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Autore: Dylanation    18/02/2014    5 recensioni
In questa storia i protagonisti di Fairy Tail non sono maghi, bensì ragazzi normalissimi che giunta finalmente l'estate passeranno la loro prima vacanza insieme senza genitori intorno!
La calda stagione, si sa, porta grandi passioni e amori travolgenti.. E nemmeno Natsu e i suoi amici potranno rimanere immuni dall'effetto di questa bollente estate..
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gray/Lluvia, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gray guardò con occhi interrogativi e sorpresi Natsu, mentre questo si alzava e andava verso Lucy come se fosse trasportato da una strana forza misteriosa. Scosse la testa vedendo l'amico così preso da quella ragazza, a stento lo riconosceva. Li seguì ancora qualche momento mentre si dirigevano verso la pista da ballo e li vide persi nel loro mondo, incuranti di ogni altro fattore esterno.

"Omaggio dalla cucina!" disse la voce di un ragazzo che lavorava al bar, ponendo un dolce molto più che invitante sul tavolo dinnanzi a Gray.

Così come era arrivato, quel ragazzo se ne andò e il moro rimase qualche istante interdetto, giusto il tempo di realizzare che cosa fosse successo.
I suoi pensieri e le sue riflessioni erano ancora dedicate a Natsu e al suo comportamento fuori dal normale, ma non appena prese in mano il cucchiaino e assaggiò un piccolo boccone di quell'invitante dolce fu come scosso da un brivido.

Un boccone. La dolcezza della panna montata gli si sciolse in bocca per poi lasciar spazio al fresco retrogusto del gelato alla crema.

Due bocconi. La morbida e amalgamabile consistenza della crema venne sostituita dalla debole croccantezza di biscottini imbevuti nel caffè.

Tre bocconi. Piccole e calde goccioline di cioccolato al latte si squagliavano sulla sua lingua, per poi svelare altre decine di sapori indefinibili.

Gray quasi non riusciva a fermarsi nel mangiare quel capolavoro per il gusto e per tutti gli altri sensi, finchè un pensiero non gli passò attraverso come un fulmine. Sicuramente non era da lui provare un qualunque genere d'emozione mangiando un dolce, e gli venne in mente una sola persona capace di fargli quell'effetto.
Velocemente si alzò, per poi precipitarsi al piano di sotto. Fu un'azione meccanica, non riuscì a pensare a niente. C'era tantissima gente, la musica era forte, mille profumi diversi si intrecciavano e la sua testa era in confusione. Provò a farsi spazio tra la folla per raggiungere il bancone, ma il cartello con su scritto "cucine chiuse" gli fece quasi perdere le speranze. Si guardò intorno, certo non voleva apparire così disperato come Natsu, ma sentiva di non avere il pieno controllo di sè.
Si sentì pietrificare quando trovò lo sguardo profondo di Juvia ad attenderlo. Era appoggiata ad una parete, in una zona un pò meno affollata del locale. Le braccia conserte e un sorriso in volto: Gray avvampò, l'aveva guardato per tutto il tempo?

"Speravo proprio che scendessi!" gli disse lei allargando ancora di più gli angoli della bocca.

"Beh sì, oggi sei andata via così in fretta..." rispose Gray. Una parte di lui pensò immediatamente di essere stato uno stupido nell'essersi precipitato al piano di sotto. In fondo aveva fatto esattamente ciò che lei si aspettava.

"Lo so, scusa ancora! Ho appena finito di lavorare, per farmi perdonare se vuoi adesso sono libera!"

Gray accennò un sorriso, mentre dentro di sè stava nascendo il presentimento che quello che lei aveva detto potesse assomigliare a un invito, e di conseguenza a un appuntamento.

"Affare fatto!" concluse lui ignorando per l'ennesima volta quella vocina interiore che ultimamente aveva da ridire troppo spesso.


Intanto Gerard e Levy iniziarono a cercare Gray all'esterno, sulla terrazzina che circondava tutto il piano superiore, mentre Natsu e Lucy controllavano il piano terra.

"Gerard, vieni! E noi che ci stavamo preoccupando..." disse Levy richiamando l'attenzione del ragazzo dai capelli blu.

