
Eppur chiudo la finestra e torno
al monotono far d'ogni giorno.