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Autore: icered jellyfish    19/02/2014    4 recensioni
[ THE BIG FOUR | CROSSOVER – Rise of the Guardian/Tangled/How to train your dragon/The brave | Accenni di un po' tutto ]
• | Capitolo O1 | Forse Berk, in fondo, non era destinata a dover godere di condizioni climatiche che rientrassero nella norma – ma per quanto fosse possibile come ipotesi, la sparizione del periodo invernale rimaneva comunque assolutamente bislacca e fuori da ogni logica conosciuta.
Era certo che in un qualche modo c'entrasse lei, ed era proprio per questo che aveva abbandonato ogni cosa per dedicarsi a quell'avventura in cui nulla più che Sdentato avrebbe voluto accanto a sé – e almeno per una volta, infatti, era felice di essersi sentito finalmente libero nella decisione di intraprendere qualcosa senza che Gambedipesce, Moccicoso e gli altri gli stessero tra i piedi. Li adorava, li adorava come nemmeno lo credeva possibile, e adorava Astrid – amava Astrid – ma per quell'occasione sentiva che sarebbe dovuto partire da solo – lui e il suo drago, solamente – e, nel pensare a quante zone stessero già sicuramente perlustrando in sua ricerca, non riuscì a fare a meno di continuare a sentir scorrere più volte in lui brividi di freddo ai quali non era più abituato.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Me ne starò sempre qui, nella mia torre a far crescere i miei capelli







