Bloodstained
Moon
Capitolo
1
Incontro
Quella
sera erano usciti per una passeggiata, Loren e suo fratello uscivano
sempre la
sera, ma non potevano sapere che quella, sarebbe stata
l’ultima volta che si
sarebbero visti.
Era
circa mezzanotte del 12 Gennaio del 1883; stavano tornando a casa dopo
la lunga
passeggiata tra i boschi, quando all’improvviso Michael si
fermò.
Loren:
”Michael, cosa c’è? Hai sentito
qualcosa?”. Era preoccupato, il suo sguardo
sorvegliava gli alberi.
Michael:
”Loren scappa, cerca di raggiungere i nostri genitori, cerca
di salvarti”
Loren:
”Fratello ma cos’è successo?”
Michael:
”Troppo tardi” due uomini uscirono dalla foresta,
li avevano seguiti fino a lì,
uno era alto, i capelli lunghi bianchi e gli occhi grigi, quasi
trasparenti, il
viso però era giovanissimo, sembrava avesse circa una
trentina d’anni, altro
era più basso, dimostrava vent’anni, aveva i
capelli corti e biondi, gli occhi
rossi e un viso esile, simile a quello di un dio.
Maxuel:
”Guarda cosa abbiamo trovato, due belle prede, che cosa
facciamo papà?” disse
il ragazzo biondo, l’altro fece un sorriso e disse:
Alexander:
”Portiamo la ragazza con noi, possiamo darla a tuo fratello
Eric come regalo
per il suo compleanno”
Maxuel:
”Tutte le cose belle a lui, vabbè, allora posso
prendere il ragazzo?”
Alexander:
”D’accordo” il ragazzo si
avvicinò a loro, Michael si era messo fra Loren e lui.
Michael:
”Loren scappa, sono vampiri, mettiti in salvo” lei
lo guardò spaventata, ma
decise di seguire il consiglio del fratello, corse verso casa, ma
l’altro uomo
le bloccò la strada e l’afferrò per il
braccio
Loren:
”Lasciami, lasciami ti ho detto” ma lui continuava
a fissarla negli occhi,sembrava
divertito dal suo terrore; poi spostò il suo sguardo sulla
sua mano sinistra e
notò il sigillo che aveva sulla mano, uno scudo in cui erano
incisi una luna e
una piccola piuma, il suo sguardo si rallegrò e fece un
sorriso, un sorriso
malizioso.
Alexander:
”Maxuel, sono angeli”
Maxuel:
”Angeli? Bene, allora sarà più bello
ucciderli…” afferrò Michael per la gola
e
avvicinò il suo collo alla sua bocca, l’altro
invece afferrò Loren per l’altro
braccio e le bloccò i movimenti.
Alexander,
ridacchiando:”Ora vedrai morire tuo fratello sotto i tuoi
occhi” l’altro
ragazzo morse Michael al collo e lui urlò di dolore, dal suo
collo usciva del
sangue, i suoi occhi erano persi nel vuoto; Loren era spaventata e
confusa, i
suoi occhi erano pieni di lacrime. Dopo quelli che sembrarono secoli lo
lasciò
andare e lui cadde a terra, il suo sguardo era perso nel vuoto; i suoi
capelli,
il suo collo e i suoi vestiti sporchi del suo sangue; Loren
riuscì a staccarsi
dalla presa dell’uomo, ma per farlo ha dovuto strapparsi la
manica del vestito
e lui con le sue unghie le graffiarono il braccio.
Maxuel:
”Maledizione…è sangue umano, forse solo
la ragazza è un angelo, che fortuna mio
fratello, vabbè non importa, per questa sera mi sono
divertito”
Loren:
”Michael, Michael rispondimi ti prego, Michael,
fratello…” la sua voce era
rotta dal pianto, accarezzava
i capelli
color oro del fratello sperando che si svegliasse, ma era tutto
inutile, allora
il ragazzo con i capelli biondi l’afferrò per il
braccio e l’alzò da terra, le
legò i polsi e la portò via dal corpo del
fratello, lasciandolo lì a terra. Caricarono
Loren su una carrozza nera, trainata da un cavallo nero con gli occhi
rossi;
Loren si sedette all’angolo della carrozza, si nascose il
collo con i capelli
per evitare che sentissero il suo odore, poi cercò di
proteggersi il viso tra
le gambe, anzi si coprì il viso cercando di evitare che la
vedessero piangere,
non voleva dargli altro piacere.