Gerard inizialmente non capì perchè mai Levy dovesse avere quel sorrisetto furbo in viso e la raggiunse senza far domande, guardando nella direzione che lei stava indicando col dito. Il ragazzo si sporse così avanti che per poco non cadde oltre la ringhiera nel vedere quella scena: il freddo e distaccato Gray stava allegramente chiacchierando con una bellissima ragazza, sedendo su una bianca panchina poco distante dal bar.
Gerard non riusciva a credere ai propri occhi e il rossore si fece insistente sul suo volto, mentre la piccola Levy sghignazzava divertita per la reazione dell'amico.

"Oi Capitan Mutanda, vedo che sei in buona compagnia!" la voce di Natsu colpì Gray come un macigno.

Lucy cercava di nascondere tutto il proprio imbarazzo per l'intervento totalmente fuori luogo di Natsu, ma proprio non era riuscita ad evitare quella figuraccia. Gray rimase pietrificato e non trovò la forza per lanciarsi contro all'amico, mentre Levy e Gerard, vedendo la scena dall'alto della terrazza su cui erano, si portarono una mano alla fronte scuotendo il capo per l'irruenza di Natsu.

"Ciao, io sono Juvia!" disse la ragazza dai capelli azzurri tutto d'un tratto.

Natsu e Lucy si presentarono a loro volta e quest'ultima tentò anche in malo modo di scusarsi per l'interruzione, causando a Gray ulteriore imbarazzo ed irrigidimento.

"Immagino che siate venuti a cercare Gray per andare a casa, effettivamente si è fatto piuttosto tardi!" cominciò Juvia mantenendo inalterato quello splendido sorriso sul proprio volto "Solo che proprio pochi istanti fa ho chiesto a Gray di accompagnarmi a casa, abito qui vicino!"

A queste parole il moro acquisì un'espressione di sorpresa, che fortunatamente notò solamente Juvia.
Natsu sorrise sornione, vedendo ovviamente dei significati nascosti nell'accompagnare a casa una ragazza. Lucy invece annuì tranquillamente, mentre dava di nascosto un pizzicotto a Natsu per fargli passare quell'espressione da scemo. Levy e Gerard non riuscirono a sentire la conversazione seppur provarono a concentrarsi e a sporgersi il più possibile, ma intuirono il da farsi quando videro un ancora semi-pietrificato Gray allontanarsi al fianco di quella bella ragazza.

"Non ho mai visto Gray messo in quel modo!" commentò Natsu mentre tornava a casa insieme a Gerard e alle altre due ragazze.

"Beh, se è per questo non l'avevamo mai nemmeno visto con una ragazza!" rispose Levy.

"Tu la conosci per caso?" chiese Lucy.

"Ero piuttosto lontana quindi non ne sono certa, ma mi sembrava la nuova ragazza che lavora al bar della spiaggia!"

"Potrebbe essere lei Levy!" disse Gerard "Dopotutto stamattina Gray ci ha accennato che aveva conosciuto proprio la neo-assunta!"

Continuarono a parlare e a fare supposizioni su Gray e Juvia finchè non dovettero dividersi, e quando i ragazzi arrivarono a casa trovarono il moro già beatamente addormentato nella propria stanza.

"Tanto non scampa all'interrogatorio!" si dissero Gerard e Natsu esibendo sorrisetti inquietanti.


Quando il sole iniziava a picchiare insistentemente sulla sua finestra, la camera diventava troppo calda e puntualmente Lucy sentiva l'esigenza di alzarsi e dare inizio alla sua giornata. Una veloce e fresca doccia la rigenerò in un istante e tornando in camera iniziò a preparare la borsa per la spiaggia.
Erano le otto del mattino ed era quasi certa che non avrebbe trovato nessuno dei suoi amici in giro a quell'ora, ma decise comunque di uscire di casa. Inoltre il post-it che le aveva lasciato Levy sbandierava su un lato del suo portatile, ricordandole inevitabilmente che quella sera ci sarebbe stata la festa di inizio estate e lei non aveva ancora un vestito adatto.
Scese in strada e decise di non andare subito in spiaggia, ma di passare per le vie del centro al fine di temporeggiare e godersi un pò più a lungo ciò che il paesino offriva a quell'ora del mattino. Il dolce odore di paste calde e pane appena sfornato unito ai profumi freschi di fiori e salsedine portati dal vento inebriavano l'aria, mentre le strade iniziavano piano piano a colorarsi di voci e suoni ancora non troppo intensi data l'ora.
Vide una ragazza seduta ad un tavolino agitare il braccio in segno di saluto proprio verso di lei e ci mise un pò a riconoscerla. Era proprio Juvia, la ragazza che chiacchierava con Gray la sera prima e con cui aveva fatto una pessima figura.
Sospirando si diresse verso di lei, dopotutto era stato Natsu a fare quella figuraccia e in ogni caso Juvia le stava sorridendo, perciò forse non se l'era presa più di tanto.

