Finding a name
“Hai sentito
Neji?” Rock
Lee saltellava su e giù, le fiamme bruciavano nei suoi
profondi occhi rotondi. “Dobbiamo
fare
qualcosa! Dov’è Gai-sensei?
Dov’è Gai-sensei?!?”
Neji continuo a camminare, ignorando il suo
compagno
d’un tempo, quando erano genin. Erano
passati diversi anni da allora e mentre alcuni ninja
erano maturati… altri, come Lee, no. Purtroppo, aveva
bisogno di un compagno
d’allenamento e Lee, col suo repertorio di tecniche taijutsu,
poteva forse
essere una sfida decente per l’annoiato Jounin dagli occhi
bianchi.
“Oh,
spero che
non abbia fatto male a qualcuno di loro. Ma sai, sarebbe anche una cosa
buona
se lo facesse… potrebbe spaventarli tutti e così
lei potrebbe sbocciare…”
“Lee,”
lo
interruppe Neji “di cosa stai parlando?”
Gli
occhi di
Lee si allargarono, se era possibile. La sua bocca si
spalancò in una O e
sembrava che stesse provando ad urlare. “Non
lo sai? Non posso credere che tu non lo sappia. Povera
Tenten. Un bellissimo fiore come
lei in questo grande villaggio della foglia, e tu non sai cosa le sta
succedendo?”
Neji
attivò il
Byakugan e fissò la seconda bestia verde di Konoha.
“Lee, taglia e vai al
punto. Cos’è successo a Tenten?”
Lee
sobbalzò e
cominciò ad annuire furiosamente con la testa.
“È diventata maggiorenne.”
“E…?”
“I
clan
provenienti dagli altri villaggi possono,” Lee fece le
virgolette con le dita,
“ ‘adottarla’ dato che non appartiene a
nessun clan”.
Neji
spostò lo
sguardo da Lee, e lo focalizzò su una singola foglia che
cadeva leggera al
suolo “Bene, dovrebbe essere felice. Avrà un clan.
Avrà delle radici. È
per questo che non può allenarsi con me questa
settimana?”
Rock
Lee,
scandalizzato, saltò davanti a Neji bloccando la sua vista
degli alberi. Scosse
forte l’erede degli Hyuuga e cominciò ad urlare,
non realizzando o non
curandosi che quello che stava facendo era in verità molto
pericoloso. A Neji
non piaceva essere toccato. Punto.
“Neji,
Tenten
si sposerà- dovrà lasciare Konoha! Nessun clan
del villaggio della foglia le ha
chiesto di adottarla. Adottare significa sposarsi con qualcuno del clan
quando
si è maggiorenni. Molti shinobi del villaggio dell Nebbia,
del villaggio del
Fulmine, del villaggio della Sabbia le hanno chiesto di entrare a far
parte del
loro clan.” Lee lasciò andare Neji e
sospirò “Voglio dire, si, qualcuno del
nostro villaggio voleva chiederglielo ma…”
“…”
Neji
rimase in silenzio e incrociò le braccia.
“…beh,
hanno
tutti pensato che tu… tu avessi la priorità su di
lei. Avevano paura di
incorrere nell’ira del genio degli Hyuuga.” Lee
annuì quando notò
un’espressione leggermente sorpresa percorrere il viso di
Neji. “Quindi, visto
che nessuno gliel’ha chiesto, gli altri villaggi possono
provare a… farle la
corte. Non sei preoccupato Neji?”
“Lei
dirà di
no.” Affermò l’altro riprendendo a
camminare verso l’area di allenamento.
“Come
puoi
esserne sicuro?” agitando spasmodicamente le braccia, Lee
saltellò dietro a
Neji. “potrebbe sognare di fare parte di un clan
e…”
“Lee,
stai zitto.”
Neji si fermò quando raggiunsero il campo da combattimento.
