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Autore: EiryCrows    19/02/2014    2 recensioni
Cap01: -E ora senza mentire, mi dici che ci fai qui in pieno giorno? – Riprese, squadrandolo. Il vampiro sembrava molto più pallido del solito.
Il moro emise un breve respiro. - Ero serio quando ho detto che volevo incontrarti- lo guardò per un minuto.
-Quello che non capisco – disse poi - è il perché non sei venuto direttamente nella mia stanza- Lo guardò dritto negli occhi pregando che non fraintendesse la sua affermazione, così facendo si accorse che le sue occhiaie erano più marcate e scure del normale.
“Qualcosa non va.” Rabbrividì “sembra malato.” Era sempre preoccupato quando qualcuno non stava bene e anche se non voleva ammetterlo, lo era ancora di più quando si trattava del suo Marshall.
-Perché camera tua è al terzo piano - disse lui, ricambiando lo sguardo con occhi grigi e stanchi – e io non riesco a volare-
Cap02: Se avevano litigato la colpa era solo sua. Non avrebbe mai desiderato vedere quello che invece aveva visto nei suoi occhi.
Cap03: Gumball raggiunse di corsa il cortile. Non aveva tempo per mangiare. Adesso che il suo lavoro era finito, adesso che non dipendeva più da lui, aveva solo un pensiero per la testa: Marshall.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gommorosa/Gumball, Marshall Lee
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Cap 4- In the Lair of the Beast


Salutò Lord Monocrome con un cenno della mano. Non sapeva per quanto sarebbe rimasto a casa del Vampiro, mandò giù il nodo che aveva in gola, non sapeva neanche se sarebbe tornato.

Bussò alla porta e l’uscio si aprì con uno scricchiolio sinistro. La porta non era chiusa a chiave, perciò il suo lui doveva essere lì da qualche parte. Avanzò a tentoni nel buio per trovare l’interruttore della luce, ma non era preparato a quello che si ritrovò davanti una volta che la luce si accese. Trattenne a stento un urlo.

Dentro quella casa regnava il caos più completo. I quadri e le fotografie erano state frantumate a terra, i mobili erano rovesciati sul pavimento lacerati da profonde artigliate, le stesse che avevano squarciato il divano e le tende, le stesse che avevano dilaniato le pareti. Si incollò al muro che aveva alle spalle. In ogni stanza si ripeteva la medesima scena come un tetro e silenzioso mantra. Il panico prese il sopravvento, dov’era Marshall?

-Marshall? – lo chiamò e la sua voce uscì strozzata e di almeno due ottave più alta. Non era più spaventato per la vita di lui, ne era terrorizzato.

“Oh Glob! Fa che non gli sia successo niente!” Riuscì ad arrivare fino alle scale e le salì con gambe molli. La stanza era silenziosa e lui nel buio non riuscì dapprima a vedere nulla.

-Marshall?- sussurrò non fiducioso stavolta della propria voce e il suo sussurro in quell’oscurità fu potente quanto un grido. Pian piano gli occhi si abituarono al buio, non riusciva a vedere bene ma era meglio di niente. –Marshall?- ritentò.

Finalmente lo vide. Era seduto sul pavimento, addossato ad una parete anch’essa graffiata, con le braccia pallide e magre che riposavano molli ai fianchi. Aveva la testa reclinata leggermente all’indietro, il volto, come le braccia, pallidissimo e scheletrico, formava uno strano contrasto con le occhiaie scure e le labbra livide. Anche gli occhi rivelavano una gran sofferenza, occhi infossati e stanchi, occhi che non avevano mai smesso di guardarlo da quando aveva messo piede lì dentro.

Gumball stentava a credere che lui fosse davvero il suo Vampiro, quello che lo prendeva sempre in giro, quello che aveva imparato ad amare. Si avvicinò pian piano. Il petto del moro si alzava e si abbassava affannosamente in cerca di ossigeno, come se ne avesse avuto davvero di bisogno.