"Ehm, ciao!" esordì la bionda un pò timidamente.

"Ciao! Ti chiami Lucy vero?" domandò Juvia, facendo segno alla ragazza di sedersi.

"Sì, e ti chiedo ancora immensamente scusa per ieri sera! Sai, quel Natsu non ragiona proprio certe volte!"

"Non c'è nessun problema!" continuò la ragazza dai capelli azzurri "Sono abituata alle maniere di mio fratello e comunque abbiamo continuato a chiacchierare mentre mi accompagnava a casa!"

Un barlume di curiosità assassina si insinuò a forza nello sguardo di Lucy. Non voleva essere inopportuna, soprattutto perchè Juvia era pressochè una sconosciuta, ma vedere Gray comportarsi in una maniera così diversa dal solito in presenza di quella ragazza fece nascere in lei una voglia spropositata di avere più informazioni possibili a riguardo.

"Gray come si comporta con te?" chiese in un modo forse un pò troppo diretto Lucy.

"Oh..Beh... Ecco, io parlo un sacco e lui ascolta e annuisce! A dire il vero so un pò poco su di lui..." disse Juvia abbandonando la tipica espressione allegra che la contraddistingueva.

"Capisco! In effetti lui non parla molto in genere!" spiegò la bionda "E in situazioni come ieri sera invece? Intendo dire.. Ti ha accompagnata a casa e sai come sono i ragazzi!" Lucy tentò di calcare il tono su quell'ultima frase, cercando di indurre la ragazza a confidarsi con lei.

In risposta però ottenne un silenzio un pò pesante, in cui Juvia arrossì fortemente cercando di nascondere il viso mantenendo lo sguardo basso.

"Ehm.. J-Juvia crede di non essere il tipo di Gray" si lasciò sfuggire la ragazza dai capelli azzurri quasi in un sussurro.

Lucy sgranò gli occhi in segno di stupore. Ora aveva la certezza che non fosse successo niente di che quando la sera prima Gray aveva accompagnato a casa la ragazza, ma come faceva quest'ultima a credere di non piacere al moro? E soprattutto, perchè aveva cominciato a parlare così?

"Io non ne sarei così sicura, Juvia! E come mai parli di te in terza persona?"

"E' una strana abitudine che avevo da bambina, ogni tanto non ci penso e lo rifaccio, non ci far caso!" riprese a parlare sorridendo timidamente Juvia "Comunque mi sembrate un gruppetto simpatico voi cinque, perchè non mi parli un pò di voi?"

Lucy rimase per un momento stupita dal cambio veloce di comportamento di quella ragazza e intuì che dovesse essere una persona molto più complessa e particolare rispetto a come si mostrava in pubblico. In risposta non potè fare altro che sorriderle e cominciò a raccontarle vari aneddoti di diversi anni fa che ricordava perfettamente, mentre iniziarono ad incamminarsi verso la spiaggia.


Era ormai tarda mattinata quando Gray, Gerard e Natsu passarono a prendere Levy per poi dirigersi in spiaggia. Lucy aveva avvertito l'amica dai capelli blu di essersi svegliata presto e quindi sapevano che l'avrebbero già trovata allo stabilimento. Erano quasi arrivati, quando a Levy per poco non venne un colpo.

"Ma che cavolo!! Vederlo tutti i giorni mi sembra poi anche esagerato però!"

"Cosa stai dicendo, Levy?" le domandò Gerard guardandola come se fosse stata una matta.

"Quel tizio, io lo odio!" rispose la piccola ragazza indicando Gajil, che stava tranquillamente camminando dall'altra parte del vialetto.

"Tu lo conosci?!" chiese agitato Gray, stupendo tutti gli altri per quella reazione così marcata.

"Beh, sì.. Più o meno sì!" disse Levy.