Aveva attivato il
Byakugan mentre camminava e si girò abbastanza brutalmente
per colpire con il
palmo il centro del petto di Lee. Il maestro di taijutsu
volò indietro e colpì
quasi un albero, ma fortunatamente, riprese il controllo e spinse
sé stesso
dritto verso il genio degli Hyuuga. Tolse velocemente i pesi sulle
gambe per
accrescere la velocità di un centinaio di volte. Ma Neji era
ancora capace di
seguirlo col suo Byakugan e bloccare i suoi attacchi. Agli occhi di uno
spettatore qualunque, i due erano solo un’immagine confusa,
che si scioglieva
nell’aria per i movimenti estremamente rapidi, e
l’unico momento in cui i due
corpi erano visibili era quando si scontravano.
Circa
due ore
dopo, Neji sollevò una mano. Lee bloccò il suo
calcio a mezz’aria e rilassò la
gamba. Lo Hyuuga stava immobile, come sé stesse ascoltando i
suoni attorno alla
foresta. Voltò la testa in una certa direzione; Lee corse al
suo fianco. Sentì
il terrore crescere nel suo cuore quando realizzò che Neji
stava guardando in
direzione della casa di Tenten. Neji annuì con la testa,
disattivando il
Byakugan, e saltò in avanti. Lee lo seguì senza
un rumore; in un momento furono
davanti alla casa della loro compagna.
All’inizio
tutto era silenzioso, ma Lee e Neji sentirono diverse cose cadere al
suolo. Avendo
fatto parte del team Gai con Tenten, la specialista d’armi,
sapevano
riconoscere il suono dei vari tipi di proiettili. Uno shuriken, cinque
senbon,
e due kunai vennero lanciati successivamente.
Gli
occhi di
Lee si allargarono a dismisura quando avvertì
l’inconfondibile soffio della
katana di Tenten mentre veniva estratta dal fodero. La tira fuori solo
quando è
furiosa. Anche Neji alzò le sopracciglia sconcertato al
suono che seguì, quello
di un kodaichi. Una katana e un kodaichi separati sono mortali nelle
mani di
Tenten, ma quando sono assieme… è impossibile
scappare senza tortura o morte. Doveva davvero essere occupata.
Silenzio di tomba. Nessun
suono, eccetto il loro respire leggero.
In seguito, la vibrazione di un kodaichi e una katana che colpiscono il
suolo…
ma il suono mancava di forza, ciò significava che Tenten
doveva averli lasciati
volontariamente. Neji attivò il Byakugan e guardò
attraverso la porta. Quello
che vide lo rese furioso, ma dato che apparteneva al clan Hyuuga, aveva
imparato come controllare le espressioni di sentimento. Rock Lee,
comunque, aveva
notato l’ombra sul viso
di Neji e il suo contrarre i pugni. Non poté controllare
sé stesso e, con un
comico urlo, buttò giù la porta di Tenten.
Lei
ignorò i
due intrusi e continuò solo a fissare lo shinobi arruffato
di fronte a lei: una
delle sue orecchie stava sanguinando per il kunai che lei aveva
lanciato.
Cinque tagli segnavano il suo viso per i cinque senbon. Aveva anche uno
sfregio
da kunai sul collo e uno da shuriken sul braccio.
“Pensavo
che
non sbagliassi mai.” La prese in giro l’uomo.
“Fortunatamente per me l’hai
fatto vedere, altrimenti avrei portato una kunoichi
‘difettosa’ nel mio clan. Credo che le tue abilità siano state
ampiamente ingrandite. 100%
di precisione ‘sto
cazzo!” la osservò bene dall’alto verso
il basso e sorrise compiaciuto. “Ma le
tue abilità non contano se vorrai solo essere la mia amante.
Sai…”
“Lei non manca mai
l’obbiettivo.” Lo
interruppe Lee
furiosamente. “Dovresti andare all’ospedale e farti
esamininare. Oppure,
scoprirai che non sarai capace di tornare a casa vivo.”
L’uomo
ringhiò
“Ma di cosa state parlando? Sto perfettamente bene. Non ha
colpito nessun
organo, mi ha a mala pena graffiato la pelle!”