C A P I T O L O   I

Me ne starò sempre qui,
nella mia torre a far crescere i miei capelli 







Forse sparire per così tanto tempo avrebbe preoccupato notevolmente il villaggio – Astrid – ma ci aveva pensato per troppo tempo, per troppi anni, per non cedere alla tentazione di inseguire quella strana idea che non smetteva di martellare nella sua testa l'esigenza di essere davvero presa in considerazione – di trovare finalmente modo di essere iniziata, vissuta.
Era sicuro, comunque, che il foglio che aveva lasciato sulla sua scrivania – nel quale aveva trascritto le più sincere scuse e rassicurazioni sul suo ritorno più prossimo – sarebbe bastato a giustificare la sua improvvisa sparizione.
In realtà non ricordava nemmeno da quanto tempo fosse in viaggio assieme a Sdentato, ma – con ogni probabilità – ad almeno un paio di sorgere del Sole aveva assistito – e l'alba che in quel momento gli stava facendo da sfondo e ambientazione, poteva essere la terza.
Anche quella notte aveva dormito poco e male ma proprio non ci riusciva a lasciarsi trasportare dal sonno che, era palese, gli avesse notevolmente stancato mente e corpo – le occhiaie predominanti sul suo volto, un po' si sentiva fortunato non potesse vederle nessuno al di fuori del suo drago.
Sfrecciò sulla superficie dell'acqua, sfregiandola con un solco venutosi a creare a seguito dell'incredibile velocità che Sdentato aveva raggiunto – ostentandola di continuo contro il mare che cercava di catturare il loro riflesso.
Per quanto cercasse di tenerli chiusi, stretti in una fessura in grado di fornirgli il minimo indispensabile della visuale, l'aria verso cui andava incontro sembrava trovare sempre una via per insidiarsi nei suoi occhi e seccarglieli – provocandogli un fastidioso prurito di cui, però, sapeva non si sarebbe liberato semplicemente sfregandoli.
La frescura che gli accarezzava la pelle gli fece finalmente provare un brivido che non avvertiva da molto ormai e, per un attimo, quasi si convinse stesse per ritornare il clima di un tempo – quello freddo e pungente che sapeva insidiarsi dentro le ossa, ma gli bastò guardare il calore del cielo per rendersi conto che ormai, per lui e per la sua gente, l'inverno era un ricordo lontano.
Erano trascorsi esattamente cinque anni dall'ultima volta in cui Berk aveva affrontato la rigidità di quella stagione e, sebbene cronologicamente questa arrivasse con puntualità, la temperatura continuava a rimanere costantemente afosa e canicolare – e quel ribaltamento della situazione non era certamente migliore del precedente.
Forse Berk, in fondo, non era destinata a dover godere di condizioni climatiche che rientrassero nella norma – ma per quanto fosse possibile come ipotesi, la sparizione del periodo invernale rimaneva comunque assolutamente bislacca e fuori da ogni logica conosciuta.
Era certo che in un qualche modo c'entrasse lei, ed era proprio per questo che aveva abbandonato ogni cosa per dedicarsi a quell'avventura in cui nulla più che Sdentato avrebbe voluto accanto a sé – e almeno per una volta, infatti, era felice di essersi sentito finalmente libero nella decisione di intraprendere qualcosa senza che Gambedipesce, Moccicoso e gli altri gli stessero tra i piedi. Li adorava, li adorava come nemmeno lo credeva possibile, e adorava Astrid – amava Astrid – ma per quell'occasione sentiva che sarebbe dovuto partire da solo – lui e il suo drago, solamente – e, nel pensare a quante zone stessero già sicuramente perlustrando in sua ricerca, non riuscì a fare a meno di continuare a sentir scorrere più volte in lui brividi di freddo ai quali non era più abituato.
Voltò poi lo sguardo appena più alla sua destra scorgendo, infine, un ennesimo lembo di terra come tutti quelli in cui si era già imbattuto nelle scorse giornate – ma la vegetazione, questa volta, appariva tremendamente diversa da come era ormai abituato a vederla.
Tutto in quel luogo era indistintamente bianco, decorato, guarnito da un incommensurabile manto candido e brillante – che a stento riusciva a credere fosse vero. Non sapeva se esserne certo o meno, ma per quanto si stesse convincendo che quella fosse tutta un'illusione, più si avvicinava più iniziò a ricordare il nome di quella parola che non pronunciava da un lasso di tempo che considerava una vita.
«Neve», appurò rivolto a se stesso – incredulo, davanti a ciò che stava guardando e davanti a quelle quattro lettere che gli suonavano ormai così strane unite assieme in quella composizione.
Se quello non era l'inverno, non sapeva come altro chiamarlo, e non sapeva se fosse finito lì e basta – stabilizzandosi definitivamente lontano dal resto del mondo – o se quello fosse un posto che, come molti altri, magari era stato graziato dalla sua presenza, diversamente da Berk e dintorni.
Atterrò finalmente più o meno al centro di quella che forse poteva finalmente considerare la fermata finale del suo viaggio; da lì ora doveva solo capire per quale motivo quel tappeto bianco in cui Sdentato – per disabitudine – sembrava non trovarsi più propriamente a suo agio, non riuscisse a spingersi più in là di così – raggiungendo nuovamente la sua isola come un tempo. In fondo, doveva ammetterlo, per quanto l'avesse sempre criticata, la neve gli mancava terribilmente – e non negava di certo la preferisse all'asfissiante caldo che sembrava non voler abbandonare più il suo villaggio.
Gli sembrò incredibilmente strano lo stridere dei suoi passi in quella consistenza morbida e delicata ma, senza che nemmeno avesse il tempo per abituarsi troppo, si ritrovò costretto a fermarsi sull'istante, notando poco più in là – dietro un gruppo di grossi ed alti alberi innevati – un'alta torre fatta interamente di mattoni – anch'essa vittima del freddo che avvolgeva quel luogo, lo poteva notare dalla sua colorazione palesemente sbiadita per via della brina che la ricopriva.
Prese immediatamente in mano il foglio che si era portato con sé, riaprendolo quanto più velocemente le sue mane mangiate dall'adrenalina gli permisero di fare.
Tutto stava iniziando a prendere una piega decisamente più sensata, logica e concordante con quanto aveva fin da subito supposto – lei doveva essere lì, non poteva non essere così.
Guardò più volte quel pezzo di carta e la slanciata struttura, alternando l'attenzione ripetutamente dall'uno all'altra – come se avesse paura che uno dei due sparisse, o che improvvisamente non fossero più così conciliabili come gli era sembrato – ma non c'erano ormai più dubbi sulla questione e, all'improvviso, si sentì notevolmente più compiaciuto di se stesso nell'aver scambiato con mercante Johann, cinque anni prima, quella vecchia pagina con uno dei sui mille cannocchiali fatti in casa.
L'ultimo sguardo venne definitivamente catturato da ciò che il foglio riportava; il disegno di una giovane ragazza con dei lunghi – incredibilmente lunghi – capelli dorati se ne stava in piedi nel mezzo, sorretta da una semplice riga che probabilmente rappresentava il pavimento. Un'incerta calligrafia, sul basso, citava una frase che Hiccup – per quanto semplice e per quanto tempo ci avesse riversato sopra – non era ancora riuscito a comprendere completamente.


