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Autore: Lunatica_92    19/02/2014    1 recensioni
Ambientata in un ipotetico mondo, che si ferma approssimativamente alla quarta stagione e non tiene poi molto conto di quasi nessuno avvenimento.
Una chiacchierata tra amiche, un po’ sarcastica, ironica, caustica e che può riservare qualche sorpresa. Perché non sempre Elena è la principessa da salvare, a volte è la mente diabolica del gruppo, che machiavellicamente sorride. Caroline è così bella, che merita un lieto fine. Perché Klaus piace, i bastardi piacciono ed è ideale per Caroline. Pace, amore e baci.
Raccontino terminato, massimo tre capitoli e forse un epilogo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Tyler Lockwood | Coppie: Caroline/Tyler, Damon/Elena
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E’ una verità universalmente riconosciuta, che la sfiga colpisce sempre lo sfigato. Perché il Karma è sadico, o semplicemente terribilmente paziente.

Caroline era lì, al cento del salone e avvertiva un certo timore. Era un po’ irrequieta, temeva che potesse accadere qualcosa di spiacevole, e soprattutto non comprendeva dove fosse andata la sua migliore amica. Elena sembrava scomparsa nel nulla, e se non fosse stata per la tranquillità di Damon Salvatore, sarebbe sgattaiolata a cercarla. Damon era poggiato con la schiena contro una delle colonne dell’abitazione, teneva una coppa di champagne nella mano destra e parlottava con Bonnie. Ignorava quali argomenti di conversazione i due potessero avere in comune, perché sapeva quanto la sua amica non apprezzasse il vampiro, o quanto lui amasse beffarsi di lei, quindi non capiva il motivo per cui continuassero a parlottare. Che fossero impegnati a tramare qualcosa, magari alle sue spalle? Poco lontano dai due vi era Stefan Salvatore, che ascoltava attentamente Jeremy e annuiva lentamente. Cosa i due dicessero, era un altro mistero per lei, perché sembrava che quella sera fosse incapace di ascoltare le conversazioni altrui. Semplicemente le sue orecchie si rifiutavano di ascoltare parole futili, perché attendevano di captare i passi della persona per cui aveva accettato di partecipare a quel ricevimento, che sembrava essere terribilmente in ritardo. Strano, perché di solito lui era puntualissimo.

In un angolo del salone vi erano quattro musicisti, che impugnavano quattro archetti e attendevano di poter iniziare la loro esibizione. Oltre a loro, vi erano un altro paio di musicisti, che sembravano un po’ più reticenti. Forse era la prima volta che suonavano a un ballo in maschera, magari erano un po’ insicuri e temevano di poter deludere gli invitati. Non che la maggior parte degli invitati conoscesse la musica classica, o ne comprendesse il significato, quindi sicuramente i musicisti non avrebbero rischiato di deludere nessuno. Al massimo avrebbero addormentato una buona percentuale di invitati, che sembravano preferire una coppa di champagne a qualsiasi cosa di vagamente artistico. Alquanto superficiali, pensò Caroline.

 In un altro angolo ancora della sala vi era un tavolo enorme, pieno di deliziosi piatti e bottiglie di champagne. Vi erano anche dei calici pieni di un liquido rosso, leggermente denso e dall’odore ferroso. Caroline represse un sospiro di sorpresa, quando notò quanti calici di sangue vi fossero, che sarebbero stati sufficienti per un esercito di vampiri. Lentamente la giovane iniziò ad udire nuovamente il chiacchiericcio degli invitati, il battito del cuore dei suoi amici, e quando notò la sua migliore amica nella folla, lasciò che le sue labbra si inclinassero in un sorrisino e non esitò a raggiungerla. Cercò di raggiungerla, perché improvvisamente qualcosa decise di intrattenerla al centro della sala e di impedirle di dirigersi da Elena.

