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Autore: amoreperniall    19/02/2014    4 recensioni
Può qualcuno innamorarsi della propria sorella?
E se non fossero davvero fratelli?

[Mi allontano un po’ dal suo viso, dando fine al nostro primo bacio.]
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I love you, and I will love him.
 
*prima di tutto, vorrei ringraziare underthemistletoe
 per il meraviglioso banner, che adoro tantissimo!
Quindi, la ringrazio infinitamente! :)*

 


‘‘Non mi importa delle circostanze,
io ti starò accanto sempre
giorno e notte.
Combatterò, se dovrò farlo,
lo farò con tutto me stesso pur di stare con te.
Niente e nessuno ce lo impedirà’’

 

‘‘Diana, per favore, rifletti.’’
‘‘Harry smettila.’’
‘‘No Diana tu non capisci, lui non si innamora sul serio. Ti farà soffrire.’’
‘‘Perché continui a dirmi queste cose, eh? Perché lo fai?’’
‘‘Voglio solo proteggerti, sorellina.’’
‘‘Per la cronaca, so badare a me stessa, fratellone.’’
‘‘Se solo ti farà del male gli rompo le ossa, una ad una. E adesso sali in macchina, o faremo tardi a scuola.’’
Perché è così ostinata? Io lo so, lui lo fa solo per gioco, lo ha sempre fatto, ma Diana è convinta che sia cambiato, ma lui non cambia, no, lui rimarrà lo stesso imbecille di sempre.
Arriviamo davanti il cancello dopo poco; mentre per tutto il tragitto non ci siamo rivolti una sola parola, e detesto quando succede, cavolo è mia sorella e le voglio un casino di bene, non sopporterei vederla stare male. Sto solo cercando di proteggerla.
Scendo sbuffando dall’auto e mi giro verso di lei, che è scesa a sua volta. 
Mi mordo il labbro per non sorridere, non posso sorridere in questo momento, ma è così bella. Non riesco nemmeno a smettere di guardarla mentre rimane in piedi, accanto alla macchina. 
E poi, si volta verso di me e incontra il mio sguardo, e corre, venendomi addosso, abbracciandomi, si rifugia fra le mie braccia, e io la stringo forte.
‘‘Ti voglio bene, riccio.’’ 
E allora si, sorrido tenendola stretta, e mi accorgo di quanto adoro il soprannome che mi ha dato, ovviamente pronunciato da lei.
‘‘Ehi!’’ e quella voce che tanto detesto riesce a rovinare il momento, facendoci allontanare.
‘‘Ehi..’’ lo saluta mia sorella con un sorriso andando al suo fianco e facendo intrecciare le loro mani. 
‘‘Tomlinson.’’ affermo pieno di rabbia che ribolle in tutto il mio corpo.
‘‘Andiamo, piccola?’’ si rivolge a Diana che annuisce. E se ne vanno, entrano a scuola, mentre io rimango solo con il mio disprezzo verso quel ragazzo.
E guardo le loro mani unite, intrecciate, e involontariamente le mie si chiudono a pugni. Vorrei spaccargli la faccia a Louis Tomlinson, lei è mia.
Poi il mio sguardo ricade su di essa e dentro di me sento il desiderio di averla affianco, di tenerla stretta fra le mia braccia, come prima, sento il desiderio di voler essere l’unica persona che la faccia sorridere. 
Oh, ma andiamo, non posso pensare questo, è mia sorella! Anche se.. ok, basta.
E’ orribile rimanere a casa da solo. Mia madre è al lavoro, mio padre, be’, lui e mia mamma sono divorziati e quindi non so nemmeno dove si sia trasferito, e Diana.. lei è da Louis. Quanto mi da’ fastidio! Vorrei esserci io con lei. Oh, devo smetterla con questi pensieri! Sono settimane che ci penso, ma io e lei siamo fratelli, non posso innamorarmi di mia sorella, è tutto così strano!
Sento la porta sbattere, chi può essere? Esco dalla cucina ed entro in soggiorno.
Vedo mia sorella passarmi davanti a testa bassa, correndo su per le scale, per poi andare in camera sua.
Che cavolo è successo? 
