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Autore: Manuel666    19/06/2008    6 recensioni
Che cosa ci fa Sirius Black da solo nel bel mezzo della campagna e in piena notte?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Qualche anno fa questa Fan Fiction ha partecipato ad un contest indetto dal Forum HPGDR di forumcommunity sul tema “Se solo quella notte...” classificandosi al primo posto (grazie al voto degli utenti). Ve la ripropongo riveduta e corretta, sperando che vi piaccia :)



Se solo, quella notte...




La moto sfrecciava nel buio della notte.
I fari illuminavano il sentiero sterrato.
Il rumore del motore squarciava il silenzio di quelle rade strade di campagna.
Avrebbe potuto fare in modo di viaggiare molto più silenziosamente... Ma poi che gusto ci sarebbe stato?
Adorava sentire il rombo del suo gioiellino. Non c’era cosa al mondo alla quale tenesse di più.
Beh c’era James, certo. Ma quello era un discorso a parte.
I fratelli di solito non si contano nell’elenco delle “cose”.
Si era fatto quel regalino per i suoi vent’anni.
Un modo più che decoroso per ricordare la morte dello zio con conseguente eredità. Viva zio Alphard!
Correva a velocità folle, i contorni della campagna intorno a lui erano sfocati… Non che potesse vedere molto, in ogni caso, visto che non c’era neanche la luna a illuminare l’ambiente circostante.
Poi… Accadde.
Un singhiozzo nel carburatore. Un sobbalzo anomalo. I fari si spensero.
“Ma che…”
La voce del centauro sovrastò il rumore sempre più flebile del motore.
Gli occhi volarono immediatamente al quadrante della moto.
“Oh no…”
Il motore si spense del tutto… Ma la moto continuava la sua folle corsa.
Era entrato in azione il sistema antifurto che lui stesso aveva installato. E che entrava in funzione non appena la moto si spegneva. Come in quel caso.
“Oh… No…”
Provò a premere il freno sul manubrio, ma già sapeva quanto fosse del tutto inutile.
Il sistema antifurto bloccava totalmente qualsiasi funzione della moto, dai freni all’acceleratore alla frizione.
Ma non le ruote. Eh no, le ruote erano totalmente libere… E a quella velocità…
“Oh, nononononono….”
Il manubrio non ebbe sorte migliore.
Pietrificato.
“No... Ti Prego… Andiamo, bella…”
La mano insisteva sul pulsante di accensione. Nulla da fare.
Poi, la staccionata.
Non la vide. Come avrebbe potuto?
La notte era nera come la pece.
E i fari lo avevano abbandonato da almeno due minuti.
L’urto polverizzò la staccionata e la moto si inclinò su un fianco.
Sirius fece appena in tempo ad estrarre la bacchetta e a lanciarsi di lato prima che la sua moto, la sua adorata bambina, finisse sotto un trattore.
Minimizzò l’impatto con il terreno con un incantesimo scudo, ma la bacchetta gli scivolò di mano durante il volo. Cozzò in malo modo la testa contro qualcosa di decisamente duro.
Inutile dire che perse i sensi.
Un classico.

“Mmm... Dove sono?”
Si sentiva la voce impastata e mille motociclette rombanti gli ronzavano nelle orecchie martellandogli la testa dolorante.
Si sentiva come quando era stato quasi massacrato dal platano picchiatore al secondo anno...
La campagna intorno a lui riluceva delle prime luci del mattino, i grilli avevano smesso di cantare solo per lasciare campo agli uccellini che annunciavano un nuovo giorno.
“Che spettacolo idilliaco del cazzo…”
La finezza non rientrava nelle qualità di Sirius Black. Decisamente.
Si rialzò massaggiandosi la testa… Ricordava che cosa era successo, oh sì che lo ricordava…
La moto lo aveva piantato in asso nel bel mezzo di un rettilineo.
Barcollò verso la sua bella tastandosi le tasche: la bacchetta gli era volata chissà dove.

Fantastico...”
Tirò fuori la moto a forza di braccia. La fiancata era completamente rovinata e la ruota anteriore era fuori asse. Per non parlare del fanalino completamente andato. Uno spettacolo meraviglioso.
La mise sul cavalletto, mettendosi le mani sui fianchi e osservandola sconsolato.