Caroline indispettita si voltò, e notando chi fosse il suo intrattenitore, incarnò un sopracciglio e attese che il ragazzo dicesse qualcosa. Tyler era bellissimo, aveva i capelli nerissimi un po’ lunghetti e le iridi sembravano divorarla. Indossava un abito elegantissimo, aveva le labbra inclinate in un sorrisino machiavellico e la giovane non riuscì a impedire alle sue gote di screziarsi di rosso. Tyler riusciva sempre ad agitarla un po’, nonostante di cose tra loro fossero accadute. Per un attimo Caroline comprese il motivo per cui la sua migliore amica fosse stata indecisa tra i due fratelli Salvatore, perché pensasse che fosse quasi impossibile decidere tra i due e quanto dovesse esserle costata la sua scelta. Per un attimo solo Caroline capì la sua amica, poi scosse il viso e ricordò esattamente il motivo per cui avesse lasciato il ragazzo. La relazione con Tyler non riusciva più a soddisfarla, quasi le impediva di respirare ed essere se stessa. Non che fosse stato semplice lasciare il giovane, però lei non rimpiangeva minimamente la sua decisione. Non riusciva a rimpiangerla, quando attendeva con impazienza che il padrone di casa li raggiungesse. La raggiungesse.

Lei non aveva scelto tra due uomini, ma aveva solo compreso cosa fosse capace di renderla felice e cosa non lo fosse. Sapeva quanto Tyler non avrebbe più potuto renderla felice, quando l’aveva lasciato mesi prima,  quindi aveva scelto di ritornare ad essere felice e di ricostruirsi una vita. Si può dire che avesse fatto la miglior scelta, scegliendo se stessa e la propria felicità. Ora Tyler era lì, al centro del salone barocco della casa del vampiro più misterioso del mondo e lei non sapeva cosa dirgli. Incredibile che non sapesse cosa dirgli, quando avevano condiviso davvero tanto insieme, e quindi esordì con una domanda propria sciocca, forse con la più sciocca e pericolosa che potesse fargli.

-Cosa fai qui, Tyler? Pensavo che fossi in giro per il mondo, a caccia di problemi.-

-Felice di sapere quanto la mia presenza ti dispiaccia, Caroline. E non ero a caccia di problemi, casomai ero a caccia di soluzioni.-

-Non mi dispiace la tua presenza, anzi mi fa piacere rivederti e sapere che stai bene. Sono felice per te, Tyler.-

-Davvero pensi che stia bene, Caroline? Pensi che in questi mesi non ti abbia mai sognato, desiderato o che non sia mai stato tentato di cercarti? Ho accettato che tu ponessi termine alla nostra relazione, ma non ho mai cessato di sognarti. E non penso che cesserò mai.-

-Dovrai solo incontrare un’altra ragazza, che sia capace di amarti e rispettarti. Incontrerai sicuramente un’altra persona, perché sei un ragazzo bellissimo e intelligentissimo. E poi meriti di essere felice.-

-A me non interessa incontrare un’altra ragazza, perché a me interessi tu. E solo vicino a te potrei essere felice, siccome sei l’unica donna che desidero. Continuo ad amarti, Caroline.-

-Non pensare che sia stato facile lasciarti, Tyler. E’ stato difficile porre fine alla nostra relazione, e nonostante ciò, non mi pento minimamente. Non avrebbe avuto senso continuare a fingere di amarci, illuderci che nulla fosse cambiato tra noi, quando tutto era cambiato.

-Per te forse era cambiato tutto, ma non per me. Io ero felice vicino a te. Ma evidentemente tu non lo eri, perché desideravi un altro uomo accanto a te e ora mi chiedo dove sia il tuo nuovo ragazzo. Perché non sia qui a ringhiarmi contro. Forse ti ha già sostituito con un’altra? Non mi risulta che gli originali abbiano anche un cuore, oltre a una buona percentuale di crimini sulla coscienza. Sono solo delle bestie.-

-E si dà il caso che tu sia in casa di uno degli originali, che abbia accettato l’invito di una delle bestie, e quindi mi chiedo perché tu sia qui, se detesti tanto i proprietari di questa casa. Trovo che sia un comportamento abbastanza ipocrita, Tyler. E per quanto riguarda le tue farneticazioni, non comprendo di cosa parli. Non ho alcun ragazzo, amante, compagno o promesso sposo. Non ti ho lasciato per un altro, ma perché ho capito quanto la nostra relazione non mi soddisfacesse più. Io non riuscivo a dare il cento per cento, perché non desideravo più darlo a te, e così facendo, ti rendevo profondamente infelice. E odiavo ferirti, perché continuavo a volerti profondamente bene. –