“ Me ne starò sempre qui, nella mia torre a far crescere i miei capelli. ”






C O N T I N U A




    » N O T E    A U T R I C E ;

E tipo sì, posto una nuova raccolta sui The Big Four prima ancora di terminare la Hogwarts!verse – ma ero davvero ed incredibilmente ispirata per questa, quindi mi sono presa la libertà di iniziarla e proporvela. x°
Questa volta le cose saranno molto diverse rispetto all'altra – e non solo per il fatto che non c'è di mezzo il mondo di Harry Potter. Ho deciso infatti di intrecciare le vite dei quattro componenti del gruppo senza alterare le loro realtà, creando un universo che possa unire i loro mondi quanto più verosimilmente riuscirò a fare – e in mente ho quelle due o tre idee che ritengo abbastanza interessanti da sentirmi piuttosto motivata nella realizzazione del tutto!
Unico appunto che ritengo necessario; il mercante Joahnn esiste davvero, non me lo sono inventato hahaha
– e Hiccup gli rifila davvero i cannocchiali che fa lui stesso, non ho inventato nemmeno questo hahaha. Vi consiglio infatti di guardare le serie Dragons: Riders of Berk e Dragons: Defenders of Berk che, oltre ad essere estremamente carine e divertenti, amplificano tantissimo tutti personaggi e spiegano diverse altre cose che il film su cui sono basate, non ha comprensibilmente avuto il tempo di fare.
Passando al resto, devo essere onesta fin da subito: non so con quale cadenza aggiornerò i capitoli. Ho diversi impegni personali, mille progetti per mille altre storie, la Hogwarts!verse da terminare – e mi scuso anche per questa, se non verrà aggiornata subitissimo – eeee... E tanti altri e che riempiono le mie giornate tipo.
Voglio solo avere il tempo per riuscire a dedicarmi a tutto questo, per tanto, ho bisogno appunto di più tempo per poterlo fare. x°
Per la Hogwarts!verse, poi – tanto per rassicurare chi fosse interessato –, sebbene abbia detto che pubblicherò con più lentezza, non significa che la interromperò – ci tengo troppo per interromperla haha. Semplicemente, potrebbe subire giorni di ritardo – che comunque non si protrarranno a più di una settimana – soprattutto già dal prossimo capitolo – in quanto mi sto trasferendo da mia sorella per un paio di giorni. Dubito che da lì riuscirò a metter mano al computer o a internet – se non dal mio iPhone, ma questo implicherebbe comunque azioni molto limitate. x°
Impiegherò comunque tutta me stessa nell'essere il più puntuale ed esaustiva possibile ma, nel frattempo, spero che anche questo nuovo esperimento/mionuovoamore possa avervi deliziato e incuriosito quel tanto che basta da spronarvi a commentarmi e seguirmi!
Alla prossima – che non so quando sarà – e grazie per tutte le eventuali letture e quant'altro vorrete regalarmi!



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