Picture for the lemon tree
[…I wonder how, I wonder why
Yesterday you told me 'bout the blue, blue sky
And all that I can see is just a yellow lemon tree
I'm turning my head up and down
I'm turning, turning, turning, turning, turning around
And all that I can see is just another lemon tree…]
Tornando
a casa
dall’ospedale, Sakura passava spesso davanti al parco.
E
spesso intravedeva
Sai intento a dipingere in rigoroso silenzio, con pennellate veloci e
precise
che andavano ad imbrattare la tela immacolata.
E
sempre più spesso
si chiedeva che cosa dipingesse con tanta foga. E più se lo
chiedeva, e meno le
possibili risposte la convincevano.
Molte
volte aveva
provato a farsi coraggio, a mettersi davanti al ragazzo e chiedergli
una buona
volta quale fosse il soggetto dei suoi quadri, ma quando era a pochi
metri
dall’appagare la sua curiosità, qualcosa la
frenava.
E
allora ritornava
indietro, come sempre, più curiosa di prima.
-
Ciao Sakura –
Ma
quel giorno la
voce di Sai si fece largo nella sua testa. Si volto è
andò a scontrarsi con l’impeccabile
sorriso di Sai.
-
Ho visto che
quando passi davanti a me rallenti, così mi chiedevo se
c’era qualcosa che
dovevi dirmi...-
Sakura
si diede
mentalmente della stupida una decina di volte.
Insomma,
Sai era pur
sempre un ninja. Un ninja di alto livello, per la precisione.
Vedere
ogni santo
giorno lei che rallentava, si fermava per alcuni secondi, lo fissava di
sottecchi e poi riprendeva a camminare con passo svelto deve averlo
incuriosito
non poco.
-
In realtà non devo
dirti nulla...è solo che...- fece Sakura, arrossendo.
-
Solo che?- la
invitò a continuare Sai, sempre sorridente.
-
Ecco...ero molto
curiosa di scoprire quale fosse il soggetto dei tuoi quadri-
Sai
la guardò per
alcuni istanti.
Prima
sorpreso, poi
tranquillo, ed infine rise di gusto. Tutta la buona volontà
che si era fatta
largo nella mente di Sakura per riuscire a sopportare quel ragazzo si
sgretolò
in meno di un secondo.
-
Adesso mi spieghi
cosa ci trovi di tanto divertente in questo...- disse Sakura, scocciata.
-
Bhe...in realtà
pensavo che sapessi che i soggetti dei mie quadri sono piuttosto
banali...e
quindi non ti facevo così curiosa-
Sakura
lo fissò
sbalordita – Soggetti banali? Ma tu sei pazzo! I tuoi quadri
sono...sono...- e
balbettò alcuni secondi alla ricerca
dell’aggettivo giusto – fantastici!-
Sai
piegò di lato la
testa – Grazie. Considera questo mio gesto come un inchino,
dal momento che non
posso alzarmi-
E
solo allora Sakura
si accorse che sparse sopra le sue ginocchia c’era una grossa
tela bianca, pronta
per essere riempita.
-
Sei qui per
dipingere? Allora me ne vado...forse ti disturbo...-
-
No, no, ma che
dici?- la fermò inaspettatamente Sai, il volto nuovamente
sorridente – Mi fa piacere
che ci sia tu a guardare mentre dipingo-
E
così cominciò.
Immerse il pennellò nel colore e diede inizio alla magia.
Sakura
guardava ogni
suo movimento come rapita. Incantata da quei gesti, dalla pazienza
traboccante
di emozioni che scaturiva a ogni pennellata, ma soprattutto dalla
serenità che
regnava padrona sul volto di Sai, come se in quel momento si fosse
completamente estraniato dal resto del mondo.
Finché
si bloccò.
-
Che c’è?- chiese
Sakura, risvegliandosi da quell’illusione.
Sai
scosse la testa
–Non va bene. Manca qualcosa...-
Sakura
si alzò in
piedi e si pose alle sue spalle – Posso vedere? Magari riesco
ad aiutarti...-
Il
protagonista
incontrastato del quadro era il grande albero di limoni al quale Sai
stava
appoggiato. Ma lì era diverso. Dove nella realtà
appariva un qualunque albero
di limoni, l’immagine che si rifletteva negli occhi
smeraldini di Sakura era
quella di un albero grandioso, quasi magico, intriso di forti emozioni.