-Ovvio quanto non desiderassi più dare il cento per cento a me, il tuo corpo a me e il tuo cuore a me. Desideravi dare queste cose a un altro, a colui che è riuscito a distruggere la mia vita e a privarmi di qualsiasi cosa. Al più spietato dei mostri, alla bestia per eccellenza. A Klaus, Caroline.-

-Se anche fosse, non ti riguarderebbe minimamente. Quelle cose desideravo darle principalmente a me stessa, perché sono io la padrona del mio destino, solo io posso decidere cosa sia giusto e cosa non lo sia. E poi cosa faccio o cosa non faccio, non ti riguarda. Sei stato il mio primo amore, Tyler. Non rovinare il bellissimo ricordo che ho di te, non farlo.-

-Provo ad indovinare chi sarà il tuo prossimo amore, Caroline? Sei molto generosa con le persone, bella principessina.-

-Cosa intendi dire, Tyler?-

-Che ognuno dei tuoi uomini è stato qualcosa per te, Caroline. Matt è stato il primo a cui l’hai data, io sono stato il primo a cui hai dato il tuo cuore, e togliendo Damon a cui non capisco cosa tu abbia dato, non comprendo cosa ancora tu possa dare al tuo prossimo amore. Cosa darai a Klaus, se non hai più verginità e cuore da dispensare?-

-Cosa stai dicendo, Tyler? Di cosa precisamente pensi di potermi accusare? Non è un crimine avere altre relazioni, perché non penso che tu non abbia avuto altre ragazze, quindi qual è la tua accusa? Non ti è mai interessato delle mie precedenti relazioni, quindi cosa vuoi ora?-

-Voglio solo capire, Caroline. Voglio capire cosa hai dato agli altri uomini che hai avuto, perché non penso che tu abbia avuto solo noi tre, in fondo eri troppo brava tra le lenzuola, e poi voglio sapere cosa darai a Klaus? Perché il signore dei mostri pretenderà qualcosa da te, e non avendo più nulla, non capisco cosa potrai offrirgli. Le teste dei tuoi amici potrebbero essere sufficienti, immagino.-

-Sei un mostro, Tyler. Come puoi solo insinuare che io possa vendere i miei amici, barattare le loro vite con qualsiasi altra cosa? Pensi che io sia un mostro? Mi dispiace deluderti, ma l’unico mostro sei tu. E ti ricordo che loro sono anche  tuoi amici, che noi siamo tuoi amici, Tyler. E come osi accusarmi di qualcosa? Quali altri uomini avrei avuto? E se pure li avessi avuti, a te cosa interesserebbe? Non ti permetto di offendermi, non l’ho mai permesso a nessuno e certamente non ho intenzione di iniziare a permetterlo a te.

-A Damon l’hai permesso, però. Per mesi ha abusato di te, ha bevuto il tuo sangue e ti ha reso sua schiava. Eri una schiava pronta a soddisfare i suoi capricci, una marionetta nella sue mani, non dimenticarlo.-

-Ero consenziente, quando facevamo sesso o beveva il mio sangue. Che fosse costretto a soggiogarmi, affinché non raccontassi dell’esistenza dei vampiri, o che mi usasse come marionetta, è un altro discorso. E’ un discorso tra me e Damon, che ho chiarito con lui. A te non interessa, Tyler.-

-Come l’hai chiarito? Andandoci nuovamente a letto? Elena sa di questo? Penso che potrebbe darle un po’ fastidio.-

-Prendendolo a calci nel sedere, quando la trasformazione ha ripristinato i miei ricordi.  Gli ho graffiato anche il viso, non per aver fatto sesso con me, ma per avermi soggiogata. Perché non mi è dispiaciuto affatto fare sesso con lui, si può dire che sia stato quasi il miglior sesso della mia vita, Tyler. E cosa Elena sappia o non sappia puoi domandarlo a lei, ammesso che tu abbia le palle. Perché lei o Damon potrebbero anche non essere diplomatici come me, Tyler.-