D'un tratto videro Natsu diventare rosso di rabbia, e partì a passo di marcia verso quell'alto ragazzo moro.

"Questo qui è quello che mi è venuto addosso in stazione l'altra mattina!! Ho giusto due paroline da dirgli!" sbraitò Natsu mentre calcava i primi passi furibondi.

"No no no no, Natsu! Tu non farai proprio un bel niente!" Gray gli si lanciò addosso con il proposito di fermarlo, ma il risultato fu una rovinosa caduta con tanto di tonfo da parte di entrambi.

Mentre ancora tutti erano stupiti per il fatto che Gray avesse fermato Natsu piuttosto che affiancarlo come al solito, quel tonfo e il baccano che ora stavano facendo attirarono l'attenzione proprio di Gajil, che senza pensarci due volte si diresse verso il piccolo e confusionario gruppo.

"Oi Piccoletta! Allora sei tu che segui me, eh?" esordì ghignando mentre ignorava tranquillamente i due ragazzi per terra.

"Si chiama Levy! E non ti seguirebbe mai!" intervenne Gerard prima ancora che Levy potesse aprir bocca.

"Ghihi! Sei il suo ragazzo, signorino?" domandò strafottente Gajil provocando l'ammutolimento generale.

"Ehi brutta montagna di piercing, ascoltami!" gridò Natsu mentre cercava di togliersi di dosso Gray "L'altro giorno mi hai travolto e non ti sei nemmeno voltato per scusarti, quindi o lo fai adesso oppure dobbiamo regolare i conti in un qualche modo!"

Gajil si guardò intorno diverse volte senza vedere nessuno, poi notò un groviglio di corpi sull'asfalto e trovò divertente quella scena.

"Io non mi ricordo di te, perciò non avrai le mie scuse! Come pensi di battermi in una qualunque sfida se non riesci neanche a sbarazzarti di questo tizio mingherlino che ti sta schiacchiando?!"

"Questo idiota mi ha preso alla sprovvista!" urlò Natsu per difendersi.

"L'idiota sei tu, stupido attaccabrighe esagitato!" rispose Gray mentre si alzava dal corpo scalciante dell'amico.

"Vuoi provocarmi anche tu Ghiacciolo?! Ci metto un minuto a farvi tacere tutti e due!"

"I casinisti esibizionisti come voi non li ho mai sopportati!" inveì Gajil.

"Juvia ha detto che invece sei proprio come noi!" disse Gray rivolgendosi per la prima volta all'altro moro.

"Tu quindi sei quel tipo che se ne stava imbambolato davanti a mia sorella l'altra sera, eh?! Non ti avevo nemmeno riconosciuto!"

"SORELLA?!" urlarono con sorpresa Levy, Natsu e Gerard più o meno in coro.

"Sì, lui è il fratello di Juvia ragazzi.." sospirò Gray.

Esattamente in quel momento Lucy e Juvia raggiunsero il gruppo di amici e ci misero un pò a capire la situazione.
Entrambe le ragazze avevano uno sguardo di rimprovero, non sembravano molto contente di quel litigio che erano riuscite a sentire persino dalla panchina della spiaggia su cui erano sedute poco prima.
Quasi all'unisono i tre ragazzi e Levy provarono a raccontare i fatti sovrapponendo scuse e offendendosi a vicenda, mentre Gerard scuoteva il capo e sospirava rassegnato.

"Un comportamento davvero maturo ragazzi, complimenti!" sentenziò Lucy prima di girare i tacchi e andarsene piuttosto seccata verso la spiaggia.

"Dai Lu, aspetta!" disse Natsu con una voce da cucciolo maltrattato mentre iniziò a seguirla.

"Io adesso devo cominciare il mio turno al bar" sospirò Juvia "Non dovresti essere già al negozio, Gajil?"

"Ma sì, ma sì.. Adesso vado! Ci si vede!" parlottò il moro mentre alzava gli occhi al cielo per i modi di fare così garbati di sua sorella "Ciao Piccoletta!"

Levy, se possibile, si fece ancora più piccola per il saluto che Gajil aveva rivolto proprio a lei.

"C-Ciao!" rispose timidamente la minuta ragazza mentre le sue guance si coloravano di un rosso leggero, ignorando lo sguardo interrogativo e sorpreso di Gerard.