Preoccupato la rincorro, e senza problemi apro la porta della sua stanza.
E’ sdraiata a pancia in giù nel letto e la testa rivolta dall’altra parte. 
Qualsiasi cosa sia accaduta, l’arteficie lo conosco, quell’idiota di Louis Tomlinson.
Sospiro, capendo di aver fatto centro, non ho bisogno che me lo dica lei per scoprirlo.
Mi siedo vicino a lei nel letto e inizio ad accarezzarle la schiena. Sento di averle fatto venire i brividi, ma, questa volta sono venuti anche a me, cavolo.
‘‘Diana..’’ la chiamo facendola mettere seduta.
‘‘Non cominciare. Non dire ‘te l’avevo detto’ perché non è come pensi tu.’’
‘‘Non mi interessa dirti che ti avevo avvisata, non mi importa cos’è successo, so solo che lui ti ha fatta soffrire, anzi ti sta facendo soffrire, ed è questo che mi interessa. Perché se tu stai male sto male anch’io, non riesco a vederti così. Non voglio, ok? E a differenza di ciò che credi tu, io non ti ripeterò ‘te l’avevo detto’, no, io ti starò accanto, ti sorreggerò, sai? Si, sarò la tua ancora, ti farò sorridere e quando ti sentirai triste, quando soffrirai, io ci sarò, sarò lì, al tuo fianco, pronto a cullarti, calmarti, pronto a difenderti e ad aiutarti a rialzarti.’’
‘‘Abbracciami, per favore.’’
E non riesco a non accontentarla, non solo perchè la vedo così fragile, tanto che quella era più una supplica che una richiesta, ma perché volevo stringerla, non mi ha supplicato soltanto lei, ma anche il mio cuore. Forse.. forse provo qualcosa per lei, anche se è mia sorella, anche se non dovrei.
‘‘Io ti devo spiegare come sono andate le cose..’’
‘‘No, Diana.’’ la fermo, mentre con il mento le sfrego la spalla. ‘‘Non devi parlarmene per forza, ero serio quando ho detto che non mi importa saperlo, davvero, voglio solo tirarti su’ il morale. Voglio vederti stare bene, a poco a poco, ma poi ce la farai.’’
‘‘Grazie, riccio.’’ e sorrido nell’udire la sua voce pronunciare quel soprannome. ‘‘Ti voglio bene.’’
Già, peccato io no, o almeno non più come prima.
‘‘Harry, sto bene, davvero.’’
‘‘Oh sul serio? Diana non mentirmi, so che non stai affatto bene.’’
Abbassa la testa, iniziando a guardare la fodera del suo letto.
‘‘Secondo te, non mi fa’ star male vederti in questo stato? E oggi? Oggi che appena tornata ti sei chiusa in bagno e poi ne sei uscita con le lacrime agli occhi correndo qui in camera tua per piangere disperatamente? Stai soffrendo, è ovvio, e allora parla! Voglio che tu ti sfoghi con me, perché sei troppo importante, Diana. Se continui a non dire niente starai solo peggio. E non posso permetterlo, tu meriti di essere felice.’’
‘‘Harry, non è che non voglio, è solo che è una cosa complicata, non riesco a dirtela, non adesso almeno.’’
‘‘Mi preoccupi così.’’
‘‘E’ una cosa che non si può cambiare..’’
‘‘Diana..’’ la richiamo. Mi sta davvero mettendo paura. E più rimane in silenzio, più sento il terrore prendere possesso in me. Terrore che si placa un po’ quandomi arriva addosso e ci avvolgiamo in un abbraccio. Potrei dire un abbraccio fraterno, ma ormai non sono più sicuro che ciò che provo per lei sia solo amore fraterno.
E non riesco a non pensarci, a non pensare a lei e ai miei sentimenti.
‘‘Sto tornando, un attimo.’’ le dico sciogliendo l’abbraccio.
Esco da quella stanza e vado in bagno chiudendomi la porta alle spalle e appoggiandomi ad essa, sospirando.
Basta pensare a questo, non è il momento adatto. Che poi non ci sarà mai il momento adatto. Insomma, è mia sorella.
Abbasso lo sguardo e noto qualcosa nel cestino; curioso, fin troppo, prendo quell’oggetto e realizzo che è un test di gravidanza. Aspetta, un test di gravidanza?!
Incinta.
Incinta, incinta, incinta.