-Sai benissimo se ho o meno le palle, visto che ti è piaciuto toccarle. Insieme abbiamo fatto del sesso magnifico, e potremmo tranquillamente ritornare a farlo, se volessi. Potrei averti come amante, visto che ti rifiuti di ritornare ad essere la mia ragazza.-

-Preferirei morire, più tosto che ritornare ad avere qualsiasi cosa con te. Questa volta mi hai proprio delusa, Tyler.-

Lentamente gli orchestranti avevano iniziato a suonare, una dolce melodia accompagnava la conversazione degli ospiti e quasi nessuno prestava attenzione alla conversazione dei due giovani. Caroline avrebbe voluto gridare, schiaffeggiare il viso del suo interlocutore, ma temendo di attirare su di sé lo sguardo dei suoi amici, evitava di fare una qualsiasi delle due cose. Avrebbe irrimediabilmente rovinato il ricevimento alla padrona di casa, che probabilmente avrebbe promesso a se stessa di odiarla per sempre, se avesse dato scandolo e spettacolo di sé. Non poteva correre tale rischio, non ora che aveva capito quanto il padrone di casa fosse importante per lei.

Fieramente Caroline sosteneva lo sguardo ironico di Tyler, replicava alle sue insinuazioni malevoli, e non notava quanto una persona sembrasse particolarmente interessata alla conversazione. In un ennesimo angolino del salone vi era un giovane affascinante, vestito in modo impeccabile, impegnato a gustare un calice di sangue e ad origliare la conversazione dei due giovani. Ascoltava divertito le repliche di Caroline, indispettito le insinuazioni di Tyler e attendeva impaziente che il proprietario della magnifica residenza li raggiungesse. Probabilmente Tyler non sarebbe sopravvissuto a quella serata, se Klaus avesse ascoltato un decimo di quel dialogo, perché era evidente quanto il signore dei mostri tenesse alla giovane vampira. Quasi sicuramente il giorno seguente avrebbero gustato spezzatino di ibrido, se Klaus fosse stato tanto magnanimo da non dare il ridicolo Tyler in pasto ai suoi mastini. E considerando quanto il padrone di casa non avesse approvato quel ricevimento, vi era un’altissima percentuale che l’indesiderato ospite sarebbe diventato la cena dei suoi cani. Tale cosa rappresentava una certezza per Elijah.

La bellissima Rebekah sorrideva timidamente a Matt, che pazientemente ascoltava il racconto del suo ultimo viaggio e sembrava disposto a concederle un ballo. Non gli sarebbe dispiaciuto stringere a sé la bellissima vampira, inspirare la sua fragranza e magari chiederle cosa trovasse di tanto speciale in lui. Perché era chiarissimo quanto la padrona di casa tenesse a Matt, sicuramente era chiarissimo a Damon, che non perdeva occasione per sorridergli ironicamente, incoraggiare il giovane a fare qualcosa di più concreto e a concederle una notte di sesso indimenticabile.

Damon Salvatore ignorava quanto il suo incoraggiamento non servisse, siccome Matt sembrava alquanto propenso a trascorrere la notte con Rebekah, ammesso che i suoi fratelli fossero stati tanto clementi da ignorare la sua presenza nella loro dimora. Sapeva quanto Klaus non fosse accondiscendente con i corteggiatori della sorella, neanche quanto la bellissima giovane li amava totalmente e incondizionatamente. Era molto territoriale il signore dei mostri, soprattutto con sua sorella e con l’unica donna che fosse riuscita a conquistare il suo cuore. Con la bellissima Caroline, sì.

Al centro del salone i due giovani continuavano la diatriba, e nonostante Caroline desiderasse ardentemente terminarla, era decisa a non concedere a Tyler di umiliarla ulteriormente. Improvvisamente il giovane avvicinò le labbra al suo orecchio, mordicchiò il lobo e vi sussurrò dentro un qualcosa di terribilmente osceno. E se la giovane non fosse stata totalmente disgustata dalla sua presenza, probabilmente si sarebbe anche bagnata.