Gray intanto stava cercando qualcosa di sensato da dire a Juvia, che in tutto quel trambusto l'aveva degnato di un solo veloce sguardo.

"Non ti preoccupare" gli disse Juvia notando il suo disagio "So com'è fatto mio fratello, non è colpa tua! Adesso devo proprio andare però!"

Gray non seppe come reagire a quelle parole. Juvia era così calma e sorridente da sembrare irreale.

"Ehm.. Ci vediamo stasera alla festa o devi lavorare?" le disse il moro tutto d'un fiato.

Juvia allargò il suo sorriso, sembrava veramente felice per quella domanda.

"Ci sarò!" si limitò a rispondere prima di andare verso le cucine del bar.


Lucy continuò ad ignorare a lungo le suppliche di Natsu, il quale la stava seguendo ormai da un bel pezzo. La bionda si fermò solamente per esasperazione quando erano ormai arrivati al molo, non molto distanti dal loro stabilimento.

"Ma si può sapere perchè hai cominciato a seguirmi?!" domandò lei piuttosto alterata.

"Perchè ho visto che eri arrabbiata con me..." spiegò Natsu con lo stesso tono di voce di un bambino triste.

"La smetti di fare la vittima?! Sei talmente infantile!" ringhiò lei ignorando quegli occhioni sgranati che avrebbero sciolto chiunque.

"Stai calma, eh! Mi sembra che tu stia esagerando!" rispose lui cambiando radicalmente sguardo e comportamento. Dopotutto le scuse e le suppliche non erano parte integrante del suo carattere, di solito.

"Io non esagero un bel niente! Sei tu che passi da uno stato di vittimismo totale a momenti di rabbia e incapacità di trattenerti! Non sai cosa sia l'autocontrollo!"

"E la cosa ti dà tanto fastidio?! Io sono così, punto!"

Lucy e Natsu si guardarono per un momento che parve infinito. Si poteva chiaramente vedere la rabbia che entrambi stavano provando, così come era chiaro che nessuno dei due volesse darla vinta all'altro.

"Dovresti crescere, ecco cosa!" la prima a reagire fu Lucy, che tornò a passi decisi verso lo stabilimento balneare, dicendo queste parole con tono serio e rabbioso.

Natsu non ribattè e non si voltò nemmeno per guardare Lucy sparire all'orizzonte. Si limitò a dare un violento calcio a un paletto di legno piantato nella sabbia, per poi andare a sedersi sul ciglio del molo per riordinare le idee.

"Ehi, Lu! Tutto bene? Scusa per prima..." esordì Levy vedendo l'amica che si stava praticamente trascinando a forza sul lungomare.

"Non preoccuparti Levy, lo so che tu non hai fatto niente di sbagliato!" le rispose la bionda.

Camminarono ancora un altro pò e Levy notò negli occhi dell'amica tanta tristezza e intuì che doveva aver litigato con Natsu.

"Se non ti dispiace io oggi pranzo a casa, e nel pomeriggio vorrei stare un pò per conto mio.." aggiunse Lucy dopo un pò.

"Va bene, Lu! Ma.... Hai ancora intenzione di venire vero alla festa?"

"Credo di sì, in fondo basta stare lontana da un certo tipo di persone coi capelli rosa!"

Levy non fece altre domande, sapeva bene che l'interrogatorio non è una delle migliori cose da fare quando si è ancora freschi da un litigio.


Lucy pranzò in solitudine poichè sua zia non si fece viva e iniziò a prendere seriamente in considerazione l'idea di non andare alla festa. Prima di tutto poteva fare affidamento solo su Levy, che però non poteva essere costretta a stare con lei in disparte tutta sera! Secondo motivo, non meno importante, non aveva niente da mettere e aveva già passato in rassegna ogni negozio della città.
Si gettò stancamente sul divanetto della sala e frugò tra le riviste di sua zia, alla ricerca di un pò di ispirazione per il look più adatto per lei. Trovò un piccolo catalogo e reputò perfetto ogni singolo capo d'abbigliamento di quella collezione, si innamorò particolarmente di un vestito. Il nome della marca le era nuovo e quindi cercò informazioni sui vari punti vendita: neanche a farlo apposta c'era un solo negozio e si trovava proprio lì a Spiagge Bianche.
Senza pensarci due volte, Lucy si cambiò velocemente e uscì di casa precipitandosi in centro. Come aveva previsto Levy, le strade erano affollatissime e tutti quanti erano indaffarati per l'imminente festa di paese.
Lucy attraversò qualche piazzetta e percorse diverse stradine prima di arrivare al negozietto che stava cercando, e quasi non le venne un colpo: era la piccola boutique di sua zia. Come aveva fatto ad essere così stupida da non accorgersene? E anzi, come aveva fatto a dimenticarsi della bravura di sua zia nel fare vestiti?! Ripetendosi più volte mentalmente diversi tipi di insulti entrò nel negozio e notò che molte clienti erano già in attesa. Capì in un istante perchè sua zia non fosse rientrata per pranzo quel giorno!