Ecco cosa dice. E può appartenere solo ad una persona. Diana.
Esco come una furia dal bagno. 
Lei.. lei aspetta un bambino. No, non può essere vero, non può avermi tenuto nascosto questo. Non può essere, no!
Torno da lei, spalancando la porta, con il test in mano, è seduta nel letto, mi avvicino al suo viso, al suo corpo, e il mio sguardo ricade sulla sua pancia, e penso, penso che lì si sta formando una piccola creatura.
‘‘Harry, cosa..?’’
Non le lascio dire niente, le mostro il test e la vedo sbiancare. 
‘‘Era questo che non riuscivi a dirmi? Era questo quello che volevi nascondere? Eh?’’
‘‘Io..’’
‘‘Cosa intendevi fare? Sai che non avresti potuto tenerlo segreto per sempre.’’
‘‘Partirò.’’
‘‘Avresti dovuto dirmelo! Aspetta, c-cosa?’’ 
Ha davvero detto che partirà? 
‘‘Manca solo una settimana alla fine della scuola, poi ci sarà l’esame. Dopodiché me ne andrò.’’
‘‘Non puoi.’’ biascico colpo alla sprovvista. Non può partire, non da sola almeno, non senza di me.
‘‘Si che posso, sono maggiorenne. E poi lo hai detto anche tu, non posso tenerlo nascosto per tanto tempo.’’
‘‘Verrò con te.’’
‘‘Harry, no. Tu hai la tua vita. Non puoi starmi accanto giorno e notte, devi trovare una persona che ti ami e che ti meriti.’’
Anche se la trovassi, sarei io quello a non amarla.
‘‘No, sei troppo importante per lasciarti andare, partiremo insieme.’’
‘‘Ti voglio bene, fratellone.’’
Già, peccato però che io non parlavo da fratello.
‘‘Mi abbracci forte?’’
Sorrido alla sua richiesta, pensando che la stringerei a me sempre, e la avvolgo con le mie braccia.
‘‘Perché avevi paura? Perché non me lo hai detto? Sai benissimo che avresti dovuto farlo, io ti aiuterò continuamente. E anche se questo bambino è di Louis, lo crescerò io, e l’amore e l’affetto che provo per te lo darò anche a questa creatura, lo tratterò come se fosse mio figlio.’’
‘‘Mi dispiace, io non sapevo cosa fare, l’ho saputo oggi ed ero così terrorizzata, lo sono tutt’ora, però adesso ci sei tu. Lo so, avrei dovuto dirtelo sin da subito. Scusa.’’ le sento una lacrima scivolarle sul viso e bagnare la mia maglietta.
‘‘Shh, non ti preoccupare più. Non sei sola, non lo sarai mai.’’ la tranquillizzo, per poi sciogliere l’abbraccio e incontrare i suoi occhi. ‘‘Lui lo sa?’’ le chiedo serio mentre lei scuote la testa.
‘‘No e non deve saperlo.’’ la guardo confuso. Dovrebbe venirne a conoscenza essendo purtroppo il padre. ‘‘Harry, io ti devo spiegare molte cose. Forse troppe.’’
‘‘Ho tutto il tempo del mondo.’’ affermo mettendomi comodo sul letto.
‘‘La prima cosa che devi sapere è che.. io non ho mai amata davvero Louis, io mi sono messa con lui per dimenticare un’altra persona, pensavo che ci sarei riuscita, ma no.’’ sapere che non era davvero innamorata di Tomlinson mi solleva un po’, ma lo è, di un altro ragazzo, ma lo è. ‘‘Louis però è davvero cambiato, ma nemmeno lui mi amava. Il giorno della cena ne abbiamo parlato, il nostro non è mai stato vero amore, solo attrazione, ma inutile. Siamo rimasti amici, e ho scoperto che qualche giorno dopo ha incontrato una ragazza e che è stato amore a prima vista. Ma noi il danno lo avevamo già fatto, e col passare dei giorni ho iniziato a stare male, e oggi ho saputo di aspettare un bambino. Penso sia inutile dirglielo dopo che è riuscito a trovare una persona che lo ami, infondo il nostro ‘noi’ è stato un errore.’’
‘‘Ci sarò io a farti stare bene.’’
Le prendo una mano e la intreccio alla mia. 
Forse è vero.
‘‘E adesso dormi, è tardi e ti farà bene.’’
Le stampo un bacio sulla guancia e le accarezzo i capelli; mi alzo, ma vengo bloccato da lei che mi stringe il polso.
‘‘Per favore, rimani con me stanotte.’’
Sorrido e mi stendo accanto a lei. La stringo a me e la cullo, oltre a baciarle ripetutamente la fronte e ad accarezzarla, delicatamente, come se potesse rompersi in mille pezzi, tanto è fragile.
Questa storia è così assurda, ma ancor più assurdo è sapere che è vero. Perché si, è vero, mi sono innamorato di lei, di mia sorella.
‘‘Ehi’’ le sussurro non appena apre gli occhi, e sorride, come sto facendo io da quando mi sono svegliato e ho iniziato ad ammirarla.