-In questi mesi ti ho sognato, in posizioni diverse e distesa su ogni superficie disponibile. Ho sognato le mie mani sul tuo corpo, le tue labbra dischiuse e i tuoi capezzoli turgidi. La tua bocca vicino al mio pene, le tue dita sui miei testicoli e le mie dita dentro la tua vagina. Ho sognato il tuo liquido vaginale, il mio pene eretto e i tuoi gemiti lussuriosi. Ricordi quanto fossi brava a leccare, mordere e succhiare il mio cazzo? A me piaceva tantissimo. E ricordi anche quanto fossi bravo io a leccare, mordere e succhiare il tuo clitoride? Era una goduria penetrarti, sentirti gemere e vedere quanto riuscissi ad eccitarti. Dipendevi dal mio cazzo, Caroline. Scopavamo in ogni angolo delle nostre case, e pur temendo che qualcuno ci interrompesse, non chiudevamo mai le porte. Ti eccitava la possibilità che qualcuno potesse vederci, ascoltarci e interromperci. E poi ricordi quanto amassi fare sesso di fronte allo specchio? Io lo ricordo perfettamente, sì. Eri così sensuale, selvaggia, libera e io impazzivo per te. Non ti piacerebbe ritornare a scopare di fronte allo specchio, sul letto, nella doccia o sul pavimento? A me piacerebbe infinitamente, sì. -

-Sei riuscito a rovinare lo splendido ricordo della nostra relazione, Tyler. Sono così nauseata che non ho neanche il coraggio di ricordare quanto mi piacessero le tue carezze, i tuoi baci e i tuoi sussurri. E mi sento così sporca, perché sembra che quello che abbiamo condiviso sia mostruoso. Cosa abbiamo fatto di tanto mostruoso, Tyler? Nulla, perché ci siamo solo amati, eppure sembra che abbiamo commesso il crimine peggiore del mondo. Lascia il mio braccio, allontanati da me e non cercarmi più. Mi rifiuto di averti anche come amico, Tyler. Sei un mostro e hai bisogno di cure. -

-Sarei io il mostro, Caroline? Non ti rendi conto di quanto Klaus ti abbia cambiato? Io mi rendo perfettamente conto, sì. Tempo fa hai brindato per la sua presunta morte, mentre ora sei  diventata la sua miglior sostenitrice. Lo difendi, appoggi e ami. E mi chiedo come tu possa amarlo, Caroline? Non ricordi quanto male abbia fatto a noi, ai nostri amici e alla nostra relazione? E’ per colpa sua, se tra noi è finita. E sei solo una sciocca, se non riesci a capirlo.-

-Non è per colpa sua, se tra noi è finita. E lo sciocco sei tu, se non riesci a comprendere il motivo per cui io abbia troncato la nostra relazione. Ti ricordo che sei in casa sua, circondato dai suoi fratelli e da un numero spropositato di vampiri e licantropi. Qualcuno potrebbe riferirgli le tue parole, lui non esiterebbe a punirti e io non farei nulla per difenderti. Hai infangato il ricordo della nostra relazione, mi hai accusata di essere una prostituta e ora pretendi di dirmi cosa? Quanto Klaus sia un mostro sanguinario? Sarà anche un mostro sanguinario, ma lui mi ha salvato la vita e soprattutto non mi ha mai terrorizzato. Non come stai facendo tu, offendendomi e torcendomi il braccio. Lasciami e liberami dalla tua presenza. Non voglio avere alcun rapporto con te, Tyler.-

-Peccato che io voglia avere un rapporto con te, Caroline. E se permetti, sono intenzionato ad averlo da ora.-

Caroline era ancora al centro del salone, circondata dalle braccia di Tyler e oppressa dalla sua presenza. Le labbra del giovane erano sulle sue, la sua lingua cercava quella della giovane e lei capì quanto il tempo delle buone maniera fosse terminato. Poggiò le mani sul petto del giovane, vi esercitò una certa pressione e Tyler non esitò a vendicarsi. Poco gentilmente la strattonò, le strappò un lembo del vestito e le sciolse la complessa pettinatura. Le forcine caddero sul pavimento, le perline colpirono più di un invitato e Caroline si sentì ancor più umiliata.

