Grazie
per aver letto e commentato (anxieroxiemuxie-chan… hai sbagliato dove
commentare XD). Allora ho deciso di concludere questa
fanfic in due modi. A voi di scegliere il più bello. Questo capitolo è quello
più triste e dal finale più commovente, con l’altro, invece, si torna alla
demenzialità che ha caratterizzato questa fanfic.
Thank
you for reading
And
now the first ending
Il sonno del demone
Tutta
la combriccola si dirige verso i sotterranei… in realtà vagano a caso come
hanno fatto fino a quel momento. (-_- ndcomp) (posso
scrivere io? Nda2) (va bene ndcomp).
Giriamo
per i corridoi della fortezza perdendo la cognizione del tempo; decidiamo di
fermarci perché le carote devono spiegarci meglio la situazione e per
recuperare le forze. Ripartiamo e dopo qualche ora ci troviamo nella stanza
dove eravamo imprigionati. Vediamo Kirin che tenta di rialzarsi, così lo
stendiamo nuovamente per evitare che avvisi qualcuno. Riprendiamo a correre e
dopo qualche altra ora vediamo Hiei venirci incontro.
“Che cavolo ci fate ancora qui?”
“Stiamo
cercando Sixi.”
“È nei
sotterranei.”
“Dove sono i sotterranei?” chiedo sapendo che lui è l’unico
che può aiutarci.
“Dietro
di voi…” ci giriamo e vediamo una porta e sopra di essa
un’insegna megagalattica con scritto: SOTTERRANEI.
-_-
Apriamo
la porta e iniziamo a perderci in quel gomitolo di strade (… mi ricorda
qualcosa… nda2) (forse Ungaretti? Ndcomp) (giusto!!!nda2),
giriamo per qualche ora e decidiamo di segnare la via. Kuwabara è già pronto a
stracciare la giacca, ma Kurama lo ferma affermando
che la stoffa blu sarebbe troppo evidente, così segna la strada con delle
briciole di pane (anche questo mi ricorda qualcosa nda2) (Hansel e Gretel
ndcomp) (certo che sei acculturato! Nda2) (più di te, senz’altro ndcomp).
Arriviamo ad un corridoio tutto buio, ma l’unica cosa evidente sono le scritte
lampeggianti su ogni cella: leggiamo tutte le insegne e alla fine del corridoio
vediamo inciso un nome, Sixi. Proviamo ad aprire la porta, ma quella sembra più
resistente del diamante. Sentiamo dei passi e ci nascondiamo approfittando
delle ombre. Vediamo Kirin arrivare insieme a Hiei e i due rimangono immobili
davanti alla porta.
“Che
strano, mi è sembrato di sentire dei rumori.” Afferma
Kirin iniziando a scrutare tutti gli angoli del corridoio.
“Ti sarai sbagliato, andiamocene.”
“Non
vuoi vedere come sta la ladra?”
“Dovrei?”
“La
sua vita è appesa ad un filo, forse è l’unico momento che hai per rivederla.”
Hiei
rimane per istanti interminabili davanti alla porta e Kirin decide di andarsene
per cercare i fuggiaschi. Il korime si gira verso di noi e afferma: “Volete
ancora salvarla?”
“Certo
che vogliamo!” urlo indignata “Perché non dovremmo?”
“Perché
vi ha ingannati, comunque per aprire queste porte
basta bussare.”
Hiei
bussa e la porta si apre con un rumore sinistro.
Guardo dentro e vedo tutto buio, sembra non ci sia niente e persino i suoni
sembrano ovattati da quell’oscurità; guardo più attentamente, ma non riesco a
vedere proprio niente. Entriamo nella stanza; Hiei accende una lanterna e vediamo
tutto, anche se sarebbe stato meglio non vedere.
Sixi è
appoggiata al muro, il capo chinato, le mani legate da una pesante catena,
stessa cosa i piedi, è coperta di sangue e sospesi
sopra di lei i corpi di milioni di demoni impiccati per ordine di Mukuro o
suicidatisi.