Mi abbasso un po’, giusto per arrivare al suo stomaco, e lì gli lascio un piccolo e dolce bacio, mentre lei ridacchia a questo gesto. Alzo lo sguardo e non posso fare a meno di allargare il mio viso in un enorme sorriso, incatenando i nostri sguardi. 
Non mi ero accorto di quanto fosse così adorabilmente bella quando ride, sorride, o semplicemente, sempre.
‘‘Preparati o faremo tardi a scuola, io mi vesto e ti aspetto giù. Ok?’’ le dico senza mai distogliere i miei occhi dai suoi.
Annuisce e le stampo un bacio sulla guancia, prima di uscire da quella camera. Entro nella mia e, dopo essermi chiuso la porta alle spalle, mi appoggio ad essa, sospirando.
Sono davvero innamorato di lei, di mia sorella. La amo sul serio. Wow. E’ tutto così strano, ma altrettanto reale. La cosa che più fa male è sapere che non potremmo mai stare insieme, come coppia intendo.
Sbuffo, e decido di non pensarci più, anche perché potrei provare in mille modi, ma i miei sentimenti non potranno cambiare mai, ed essendo fratelli non ci sarà niente da fare. Insomma, le cose non cambieranno mai e ciò mi da’ un fastidio tremendo. Io la amo, cavolo!
Scuoto la testa rassegnato e mi rialzo, andando poi in bagno a vestirmi. E appena sono pronto, prendo il mio zaino e torno in camera sua. Non riesco proprio a starle lontano.
‘‘Pronta?’’ le chiedo entrando e vedendola seduta sul bordo del letto.
‘‘Si.’’ mi risponde annuendo.
La vedo andare a prendere il suo zaino, ma la raggiungo e la fermo.
‘‘Questo lo porto io, nelle tue condizioni non devi fare sforzi.’’ affermo leggermente in imbarazzo prendendo lo zaino e mettendomelo in spalla.
Sento le sue labbra poggiarsi sulla mia guancia, e sono costretto a mordermi il labbro inferiore per non far comparire per l’ennesima volta un sorriso sul mio viso. Le prendo una mano e la intreccio alla mia, devo farlo, o morirò, non posso, non riesco a non comportarmi da ragazzo innamorato, anche se dovrei fare il fratello, ma io sento il bisogno di trattarla così, o il mio cuore non ce la farà; già è tanto che si limita a battere all’impazzata e a non uscirmi dal petto, detesto questa situazione! Perché siamo fratelli, cavolo!
Scendiamo al piano di sotto, dove troviamo nostra madre ai fornelli. E alla sua vista, Diana stringe ancor di più la mia mano, e mi verrebbe voglia di sussurrarle: ‘‘manca poco piccola, non aver paura, presto partiremo insieme, ti amo’’, ma non posso.
‘‘’Giorno, mamma.’’ la salutiamo in coro, sedendoci a tavola uno accanto all’altra, senza mai separare le nostre mani, voglio darle sicurezza, e forse questo contatto fa bene anche a me, si, togliamo quel forse.
‘‘Ragazzi, vi devo parlare. E’ importante.’’ afferma nostra madre girandosi finalmente verso di noi, mostrandoci il suo viso stanco, con gli occhi rossi e gonfi.
‘‘Mà, ma hai pianto?’’ chiede Diana precedendomi.
‘‘Si, l’ho fatto perché avevo fatto una promessa tempo fa, che non ho mantenuto, e quindi i sensi di colpa mi stanno assalendo. Forse è tardi per mantenere la promessa, ma io devo comunque dirvelo. Per voi.’’ fa una piccola pausa e io mi chiedo di cosa stia parlando, perché non ci sto capendo proprio nulla. ‘‘Riguarda te, Diana.’’ il mio sguardo va’ subito a lei, preoccupato. ‘‘Avrei dovuto dirlo mesi fa, per il tuo diciottesimo compleanno, ma non ho avuto coraggio, avevo troppa paura, ma devo dirvelo perché ogni volta vedo il vostro rapporto e mi emoziona tanto.’’ mamma, per favore, non toccare questo tasto. ‘‘Voi non siete fratelli.’’ spalanco gli occhi, ti prego dimmi che non stai scherzando, perché se è vero potrei non trattenermi e di conseguenza baciarla, baciare lei. ‘‘Diana, sei stata adottata.’’
‘‘Che cosa?’’ esclama la diretta interessata alzandosi di scatto dalla sedia.