Oh beh, inutile piangersi addosso. Aveva un problema più urgente.
Prese lo specchietto dalla tasca posteriore. Per lo meno quello non si era rotto….
“Jam… Ehi Jam…”
Nessuna risposta.
“Prongs, datti un mossa, muovi il culo e prendi immediatamente questo maledetto specchio prima che mi incazzi…”
Dall’altro lato non si sentiva nulla. Dovevano aver messo lo specchio sottosopra, riusciva persino a scorgere le imperfezioni di un comodino di casa Potter, molto probabilmente quello di James. Il posto abituale dello specchio.
Dopo qualche minuto apparve proprio James, evidentemente un po’ seccato. Si sentivano leggeri mugolii poco distanti. Lo schiocco di morbidi baci sulla schiena dell’amico. Confermati dallo sguardo un po’ perso del malandrino.
“Pad… Ma ti rendi conto di che ore sono?”
L’altro non ebbe pietà.
“Come se il problema fosse l’orario… Ascolta, trombaiolo ambulante, non mi interessano le notti brave con la tua donna - anche se un pensierino l’ho fatto, te lo confesso. Vienimi a riprendere, la bimba mi ha lasciato a piedi…”
“Pad… Meglio che non ti dica dove ti infilo questo specchio la prossima volta che mi chiami a quest’ora del mattino…”
“Almeno non sarà costretto a vedere le porcate che fate voi due…” – rispose il moro con un sorrisetto.
James alzò gli occhi al cielo e chiuse lo specchio nel cassetto del comodino.
Non ci avrebbe messo più di un quarto d’ora, lo sapeva. E Lily gliela avrebbe fatta pagare il giorno dopo, senza alcun dubbio.
Poco male, mica poteva restare lì!
Si sedette... O almeno provò a farlo...
Esattamente sopra un chiodo arrugginito che spuntava dalla staccionata che lui stesso aveva sfondato...
Scattò in piedi con un salto olimpico.
Dalla bocca carnosa del bel moretto uscì qualcosa a metà tra un grido e un ululato...
Che la metamorfosi da Animagus avesse qualche effetto collaterale?
Già diverse volte si era ritrovato ad annusare le donne che ogni sera si portava a letto... Certo, annusava il collo, mica altro, ma non era propriamente normale!
Ancora pensieri maliziosi, mentre si massaggiava distrattamente la zona destra dell'avvenente posteriore..
Dio, ma quanto ci metteva quell'idiota??
Ma si ritrovò costretto ad ammettere che l'idiota questa volta era stato lui... Un po' come tutte le altre volte...
Esattamente dopo un quarto d’ora James arrivò.
Si vedeva bene attraverso i pantaloni che la dolce e cara Lily gli aveva dato un ottimo pretesto per tornare a casa il prima possibile.
Prongs notò lo sguardo dell'amico e lo additò guardandolo minacciosamente: "Non dire una parola".
Padfoot si limitò ad osservarlo con un sopracciglio inarcato, le braccia incrociate e un sorrisetto malizioso.
"Ringraziami fratello: ti ho fatto uscire di casa lasciando una micetta in calore e tornerai trovando una leonessa affamata..."
James soffocò un francesismo da manuale, ma non poté fare a meno di sorridere....
Richiamò la bacchetta dell'amico e lo aiutò a rimettere in sesto la "bimba".
James lo guardò e scosse la testa.
"La prossima volta ti chiamo io mentre sei occupato con le gemelle..."
"E io col cavolo che ti rispondo, Micetto..."
"Sirius..."
"Ok, ok..."

Un attimo di silenzio mentre rimettevano in asse la ruota anteriore.
"Avanti, fammi sentire come fai le fusa..."
"Black..."
"Ve bene..."

Un'altra pausa, mentre riparavano il fanale anteriore che si era completamente staccato dal manubrio.
"Quando mi fai fare un giro con la leoncina?"
"Ok... Te la sei cercata..."

James lo disarmò con velocità stupefacente e si smaterializzò con tutta la moto.
"Ehi! Ehi, stavo scherzando! Avanti fratello, non puoi farmi questo..."
Si inginocchiò nell'erba rada.
"Tipregotipregotiprego... Sarò buono e dolce e..."
James riapparve in quel preciso istante.
Sirius quasi gli saltò al collo.
"Ah! Lo sapevo che non potevi lasciarmi qui!"
L'espressione sul volto di James era indecifrabile. Gli si avvicinò lentamente, lo sguardo serio.
"Ehm... Jam? Tutto... A posto? Era solo uno scherzo, eh!"
Appena fu sufficientemente vicino la mano dell'altro saettò immediatamente alla tasca posteriore del moro e con gesto da manuale gli sfilò lo specchietto.
"Questo lo prendo io Paddy..."

Un sorrisetto di trionfo e soddisfazione di dipinse immediatamente sul volto del leader dei Malandrini. Poi si Smaterializzò di nuovo.

Cavoli... Lo aveva fregato...
"Jaaaaaaaaaaaaaaaaamesssssssssssss!!!!!"

Inutile. Sarebbe dovuto restare lì almeno finché non avesse finito con la rossa.
Il che poteva voler dire anche tutto il giorno. La conosceva bene, la "santarellina".

Se solo quella notte si fosse ricordato di mettere la benzina prima di partire...


   
 
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