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Autore: Viki_chan    17/02/2014    2 recensioni
- Seconda serie di (s)fortunati eventi -
Anna-chan ha vissuto qualche giorno in Corea, nel quale ha avuto modo di conoscere meglio se stessa e un mondo che da sempre l'ha affascinata. Tornata a Tokyo da qualche mese, il suo breve periodo a Seoul diventa un sogno da cui svegliarsi definitivamente.
Ma è davvero possibile dimenticare?
E soprattutto, è davvero solo lei a soffrire di questa situazione?
Evento #1: Nuova vita, nuovo lavoro, vecchia Anna
Evento #2: Cambi di programma, una faccia conosciuta e il ritorno di Anna-chan
Evento #3: Amiche deluse, telefonate inaspettate e cosmetici
Evento #4: Pensieri umani, pennarelli scarichi e messaggi cifrati
Evento #5: yakitori francesi, hotel blindati e il libro
Evento #6: le stesse parole, il silenzio e la crisi
Evento #7: l'uomo alla porta, luci drammatiche e accordi disattesi
Evento #8: Gimpo, le fan e la colazione per due
Evento #9: Provocazioni, Kim Camille e il sorriso di Ryeowook
Evento #10: lo schedule, la Kyobo e l'evento dell'anno
Evento #11: la sposa, i manager e la fine della discussione
Evento #12: l'appartamento, lo sguardo di Siwon e il ritorno
Evento #13: Il volo, il Capitol e la tenda bianca
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una Serie di (S)fortunati Eventi

Evento #5




Vorrei poter dire che ho mantenuto la calma.
Vorrei poter dire che sono riuscita ad intrattenere con Ayane un'altra conversazione che può essere definita tale.
E invece, l'autografo di Ryeowook e quelle cifre mi hanno sconvolta.
Fortunatamente, anche Ayane ha avuto la testa da tutt'altra parte per tutta la giornata e si è accontentata di qualche mio mugugno distratto.
Al tramonto, sono tornata a casa e ho cercato disperatamente una copia del libro su internet, invano.
La versione giapponese di Super Junior Photobook non è ancora stata pubblicata e anche della versione coreana si trovano solo alcuni inutili stralci.
Pagina 145.
Mi chiedo come Ryeowook si sia ricordato quel numero in particolare, cosa ha attirato la sua attenzione.
Cosa deve attirare la mia.
Quando Matsu-kun mi chiama per confermarmi l'appuntamento al solito izakaya, non posso fare a meno di scrivere a Ayane di ricordarsi il libro.
Poco dopo esco di casa e cerco di pensare ad altro.