‘‘Ecco io.. conoscevo tua madre. E’ successo tutto pochi mesi dopo la nascita di Harry, lei era rimasta incinta di te e tuo padre.. lui era stato reclutato in marina militare e chiamato per andare a Mogadiscio, lei aveva un brutto presentimento e infatti, dopo qualche tempo è morto, durante uno scontro. Tua madre era distrutta, ma ha comunque deciso di andare avanti, per te, ma arrivato il momento del parto ci sono state delle complicazioni, una di voi due non si sarebbe salvata, lei voleva che tu venissi al mondo, così mi chiese di prendermi cura di te, ma non appena avresti raggiunto la maggiore età dovevi sapere, era un suo desiderio, e io l’ho esaudito. Ti ho presa con me e adesso, anche se tardi, sai la verità. Mi dispiace non avertelo detto prima, o meglio non avervelo detto prima.’’
So che dovrei essere arrabbiato, sono scioccato, si, ma il mio unico pensiero è quello che io non amo mia sorella, ma una ragazza che conosco, non abbiamo legami di sangue, questo amore è possibile. Posso amarla senza problemi, posso starle accanto senza problemi, posso essere il padre di suo figlio senza problemi.
‘‘Quindi.. quindi io ho vissuto in una menzogna!’’ afferma Diana, distrutta dalla notizia. ‘‘Io pensavo di essere sua sorella! Quando invece non lo sono..’’ le sue parole mi fanno pensare, mi fanno pensare che forse lei non prova nulla per me, oltre l’affetto, e io.. io la amo tanto e questo fa male, molto male. ‘‘Io ho bisogno di aria.’’ dichiara con uno strano tono, come se fosse sul punto di piangere ed esce fuori di casa sbattendo la porta.
‘‘Vado da lei.’’ dico alzandomi e seguendola. La trovo seduta sulle scale dopo la porta, con la testa poggiata sulle ginocchia e le mani che coprono essa. Mi siedo accanto a lei e la avvolgo con le mie braccia, per poi lasciarle un dolce bacio nei capelli. Lei alza la testa e mi accorgo delle lacrime che le rigano tutto il viso e vorrei scacciarle via perché lei non deve piangere, lei non deve stare male, io vorrei spazzare via tutto il suo dolore, ma non riesco a non essere felice nel sapere che noi non siamo fratelli.
‘‘Pensavo di avere una famiglia, pensavo di poter finalmente stare bene, pensavo di dover seppellire i miei sentimenti. E poi vengo a scoprire che i miei veri genitori sono morti, che noi due non siamo fratelli, che non devo nascondere o cancellare ciò che provo.’’ mi fa male vederla piangere, dovrebbe essere illegale. Ma questa situazione è positiva per me, so di essere egoista così, ma la amo tanto e voglio davvero stare con lei e formare una famiglia, perché quel figlio che sta crescendo in lei sarà mio figlio, è mio figlio. ‘‘Sono sola.’’
‘‘No, non sei sola. Hai me, ti starò sempre accanto, non ti lascerò mai e questo bambino’’ le poggio una mano sul ventre e delicatamente lo accarezzo. ‘‘sarà il nostro piccolo bambino, il nostro angelo.’’
‘‘Harry, che significa?’’
‘‘Questo.’’ dichiaro e senza dire altro poso le mie labbra sulle sue, unendole in un contatto magnifico, e mi sento così bene, come rinato, come se ci fossimo solo lei, io e nostro figlio.
Mi allontano un po’ dal suo viso, dando fine al nostro primo bacio
Sorridiamo entrambi, e lei poggia la sua testa sulla mia spalla, e torna felice.
‘‘Finalmente.’’ afferma, abbasso il capo guardandola confuso. ‘‘Finalmente posso stare con te.’’ 
Sorrido, forse come mai prima d’ora.
E’ la mia principessa adesso e posso amarla ogni giorno di più





 
Hola. :)
Sono tornata con questa OS, che ve ne pare?
A me piace, Haz poi è troppo ahdhs, e boh, davvero.
Spero vi piaccia almeno un po', c'ho messo tanto a
scriverla, e diciamo che su Word sembrava più lunga.
Be', la mia mente malata ha partorito quest'idea e
perché non scriverla, giusto? ewe.
E poi, andiamo, la doclezza di Haz è fantastica, no?
Io lo adoro un casino, insomma ama così tanto Diana
da fare da padre al figlio. Aww. ajdfshdsh ^^
Ci tengo a ringraziare, per l'ennesima volta, underthemistletoe,
per il banner stupendo! :)
Ho molte OS scritte e da scrivere, quindi, ewe. ^^
Ah, per la Fan Fiction... ogni volta che posso, faccio il trailer,
che purtroppo è ancora in mezzo ad una strada, ma non 
appena sarà pronto, pubblicherò la FF ^^ che si intitola:
Princess.
Capirete più avanti, lol. ewe.
Adesso, me la lasciate una piccola recensione? Non mangio mica, ahahah.
A presto,
horanhugsmile.


 
 
  
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