Per un attimo rivisse il suo rapporto con Damon, ricordò quanto il soggiogamento fosse stato capace di renderla una marionetta, e prima che potesse versare una sola lacrima, trovò la forza di allontanarlo da sé. Perché lei non era più un’umana sciocca, non aveva bisogno della protezione del principe azzurro ed era perfettamente capace di difendersi da uno stupido. Digrignò i denti, quasi ruggì tra i denti e poi spintonò il suo aggressore. Tyler barcollò, cercò di reggersi e il suo tentativo fu vano. Caroline tolse le scarpe, terminò di strappare il vestito e gli diede un ceffone. Il suo ceffone fu così forte, che più di un invitato iniziò a bisbigliare e a temere il peggio.

La giovane lo afferrò per le braccia, avvicinò le labbra alle sue e gli gridò quanto lo odiasse. E prima che il giovane potesse ribattere, gli diede una ginocchiata tra le cosce. Tyler cadde sulle ginocchia, boccheggiò, cerco di dire qualcosa e quasi perse i sensi. Caroline raccolse le sue scarpe, accennò un sorrisino di scuse a un’incredula Rebekah, mormorò qualcosa alla sua migliore amica e poi fuggì via. Lasciò il salone della dimora più lussuosa di Mystic Falls, ignorò i commenti degli invitati e non prestò attenzione a nulla. Non vide neanche il padrone di casa ai piedi della grande scala, accorso in suo aiuto e impaziente di comprendere cosa fosse accaduto.

Klaus aveva sentito il grido di Caroline, e senza terminare di allacciare i polsini della camicia, era sceso in sala. Aveva assistito alla scena, cercato lo sguardo della bellissima vampira e udito solo parole incomprensibili pronunciate dall’ibrido. Ora era lì, sempre ai piedi della scala e pretendeva che qualcuno gli spiegasse la situazione. Velocemente.

Stefan voleva rincorrere la sua amica, Bonnie cercava di placare Jeremy, Matt tentava di tranquillizzare Rebekah, mentre Damon aveva quasi rinunciato a trattenere Elena. La bella vampira mora aveva perfettamente compreso cosa fosse accaduto, capito il motivo della reazione di Caroline e pretendeva di terminare il lavoro della sua migliore amica. Voleva che di Tyler non restasse nulla, perché pur non avendo ascoltato la conversazione tra i due, riusciva ad immaginare totalmente cosa l’ibrido avesse detto alla vampira. Quello che immaginava non le piaceva minimamente. Elijah soggiogava gli invitati, affinché dimenticassero la vicenda incresciosa, quando Klaus perse la pazienza e pretese una spiegazione. E dopo un minuto di attesa la ottenne. Fu Elena a fornirgliela.

-Mi piacerebbe sapere chi ha avuto la brillante idea di invitare Tyler, e vorrei anche sapere il motivo per cui questo imbecille abbia ancora una lingua, signori originali. Non so cosa lui e Caroline dicessero, però immagino cosa Tyler abbia potuto dirle e la cosa non mi piace affatto. Caroline non avrebbe mai osato reagire in tale modo, se Tyler non le avesse detto qualcosa di terribilmente spiacevole e riprovevole. E sicuramente è stata indulgente, perché ho la certezza che questo idiota meriti più di una ginocchiata.-

-Sarà mia preoccupazione assicurarmi che questo stupido riceva la sua meritata punizione, come sarà mio interesse capire chi abbia osato invitarlo in casa mia. E spero per te che non sia stata tu, Rebekah. Questa volta potrei tenerti addormentata per un numero infinito di anni, sappilo. Stefan smettila di guardare l’uscita, prendi questo idiota e portalo nei sotterranei. Conosci perfettamente la strada, e sai benissimo cosa farne. Al mio ritorno vi voglio tutti fuori da casa mia. E non ammetto repliche.-