Ci
avviciniamo esitanti; fisso Hiei, sembra sconvolto… lui era l’unico che poteva
fare qualcosa per lei. Sentiamo Sixi farfugliare, sempre lo stesso suono,
ripete solo quello e tutti intendiamo solo dopo alcuni
minuti: Hiei. Ripete solo quello come un calmante, come un
qualcosa a cui aggrapparsi, sembra disperata, la voce ormai è sparita,
non sembra minimamente la solita ragazza vivace di sempre. Vedo dei demoni
uscire dai loro nascondigli e si avvicinano a Hiei con sguardo fiero. “Ci siamo
occupati personalmente di lei, signore.”
Non
risponde, non ce la fa, sembra ancora più sconvolto di
tutti noi… eppure lui poteva fare qualcosa, maledizione! Lui poteva salvarla!
Lui avrebbe potuto farlo e non l’ha fatto!
Lo
vedo avvicinarsi a Sixi; s’inginocchia davanti a lei e le
alza il volto.
Sguardo
assente, sembra morta, eppure è viva, sento perfettamente la sua energia
demoniaca, perché non ci guarda e ride dandoci degli idioti? Perché
non lo fa? Perché non si alza e dimostra la sua
agilità di ladra? Perché non si lamenta del fatto che
lì faccia caldo? Perché non fa niente? Perché si limita a ripetere quel nome all’infinito?
“Sixi.”
Un
piccolo bagliore illumina lo sguardo di lei. “Sei
arrivato.” Ha sussurrato, l’ho sentita a malapena, non l’ha
fatto apposta, è veramente rimasta senza voce.
“Cos’è
successo?” chiede Hiei rivolto ai demoni.
“L’abbiamo
torturata a dovere, signore: le abbiamo messo quelle catene perché non
riuscisse ad evocare l’energia demoniaca; l’abbiamo torturata fino a qualche
istante fa, ormai non riesce più a parlare e la sua psiche si è notevolmente
indebolita, è un miracolo che sia ancora viva.”
Non
dice niente, rimane in silenzio e torna ad osservarla: ha uno sguardo felice…
probabilmente ha pregato affinché venisse, in questi quattro giorni non ha
desiderato altro…
“Potete
andare.”
“Ma… Mukuro ci ha ordinato di rimanere qui…”
“Mukuro
ha cambiato idea, vi ordina di andarvene.”
Sembra
calmo, eppure il suo sguardo è ancora sconvolto, sa di aver fatto
un errore non tentando di salvarla, anteponendo quello stupido lavoro alla sua
vita, sa perfettamente di aver causato tutto ciò… doveva capirlo prima!
I demoni se ne vanno e il demone
pulisce il volto di Sixi, ma non ci riesce, c’è troppo sangue che sembra non
fermarsi, eppure lei non ha ferite, me ne sono accorta perfino io… perché c’è
del sangue se lei non ha ferite? Guardo i demoni appesi… il sangue può essere
il loro, però è troppo per essere solo di quei demoni, devono averla torturata
e poi avranno richiuso le ferite, la tortura peggiore
di tutte: il corpo rimane intatto, ma la psiche è completamente sconvolta.
“Sixi…”
tenta di dire qualcosa, forse di scusarsi, però è tardi,
ormai lei sta morendo, doveva pensarci prima, maledizione! Se non fosse stato
così orgoglioso non sarebbe successo tutto questo!
“Ti
porto via di qui.” fa per prenderla, ma lei usa le
poche energie rimaste per bloccare il suo gesto… perché? La vedo
scuotere la testa, non vuole andarsene, perché?
“Resto
qui.”
“Perché?”
“Devo.”
“Che significa?”
“Ho
fallito…” guarda a terra, perché dice questo? Perché
pensa alla missione invece di pensare ala sua vita? Perché
lo sta facendo? Questa non è la Sixi che conosco, c’è qualcosa che non va…
perché fa così?
“Perché vuoi rimanere qui?”
Sorride,
debolmente, ma sorride, eppure non sembra felice,
sembra un sorriso forzato… proprio lei che ha sempre sorriso senza sforzarsi,
proprio lei che si divertiva per qualunque cosa… “Ho deciso” Perché non vuole
andarsene? Che significa che ha deciso? Vuole morire
così? Per colpa di Mukuro, della donna che ha sempre odiato, della donna che l’ha costretta ad abbandonare Hiei per andare nel
Ningenkai?
“Rimango
con te.” Vuole forse fare una bella figura decidendo di rimanere con lei? Se si sente in colpa doveva pensarci prima!
“No.”
“Perché?”
