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Autore: moonwhisper    19/06/2008    3 recensioni
Tutti ripenseranno sempre e solo a voi due, vicini, raggianti e innamorati, ed io continuerò ad essere il Sirius sorridente ai margini della fotografia.
Nessuno si ricorda di noi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno si ricorda di noi.

 

E’ come per i soffioni che ti divertivi a raccogliere nel parco. Li portavi alle labbra e in un istante non esistevano più. Si sfaldavano e il vento portava via i loro resti, disperdendoli nel nulla. E quando di loro rimaneva solo un gambo, teso inutilmente verso l’alto, dato che non aveva più nulla da sorreggere, tu lo buttavi via, senza pensarci. Mi ha sempre reso malinconico quel tuo gesto, quasi avessi già una vaga idea di quello che sarebbe successo in futuro, ma mi limitavo ad accettarlo, come per dimostrare a me stesso che potevo desiderarti anche con i tuoi difetti, grandi o piccoli che fossero.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Né di quel bacio rubato.

Sento e vedo ancora tutto, esattamente com’era quel giorno. Odori, colori, emozioni. Sono ancora così nitidi che ripensarci può fare solo del male.

Corridoio del quinto piano, primo arazzo a destra. Ti avevo accompagnata fino alla tua classe con la scusa di tormentarti, stuzzicarti, prenderti in giro. La verità è che era il solo modo per starti accanto, godere della tua presenza senza che tu potessi sospettare nulla. Con il passare dei mesi mi ero reso conto che stare lontano da te mi risultava impossibile. Avevo bisogno di osservare i tuoi gesti, di guardarti camminare e sentirti parlare. Non importava cosa dicessi. Volevo sentire la tua voce. Mi perdevo letteralmente quando ti arrotolavi appena una ciocca infuocata attorno all’indice bianco. Non capivo né come né perché, e sorprendentemente non mi importava.

Ci eravamo fermati perché io avevo asserito di doverti dire una cosa importante. In vero, non desideravo dirti nulla. Faceva caldo, un caldo opprimente, e fuori dalla finestra, in fondo al corridoio, brillava un sole accecante, mentre quell’ala del castello giaceva nella penombra. Il tuo odore era ovunque e mi stordiva in un modo che trovavo insopportabile. Proprio io, che avevo a disposizione chi volevo e quando volevo, crollavo così solo davanti a te. Non pensai, prima di baciarti. Semplicemente decisi che era la cosa giusta da fare, con l’avventatezza che mi ha sempre contraddistinto dagli altri. Il segno delle tue cinque dita su una guancia mi rimase impresso sulla pelle per diversi minuti, ma io non vi prestai attenzione. Pensavo ancora al tuo sguardo, al fatto che fossi arrossita e alla fretta con cui ti eri allontanata, dopo esserti resa conto che avevi risposto al mio bacio.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Il nostro non è stato ciò che potrebbe definirsi “storia d’amore”. Per nulla. Anzi, nutro la ferma convinzione che una definizione tanto semplice svilirebbe la natura del rapporto che ci legava. Era più un completarsi a vicenda quando ci si sentiva vuoti. Io mi sentivo vuoto molto più di quanto non lo fossi tu, e quindi avevo un maggior bisogno della tua figura accanto a me. Necessitavo maggiormente di toccarti e guardarti. Ma anche tu ne avevi la necessità, nonostante la tua necessità venisse espressa in modo timido e più dolce.

Non hanno mai fatto caso al fatto che entrambi abbandonassimo la sala comune alla stessa ora, né che ci scambiassimo numerosi sguardi alla prima occasione. Eravamo quanto di più incompatibile potesse esistere, e forse lo sapevamo entrambi, già da allora.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Una cosa è certa, è stato un periodo più che breve, ma ci penso ancora come ad uno dei momenti più felici della mia vita travagliata. Questo è già un buon motivo per cui ringraziarti.

Non ti ho mai odiata, per quello che è successo dopo. Quando ti innamorasti di James ci eravamo persi di vista da diverso tempo e il nostro rapporto si era concluso da altrettanto.

