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Autore: Larrystattoos    18/02/2014    0 recensioni
-Sei una bimba.-
-Non è vero!-
(...)
La sera ci ripenso. E' vero, sono una bambina. Ma non nel senso che intende lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sul divano, mia cugina di 3 anni affianco a me. Stiamo guardando insieme Barbie Raperonzolo. Siamo così prese dal cartone animato che non sentiamo che qualcuno é entrato nel salotto. Quando volto la testa vedo il mio migliore amico Marco che si avvicina a noi. Si siede accanto a me e nota ciò che stiamo guardando. Sorride e mi abbraccia. -Sei una bimba.- mi dice, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia. Rido e dico: -Non è vero!- incrociando le braccia e voltando la testa, proprio come farebbe una bambina.
Marco ride. -É così invece.-
Continuiamo a punzecchiarci fin quando mia cugina non si mette un dito alle labbra e fa: -Shh!-, tirandomi una manica.
Soltanto allora Marco si allontana, lasciandoci vedere Raperonzolo che dipinge il paesaggio che la porterà via dalla sua prigione, tra le braccia del suo amato.
 

Soltanto la sera, quando sono nel mio letto, ci ripenso. Marco ha ragione, sono una bimba. Ma non nel senso che intende lui. Non sono una bambina perché guardo Barbie con mia cugina o perché a quasi 17 anni dormo ancora con i pupazzetti.

Sono una bambina perché sono ingenua.
Sono una bambina perché rido per le cose più insignificanti.
Sono una bambina perché per rendermi felice bastano delle piccolezze.
Sono una bambina perché sbaglio. Tanto, troppo per la mia età.
Sono una bambina perché mi fido troppo della gente, anche quando non dovrei.
Sono una bambina perché sono fragile.
Sono una bambina perché piango, spessissimo. Solo che nessuno lo sa.
Sono una bambina perché ho bisogno di protezione, perché non posso farcela ad affrontare tutto da sola.
Sono una bambina perché ho dei sogni impossibili.
Sono una bambina perché credo, anzi voglio credere, alle favole, sperando di poterne vivere una anch'io, un giorno. Anch'io voglio essere come Raperonzolo, anch'io voglio un pennello magico che mi permetta di dipingere il luogo perfetto per me e fuggire via, di andare dove non mi senta prigioniera di me stessa, dei miei errori e del mondo che mi circonda.

Per questo, mentre spero che il mondo si fermi e smetta di correre così velocemente da tagliarmi fuori da tutto, abbandono le coltri del mio letto e prendo il mio diario. Anche questo è da bambini, penso distrattamente. Tra quelle pagine, scorgo quella che sono e quella che vorrei essere ma che non sarò mai. C'é la mia vita, tra di esse. Lo sfoglio, quasi per ricordarmi di me stessa. Arrivata alla prima pagina bianca, prendo la penna. Devo sfogarmi. In breve il foglio si riempie con la mia scrittura disordinata. Pensieri, parole, disegnini.. L'importante è scrivere.
"Se é vero che la vita é un sogno, la mia é un incubo.", "Errore.", "Amare é quella perfetta imperfezione che soltanto chi é pronto a soffrire potrà provare.", sono solo alcune delle cose che riempiono quelle pagine.
Chiudo di scatto il diario e torno a letto. Con le lacrime agli occhi, stringo forte il mio peluche e cerco di addormentarmi, fingendo che quello che ho tra le braccia non sia un semplice pupazzetto, ma che sia lui, il mio principe azzurro, la persona che riuscirà a colmare il vuoto che mi porto dentro e a farmi sentire felice per davvero, per la prima volta. Sorrido tra le lacrime della mia infantilità, chiudendo gli occhi. Forse sarò una bimba, come sostiene Marco, ma se comportarmi come tale e inseguire i miei sogni mi aiuterà a colmare il vuoto che sento nel petto, ben venga.




Se siete arrivati alla fine di questa merda, complimenti.
Beh, che dire, in parte è una cosa che mi è successa davvero e questo è il frutto dei miei ragionamenti avvenuti in seguito. Inutile dire che nella mia testa era meglio.
Comunque, anche se il risultato è scadente, ci ho messo tutta me stessa. Spero di avervi trasmesso almeno un decimo delle emozioni che ho provato io scrivendola. :)
  
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