“Vattene!”
ha urlato, lo guarda infuriata, perché lo caccia? Non le do
tutti i torti, però… perché è così fredda? Può aver patito tutte le
sofferenze del mondo, però non l’avrebbe mai trattato
così, perché lo fa?
“Spiegami
il perché?”
“Non
voglio.” Sussurra più debolmente di prima, dobbiamo
avvicinarci per sentirla.
“Perché?”
“Perché ti amo.”
Sento
il sapore amaro delle lacrime riempirmi la bocca… lo vuole salvare, anche in
questo momento lei riesce a pensare alla sua vita, invece di pensare
alla propria, perché lo fa? Perché non vuole essere
salvata, perché vuole morire così?
“Piantala. Ti porto via.”
“No,
lasciami qui.” la vedo tentare di dimenarsi sotto la
sua presa. Perché lo fa?
“Sixi,
perché vuoi morire qui?” chiedo al culmine della disperazione.
“Chiedete
a… Mukuro… perché sono qui e… capirete.”
Non
vuole dire altro, riesce a liberarsi da Hiei e cade a terra, non fa niente per
rialzarsi, rimane lì, immobile a guardare il nulla. I capelli che le coprono il
volto, non riesco più a vedere il suo viso, però capisco che sta per piangere,
ma allora perché non vuole scappare? Perché fa tutto
questo?
“Se la
motivazione non mi soddisfa vengo a riprenderti.”
Afferma Hiei prima di girarsi e uscire da quella stanza.
“E io
verrò con lui!” urlo prima di correre via… perché lo
fa? Perché? Perché? Perché?
Sento
gli altri venirmi dietro, ma non mi fermo, continuo a correre seguendo la scia
delle briciole. Finisce ad un incrocio e prendo la prima strada che vedo, non
mi fermo neanche a pensare ad aspettare gli altri per non rimanere da sola, non
penso a niente, continuo la mia corsa verso (mi mancano i suoi commenti ç_ç
nda2) (già sigh e sobh T.T ndcomp) Mukuro. Arrivo davanti ad una massiccia
porta in legno e vedo Hiei lì davanti, probabilmente
ci stava aspettando. Sento tutti gli altri arrivare dietro di me, sento il loro
respiro sempre più accelerato, ma non m’importa, devo
sapere perché Sixi non vuole scappare.
Entriamo
nella stanza e vediamo Mukuro seduta su un cumulo di cuscini. “Sapevo che vi
avrei rivisti.”
“Perché Sixi non vuole scappare?” chiedo urlando.
“Sapete
perché vi ha catturate?” non rispondiamo, figurati se
Sixi si mette a dire perché ci cattura “L’ho minacciata di catturarvi sennò
avrei o ucciso Hiei o non gli avrei permesso di tornare.”
“Cosa?!” chiede incredulo il diretto interessato.
“Inizialmente
non aveva intenzione di farlo, però le ho dato un valido motivo per farlo.”
“Ovvero?” chiedo sapendo perfettamente che non mi piacerà.
“Le ho
mandato in uno specchio l’immagine di Yukina seguita da uno dei miei demoni.”
Ricordo
quando era sbiancata, ora ho capito perché… maledizione! Dovevo girarmi prima! Dovevo insistere, doveva capirlo prima!
Guardo
Hiei: sta stringendo le mani a pugno, le nocche sono bianche e il suo sguardo è
infuriato… in pratica il motivo del rifiuto di Sixi è a causa sua. Lei non
vuole scappare per proteggerlo, non vuole che soffra a
causa sua…
Lo
vedo uscire, la scusa non gli è piaciuta, starà sicuramente andando da Sixi.
Esco anch’io, mentre gli altri rimangono nella stanza per parlare con Mukuro.
Seguo Hiei, è diretto nei sotterranei, la va a riprendere. Arriviamo davanti
alla cella di Sixi.
“Non
seguirmi.”
“Perché no?”
“Tu
stai qui.”
Mi
appoggio al muro e rimango lì immobile aspettando che escano. Resto immobile
per delle ore, sento le palpebre pesanti, ma resisto,
non devo addormentarmi. Mi raggiungono anche gli altri, Kurama mi si avvicina e
mi abbraccia… qualche giorno prima sarei stata felice,
ma non in quel momento, non riesco a capire perché Hiei ci metta così tanto.