Klaus tolse la cravatta, la gettò sul pavimento e raccolse una perlina della pettinatura di Caroline. Vi era ancora il suo odore impresso. Non degnò di uno sguardo gli amici della bellissima vampira bionda, non ringraziò Elena per la spiegazione, ne chiese spiegazioni ai suoi fratelli, ma raggiunse l’uscita e svanì nella notte. La sua voce beffarda ancora risuonava nel salone, quando Damon allentò la stretta sul corpo della sua ragazza e fischiettò in direzione di Tyler.

-Questa volta il nostro amichetto è in guai seri. Provo quasi pietà per lui.-

-Portiamolo via di qui, prima che Klaus ritorni. Non possiamo permettergli di torturarlo. Caroline non ci perdonerebbe mai.-

-Sicuramente non ci perdonerebbe, Bonnie. Non ci perdonerebbe, se la privassimo del piacere di torturarlo.-

-Cosa dici, Elena! Sei forse impazzita?-

-Quella impazzita sei tu, Bonnie. Non immagini il motivo della reazione di Caroline, eppure affermi di essere una delle sue più care amiche. Fossi in te, rivedrei la tua affermazione o magari non direi stupidate. E Stefan mi sembra che tu abbia qualcosa da fare, o sbaglio? Indica a me e Damon la strada per i sotterranei. Ho intenzione di legarlo io stessa, Stefan.-

Al minore dei fratelli Salvatore non restò che annuire, perché sapeva quanto non fosse conveniente contraddire una Petrova. E per quanto Elena affermasse il contrario, era innegabile la sua discendenza da quella famiglia.

Nel salone non restò quasi più nessuno, ormai gli ospiti avevano lasciato la dimora e i due originali sembravano decisi a non attendere il ritorno di Klaus. Sapevano quanto il signore dei mostri tenesse alla bellissima vampira bionda, come fosse disposto a fare tutto per lei, e nonostante lei non ricambiasse i suoi sentimenti, lui non avrebbe esitato a donarle il suo cuore. Rebekah arricciò il nasino, mordicchiò il labbro inferiore e decise che forse avrebbe potuto concedere a Caroline il beneficio del dubbio. La sua ginocchiata a Tyler era stata fenomenale, sì.

-Simpatici amici, il ricevimento è terminato. E Matt cosa ne diresti di mangiare qualcosa? Penso che un po’ di cibo non mi dispiacerebbe, e poi sento quanto tu sia affamato.-

-Okay, ma alle mie condizioni. Andiamo in un fast food, ordiniamo un paio di panini e li andiamo a mangiare in qualche angolino di Mystic Falls. Ti piace l’idea?-

-Abbastanza, Matt. Ma la prossima volta ceniamo in un ristorantino etnico, perché la cucina etnica mi piace terribilmente. Magari mangiamo giapponese.-

Cavallerescamente Matt poggiò la sua giacca sulle spalle di Rebekah, le porse il braccio e insieme lasciarono la dimora del signore dei mostri. Anche Jeremy e Bonnie decisero di imitarli, nonostante la seconda fosse ancora reticente a lasciare Tyler in quella abitazione. Sapeva come non avesse possibilità di aiutarlo, non poteva contare sulla magnanimità degli originali, o sull’intercessione dei suoi amici, e pur non sapendone la ragione, la sua impotenza non la indispettì totalmente. Forse Tyler meritava davvero una punizione, altrimenti Elena non avrebbe mai osato proporla, sicuramente non a Klaus.

E alla fine Elijah chiuse la porta dietro ai due, scosse il viso e decise di concedere il beneficio del dubbio a Caroline. Perché conosceva il motivo della sua reazione, sapeva quanto Tyler meritasse una punizione, e sperava che suo fratello non perdesse la calma, sentendo la spiegazione di Caroline. Non che lo sperasse per Tyler, ma per il pavimento dei sotterranei, visto quanto fosse complicato eliminare le macchie di sangue. Troppo complicato.
 
 
  
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