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Autore: _That Star_    20/02/2014    9 recensioni
Rinasco oggi. Con loro. Con lui.
[Andrew Scott\Benedict Cumberbatch]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andrew Scott, Benedict Cumberbatch, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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You found me

Lost and insecure

You found me, you found me

Lying on the floor

Surround me, surround me.
[The fray-You found me]


Sono in un bar e c'è un angelo davanti a me. Si perchè ormai l'ho capito. E' celestiale, sia nei lineamenti, che nelle movenze. Solo non posso toccarlo, sfiorarlo, o azzardarmi a dire ciò che penso perchè io voglio qualcosa che lui non vuole o che comunque, immagino non voglia. Quindi io lo fronteggio ad un unto tavolo di bar. E già questo mi sembra qualcosa di osato. Ho preso un bicchiere di succo per fare in modo che il mio sguardo non cada solo ed unicamente su lui. Mi distraggo con la polpa di pesca, io. Che stile, mamma mia. Come se non bastasse la barista, porgendomi il succo, ha tenuto a mostrarmi la cannuccia che aveva applicato nel bicchiere. Io le ho sorriso e mi ha chiesto se andava bene il colore, io le ho detto di sì e l'ho ringraziata, aggiungendo che andava in tinta con il succo. Ha iniziato a ridere, genuina, e mi ha appoggiato una mano su una spalla. Sembrava un po' la mia mamma. E io sembravo un po' un bambinetto. E Benedict sembrava un po' il mio papà, e sorrideva forzato, perchè sapeva che quel bambino era una gran troia. Questo pensa di me.

C'è un silenzio carico di disorientamento sconosciuto e nessuno ha voglia di lanciarsi in un discorso, nonostante entrambi dobbiamo spiegazioni l'uno all'altro...Giusto? Dobbiamo parlare di quello che è successo, sono cose non trascurabili credo lui debba sapere...Ma perchè? Ci siamo conosciuti ieri. Non siamo amici. Non dobbiamo avere un rapporto ad ogni costo.

Ma Sherlock e Moriarty sì.

Non so perchè mi è venuta in mente questa cosa. Il punto è che ho letto tutto il materiale che mi è stato dato per la parte in Sherlock, mi son fatto una mia idea di Moriarty, e credo questa non coincida con l'intento degli scrittori. Io vedo nella relazione di Jim e Sherlock attrazione. A bizzeffe. Profonda attrazione dovuta ad un'affinità mentale pazzesca. Ma lo vedo solo io? Un'altra delle mie ultime fantasie gay?

Mi accorgo di star guardando un punto indistinto fuori dalla finestra e sento che il mio sguardo è così storto da poter trivellare il vetro, e mi sembra di zoomare fino in quel punto. Ma in quel punto non c'è niente. Pezzo di strada normalissimo. Grigio, come me.

“Andrew, non bevi il tuo succo?” è Benedict a riprendermi e io subito guizzo in piedi e mi chino a succhiare dalla cannuccia con foga.

Poi mi distraggo ancora, questa volta sulla sua mano affusolata e sogno di accarezzargliela un giorno, o baciargliela. Ritorno a guardare il mio succo quando inizio a pensare che non sarò mai io a bearmi della sua pelle. La beffa sarebbe che ce la facesse Moriarty. Sorrido e bevo un po'.

Non me n'ero accorto. Ero tanto preso dai miei discorsi che no, non me n'ero accorto. O forse mi sembrava troppo surreale per crederci, non lo so. Credo Benedict mi stia guardando. Smetto di risucchiare dalla cannuccia. E non ho idea di cosa fare. Mi sta guardando. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Perchè? Io lo posso solo sognare quel ragazzo. Se fa così mi mette in imbarazzo, sento come se fosse riuscito a leggere tutti i miei pensieri ed ora voglia farmi un discorsetto. E avrebbe anche ragione. Ora che faccio. Ho avuto anche la brillante idea di fermarmi e devo per forza agire in qualche modo. La situazione è statica e silenziosa.

Decido di alzare gli occhi.

Lentamente.

Su di lui.

E' ora che io la smetta e mi scontri con i suoi due pezzi di ghiaccio.