Rimaniamo
della altre ore in silenzio, poi, finalmente, la porta
si apre.
“Dov’è Sixi?” chiedo vedendolo solo.
Non
risponde, abbassa lo sguardo e sparisce… perché? Cos’è successo?
Entro nella stanza, la lanterna è vicina a Sixi, la sta osservando, mi vede e
mi sorride… il corpo non è più coperto di sangue, i demoni sopra di lei sono
spariti… cos’è successo?
“Sixi,
cos’è successo?”
“Nulla.”
“Perché sei ancora qui?”
“L’ho già detto, voglio rimanere qui.”
Ha
recuperato la voce, parla perfettamente, non sembra avere problemi… l’unica
cosa che mi ricorda la sua prigionia sono quelle
catene… perché Hiei le ha lasciato solo le catene?
“Perché hai ancora le catene?”
Sorride.
“Colpita e affondata.”
“Che vuoi dire?”
“Non
posso toglierle.”
“Perché?”
“Possono
essere tolte solo dalla stessa energia demoniaca che imprigionano.”
“E che vuol dire?”
“Che posso romperle solo io.” la
guardo non capendo “Rox, io non riesco ad evocare energia demoniaca perché
queste catene la risucchiano, chiaro?”
“Quindi non puoi toglierle?”
“Esatto.”
La fisso, è calma… perché è così calma e perché Hiei non l’ha
convinta ad andarsene?
“Voglio
rimanere da sola.”
“Perchè
ora sei in forze?”
“Hiei
mi ha dato della sua energia demoniaca… senti, so che vuoi aiutarmi, ma io non voglio andarmene, voglio rimanere qui. Non sarà un bel
posto, ma ho deciso di morire qui, era destino che tornassi
da Mukuro e, visto che non voglio più far soffrire le persone a me vicine, ho
deciso di rimanere qui.”
“Così,
però, fai soffrire me!”
“Me
l’ha detto anche Hiei… Rox, sono stanca, non voglio più vivere nel terrore
costante di rivedere Mukuro, non voglio vivere nel terrore di evocare per
sbaglio i miei poteri nel Ningenkai e causare una catastrofe… va bene così,
sono felice lo stesso.”
Esco…
non ci credo, mi ha spiazzata, non sapevo cosa dire…è
convinta di quello che fa, è cosciente di quello che sta facendo…
“Torniamo
a casa…” annuncio con l’aria da cane bastonato. Nessuno mi chiede niente, forse
vogliono aspettare per sapere, perfino le due carote non fanno commenti
stupidi…
(scrivo io!!! Ndcomp)
Sono
tornati a casa, dovrebbero essere felici, ma nessuno è in vena di festeggiare.
Yusuke torna al tempio e tenta di capire ciò che sta succedendo, ma nessuno gli
spiega niente, così preferisce rispettare il loro silenzio. Si siede sul futon
e aspetta un’ora, due ore, tre ore, quattro ore, cinque ore… “Mi volete dire
cos’è successo?!” sbotta irritato.
“No!”
urlano tutti all’unisono.
“Kuwabara,
tu e Robby siete di nuovo insieme?” chiese il detective per cambiare argomento.
“ ^//^
sì!”
“Wow!!
E Yukina? O.O”
“Rimarrà
mia amica, nel mio cuore c’è posto solo per Robby.”
Le
carote hanno ritrovato l’amore... sarebbe bello scrivere che fu
lo stesso anche per le altre coppie, però: Yusuke rimase innamorato di Keiko e
Fede si vide costretta a rimanere sua amica; Kurama decise di non essere più
gay, però non tornò con Rox perché la ragazza era rimasta profondamente segnata
dalla perdita dell’amica (Rox si riprenderà solo 3 anni dopo); Hiei rimase nel
Makai al servizio di Mukuro, non lasciò il lavoro perché voleva avere la
certezza di rimanere, in qualche modo, accanto a Sixi…
È
finita ç_ç… mi fa piangere… non dovevo scriver questo finale…
ma era per far capire che il mondo non è tutto rose e fiori… fosse per
me finirei la fanfic qui, ma… preferisco sapere cos ne pensate voi lettori ^^ :
devo scrivere anche il finale felice
o concludo 2Carote 4ever crescono così? Aspetto
risposte bye bye