“Le
sue armi
sono fuorvianti.” La voce atona di Neji ruppe la tensione.
“Vorrei poter dire
che l’effetto è irreversibile, visto dove le ha
puntate. Cinque sulla faccia
paralizzerebbero i muscoli del naso e della bocca, impedendoti di
urlare aiuto.
Uno sul braccio, quello dominante, per renderlo inutile in
combattimento. Uno
sul collo per rallentare i movimenti del tuo corpo, rendendo
più facile
colpirti il cuore e i polmoni con un altro set di armi. E uno
sull’orecchio,
per danneggiarti l’udito da un lato in modo che tu non possa
avvertire ed
evitare i proiettili, anche se non ci riusciresti comunque vista la sua
precisione.”
Tenten
annuì
stancamente col capo.
“Più
o meno
cinque minuti e sarà irreversibile. Faresti meglio a
sbrigarti.”
Neji
inclinò
la testa e si parò davanti a Tenten, bloccando le braccia
dello shinobi dal
colpirla con la sua stessa katana. Era veloce, ma non quanto Neji o
Lee. Poi,
prima che qualcuno potesse anche solo sbattere le ciglia, lo shinobi
dagli
occhi bianchi eseguì le 64 chiusure sul suo avversario.
Lanciò il corpo svenuto
dell’uomo al maestro di taijutsu, che lo afferrò
senza sforzo. “Portalo
all’ospedale prima che sia troppo tardi. Se muore, potrebbe
cominciare una
nuova guerra.”
Lee
annuì
entusiasticamente e uscì in fretta. Neji
disattivò il Byakugan e chiuse gli occhi.
Si tolse la sua giacca da Jounin e la porse a Tenten. Lei la prese
senza dire
una parola e se la mise per coprire meglio le sue indecenze.
Neji
non
poteva credere quanta rabbia avesse ancora dentro. Ma la vista di
Tenten quando
aveva guardato attraverso la porta non l’avrebbe mai potuta
dimenticare. Il suo
viso era leggermente ammaccato da un lato e i suoi capelli, che
sembravano
essere stati raccolti con degli ornamenti, erano semi-sciolti sulle
spalle. Il
suo vestito rosso cinese era strappato davanti, le spalle scoperte, e
solo un
piccolo pezzo di stoffa vicino al collo teneva unito precariamente il
tutto. Il
suo seno minacciava di uscire e il suo stomaco era mostrato da un pezzo
di
vestito mancante. Il bordo sembrava essere stato rovinato da un kunai,
e Neji
pensava essere non opera di Tenten. Ma lei, essendo lei,
aveva un paio di shorts sotto, che non avevano segni di
danneggiamento. Sembrava che Tenten fosse stata capace di raggiungere
le sue
armi prima che l’intimo fosse toccato in alcun modo. Solo
pensando a quello che
lo shinobi doveva averle fatto per ridurla così gli fece
bollire il sangue per
la rabbia.
“Quanti
ancora?” domandò con gli occhi ancora chiusi. La
sentì strascicare al suolo
mentre raccoglieva le armi sparse ovunque.
“L’Hokage
non
sa quanto durerà.” Sospirò e
guardò sconsolata il suo tavolo rotto. “Per questa
settimana, devo apparire civile e cortese. Altrimenti,
manderò il messaggio
sbagliato.”
“Messaggio?”
Tenten
annuì
“Apparentemente, gli impegni politici sembrano molto
complicati. L’Hokage
capisce che non voglio avere a che farci. Ma finché gli
shinobi degli altri
villaggi sono interessati a me come… un ‘attrezzo
da matrimonio’, devo apparire
come minimo un po’ accogliente o potrebbero prenderlo come un
rifiuto,
un’altezzosità, una mancanza di rispetto, e
potrebbero tradurlo come una
mancanza di rispetto di Konoha verso di loro.”
Impugnò delicatamente la katana
prima di infilarla nel fodero e lasciarla nuovamente cadere sul
pavimento.
