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Autore: Mon    17/02/2014    2 recensioni
[Seguito di Just Because I Really Love You]
La porta dello studio si aprì e Willow seguì Billie al suo interno, si guardò attorno, era parecchio tempo che non metteva piede lì dentro. Respirò profondamente; quel momento le ricordava qualcosa di già accaduto. Era la stessa scena che lei e Billie Joe avevano vissuto quando erano tornati nella loro casa di San Francisco dopo il lungo viaggio che avevano fatto, quello che era servito loro per ricaricare le pile e per riordinare le idee. Erano stati per un lungo periodo lontano da casa e quando erano tornati Willow aveva provato quella sensazione di calore che solo qualcosa di familiare riesce a darti.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Billie Joe si alzò dalla sedia tenendosi una mano sulla schiena; Joseph lo guardò aggrottando la fronte e disse: «Cosa ti è successo papà?»
«Lascia perdere!» rispose avvicinandosi al mixer. Continuò: «L’arrangiamento di questa canzone va bene, volete provarla tutta intera e registrare un primo demo?»
I componenti degli Emily’s Army erano tutti d’accordo. Andarono nella saletta di registrazione e si posizionarono agli strumenti. 
Willow, dalla stanza adiacente, aveva sentito quello che aveva detto Billie Joe, aveva atteso qualche minuto poi aveva aperto la porta delicatamente e si era avvicinata al mixer. Il fidanzato l’aveva guardata, facendole segno di prendere una cuffia. La nuova canzone che Joseph, insieme al suo gruppo, stava provando era accattivante, le piaceva, tanto che si ritrovò a battere i piedi al ritmo di musica. Quando i ragazzi ebbero finito, Willow attese che uscissero dalla sala di registrazione e fece loro i complimenti. 
«Grazie! Di là come va?» chiese Joseph, rivolgendosi alla ragazza.
«Meglio del previsto, credo»
«Allora procede tutto bene. Potreste già decidere una data per l’uscita dell’album!» proseguì Joseph. Il sorriso sul viso gli sparì quasi immediatamente quando vide gli occhi bassi di Willow e Billie Joe. 
«Ho detto qualcosa che non va?» chiese, preoccupato.
«No Joseph, niente» rispose Billie. 
Willow senza dire niente uscì dalla sala di registrazione e tornò dalla sua chitarra. Il ragazzo rimase a fissare la porta da dove la fidanzata del padre era uscita e poi si girò verso Billie Joe. «È successo qualcosa?»
«Non è il momento di parlarne» sibilò l’uomo. 
Joseph rimase in silenzio qualche secondo; aveva capito che c’era qualcosa, voleva parlarne con il padre, ma sapeva benissimo che non era il momento. Capì che avrebbe dovuto aspettare la fine della giornata di registrazione con gli Emily’s Army per avere un quadro più chiaro, ma la situazione certamente non gli piaceva. Ci aveva messo un po’ di tempo per abituarsi a Willow e al fatto che aveva preso il posto di sua madre nel cuore di Billie, ma con il tempo aveva imparato a volerle bene. Era una ragazza semplice, naturale, con il senso dell’umorismo, che amava più di ogni altra cosa il lavoro che faceva e anche l’uomo che aveva al suo fianco. Aveva capito il senso delle parole del padre, che più volte gli aveva detto che era impossibile non affezionarsi a Willow: aveva sempre avuto ragione. Sapere che tra loro c’era qualcosa che non andava gli dava un senso di irrequietezza, voleva andare a fondo e se avesse potuto, avrebbe cercato di aiutare i due a risolvere la situazione. Non voleva vedere il padre soffrire di nuovo, non voleva vedere Willow sparire dalla vita di Billie Joe e, doveva ammetterlo, nemmeno dalla sua. 
Tornò alla sua batteria, ricominciò a lavorare con il suo gruppo, in attesa della fine della giornata. A quel punto avrebbe preso da parte suo padre e avrebbe parlato con lui.

