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Autore: Okimar    19/02/2014    1 recensioni
Camilla e un uomo divorziato senza figli. Gaetano e l'ex che gli lascia un messaggio disperato in segreteria.
Claudia e una bambina innocente che le richiama alla mente ricordi dolorosi. Paolo e un conducente di tram quasi in pensione.
La prof e il vicequestore si ritroveranno dalla parte sbagliata della giustizia. Al loro posto indagheranno una vecchia conoscenza di Camilla e il capitano dei carabinieri, uniti in un caso che sembra richiamarsi a altri. Dove amore e sangue si tingono entrambi di rosso. Fino alla lotta finale contro il Male.
A furia di gridare al lupo...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era tornato a casa così come tutti gli altri giorni,  sfinito dal lavoro, non solo fisicamente ma più che altro mentalmente essendo il suo un mestiere che richiedeva il contatto anche con, per fortuna raramente, menti provenienti da quell'abisso che Nietzsche diceva se guardato troppo a lungo avrebbe fatto lo stesso con te. E questo succedeva, quando incontrava una di quelle anime perdute che gli risolvevano il caso velocemente con una confessione vomitata addosso alle sue spalle, un passaggio del testimone indesiderato. Si era buttato sul divano ma poco dopo era stato raggiunto da un ragazzino di quasi otto anni che lo aveva accolto come l'essere più importante della sua vita, chiamandolo in quel modo a cui non si era ancora abituato.
-Papà!- non se lo ricordava così grande...lo abbraccia -La mamma è di là che corregge i compiti...- resta stranito, confuso, non ricordava che lei l'avesse avvisato del suo arrivo, si prepara alla solita manfrina ma stavolta anche per ricambiare i rimproveri a quella donna tanto bella quanto fredda così come ha voluto la sua terra natale. Non nota piccoli cambiamenti nel bambino, di un biondo un po’ più scuro e una fisionomia leggermente diversa. Così rimane ore, o così gli pare, a guardare quella donna irraggiungibile che ora sta tranquillamente scarabocchiando segni rossi su alcuni fogli, sulla sua scrivania, di casa sua. Che ci mette un po' a rendersi conto della sua presenza e sorride, di gioia e non scappa, non si allontana quando lui prova a baciarla ma ricambia e in più l'abbraccia. Ma è sempre la sua prof.
-Qualcosa non va, amore?- aveva sempre sognato di sentirsi chiamare in quel modo. Lei si è accorta della sua sorpresa, ma lui cerca di dissimulare.
-No... volevo solo dirti che ti amo da morire- finalmente aveva potuto togliersi questo peso dal cuore, ma molte cose non sembrano avere senso. Lei sorride, gli occhi a cuoricini come nei film, amore, vero, totale.
-Se dopo dieci anni di matrimonio mi corteggi ancora così vuol dire che sono proprio la donna più fortunata del mondo!- ridacchia ma... come? Ha detto 10 anni, 10... e dov'era lei quando aveva bisogno, e Renzo...
-E Potti?- si chiede a voce un po’ troppo alta.
-Sta dormendo, quel pigrone!- esclama lei con tono sarcastico ma dolce. Gaetano si guarda la mano istintivamente e vede una fede, guarda quella di lei e ne vede una dello stesso stampo. Allora é vero. Poi sente un verso, no è dispregiativo, un suono strano, a cui non è abituato. Un pianto. Infantile. Prima che lei dica qualcosa segue il rumore come si trattasse di un criminale da catturare e arriva a una stanza, quella che usava da palestra. Ma dentro non ci sono né pesi, né altri attrezzi simili. C'è un lettino, giocattoli sparsi un po’ ovunque e un orsetto consumato, il suo di quando era piccolo, per terra. Lo prende e con cautela si avvicina. Dopo, prima, per non fare un torto a nessuno, insomma, vede la creatura più bella sulla quale si siano mai posati i suoi occhi, insieme a Camilla.
Una bambina bellissima che avrà avuto meno di un anno, i capelli di un castano tendente al rossiccio appena accennati, gli occhi verd’acqua, uno sguardo pieno di salute e vita ma il pianto continua e lo scuote dal momento di adorazione.
-Che c'è, Alice?- come fa a non ricordarsi di essere sposato (e con chi poi) né di avere una figlia, ma sapere, il termine corretto è sentire, di conoscere il suo nome?
Gli piacerebbe ancora chiedere che fine abbia fatto Renzo, se lo conoscono, se lei lo frequenta, e tante altre domande ma un pensiero seppellisce gli altri.
-Ma Livietta?- Camilla è arrivata alle sue spalle e lo ha osservato in silenzio.
-Tesoro, tutto bene? Livia l'ho già pagata io, per questa settimana siamo a posto.- sorride -Gaetano?-
-... ah ma mi sono dimenticato di riferirle una cosa...- la donna gli si avvicina e lo abbraccia per i fianchi, gli massaggia le spalle. Per un attimo dimentica tutto -Mm...-
-Vuoi il numero vero? Ma se proprio uno sbadatone! Poi dai a me della smemorata...- si separa da lui sempre sorridendo quindi gli passa il telefono e se ne va. Gaetano resta a fissare quel numero, poi guarda le informazioni, la vede, una foto della ragazza.
Ogni scelta comporta un prezzo non sempre equilibrato.