“Quindi devo indossare un bel vestito e dire gentilmente no.
Ma… ha forzato sé
stesso, Neji” fissò con rabbia il suo compagno di
squadra “Non posso essere
civile se strappa il mio vestito in questo modo!”
asciugandosi le lacrime
velocemente, Tenten emise una piccola risata. “non avevo
preso le armi con me
perché pensavo che avrebbero potuto dare
un’impressione sbagliata, facendogli
pensare che non mi fido di loro, anche se in realtà non mi
fido davvero…”
“Tenten…”
Improvvisamente
l’esperta d’armi sentì due mani
risalirle la schiena e stringerla in un
abbraccio. Lasciò andare le sue lacrime represse e avvolse
le braccia intorno
al collo del suo migliore amico e compagno di squadra. Voleva essere
forte, non
voleva piangere davanti a lui… ma era troppo difficile. E
ancora, molte lacrime
scesero- per l’imbarazzo della situazione, per la vergogna
del suo poco
controllo, per la rabbia del fatto che ora lui avrebbe pensato di lei
una
debole, e più di tutto, per come si era sentita senza
speranza nell’intervallo
tra cui il suo corteggiatore si era scagliato contro di lei e prima che
lei
raggiungesse le sue armi. Iniziò a singhiozzare mentre
provava a fermare le
lacrime dall’inumidire la maglietta leggera di Neji.
Sconfinando nell’isteria,
stava quasi per staccarsi da lui quando lo sentì
accarezzarle i capelli per
calmarla. I singhiozzi rallentarono, le lacrime si fermarono, e il suo
pianto
diventò un sospiro, poco più profondo di un
respiro.
“Forse
dovrei
solo dire di sì, e sarei a posto con tutte queste cose senza
senso…” sospirò
lei.
Neji
la
allontanò da sé per guardarla meglio. Con il suo
Byakugan poteva vedere tutto.
Lei si strinse di più nel suo giubbotto da Jounin, come per
usarlo da scudo
contro i suoi occhi.
“Tenten…”
“Se
avessi un
clan, non dovrei andare incontro a queste cose. Dovrei davvero
solamente dire
di si…”
“È
così
importante per te trovare un clan?”
“Io…Io…”
Tenten diede le spalle a Neji “A volte non mi importa
davvero… ma altre volte…
inizio a pensarci. Io sono solo Tenten. Non ho un cognome da portare-
che mi
opprime… ma questo significa anche che non ho un cognome da
cui dipendere. E alla fine, sono solo Tenten. Sola. E
questo è il perché gli shinobi degli altri
villaggi mi considerano la sposa perfetta. Una moglie che non ha limiti
di
sangue per contaminare i loro stessi limiti di sangue. Una moglie che
non ha
radici, e che quindi non ha un clan che possa vendicarla se viene
trattata
male- nessuno che difenda il suo onore e la riprenda indietro se loro
trovano
qualcuno di meglio con cui rimpiazzarla.”
Tenten
sentì
una leggera carezza sul viso e alzò rapidamente lo sguardo
per incontrare le
perle bianche di Neji. I suoi occhi scuri sbattevano contro quelli di
lui,
color della luna. La guardava con disapprovazione.
Lo aveva forse deluso? Stava
pensando che lei fosse una debole? L’avrebbe infine
abbandonata per seguire la sua strada?
“Tenten.” Di nuovo il suo
nome sulle labbra di lui. Quante
volte ancora
aveva intenzione di pronunciarlo? Se aveva qualcosa da dire, doveva
solo farlo
dannazione.
“Tenten”
“Cosa, Neji?”
“Il tuo nome. Tenten. È
perfetto.” Sorrise
e si avvicinò
in modo da far toccare le loro labbra lievemente.
“Tenten. Tu sei Tenten.” La
strinse in un
abbraccio. “Tu sei Tenten e io sono Neji”.
“Questo
lo
so!” urlò lei.
“Io
non sono
uno Hyuuga quando sono con te,” confessò Neji.
“sono solo io e tu sei solo tu.
