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Autore: Cho89    02/12/2004    13 recensioni
Sono colto da un altro fremito e gli occhi mi si riempiono nuovamente di lacrime, anche se contro la mia volontà. Quasi senza che me ne accorga lei si riavvicina lentamente a me, come se vedermi piangere le facesse abbassare la guardia, e stavolta è lei a mettermi una mano tra i capelli. La stringo sempre di più a me... Un'altra one-shot, sul testo di Iris dei GooGoo Dolls... leggete e comentate!
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qua con un’altra one-shot

Rieccomi qua con un’altra one-shot!

Finalmente mi è venuta l’ispirazione, e così ho pensato di scrivere qualcosina. È il classico episodio su Ron e Hermione, non avviene né in un momento né per un motivo preciso, l’unica cosa che posso dirvi è che è molto molto triste, ma sono portata per questo genere ^__^

L’ho scritta ascoltando “Iris” dei Goo Goo Dolls

Spero che vi piaccia!

Un bacione

Sara

_È un solo chap, non c’è continuo_

^__^

*Iris*

..And I'd give up forever to touch you
'Cause I know that you feel me somehow
You're the closest to heaven that I'll ever be
And I don't want to go home right now..

.And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
'Cause sooner or later it's over
I just don't want to miss you tonight

And I don't want the world to see me
'Cause I don't think that they'd understand
When everything's made to be broken
I just want you to know who I am

And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know you're alive..

Iris (Goo Goo Dolls)

Alzo lentamente lo sguardo.

Lei è lì, che mi guarda con quegli occhi color cioccolato, pronta a sorridermi… come sempre.

Mai una volta l’ho vista triste, mai una volta rassegnata, mai una volta pensierosa.

Da quando Voldemort ha avuto la meglio, e il mondo magico è sotto il suo potere, lei è l’unica a sorridere.

L’unica che riesce a trovare la forza per continuare e andare avanti.

Anche Silente, che di solito non perdeva mai la speranza, sembra aver abbandonato tutto, si è semplicemente lasciato trascinare dal mare della malinconia, una sorta di depressione che lo rende più vecchio che mai.

Era l’unico su cui potevamo contare, e adesso… cos’è diventato?

Un altro appartenente alla massa dei rassegnati, un altro troppo debole per contrastare il dolore, ecco cos’è diventato.

L’Ordine non esisterebbe più se non fosse per lei. Siamo rimasti in pochi, ma cerchiamo di tirare avanti con le energie rimaste.

Harry?

Bè, è con noi. Ce la sta facendo, il nostro eroe.

Non se n’è andato neanche questa volta, ha affrontato la situazione di petto, e ha abbattuto quel muro di superstizione che la profezia aveva creato.

Voldemort ha vinto e Harry ha sofferto, ma ce l’ha fatta. Ha combattuto senza mollare mai la corda, per raggiungerci… infine.

Fisso ancora una volta i suoi occhi felici, e per la prima volta dopo che tutto questo è accaduto, mi sento veramente felice anch’io. In realtà… vederla così, di fronte a me, ancora allegra e sorridente, mi rende la persona più felice di questo mondo.

Ancora non mi sembra vero che siamo riusciti ad arrivare fino a qui, che siamo ancora una volta riusciti a pensare a noi due.

Io e Hermione.

È una vita che ci facciamo problemi.

Le prendo le mani sottili e sorrido anch’io. Lei mi guarda ancora per un po’ dopo di che mi stringe la mano destra e lentamente se la porta alla bocca. La bacia dolcemente e la riabbassa.

È in momenti come questo che mi rendo conto di quanto sia importante per me, ma se c’è una cosa che mi fa male più di altre… è il fatto di averla ignorata per così tanto tempo.

Le sofferenze di Harry mi hanno aperto gli occhi più di qualsiasi altra cosa, e finalmente riesco a guardare il mondo in faccia.

Prima cercavo sempre qualcosa che mi parasse gli occhi, qualcosa che mi impedisse di affrontare la realtà e di vederlo, il mondo. Ero timido… tanto timido, prima.

In parte era una cosa molto utile, in quanto funzionava molto bene come scusa ai miei insuccessi con le ragazze, ma in parte è stata la mia maledizione…

Mi ha nascosto Hermione, mi ha impedito di vederla per com’era veramente, facendomi capire che non sarebbe stato altro che un problema per me.