Sarà vero quel detto per cui non sai di amare una persona fino a quando non passi un'intera notte a guardarla dormire? Le tornano in mente le parole di un gruppo dei suoi tempi.

Potrei stare ore e ore qui… ad accarezzare… la tua bocca ed i tuoi zigomi… senza mai parlare… senza ascoltare altro, nient’altro che, il tuo respiro crescere, senza sentire altro che noi, nient’altro che noi… potrei perdermi guardandoti mentre stai dormendo… col tuo corpo che muovendosi, sembra stia cercando… anche nel sonno di avvicinarsi a me, quasi fosse impossibile, per te sentire altro che noi, nient’altro che noi…

E’ vero, sì. Si convince, perché se nei primi anni era stata solo attrazione, una cotta seria ma non troppo, un pretesto per liberarsi dai canoni della quotidianità, una tentazione, una trasgressione... Oddio sembro Umberto Eco quando attacca con le sue infinite e molteplici descrizioni ne Il nome della rosa, pensa. Insomma, se prima non era amore, adesso invece lo era. Tre anni fa capitava di sognarlo, ora tutte le notti. Ma soprattutto tre anni fa amava suo marito, voleva salvare il loro rapporto e ne aveva anche le ragioni, ora non più.
-Mamma mia quanto è tardi!- ma la forza di lasciarlo non ce l'ha, così prende la strada giusta, quella della vigliaccheria e manda un messaggio a Renzo.

Non c’è niente al mondo… che valga un secondo… vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo o un tuo movimento… perché niente al mondo… mi ha mai dato tanto… da emozionarmi come quando siamo noi, nient’altro che noi…

È proprio bello mentre sorride, chissà cosa sta sognando, si domanda sperando di essere nei suoi pensieri. Sembro proprio una adolescente innamorata strappata da uno di quegli scadenti telefilm che però un sorriso te lo rubano.

Gaetano apre lentamente gli occhi sentendo un peso strano sul petto. Alice, è il suo unico pensiero. Ma la donna su di lui non porta quel nome bensì un altro eppure è felice comunque anche se il sogno che aveva fatto gli era proprio piaciuto. Sposato con Camilla senza rinunciare a Tommy, con un angelo di bambina, Potti... ma a lei sarebbe mancata Livietta, ecco perché il sogno si era interrotto bruscamente. Di muovermi non ci penso minimamente! pensa e automaticamente ha già disattivato tutte le sveglie, messo sul silenzioso i cellulari, annullato qualsiasi interferenza che possa provenire dall'esterno.
Una sera, per una sola, dopo quello che ho passato, me la merito e ne ho bisogno per cui fanculo le responsabilità. Così si limita a guardarla e sorridere ma si fa più attento quando la sente balbettare nel sonno -...oh... Renzo!- ci rimane male che lei nomini proprio quel nome ma poi si accorge del tono che usa, dispregiativo. E non è finita: -...oh Gaetano... Renzo! No Gaetano... non posso...- lo sta sognando e forse anche qualcosa di erotico a giudicare dalle espressioni che fa, dai suoni che emette, anche qualche gridolino e lui vorrebbe quasi gettarsi su di lei e concretizzare il mondo onirico di entrambi.