Sakura,
per l’emozione, si lasciò sfuggire un sospiro.
-
Non ti piace?-
chiese immediatamente Sai, come preoccupato dalla reazione della
ragazza.
Sakura
gli sorrise
amichevolmente – Scherzi? È semplicemente
stupendo! Non capisco cosa c’è che
non vada bene in questo disegno...-
Sai
si strinse nelle
spalle – A dire la verità non lo so neppure io. E
come se improvvisamente
l’idea di aver tralasciato qualcosa di importante mi fosse
tornata in mente...-
-
Sai...quando ero
piccola venivo spesso a giocare sotto questo albero. Con Ino-chan. -
disse
Sakura, fissando un punto imprecisato della corteccia del grande albero
di
limoni, malinconica.
-
Conoscevi Ino?-
A
Sakura venne da
ridere – Di più. Quando eravamo bambine era la mia
migliore amica-
-
E adesso non più?-
fece Sai, pulendo distrattamente il pennello.
-
A dire la verità
non so nemmeno io se posso ancora considerare Ino come la mia migliore
amica. In
passato sono successe troppe cose, alcune difficili da dimenticare,
altre che
ho già completamente rimosso, ma che in qualche modo fanno
parte di me. Quindi
se qualcono mi dicesse se considero ancora Ino la mia migliore amica,
come te
in questo momento, probabilmente risponderei “non
saprei”-
Sai
le sorrise –
Risposta saggia. Ora capisco perché Naruto-kun ti vuole
così bene-
Sakura
arrossì,
voltandosi verso Sai – E tu cosa ne sai?-
-
In realtà nulla.
Ho copiato le parole che ti ripete di continuo Naruto-kun per quella
frase-
-
Ah...-
[Infondo
ci speravi,
Sakura-chan...]
-
Aspetta!- esclamò
improvvisamente Sai – mettiti vicini all’albero.-
Sakura
lo guardò
interrogativa – Dove?-
Sai
appoggiò la tela
in parte colorata a terra e le disse dove doveva mettersi. Sakura
obbedì.
-...-
-
Che c’è?- chiese
Sakura.
-
Penso che tu sia
bella, Sakura. Molto bella, per la precisione.-
Il
volto di Sakura diventò
paonazzo per l’imbarazzo – Queste...queste non sono
cose da dire così alla
leggera, Sai...-
Sai
le carezzò una
guancia – Non ho ancora imparato bene a gestire i mie
sentimenti. Credo
dovresti saperlo...-
Il
tocco di Sai era
moribido e vellutato. Le infondeva una strana calma, tanto che chiuse
addirittura gli occhi.
-
Sakura dormi?-
La
voce di Sai le
parve così lontana...
Aprì
gli occhi e se
lo trovò davanti, sorridente, il dipinto finito stretto in
braccio.
-
Vuoi vedere come
sei venuta?- chiese, con tranquillità.
E
gli mostrò la
tela.
Sakura
represse un
sospiro di meraviglia.
C’era
il grande
albero di limoni, lei con gli occhi chiusi e...Sai che le carezzava la
guancia.
-
Ma
come...come hai fatto a dipingerlo se
stavi...-
Sai
le strizzò l’occhio
– Magari una volta o l’altra te lo spiego. Basta
che quando dipingo ci sia tu.
Non so che mi succede ma l’averti accanto rende i mie quadri
più belli di
quanto avessi sperato...-
Sakura
sorrise – Allora
credo ce ci vedremo spesso, dato che dipingi praticamente sempre-
E
Sai, raccolti
pennelli e colori, le porse la mano – È un gesto
carino da fare alle ragazze,
no?-
Sakura
l’afferrò
senza esitare – Sì. Direi proprio di
sì...-
Da
quel giorno,
Sakura, ritornando dall’ospedale non si ferma più
a cercare di immaginare che
cosa stia dipingendo Sai.
Lo
sa già.
E
questo basta.
Angolo
dell’Autrice:
Un
grazie a chi
recensisce e anche a chi legge soltanto.
KiSsOli
Nut£-chan