-Vattene.- Di nuovo la voce di Marshall sembrò più simile al verso di una belva. Come quel giorno.

Il principe scosse la testa, anche se rimanere avesse significato morire, non voleva andarsene. Il suo posto era lì accanto a lui.

-Non..pu..- le parole gli morirono in gola e Marshall si sentiva troppo stanco per riprovare. Chiuse gli occhi lentamente. Anche pensare era una fatica immane. Voleva solo lasciarsi andare…

Riaprì gli occhi e incrociò quelli del Principe, vide solo un oceano rosa.

“Rosa.” Erano di nuovo rosa. Rabbrividì.

“Rosa.” Se solo avesse potuto far smettere quell’incessante martellio che aveva in testa.

“Rosa.” Se solo i denti avessero smesso di pulsare così dolorosamente.

“Dolore.” Se solo… “Dolore.”

Sbatté le palpebre. “A cosa stava pensando?" Non riusciva a ricordarlo.

Si sentì scuotere leggermente. Non si era accorto di aver chiuso di nuovo gli occhi. Li aprì, annegandoli nel rosa.

Gumball era rimasto per tutto il tempo a fissarlo. Aveva capito finalmente. Riusciva a leggere negli occhi di Marshall il bisogno. Bisogno di nutrirsi. Bisogno di tornare a respirare. Bisogno di tornare a vivere. Perché era questo che aveva cercato di dirgli lui quel giorno. Un Vampiro è già morto. Non può morire di fame o di sete se smette di nutrirsi, semplicemente la sua pelle si sfalda. E la sua mente? Precipita nell’abisso in pasto alla belva. E lui l’aveva compreso soltanto in quell’istante! Si diede una manata sulla fronte.
“Stupido! Sono uno stupido di proporzioni gigantesche!” Forse però non era ancora troppo tardi… forse poteva ancora fare qualcosa, in fondo il rosa era una gradazione di quel colore. Prese le spalle di Marshall e lo scosse leggermente. Le pupille del Vampiro si restrinsero, sembravano quelle di un serpente. Sotto lo sguardo sempre più perso del moro si alzò la manica del braccio sinistro e gli porse il polso.

- Marshall – disse risoluto - bevi.- non una richiesta ma un ordine.

Marshall non riusciva a rimanere concentrato. Vedeva il polso del Principe e ne sentiva il forte richiamo.

“Profumo” Lo stesso che aveva sentito quel giorno. Odore di sangue. Rosa. I canini continuavano a fargli male. Male da impazzire. Sempre di più. Trascinandolo nel baratro.

Trovò la forza di alzare il braccio per allontanare quello del Principe.

“ Preferisco morire. Preferisco impazzire. Non voglio farti del male. No…” Fu l’ultima cosa che pensò con quell’ultimo barlume di lucidità prima di precipitare nel buio.

Gumball era rimasto stupito dell’estrema debolezza del Vampiro. Era stato come se un grosso insetto fosse andato a sbattere contro il suo braccio. Marshall era ridotto peggio di quel che credeva. Poggiò la mano sulla fronte del moro per esaminarne la temperatura, notò che era completamente congelata. Si sentì accapponare la pelle. “Sarà meglio portarlo a letto”

Fece molta attenzione nel sollevarlo e si rese conto con enorme tristezza che non faceva nessuna fatica a portarlo in braccio, era come portare tanti volumi enciclopedici insieme. Lo adagiò sul letto e fece per rimboccargli le coperte quando il corpo del Vampiro fu attraversato da una violenta convulsione che lo costrinse a raggomitolarsi su se stesso. Tremava. Arrivarono altri spasmi. Iniziò a graffiarsi la faccia, ma dalle ferite non sgorgava nessun tipo di liquido.