Tu apri la porta della mia gabbia e io sono libero di volare dove
voglio, ma
scelgo di volare con te. E ogni singola volta scelgo di tornare nella
mia
gabbia solo perché tu possa aprirla per me.”
Appoggiò
le
labbra tiepide sulla fronte di lei, le mani le accarezzavano i capelli,
sciogliendo i nodi e sfilando gli ornamenti. “Tu proteggi il
mio punto cieco.
Ti alleni con me ogni giorno anche quando sei malata. Tu credi in
me.”
“E
se,”
aggiunse allontanandola da sè solo per poterla guardare
profondamente negli
occhi “dovessi mai sentire che non hai nulla su cui contare
– nessun cognome –
allora pensa a me. Io conto su di te così tanto…
che cesso di essere uno Hyuuga
e comincio ad essere solo il tuo Neji.”
“Tenten,”
sussurrò Neji e di nuovo la avvicinò
a sé e la baciò delicatamente sulle labbra.
“Tu non hai un cognome che ti
opprima ma mi aiuti a portare sulle spalle il mio peso di essere uno
Hyuuga.
Non hai un cognome su cui contare ma puoi contare sui tuoi amici, e
Lee, e
specialmente me. Io difenderò il tuo onore se qualcuno
oserà infangarti di
nuovo. Sarò qui per te come tu ci sei stata per me tutti
questi anni.”
“Neji,
cosa
stai dicendo…?”
“Tenten…
non
volevo fare questo perché… perché non
volevo portarti all’interno della casata
cadetta del clan Hyuuga. Ti meriti molto di più. Ma se dirai
di si per… per
trovare un nome… allora potresti ugualmente dire di si a
me.” Neji fece
scendere le mani sulla schiena di lei e la strinse a sé. Si
appoggiò a lei e
respirò il suo profumo unico.
“Tornerò
nella
mia gabbia solo perché tu possa aprirla di nuovo. Sto
lavorando con Hinata per
cambiare il clan Hyuuga così che mia moglie possa essere
fiera del nome che
dividerà con me. Avrei voluto chiedertelo fra molto
tempo… ma se dirai di si…”
“Neji…” Tenten
lo fissò scioccata.
Il
genio
degli Hyuuga si inginocchiò davanti a lei.
“Ti
prego,
porta la vergogna di essere una Hyuuga con me, per sempre. Sono solo un
membro
della Casata Cadetta, ma lavorerò sodo in modo che la
vergogna diventi
orgoglio. Io…”
“Neji,
ti
prego,” Tenten si inginocchiò e alzò il
viso di lui con le mani. Guardò con
amore nei suoi occhi bianchi e gli sorrise, prima di chiudere la
distanza fra
le loro labbra e rendergli il bacio che lui in precedenza le aveva
rubato, più
qualche altro. Tutta la passione che sentiva per lui e che aveva
nascosto per
essere una miglior kunoichi si intensificò di dieci volte e
lei la riversò
tutta fuori in quell’unico bacio, cercando di dire, senza
parole, senza segni,
quello che provava. Dopo qualche minuto, si separò
dolcemente da lui, e sorrise
nel notare l’espressione confusa sul suo viso.
“Ho cambiato idea. Non ho
più bisogno di trovare un
cognome. Io
sono
Neji
lentamente le sorrise, facendo fondere di nuovo le loro labbra insieme
in una
lenta e sensuale danza.
Grazie
Tenten… il mio nome non è più un
peso…
perché ti ha condotta da me.
---
Celiane4ever’s space ---
Quanto
sono
stata felice di tradurre questa one shot ^o^
Appena
l’ho
letta ho pensato “questa fan fiction deve partecipare al
contest,
assolutamente!”
E
infatti ha
vinto! L’autrice è stata davvero felicissima!
Non
ho altro
da dire, se non che amo questa bellissima coppia!
Ecco
il link
originale:
http://www.fanfiction.net/s/2273944/1/Finding_a_Name
Alla
prossima!
Celiane4ever