L’architetto Ferrero, chiamato in causa, non è troppo preoccupato. Saputo che, fortunata coincidenza!, Livietta sarà a casa di un’amica (o forse di Greg, ma è il primo ragazzo di cui non sente di doversi preoccupare) senza tante remore accetta l’implicito invito di Pamela e la raggiunge seguendo le indicazioni che gli ha dato per messaggio. Il cuore pare volergli fuggire dal cuore, emozionato come un ragazzino o meglio, visto che si tratta di lui, come davanti a una giuria per un concorso.
La porta si apre senza troppi problemi e i suoi occhi si posano su una donna fantastica, i capelli color grano sono sciolti liberamente sulle spalle e le incorniciano parte del viso. Gli anni che sono passati non sembrano averla segnata minimamente, è ancora fresca come una rosa. Ma non le dice niente di tutto questo, si limita a una cazzata, come suo solito.
-Ciao… hai visto, sta per piovere…- lei apre leggermente di più gli occhi guardandolo stranita e sorride, mentre le sue pupille si dilatano leggermente.
Prima che lui entri in quella casa, sanno già entrambi cosa accadrà, ma il pentimento lasciamolo come contorno.

Una vibrazione, qualcosa gli dice di guardare il telefono della donna che ama. Lo prende e infatti... riconosce subito il tipo di numero. Merda, pensa. Non riflette neanche un secondo prima di rispondere al posto di Camilla che sta riposando così bene... lasciate dormire questa povera Aurora.
-Pronto?- voce sicura, coi caramba non si scherza, specie quando sapranno che sono un poliziotto, c'è una tale futile rivalità tra questi due corpi!
-Pronto, parlo con il signor Renzo Ferrero?- smorfia. Per fortuna non sono in grado di vederlo altrimenti colossale figura di m... da mentecatto.
-No- identificarsi o meno? Sì, non è mai stato un bugiardo o uno che omette -Sono Gaetano Berardi.- non specifica grado o altro, né perché si trovi lì o risponda al telefono di una donna sposata, con un altro (dettagli).
-Ah, buon giorno vice questore!- merda, la sua fama l'aveva preceduto così come accadeva nei telefilm -La signora Ferrero c'è?- non solo quella, pensa, pare che i miei sentimenti e affari personali siano usciti dal privato del commissariato... se no non l'avrebbe nominato per forza il cognome dell’ex coniuge.
-...- riflettere in fretta. Svegliarla voleva dire rompere tutto, mandare a puttane qualsiasi possibilità, ma non farlo equivaleva a doverne spiegare le ragioni e magari a metterla in qualche brutta situazione. -Sì, attenda un attimo che la chiamo- merda, (il terzo oggi) sono le 6.00 del mattino, deve essere qualcosa di grave se chiamano a questi orari! Allontana l'aggeggio e la chiama dolcemente ma non ottiene alcuna reazione, indi le da un semplice bacio sulla bocca, quale migliore risveglio?
-...Gaetano!- esclama lei, per fortuna non troppo forte, l'uomo le passa il telefono dicendole solo con il labiale "caramba". Camilla sospira e cerca di entrare nella modalità "non è presto, non stavi dormendo, sei sveglissima e nel pieno delle tue facoltà mentali". -Pronto?-
-Buongiorno signora, perdoni l'orario e il disturbo ma avremmo bisogno che si rechi nel distretto centrale il prima possibile per un controllo...-

