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Autore: Eliessa    17/02/2014    2 recensioni
Anna ed Emiliano, due vite ed un solo cammino.
Quello che i due ragazzi non sanno, è che il destino ha riservato per loro una sorpresa.
Riusciranno ad essere più forti di tutto quello che, forse, li sta allontanando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il futuro siamo io e te 



Emiliano e Giampiero erano l’uno di fronte all’altro. Sguardi fissi, occhi pieni di rabbia, soprattutto da parte di Emiliano. A guardarli c’era Lele;  ovviamente non aveva seguito il consiglio di Emiliano e quindi si ritrovava a pochi metri da loro.
Se la situazione avesse preso una brutta piega lui era lì pronto ad intervenire.
-Allora?- iniziò Emiliano. –Rimaniamo così a fissarci per ore o mi dici una volta per tutte cosa vuoi da me?-
-Il mio riscatto.-
-Sarebbe?-
-Soldi.-
-E te pareva, cosa potevi chiedermi tu, soldi, solo quello. Però mi spiace io non ne ho e se anche li avessi non te li darei. Ho una famiglia e tutto quello che ho devo usarlo per mandarla avanti. Presto avrò un figlio e se permetti nella lista delle precedenze c’è lui, tu sei all’ultimo posto.-
-Senza soldi sono costretto a scappare a continuare la vita che faccio da anni e non ci sarà mai una fine.-
-E cosa credi che importi a me?-
-Come? Io sono tuo padre, qualcosa dovrebbe importarti.-
-Mio padre? No tu non sei un padre. Un padre non abbandona i propri figli e non porta la moglie al suicidio. Nonno Emiliano è stato un nonno ed un padre, poi sono venuto a Roma ed ora sai chi è la mia famiglia? I Martini. I nonni di Anna mi trattano come se fossi loro nipote, suo padre mi tratta come un figlio, i suoi fratelli mi trattano…-
-Da fratello scommetto.-
-Si, da fratello. Avevo dimenticato cosa volesse dire visto che per colpa tua Monica è scappata a Londra. Tu per me non sei nessuno. Ed ora vattene, non ti voglio vedere mai più. Mai più.- ripeté Emiliano.
-Ed io che pensavo di poter ricominciare.-
-Ah, tu credevi di ricominciare? Ma ricominciare cosa? Non hai mai fatto il padre, mai!-
-Guarda che non è facile mantenere una famiglia.-
-E certo, tu infatti sei riuscito a distruggerla. Sai cosa mi auguro? Che io non diventi mai come te. Mio figlio non avrà mai un padre che si è comportato come tu hai fatto con me e Monica. Mio figlio avrà un padre come Lele, un padre che anche stando dall’altra parte del mondo era in qualche modo presente. Ecco, mio figlio avrà un padre sempre presente, sempre e con lui farò tutto quello che tu non hai mai fatto con me: gli insegnerò a camminare, lo porterò al parco a giocare a pallone, lo porterò al parco giochi per spingerlo sull’altalena e farlo arrivare al cielo facendolo sentire il bambino più forte, faremo colazione insieme tutte le mattine, lo porterò a scuola, lo aiuterò nei compiti, gli starò vicino quando crescerà e quando mi manderà al diavolo perché avrà un problema gli starò accanto anche solo per un abbraccio in modo tale da fargli capire che io ci sono. Ma alla fine sai quale sarà la sua vera fortuna? Sarà amato dai suoi genitori, io ed Anna lo ameremo più di quanto ci amiamo noi. Non vedrà mai i suoi genitori mettersi le mani addosso e se mai ci saranno liti o momenti difficili faremo di tutto perché nostro figlio ne rimanga fuori.- a quelle parole Giampiero si mise a piangere, ma le lacrime non riuscirono a commuovere il figlio. Aveva troppa rabbia dentro di se che se anche l’avesse perdonato era l’ultima persona che volesse vedere al mondo. –Le tue lacrime non riusciranno a farmi sciogliere questo macigno che da anni ho dentro e che con il passare del tempo si è fortificato. Vattene, per favore.-
-Io rivoglio solo i miei figli.-
-Avremmo anche lo steso sangue e lo stesso cognome, ma non sei più mio padre da quando hai causato la morte di mamma. Scordati di noi.-
-Almeno aiutami, ti prego ho bisogno di soldi e quella è gente che non scherza.-
-E tu dov’eri quando io ero in mezzo ad una strada ed avevo bisogno di soldi? Dov’eri tu quando ero io ad aver bisogno di aiuto? A divertirti con qualche bella cubana, vero? Arrangiati! Io torno dalla mia famiglia, quella vera.-
-Ti prego, non mi costringere ad usare le maniere forti.- continuò Giampiero quasi cambiando tono, diventando più freddo.
-Cosa vuoi fare? Uccidermi? Fai pure, così sulla coscienza avrà anche tuo figlio. Ma non ti bastano tutti i casini che hai fatto, quelli in cui mi hai lasciato… E comunque se vuoi uccidermi fai pure, ma fallo mentre sono di fronte a te, non vorrai colpirmi da dietro come un codardo!- Giampiero stava per prendere la pistola che aveva dietro ma qualcosa dentro di se lo bloccò.