Certo… vederti così entusiasta e sorridente accanto al mio migliore amico…

Com’eri bella. Bellissima. Credo di averti amata sempre un po’, anche in modi sbagliati, perché no. Ti ho amata da amico, ma ti ho amata anche con gelosia e invidia. Dopotutto sono umano. Un po’ più umano del normale, in determinati contesti, volendo indorare la pillola.

Al vostro matrimonio lasciai che la felicità condivisa da voi due contagiasse anche me, concedendomi il lusso di sorridere e congratularmi. Evitai di incrociare i tuoi occhi, perché dentro non volevo leggervi nulla. Né ammonimenti per il futuro, né immagini di alcun genere. Erano cose che andavano dimenticate, senza che altri sospettassero nulla.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Anche alla nascita di Harry, non potendo disporre di una felicità del tutto mia, mi appropriai della vostra, perdendomi negli occhi verdi di quel bambino che erano crudelmente uguali ai tuoi. Non ti guardavo negli occhi da anni, ormai, e rivederli in una creatura così piccola e indifesa, mi ha aperto una ferita che credevo di aver ricucito nel dovuto modo. Prendere tra le braccia Harry è stato quanto di più doloroso e magnifico potessi provare. Non mi emozionavo tanto da tempi immemorabili. Da quel giorno al quinto piano, credo. Profumava già di te, si sentiva sulla pelle che era una tua creatura, anche se il viso era quello di James.

Avrei dovuto ringraziarti anche per quello, ma non lo feci.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Poi mi avete abbandonato tutti. Nessuno potrà mai capire cosa ho provato, quando Lui vi ha assassinati. Sono morto anche io, con voi. Con il mio amico che era un fratello, e con l’unica donna che avessi mai amato realmente. Credo di aver delirato per diverso tempo, in seguito alla vostra morte. Conservo immagini vaghe di giorni privi di colori, suoni e odori. Sangue misto a lacrime e terrore, paura. Paura di non avere più nessuno che potesse riempire il mio vuoto. Non c’era più niente per cui valesse la pena vivere o, se c’era, io non avevo la possibilità di rendermene conto.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

Adesso ho trovato altri motivi per vivere. Ho trovato vostro figlio, tuo figlio. E insieme a lui ciò che voi eravate per me, un fratello e qualcuno da amare. E due iridi verdi, dolorosamente uguali a quelle di un ricordo che ho conservato vivido nella mia mente.

E’ come guardarti di nuovo negli occhi, Lily. Avrei tanto voluto farlo un’ultima volta.

 

Io continuo a pensare, a ripassare i colori quando le immagini si fanno sbiadite. Continuo a tenere vivi quegli attimi, anche se il tempo scorre veloce e loro vogliono fuggire via.

Ma gli altri non possono sapere, non possono aiutarmi a trovare il posto giusto per le mie immagini.

Perché tutti ripenseranno sempre e solo a voi due, vicini, raggianti e innamorati, ed io continuerò ad essere il Sirius sorridente ai margini della fotografia.

 

Nessuno si ricorda di noi.

 

***

 

Note di Phan: Bene, questa è la prima fan fiction che scrivo dedicata ad Harry Potter, quindi, vi prego, siate clementi, perchè non sono ancora pratica delle dinamiche che regolano questo fandom.

Il Sirius che parla è quello de "L'Ordine della Fenice" (naturalmente prima della sua dipartita). Ho pensato di inventarmi una storia d'amore tra lui e Lily, prima che lei si sposasse con James. Inizialmente l'idea voleva essere sviluppata in una fan fiction, ma non ne ho il tempo. Magari nel prossimo futuro mi lancerò in questa esperienza, chissà.

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate. Le recensioni, siano esse negative o positive, sono sempre un ottimo punto di partenza per poter migliorare il proprio stile. Ringrazio in anticipo tutte le anime buone che risponderanno a tale appello. Au revoir.

  
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