Ma adesso che la timidezza se n’è andata, posso finalmente vivere e dedicarmi al recupero del tempo perduto.

Così, senza neanche rendermi conto di quello che sta succedendo, sento una lacrima scorrere sulla mia guancia, e tuffarsi subito dopo dal mio mento.

Abbasso lo sguardo velocemente, non voglio che lei mi creda così debole, ma non ce la faccio più a tenere tutto dentro. Se proprio mi vergogno posso andare via, ma non chiedere a me stesso di ricacciare indietro le lacrime ancora una volta.

Faccio per coprirmi gli occhi con la mano, ma prima che possa anche solo spostare il braccio di un millimetro, lei lo ferma e cerca il mio sguardo piegandosi verso di me.

L’atmosfera è così irreale qua dentro, che mi sembra di essere in un sogno. E sarebbe un brutto sogno se non ci fosse Hermione, qui con me.

Siamo a Hogwarts, Sala Grande. Naturalmente è deserta, qui non ci mette più piede nessuno da almeno un anno. Ci sono ragnatele dappertutto e l’aria è densa, quasi irrespirabile.

Quanto mi manca Hogwarts. I banchetti, Halloween, i dolci di Mielandia, gli Elfi, il becchettare continuo di Calì e Lavanda, i miei doveri di prefetto… perfino Malfoy.

Tiro su col naso e mi asciugo gli occhi con la manica, mentre lei mi lascia l’impronta di un bacio sulla guancia. Rialzo nuovamente lo sguardo e, quasi involontariamente, le carezzo i capelli.

Lei si avvicina, e sento il suo corpo premuto contro il mio, stranamente rilassato.

Chiudo gli occhi e così fa lei.

È così vicina… sento il suo respiro mescolarsi con il mio e le punte dei nostri nasi sfiorarsi. Mentre un’altra lacrima attraversa la mia guancia le mie labbra bagnate toccano le sua, le mie mani finiscono automaticamente sui suoi fianchi.

La bacio, e lei sorride.

Improvvisamente però mi allontano. La sto baciando, la sto toccando. Mi sembra quasi un peccato.

Ho paura di non aver ancora scontato la mia pena, l’ho ignorata per un sacco di tempo, e adesso è tutto così facile…

Hermione mi fissa con aria interrogativa, poi però sembra capire e mi ritira verso di sé, come se non fosse successo nulla. La guardo e solo adesso capisco che lei è l’unica che mi abbia mai considerato veramente.

Così la bacio di nuovo, anche se questa volta non la tocco, le mie mani sfiorano appena il suo maglione.

L’importante è che sappia quanto la amo.

In questo momento i gesti e le parole non servono a nulla, mi basta averla accanto a me, mi basta vederla.

Dopo qualche secondo, l’orologio della torre est rintocca le tre.

Stacco dolcemente le mie labbra da quelle di Hermione e la guardo. Alle quattro dobbiamo essere al Quartier Generale.

Lei sembra dispiaciuta, ma assume il suo solito cipiglio severo quando io scuoto la testa. Non voglio andarmene, non mi importa niente di quelle maledette missioni stasera.

Voglio stare con lei per sempre, non ho intenzione di lasciarla neanche un secondo…

Così mentre lei scuote il capo rassegnata la stringo a me con tutta la forza che ho, mettendole una mano tra i capelli ed assaporandone il profumo. Hermione però mi respinge, e mi guarda con un misto di severità e compassione.

Sono colto da un altro fremito e gli occhi mi si riempiono nuovamente di lacrime, anche se contro la mia volontà. Quasi senza che me ne accorga lei si riavvicina lentamente a me, come se vedermi piangere le facesse abbassare la guardia, e stavolta è lei a mettermi una mano tra i capelli. La stringo sempre di più a me.

Potrebbe crollare il mondo, potrebbe succedere qualsiasi cosa, ma non voglio tornarmene a casa.

Non stasera.

Lasciate un commentino-ino-ino... Come dice Nightmare, sapete quanto una recensione faccia piacere a uno scrittore, e poi impiega al massimo un minuto del vostro tempo!

Grazie anche a tutti quelli che hanno recensito a “Per mio figlio”!

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