***

Gli amici di Joseph erano andati a casa, nello studio di registrazione erano rimasti solo lui e suo padre. Dalla stanza vicino proveniva un dolce suono di chitarra, segno che Willow stava ancora lavorando alla canzone che aveva provato e riprovato durante tutto il giorno. 
Dopo un po’ di silenzio, Joseph decise di prendere la parola e affrontare il discorso che aveva in mente ormai da ore. «Papà, mi dici cosa c’è che non va?»
«Niente Joey, niente!»
«Non ci credo minimamente!» ribatté.
Billie Joe sbuffò. «Credo sia evidente, no? Io e Willow abbiamo litigato, stanotte ho persino dormito sul divano! Per questo ho mal di schiena!»
Il figlio aggrottò la fronte e poi domandò: «Posso chiederti cosa è successo?»
«È successo che è sempre stato complicato conciliare il nostro lavoro con la nostra vita al di fuori della musica. Le cose si accavallano e siamo arrivati ad un punto in cui abbiamo davvero troppe cose da fare e poco tempo per noi.»
«Cosa sono le troppe cose da fare?» si informò Joseph, mentre guardava il padre sedersi sul divano dello studio di registrazione vicino a lui. 
«L’idea del disco di musica country insieme è bellissima, entrambi l’abbiamo approvata e sembra che suonare qualcosa di conosciuto stia aiutando, piano piano, Willow a risolvere i suoi problemi di ispirazione. Al nostro disco dovrà, forse, seguire un tour, poi lei dovrà incidere il suo album e andare in tour nuovamente. In tutto questo io ho anche una band da mandare avanti...» disse, passandosi le mani sul viso. 
«Non è la prima volta che succede una cosa così» disse Joseph.
«Si, ma è la prima volta che io e Willow ci troviamo davanti all’idea di avere un figlio...» continuò Billie Joe.
Joey spalancò gli occhi e trattenne il respiro per un attimo; l’idea di avere un fratellino o una sorellina non lo spaventava di certo, ci era già passato, ma non aveva mai preso veramente in considerazione che questa cosa potesse succedere di nuovo. Billie Joe e Willow gli erano sempre apparsi una coppia che viveva per la musica, non gli erano mai sembrati propensi a costruire altro se non creare canzoni e divertirsi con le loro chitarre. Era stato un ragionamento stupido probabilmente; era ovvio che due persone che si amavano come loro avessero anche altri progetti. Adesso era stato messo davanti al fatto compito.
«Come pensate di risolvere questa cosa?»
«Non ne ho idea Joey. So solo che ho una paura tremenda di perdere la donna che amo.»
Joseph scosse la testa con forza. «Non accadrà papà, non succederà stavolta. Sono sicuro che troverete un punto di incontro per conciliare tutto. Compreso regalare un fratellino o una sorellina a me e a Jakob.»
Billie Joe sorrise amaramente. «Mi fa piacere che almeno tu ci creda»
«Perché tu non ci credi più papà?»
L’uomo rimase in silenzio, Joseph spalancò gli occhi. «Spero tu stia scherzando! Vai da Willow e parlale, cercate un punto d’incontro. Papà non provare a buttare all’aria tutto!»
«Dovresti dire la stessa cosa con Willow...»
«Dovresti essere tu a dirlo con lei! Io non c’entro niente! La cosa migliore in situazioni come queste è parlarsi, non rimanere sulle proprie posizioni. Sei abbastanza grande per saperlo, non dovrei essere io a dirti queste cose!» disse Joseph, alzando leggermente la voce. Lo infastidiva, e non poco, l’atteggiamento rinunciatario del padre. 
Billie Joe guardò il figlio. «Proverò a parlare, ma al momento credo sia parecchio arrabbiata.»
«Il motivo preciso del perché è arrabbiata non me lo hai detto, però...»
«Ti sei già risposto da solo prima. Perché io non le ho detto come stavano le cose precisamente...»
Joseph scosse la testa. «Sei sempre il solito papà!»






Salve! Eccomi qui!
Allora, il capitolo era pronto e volevo subito condividerlo con voi, l'ho riletto velocemente, quindi perdonatemi se ci sono orrori grammaticali, schifezze varie, punti e virgole a caso. 
Niente, non ho molto altro da dire oggi, vado a svaccarmi sotto le coperte. Ho il dvd nuovo in camera mia. Non potete capire quanto io sia felice! Finalmente vedo le serie tv e i film mentre sto sdraiata e comoda nel mio lettuccio. Sono una ragazza felice.
Scappo. 
Al prossimo capitolo.
Mon

  
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