Capitolo 21

Era un giorno molto faticoso quello per noi perchè dovevamo lavorare tutto il giorno su un'altra canzone, sia in modo canoro che nella coreografia. Dopo tanto fatica arrivammo alla sera. Uscimmo dalla sala di registrazione e vidi seduto su una sedia D.O.

Io: D.O. Che ci fai ancora qua?

D.O.: ti devo dare delle cose da parte di LuHan... te... leggile e poi quando hai finito dimmelo...

io: ma qua devo leggerle?

D.O.: no devi venire con me... nella nostra sala così stai un po' sola e rifletti su quello che c'è scritto...

io: d'accordo!

Avvisai a Livia che me ne sarei andata e poi andai nella sala, presi tutte le lettere che aveva in mano D.O. Ed entrai. Mi sedetti al centro di quella sala isolata. Non riuscivo ancora a capire quello che stava succedendo, ero molto stanca e in più tutto quello non mi stava aiutando per niente. Aprii la prima bustina. Era un po' accartocciata e sembrava che qualcuno ci avesse pianto sopra perchè c'erano delle lettere sbavate. Iniziai a leggere.

“Cosa mi rimane adesso? Le parole. Quelle mai dette e quelle di troppo, quelle d'amore, quelle di disprezzo e quelle divertenti. Mi resta la tua voce, il suono che faceva. Mi resta il tuo profumo, che riesco a sentire ancora sulla mia felpa. Mi restano i baci, quelli resteranno per sempre sulla mia pelle, come le tue carezze, quelle dolci e quelle un po' rudi. Mi restano gli sguardi, i ti amo ripetuti all'infinito, le nostre mani. Questo amore, avrebbe potuto avere una fine migliore, potevamo metterci un altro cerotto e segnarlo. Ma tu, noi, abbiamo preferito che finisse. Io non ti dimenticherò mai, sei stato l'amore migliore della mia vita. Ora sii felice e ricordati che ti amo, da morire.”

le lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi. Perchè... perchè... perchè era così tanto dolce questo ragazzo... anche io lo amavo ma ero troppo orgogliosa. Non si è fidato di me fino in fondo. Mi asciugai le lacrime con la manica della mia felpa. Guardai con lo sguardo fuori dalla porta, D.O. Era ancora là che aspettava a me. Presi anche l'altra bustina e presi la lettera.

“Nonostante tutte le litigate, nonostante le incomprensioni, i messaggi non ricevuti, nonostante i pianti e le lacrime, nonostante il dolore e la rabbia, nonostante tutto e tutti, nonostante il tempo, le persone e le parole io ho scelto te e nonostante tutto, sceglierei sempre te.”

Era più piccolino come foglietto ma era molto toccante ugualmente e infatti le mie lacrime non si erano ancora fermate. Presi anche la terza.

" Mi manca potermi vantare con la gente di avere un ragazza bella e divertente come te.
Mi manca passare il tempo pensandoti e sorridendo, piuttosto che farlo e piangere..come ora. Mi manca quando, anche se non te ne accorgevi, con un gesto mi facevi morire dalle risate. Mi manca il modo in cui di punto in bianco dicevi ti amo..Mi manchi tu, non il sesso, non tutte le litigate, tu e basta.. "

“Ti odio, ti odio per quello che hai fatto.
Ti odio per quello che mi hai detto e per quello che mi porti a dire.
Ti odio perché sei andato via, non mi hai dato modo di capire.
Ti odio perché non riesco a smettere d'amarti.
Ti odio perché mi hai fatto dire una bugia, proprio ora. Tu spiegami come potrei odiarti... non posso!”

Presi tutte le lettere e me le misi nella mia borsa. Le lacrime non finivano più e mi sentivo sempre più stanca. Però non volevo mollare. Mi alzai ed uscii dalla stanza.

D.O.: finito di leggere le lettere?

Non gli risposi e mi misi a correre per andare al loro dormitorio. Sapevo che era pericoloso e se i paparazzi mi avessero vista mi avrebbero riempita di domande e di foto, ma soprattutto di articoli sui giornali. Arrivai davanti al portone. Suonai e mi asciugai il viso, anche se le lacrime continuavano a scendere ugualmente.