Mi fate ridere perché spesso siete voi ad esserne il motivo principale.
La mia è una classe di merda.
La maggior parte delle persone sono noiose, superficiali e infantili. Non sono in grado di guardare al di là del proprio naso. Non sanno immaginare, non hanno una propria personalità; si comportano da stupidi e sono felici di essere così.
Ciò che mi dà più fastidio è il modo in cui fanno tutti i buonisti, si sorridono, si raccontano allegramente la loro giornata. E non appena qualcuno si assenta, ne spettegolano fino a slogarsi la lingua.
Mi fanno incazzare. Mi fa incazzare soprattutto la bionda Christie, con la sua voce stridula e i suoi chili di fondotinta sul viso.
E mi fa incazzare anche Sarah, riccia e mora, con la sua quarta di reggiseno e le chewingum che mastica ininterrottamente.
Sono loro due a capitanare la classe, prevalentemente femminile.
Che squallore, in prima liceo soffrono ancora di manie di protagonismo. Sentono il continuo bisogno di farsi notare, quando passano dei bei ragazzi alzano il tono della voce perché questi si accorgano di loro e le guardino. A scuola, per tutta la settimana, non aspettano altro che le ore di ginnastica per sfoggiare i loro pantaloncini di dimensioni discutibili e le loro canottiere aderenti. Giusto per ricordarci di quanto siano migliori di noi.
Io queste ragazzette non le capisco. Ho una filosofia completamente differente dalla loro. Non ho alcun interesse a farmi vedere e invidiare dalle altre persone; se dovessi riassumere il mio carattere in poche parole, direi semplicemente che mi faccio gli affari miei e non cago il cazzo.
Essendo stata bocciata, ho solo un anno di più rispetto alla maggior parte dei miei compagni, eppure percepisco una forte differenza di età.
Mi sento più matura, superiore. Non ho tempo per le loro chiacchiere e le loro risatine, non mi interessano.
A dir la verità anche Sarah è una ripetente, come me, ma è evidente che non si identifica nel mio stesso modo. Anzi, lei è proprio una delle più idiote.
Mi trovo in classe, sono seduta al mio posto in ultima fila. Scarabocchio distrattamente su un foglio mente la prof di storia interroga alcune ragazze.
Quando alzo gli occhi noto che nessuno sta guardando dalla mia parte. La mia compagna di banco, Juli, gioca concentrata con il suo cellulare.
Lei è una ragazzina grassottella e viziata, ma dopotutto è a posto.
Penso che quello sia un ottimo momento. Tengo lo zaino sul banco per coprire i miei movimenti, estraggo dalla tasca ciò che mi occorre e piegata su me stessa comincio a girarmi uno spinello.
Non sono una fumatrice accanita, il tabacco non lo tocco quasi mai. Ma di tanto in tanto mi faccio una canna.
Quando ho finito di rollare osservo il risultato e mi chiedo se è davvero il caso di fumarla in quel momento.
Fanculo, decido di sì. Alzo la mano e chiedo all'insegnante di andare alla toilette. Intanto ragiono su un luogo isolato da qualche parte nella scuola in cui nascondermi.
E' assurdo pensare che per rilassarsi qualche minuto con un filtro tra le labbra bisogna nascondersi.
Mi dirigo verso il bagno dell'ultimo piano. E' piccolo e raramente la gente ci va perché è lontano dalle aule.
Mi chiudo dentro uno degli stanzini e accendo. Il profumo dello spinello riempie le mie narici e lo consumo velocemente.
Dopodiché getto il filtro nel cesso ed esco in fretta.
Scendendo le scale rischio di inciampare e capisco che la cannabis sta facendo il suo effetto. Le labbra mi si inarcano e faccio ritorno in classe con la testa leggera.