La mia compagnia di amici è ben assortita.
Ci sono io, occidentale, bionda, 168 centimetri scarsi, con un nome falso e un castello di bugie costruito su fondamenta di sabbia.
Poi c'è Ayane, giapponese, di una bellezza che in madrepatria considerano anonima ma che io invidio da sempre, studentessa mediocre alla facoltà di economia.
Matsu-kun, che è troppo impegnato a studiare regia per accorgersi di avere vent'anni e di essere un bel tipo. E' una di quelle persone che può parlare per ore di cinema muto francese in un modo così appassionante da non annoiarti mai. Uscivamo insieme, prima che io partissi per la Corea.
Poi c'è Toshi. Ventiduenne commesso in un negozio di informatica, Toshi è basso e un po' paffuto per i canoni occidentali, in evidente sovrappeso per quelli giapponesi. Toshi è simpatico e sempre allegro, adoro stare in sua compagnia.
E infine c'è Nana-chan.
Nana-chan è una modella. Alta quasi una decina di centimetri più di me, Nana è figlia di un francese e di una giapponese. Un mix perfetto. Madre natura le ha regalato un paio di occhi a mandorla, un fisico mozzafiato e un sorriso invidiabile. Potrebbe entrare nel mondo dello spettacolo ma, cito sue testuali parole “è una delle poche persone orientali a non aver voglia di far niente”.
Il nostro gruppo si ritrova quasi sempre al The French Yakitori, un izakaya gestito da un francese – che a Nana ricorda suo padre – situato davanti all'hotel in cui Nana lavora come hostess, il Capitol.
Quando arrivo nella solita stanzetta che François, il proprietario, ci riserva, dentro ci trovo solo Matsu-kun e Toshi, chini su una rivista di computer.
“Ehi, Bibi, finalmente sei arrivata!”
“Anna, ora è Anna” lo corregge François, appoggiando una bottiglia di sake e gli yakitori appena fatti. “Bisogna rispettare i nomi d'arte. E il soprannome Bibi è così infantile.”
“Nome d'arte?” chiede confuso Matsu-kun. Toshi ha già la bocca piena ma borbotta una frase di consenso.
François alza le spalle e ci lascia soli.
Mi accomodo accanto a Matsu-kun e lui sorride. Ha studiato tanto e ha due profonde occhiaie, ma quando mi sorride c'è sempre qualcosa nel mio stomaco che si muove.
E' quella cosa che mi aveva convinta a mettermi con lui.
“Guardate cosa ho trovato qui fuori. Un cucciolo abbandonato” dice Ayane entrando mano nella mano con Nana, che in effetti ha una faccia piuttosto abbattuta.
“Cosa ti è successo?” le chiede Toshi facendole segno di sedersi.
Lei sospira e si abbandona teatralmente accanto a lui, che le schiocca un bacio sulla fronte.
“Lo sapete perché ho accettato di lavorare al Capitol?”
“Ti pagano il quadruplo di me e lavori un terzo?” chiede Toshi giocando con i suoi capelli.
“Così tua madre non ti iscrive più ai casting per modelle?” provo io.
“Questa è bella, però no” commenta lei. “Perché dal mio hotel passano un sacco di idol e di star americane. Prima o poi uno di loro mi noterà e mi chiederà di uscire.”
“E' una cosa molto carina da dire davanti al tuo ragazzo” dice Toshi sorridendo. Lui conosce Nana meglio di chiunque altro. E nonostante questo sta con lei da una vita.
“Sai che non succederà mai. E da stasera lo so anche io. Ne ho le prove.”
Nana versa a tutti un bicchiere di sake e attende che Ayane lo versi a lei.
E' sconvolta, ma non così tanto da non rispettare l'etichetta.
“Cos'è successo di così eclatante?” chiede Matsu-kun.
“Super Junior. Da noi. Vietato l'accesso a tutto il loro piano alle donne” scandisce Nana passandosi una mano davanti alla fronte. “La vita è così ingiusta.”
Credevo che Ayane sapesse il motivo della tristezza di Nana, ma il suo volto esprime sorpresa.
Io mi irrigidisco e Matsu-kun lo nota.
Matsu-kun nota sempre tutto, come se mi osservasse sempre con la coda nell'occhio.
“Loro sono nel tuo hotel?” chiede Ayane incredula.
Nana-chan annuisce e batte il suo bicchierino sul tavolo.
La più veloce a rabboccarle il bicchiere sono io.
“Da ieri. Non ci sono tutti, no. Solo alcuni. Ma sono loro.”
“Oggi siamo state al loro fansign” le dice Ayane, con l'entusiasmo un po' smorzato. “A proposito, devo darti...” le tiro un'occhiataccia e lei capisce che non è il momento. “...ma tu non li hai ancora incontrati, all'hotel?”
“No. Ieri ho visto un gomito di Ryeowook e la schiena di Kyuhyun. E stasera sono sono ancora rientrati.”
Io e Ayane annuiamo.
“Io non riesco a capire che cosa ci trovate in loro. Sono ragazzi. Come Matsu, o come me” commenta Toshi, guadagnandosi uno sguardo scettico da parte di tutti, compreso quello di Matsu-kun. “Io non penso loro facciano una vita meravigliosa. Voglio dire, sempre in giro...”
Toshi continua a parlare, ma io non riesco a stare attenta.
Mi perdo di nuovo nei ricordi.
Di nuovo, mi chiedo che cosa ci sia di tanto importante a pagina 145 di quel libro.
Il libro che, ne sono certa, contiene anche delle foto che ho scattato io.
Quando torno ad ascoltare gli altri, l'argomento è virato sull'organizzazione di un weekend fuoriporta, prima dell'arrivo della stagione fredda.
“Cosa ne pensi?” mi chiede Ayane sorridendo.
“Io in teoria sono libera dal venerdì sera. Salvo qualche celebrità che decide di cambiare i suoi piani all'ultimo momento” dice la mia bocca, totalmente scollegata dal cervello.
“Non ti lamentare. So che l'altra sera eri sul set di Kyu” commenta Nana.
Spalanco gli occhi.
“Siamo tornati a parlare di Super Junior?” chiede conferma Toshi. “Sono più presenti loro nella mia vita che i miei genitori.”
“Come fai a saperlo?” chiedo.
“Conosco i loro programmi. E Ayane mi ha spifferato tutto.”
Le guardo entrambe poi finisco mi faccio versare un altro bicchiere di sake e lo bevo tutto d'un fiato.
Matsu-kun mi guarda, poi si volta verso le altre due.
“Possiamo smetterla con questa storia?” chiede serio. “Dobbiamo organizzare la nostra vita intorno a un branco di cantanti? Chi siamo, i loro manager?”
Nessuno risponde, il suo tono ha calmato gli animi.
Con una battuta, Toshi alleggerisce l'atmosfera, ma ormai nessuno ha più voglia di organizzare.
Siamo tutti stanchi e pensierosi.
Poco dopo, fuori dal locale, Ayane mi consegna il libro davanti allo sguardo truce di Matzu-kun.
“E' per lavoro” mento. Ayane mi tiene la parte annuendo vistosamente.
Li saluto e prendo la strada di casa, sforzandomi di non toccare il libro prima di essere tornata nel mio appartamento.

   
 
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