-Vai via prima che ci ripenso. Scappa.- Emiliano si voltò per andare verso casa di Sonia ed a quel punto gli andò incontro Lele che da Sonia non ci era mai andato.
-Non ti avevo detto di salire?- disse Emiliano rivolto a Lele
-Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.-
-Tu si che sei un padre, Lele. Grazie!-
-Torniamo da Anna? Così non sta in pensiero.-  Emiliano annuì. Entrambi andarono in auto e iniziarono il viaggio verso casa. Appena partiti Emiliano prese il cellulare e chiamò Anna: aveva bisogno di sentirla.
Due squilli e poi dall’altro lato si sentì un leggero “Emi?!” da parte di Anna e lui rispose con voce sicura, ferma e decisa “Ti amo”.
Entrambi sorrisero senza dirsi niente e poi fu Emiliano a continuare: “Sto arrivando, aspettami”. E poi mise giù. Lele cercava di guardare Emiliano, e ogni volta capiva che era sempre più innamorato della sua bambina, della sua Anna, della futura madre di suo nipote e questo non poteva che renderlo felice perché sapeva che sua figlia era in buone mani con un futuro certo davanti.
-Lele, io non so se mio padre un giorno o l’altro ritornerà. Per il momento possiamo solo tirare un sospiro di sollievo, ma non griderei vittoria perché non so cosa mi riserva il domani con lui, ma voglio chiederti una cosa, un favore grande con Anna. Per Anna.-
-Cosa?-
-Facciamole capire che con mio padre è finita per sempre. Vorrei che questa gravidanza andasse bene ed io lo so che mi sta mentendo, la conosco bene e lo so che ha paura e le do ragione. La amo ma nello stesso tempo riesco, non volendo, a farla soffrire quindi vorrei che questi mesi passassero serenamente.-
-Certo e comunque lo so che a lei ci tieni. Non saresti qui se non amassi Anna e sai che ti dico? Sono contenta che si sia innamorata di un ragazzo come te. Di te. Certo, avete affrettato i tempi, però…-
-Non volevamo, ma è capitato. Se presto avremo un figlio vuol dire che il nostro è amore e ci ha uniti più di quanto già non lo fossimo.-
-Senti, questa sera pizza, patatine e gelato alla stracciatella come li vedi per me ed Anna?-
-E vada per pizza, patatine e gelato.-
-Bene, così per stasera non mi stressa con le sue voglie durante la notte.-
-Di già?-
-Inizio a farci l’abitudine.-
-E fai bene.- finì per dire Lele.
Dopo essersi fermati in pizzeria ed essere rimasti lì per una buona mezz’ora, finalmente tornarono a casa.
Appena Anna vide dalla finestra del salone la macchina del padre aprì la porta ed aspettò che i due entrassero a casa.
-Ma quanto ci avete messo? Una chiamata potevi farla per dire che avreste ritardato.-
-Se ti calmi ti dico perché abbiamo fatto tardi.- disse Emiliano. –Ho preso le pizze e il gelato. Io, te, e un po’ di pace in camera nostra.-
-Non sai quanto ne avevo voglia. Io direi di iniziare dal gelato.- disse Anna.
-Io direi di calmarti e di aiutarmi perché non riesco a portare tutto da solo.-
E mentre i due ragazzi cenarono da soli nella loro camera la famiglia era a cena in cucina e Lele ne approfittò per raccontare quello che era successo: Giampiero non sarebbe tornato, ma non era detto che i problemi erano finiti lì.
-Certo che questi due ragazzi hanno una forza di lottare, di andare avanti incredibile.- disse Libero.
-Anna di certo ha presto da te.- rispose Lele.
-Per la lotta si, ma la testa dura tua figlia, anzi i tuoi figli tutti e 5 e spero anche il 6 l’hanno presa da te.-
Intanto in camera Anna ed Emiliano erano da soli, tranquilli e rilassati. Era da un po’ di tempo che non si sentivano così in pace.
-Emi, devo dirti una cosa?-
-Mi vuoi lasciare?- rispose scherzoso Emiliano.
-E’ una cosa seria.-
-Anche la mia risposta.-
-Seria e mi ridi in faccia, dai.-
-Cosa devi dirmi?- chiese Emiliano questa volta serio.
-Ti amo. Ti amo e a volte non riesco a dimostrartelo. Dentro di me sento una cosa troppo grande che ogni gesto che faccio mi sembra una banalità in confronto a quello che sento per te. Ti amo e non so dimostrarlo.-
-Tu non hai bisogno di spiegarmi nulla, lo so che mi ami. Lo so e a me questo basta perché se ho il tuo amore ho tutto ciò che ho bisogno nella vita per andare avanti.-
Ed a queste parole Anna lo baciò appassionatamente.

 
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 Mi avevate dato per dispersa? E invece no eccomi qui!
Scusate il ritardo ma è stato un periodo pieno e la storia è passata in secondo piano.
Voglio però ringraziarvi perché nonostante io non sia puntuale negli aggiornamenti voi ci siete, mi seguite e questo mi riempie di gioia!
 
E come sempre, se volete, vi ricordo di passare nelle mie due pagine facebook:

   
Ci sentiamo alla prossima!
Eliessa <3
   
 
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