Gumball schivò per un pelo la mano di Marshall che brancicava al buio, gli occhi del moro era aperti ma lui non vedeva. Erano completamente neri, come la notte, come l’oscurità. Il Vampiro si portò le mani alla gola e cominciò a stringere lasciando dei solchi profondi. Il Principe si gettò su di lui, non riusciva a sopportare di vederlo soffrire così. Gli bloccò le mani ai lati della testa, ma l’altro scalciava e si dimenava così tanto che alla fine riuscì a liberarsi. Il roseo riprovò, ma stavolta si mise sopra di lui, tenendolo fermo dai polsi con tutto il suo peso. Marshall tremava ancora ma si stava pian piano calmando e le ferite, con stupore del Principe, iniziarono a rimarginarsi. La crisi sembrava essere passata.

Gumball lasciò la presa e si sedette. Avvampò quando si rese conto di essersi praticamente accomodato sul bacino di Marshall. Avvampò pensando a quel contatto così intimo. Il suo viso diventò sempre più caldo e rosso . Per Marshall fu la fine. Il mostro era uscito dal suo nascondiglio e aveva deciso di banchettare.

Ci mise mezzo secondo a ribaltare la situazione, sbattendo dall’altra parte del letto Gumball, che lanciò un piccolo urlo di sorpresa. Adesso era lui che bloccato tra il Vampiro e il letto, non riusciva a muoversi. Era la seconda volta che Marshall si trovava sopra di lui. Percepiva chiaramente la sua frenesia e la bramosia della bestia al richiamo del sangue. Si sentì perso. Quella belva l’avrebbe sicuramente ucciso. Piegò la testa di lato e cercò di rilassarsi, attendendo l’inevitabile fine.

-Marshall…ti prego…- “non uccidermi” pensò – … non farmi troppo male - disse consapevole che probabilmente lui non avrebbe sentito.

Il Vampiro gli leccò il collo, strappandogli un leggero gemito che si trasformò in un urlo acuto quando Marshall lo azzannò e iniziò a bere il suo sangue.














Bonsoir (anche se siamo solo nel primo pomeriggio :D )

Allora..per quanto mi riguarda, i vampiri bevono sangue. Lo so che Marshall è un vampiro vegetariano xD, ciò non toglie che però qualche volta dovrebbe bere sangue, visto che il rapporto nutrizionale è diverso xD Quindi il Marshall delle mie storie ogni tanto un piccolo morsicello al Principe lo darà xD Ovviamente stando molto attento a non ucciderlo per dissanguamento e aspettando che la quantità prelevata si ricostituisca e soprattutto ringraziando il Principe che si è offerto volontariamente come donatore.

PG: Ehi! Ma non è vero! Non ho mai detto una cosa del genere!

Eiry: Ehmm... Sua Altezza! Che ci fa qui? Lei dovrebbe essere ancora a casa di Marshall (nel suo letto se non sbaglio è.é )

PG: No e no! Non tollererò di essere morso ancora, fa malissimo! E nel contratto non c’è scritto un bel niente! *sventola un fascicolo di carte*

ML: Bubba! Sei esagerato.

Eiry: Ah ci sei pure tu! *sbatte la testa contro il muro*

ML: Cavolo, quante storie fai per un morsetto! E poi avevo fame che dovevo fare?

PG: Ma io non sono una mela! *piagnucola*

ML: Suvvia, Bubba! Che poi non è vero che fa male, vero autrice?

Eiry: Ehm.. forse un pochino… *cerca di svignarsela*

PG: UN POCHINO? .

ML: Così non mi aiutiiii!

Eiry: Lo so ma, scusa, è la verità! Umh…Facciamo una cosa vediamo che succede nell’ultimo capitolo e poi decidiamo tutti insieme ok? .

ML: OK! *svolazza ridacchiando*

PG: Okaayyy… tanto so già come andrà a finire… *sospira*
Lui mi prosciuga e io non ci ricavo niente… *continua a mormorare cose senza senso*

Eiry: Ehm… Signori e Signore, lettrici e lettori ci scusiamo per il breve inconveniente! *s’inchina*

A prestooooo :D
   
 
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