"LUUUCY! Ma che sorpresona!!" urlò sua zia ignorando tutte le altre clienti visibilmente spazientite.

"Ehm.. Ciao! Non ho un vestito adatto per stasera, e così..."

"Non dire altro!! Vieni con me!"

Lucy venne trascinata in una stanza un pò più ampia dell'ingresso, circondata da decine di stand su cui erano appesi tantissimi vestiti colorati e bellissimi. C'erano anche un paio di camerini e due divanetti su cui gli eventuali accompagnatori delle clienti potevano attendere. Una delle pareti era vetrata e affacciava sul viottolo accanto, ma delle tende leggere venivano tirate all'occorrenza, per mantenere un pò di privacy.

"Io devo occuparmi di quelle scalmanate all'ingresso, tu puoi provare tutto quello che vuoi! E ovviamente non dovrai pagare nulla! Sono così felice che tu sia qui!!"

Sua zia come al solito parlava a raffica ed era piena di entusiasmo, mentre a Lucy quello sembrava un sogno. Iniziò a frugare tra i vestiti e ne scelse moltissimi da provare, eccitata più che mai all'idea di poter avere tutto quello che voleva.
Notò che al di là della vetrata un ragazzo la stava guardando divertito e la cosa la imbarazzò tantissimo. Corse all'ingresso e trascinò sua zia con sè per farle vedere la faccia di quel tizio, ma quando ritornò di fronte alla vetrata il ragazzo non c'era più.

"Zia ti assicuro che qualcuno mi spiava!"

"Quanti problemi che ti fai, Lucy! Sii più spensierata! Ecco, adesso allora chiudiamo le tende, d'accordo?"

"Io non sono d'accordo!" disse una voce maschile alle loro spalle.

"AAAHHHH zia è lui! E' lui!" urlò Lucy andandosi a nascondere dietro ad un manichino.

"E' lui quello che ti guardava da fuori?" le chiese la zia, ricevendo in risposta un piccolo cenno col capo da parte della nipote.

"Cara, non c'è bisogno che ti spaventi tanto" continuò lei rivolta a Lucy "Questo ragazzo lavora per me, aiuta le mie clienti nella scelta e nella modifica degli abiti!"

Lucy rimase immobile per qualche momento osservando il ragazzo. Effettivamente era vestito molto bene, con eleganti pantaloni neri e una camicia bianca sbottonata solamente all'altezza del collo e con le maniche arrotolate. Si sentì un pò in imbarazzo per essersi agitata in quel modo e si ricompose tornando al centro della stanza accanto alla zia.

"Se vuoi posso aiutarti con la scelta dell'abito! Ho visto che sei già indecisa su molti!" esordì lui regalandole un magnifico sorriso a dir poco perfetto.

"Ma è un'ottima idea!" intervenne la zia "Lucy, fidati di lui, è veramente bravissimo! Adesso devo proprio tornare di là!" concluse per poi attraversare la porta che conduceva all'ingresso.

"Ehm, scusa per la reazione che ho avuto! Io..Io non sapevo!" disse Lucy.

"Non preoccuparti, ti capisco! Adesso forza.. Scegliamo insieme altri abiti! Valorizzerò al meglio il tuo bellissimo viso con i giusti colori!"

La bionda lo guardò come ipnotizzata. Quel ragazzo aveva qualcosa che le dava una gran fiducia, e in più il tono caldo e pacato della sua voce le scaldava il cuore facendole sentire strane sensazioni alla bocca dello stomaco.