Spazio autrice:
eccomi qua, allora, prima di tutto rispondo alle recensioni:

love4fiction: grazie per i complimenti, benvenuta. Sono contenta che ti piaccia come storia, non so che corso di studi stai facendo, comunque io sono al secondo anno, quindi non è che sia poi molto avanti... semplicemente mi piace molto fare da spugna e quello che immagazzino per dovere (studio) mi piace metterlo (meglio dire: sono le cose stesse che comandano su di me e mi obbligano a inserirle, xD) in quello che scrivo. Anche perché in questa storia faccio una cosa che invece ogni giorno mi dicono di non fare, ovvero cerco di rendere i personaggi il più reali possibili nel senso che spero sembrino due persone qualunque (non ci sono draghi o principesse) che fanno parte della nostra stessa realtà, di conseguenza le citazioni sono necessarie per creare questo contesto e sono cose che noi stessi possiamo trovare nella nostra vita (perdona il mio modo di esprimermi, è sempre e solo colpa dei corsi che seguo, gli artisti sono quasi sempre pazzi ^_^ ) Io amo scrivere, penso sia tra le cose più belle che ci siano, anche se studio l'arte in tutte le sue accezioni, la scrittura è fantastica perché permette di evocare immagini, idee e lascia spazio alla fantasia del lettore, diversamente dalla pittura o dalla televisione (che pure apprezzo) ok, tutto questo sproloquio per arrivare a dire che quando e se riuscirai a mettere per iscritto le tue idee, vedrai che sarà fantastico ;)

Cinzia_72: sono felice che anche a te piaccia Pirandello, purtroppo ultimamente dagli stessi studiosi di teatro (ne sono in mezzo, per questo lo dico) è svalutato perché considerato troppo pesante, e pesante per me significa complesso (richiede troppo sforzo), il personaggio di Pamela resterà pressoché quello della fiction, mentre Paolo avrà piano piano una propria parte autonoma dagli altri, insomma, ho cercato di non fare parti tanto per distaccare quelle solo di Gaetano/Camilla (che poteva risultare noioso e poi ho seguito lo schema della fiction, non so se si nota) quindi De Matteis ho provato a approfondirlo secondo una mia idea, non so se ti piacerà o risulterà OOC, ma era funzionale al senso profondo di questo primo caso (anticipo quindi che saranno un tot di capitoli per ogni caso, fin quando avrò ispirazione :) )

Soul of Paper: grazie per i complimenti e consigli, ne approfitto per spiegare una cosa, anche se non so se c'entra con quello che hai scritto, ovvero per esempio quando c'è il passaggio da una scena di Camilla/Gaetano a una dove non vengono specificati i personaggi, ma solo si allude a una cena ecc (che poi si rivelano essere Renzo e Pamela...) in quel caso, come sarà in altri, è un rendere sfocato intenzionale, per far credere che siano sempre loro due che proseguono la giornata e invece... (è sempre colpa dei miei studi, mi insegnano come provocare emozioni non solo piacevoli nei frutitori ^^ ) sono felice che Gaetano non ti risulti OOC, per sicurezza lo mantengo anche perché potrebbero risultarlo altri personaggi, il personaggio che meno mi preoccupa è quello della prof anche se su di lei ho trasferito alcune mie esperienze che potessero sembrare sensate, che Camilla cita ripensando a momenti della sua giovinezza e poi perché quasi tutti i personaggi principali, in primis Camilla e quello inventato da me, si faranno portatori di alcune mie teorie su vari temi che mi sono sembrate adatte alla storia :) continua a recensire chilometricamente, mi raccomando! xD
p.s. per le mie storie precedenti, ognuna può avere uno stile differente, ma sostanzialmente mi rendo conto da sola che le prime sono cose che adesso mi paiono inguardabili... potendo citare un'artista tedesca, Kate Kollwitz, riguardando le opere della propria gioventù nota quanto sia facile ora cogliere delle "manchevolezze"

Citazioni:

*sia titolo che altre parti sono tratte dalla canzone Nient'altro che noi di Max Pezzali
*Il nome della rosa, Umberto Eco

al prossimo capitolo,
Angy ^^

  
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