Dopo
2 ore di viaggio arrivarono davanti ad un castello, era terrificante e
si
trovava al confine del villaggio, appena la carrozza si
fermò fecero scendere
Loren e la portarono dentro il castello. L’entrata era
davvero maestosa, poco
illuminata e aveva una scalinata spettacolare, tutta in marmo bianco
pregiato.
Alexander:
”Eric, scendi subito abbiamo una sorpresa per te”
Dopo pochi minuti un ragazzo
con gli occhi azzurri, i capelli neri corti, le labbra sottili rosee
scese
dalle scale; il suo viso era pallido, ma allo stesso tempo lucente.
Appena vide
Loren le sorrise, ma era un sorriso malizioso, quasi da depravato. Il
suo
sguardo le faceva paura; infatti, distolse subito il suo da quello del
ragazzo,
così alla svelta da non accorgersene nemmeno le.
Eric:
”Cosa c’è padre? E chi sarebbe questa
ragazza?”
Maxuel:
”L’abbiamo trovata nella foresta, e così
abbiamo deciso di portartela in dono
per il tuo compleanno”
Eric:
”Ah, una preda, bene…” poi si
avvicinò a lei, si piegò e la prese per il mento;
guardandola di nuovo negli occhi “Sarà un piacere
giocare con lei” avvicinò la
sua bocca al collo di Loren; lei tremava, aveva paura di fare la stessa
fine
del fratello, ma si allontanò subito e si rialzò
guardandola ancora con quello
sguardo malizioso e quasi depravato “Veni, ti porto in una
stanza” ; gli porse
la sua mano, la fece alzare da terra e
l’accompagnò in una stanza. Entrata
Loren rimase bloccata: la stanza era completamente bianca, un letto a
baldacchino
con tende di seta blu notte al centro di 2 piazze, vicino una finestra
con un
bellissimo balcone che affacciava sul lato nord del castello, un
armadio enorme
vicino alla finestra e il bagno dal lato opposto. “Ti piace?
Puoi rimanere qui
se vuoi?”
Loren:
”Sarebbe bello, ma credo che mi riserverete lo stesso
trattamento che avete per
le vostre prede…” la sua voce era così
sottile che quasi non la sentivo nemmeno
lei, ma lui la sentì e si avvicinò a Loren
prendendola per i fianchi. Sentiva
le sue mani sulle spalle, le spalline della camicia abbassarsi e le sue
labbra
fredde sul suo collo “Co-cosa fai? ...”; le chiuse
la bocca con un dito e poi
la baciò, non riusciva a muoversi, la sua presa la bloccava.
Eric;
”Voglio solo giocare, su non fare la preziosa” il
suo respiro le solleticava la
gola; con le mani lei accarezzava i capelli e poi la baciò
sulla guancia, a un
centimetro dalle labbra. Loren era impietrita; non riusciva a muoversi.
Loren:
”Ti prego non farlo, ti prego…” dai suoi
occhi scendevano delle lacrime, in
quel momento Eric si fermò.
Eric:
”Scusa, non volevo, sarai sicuramente sconvolta e
spaventata…come ti chiami?”
Loren:
”Cosa?”
Eric:
”Voglio sapere il tuo nome”
Loren:
”Il mio nome è Loren, Loren Sphos”
Eric:
”Il mio nome è Eric, Eric Melas” poi le
sorrise, quel sorriso però era diverso
dal primo, era più dolce “Forse è
meglio che ti riposi; per oggi hai avuto
troppe emozioni, non devo per forza peggiorare la situazione,
verrò domani
mattina a vedere come stai…” e si
avvicinò alla porta, ma appena aprì la porta
continuò “Ah Loren, mi dispiace per tuo
fratello”
Loren,
un po’ meravigliata: ”Davvero?”
Eric:
”Nient’affatto, a domani” e
uscì ridendo.
Loren:
”Maschilista ed egoista” si sedette sul letto
piangendo, non riusciva a credere
a tutto quello che era successo e che sarebbe successo: la morte del
fratello,
il rapimento, l’incontro con Eric, e che forse non avrebbe
più rivisto i suoi
genitori. Si coricò sul letto piangendo, sperando che tutto
quello fosse solo
un brutto sogno.
Fine
capitolo 1