"D'accordo!" rispose Lucy sorridendo "Mi metto nelle tue mani! Posso sapere allora il tuo nome?"

"Loki" disse il ragazzo porgendole la mano "Mi chiamo Loki!"


Nel frattempo in spiaggia, Gerard e Gray stavano giocando al tavolo da ping pong, mentre Levy li guardava annoiata.

"Che dite, tra non molto ce ne andiamo?" domandò la ragazza dai capelli blu.

"Se Natsu entro un'ora non torna, propongo di lasciarlo qui!" aggiunse Gray.

"Non è da lui non venire nemmeno a pranzo però! Dopo che è sparito con Lucy non è più tornato..." disse Gerard.

"Io l'ho visto prima.. Era sul molo e sembrava parecchio pensieroso, secondo me è meglio che stia un pò per i fatti suoi!" propose Levy, ricevendo in risposta due deboli cenni col capo da parte dei ragazzi, non troppo convinti di quell'idea.


Natsu era ancora lì su quelle assi di legno con le gambe a penzoloni, che ogni tanto venivano bagnate da piccole onde mosse dal vento.
Ripensava a Lucy e a come l'avesse stravolto in quegli ultimi giorni. Pensò all'attrazione fuori dal comune che provava per lei, pensò anche a quanto cambiasse il proprio stato d'animo quando lei c'era o quando lei se ne andava. Sapeva benissimo di avere un orgoglio di ferro, quello stesso orgoglio che gli permetteva di vincere in ogni sfida in cui si impegnasse seriamente. Forse però questo caso non era questione di vincere o di perdere, forse in questo caso c'era qualcosa di più importante e l'orgoglio non contava più granchè.
Passò ore su quel molo a fare e rifare questi ragionamenti, finchè si convinse che per una volta poteva anche mettere da parte la sua testardaggine e sentire cosa avesse da dirgli Lucy. Magari mentre erano soli, con calma e senza aggredirsi fin dalle prime parole. Fece per alzarsi, quando una voce lo scosse.

"N-A-T-S-U! Incredibile trovarti qui!"

Il ragazzo si voltò di scatto, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille. Ad attenderlò trovò una ragazza dalla pelle d'avorio e con occhi più azzurri del cielo limpido di primavera. Sentì un brivido.

"Lisanna?!!"



I'm back :D So di essere in ritardo, e mi dispiace.. Meglio di così non ho potuto fare e penso che per via di molti impegni che mi tormenteranno a breve, aggiornerò più o meno sempre con questa frequenza.. Scusate!!
Chiedo scusa anche per la qualità di questo capitolo.. Non dico che non mi piaccia (se no non l'avrei pubblicato), però come sapete non amo i capitoli di passaggio e sono anche un pò una frana a scriverli.. Però ci vogliono :(
Ho altre scuse da porgere (ommioddio sembro Aries) a tutte le NaLuiste accanite che dopo aver letto questo capitolo vorrebbero sapere dove vivo per venirmi ad uccidere! Sguinzagliare sia Loki sia Lisanna in un colpo solo, credo sia una mossa molto cattiva da parte mia..Però dai, quando è tutto rose e fiori non è bello :D
A me piace quando le cose sono sofferte e non si sa mai cosa possa succedere, perciò spero che anche voi siate disposte a soffrire un pochino per questa storia! Il prossimo capitolo sarà quello della tanto agognata festa d'inizio estate! Ahh, come mi piacciono le feste :) :)
Ringrazio tutti quanti, dal primo all'ultimo! Voi che recensite mi spronate davvero a migliorare e a non fermarmi mai, perciò vi abbraccio forte forte! Poi chi segue, chi mette tra le preferite e chi legge..Siete in un sacco e mi rendete felicissima!! Se si potesse, vorrei conoscervi tutti :D
Infine, ringrazio Bea, che stavolta è stata provvidenziale! E dovreste ringraziarla anche voi tutti che leggete..Senza di lei e la sua pazienza avrei scritto cose molto peggiori :')
Io comunque ho scoperto di avere una mamma NaLuista, chissà cosa direbbe se leggesse questo capitolo O.O Mi disereda!! Ahah, sto delirando!! Grazie mille di nuovo a voi tutti, spero che non mi abbandoniate proprio ora che le cose si fanno interessanti ;)
Un bacione,
-Dylan
  
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