Alzo. Scorro con lentezza il tavolino ed avanzo fino al suo petto, poi arrivo al mento, il naso, e l'oceano. Devo aver trovato la pace interiore qui. Mi ci voglio affogare: faccio tutto da solo giuro, corda, masso, bocca aperta. Ma fatemi...

Ride.

Io scoppio a ridere, ma mi dimentico di avere la bocca appiccicata alla cannuccia e non faccio altro che soffiare aria. Inizio a far le bolle nel bicchiere e non riesco a smettere, anche perchè Benedict continua a ridere per il rumore che sta producendo tutto questo.

Mi ingozzo da solo e mi metto un fazzoletto davanti alla bocca per tornare a respirare e...Cristo, mi torna in mente che poco prima avevo desiderato di affogare. Tossicchio ancora per qualche secondo e poi torno a guardarlo sorridente.

“Volevo esserci io con te ieri.”-dice, e io faccio un altro dei miei viaggi mentali ma, scusate, da questo non torno. Volevi esserci tu...quando? Quando mi hai visto ballare. Quando mi hai visto baciare quello. Quando abbiamo scopato. Non sa che abbiamo scopato. Lo ha intuito perchè siete usciti insieme. E' innamorato di me. Mi ama. Mi morsico la lingua e torno al significato base. Gli sarebbe piaciuto trascorre la serata con me, con diverse modalità ovviamente.-”Sei adorabile.” io adesso impazzisco. Respiro velocemente per un paio di volte e lo guardo.

“C-come?” dico ridendo.

“Beh, sì.” ora ho messo in imbarazzo lui, ride nervosamente. Beve un sorso del suo tè e poi riprende a parlare a testa bassa “Come ti è andata la serata ieri?” ha rialzato il viso e sorride.

Scuoto il capo come per scacciare quella domanda.

“Sinceramente?”-gli chiedo guardando il mio succo amareggiato. Con la coda dell'occhio vedo che annuisce e riprendo a parlare.-”Volevo che mi venissi a prendere.”

“Non c'entravo niente.” mi risponde veloce e pronto, come sempre.

“Ultimamente c'entri solo tu.”


 

Abbiamo parlato per ore, di ogni cosa, senza ricadere però nel discorso 'a proposito di ieri sera...'. E di tutti i discorsi nei quali ci siamo addentrati, di tutte quelle parole e di tutto quel gesticolare, io ricordo solo una battuta di frasi. Dovevo appena aver detto una sciocchezza assurda o forse era solo una delle mie figuracce, fatto sta che mentre ridevo Benedict mi ha preso la mano e l'ha allontanata dalla mia bocca. “Ridi bene!” mi ha detto, ed ancora risate. “No seriamente! “ mi guarda divertito, ma serio, mentre tiene la mano lontana dalla mia bocca. Io ho alzato e abbassato lo sguardo ripetutamente e poi sono tornato a ridere. “Hai un bel sorriso.” Non voglio essere modesto, ma me l'avevano già detta questa cosa ed io, non ci ho mai creduto. Ho sempre ritenuto che l'unica che me lo dicesse con voce abbastanza sincera fosse la mamma, ma a dieci anni ho capito di come fossero schierati i genitori, tutti fieri dei loro pargoli. Quindi ho sempre riso un po' così, nascondendomi, sia per timidezza e sia per farmi piccolo fra le spalle, e tenere la risata tutta per me.

Benedict oggi me l' ha detto con il suo sguardo penetrante e la sua voce profonda. La sua gentilezza, il suo profumo da uomo, le sue labbra incurvate all'insù, i suoi capelli spettinati, il suo sapore di tè zuccherato. Ed io gli ho creduto per un attimo. E ho sentito le lacrime perchè per me, era un momento speciale. Mi sono sentito bello. Ed alla sua altezza.

Ero così scosso che rischiavo di sciogliermi giù per la sedia, mi sono raddrizzato e gli ho pestato il piede. Solito atterraggio brusco sul pianeta terra, solita convinzione cantilenante che mi suggerisce di essere un imbecille.

Ora siamo di nuovo uno di fronte all'altro, fuori dal bar, e ci stiamo per salutare. Il freddo mi fa ancora più impacciato del previsto, inizio a strofinarmi le mani sulle spalle per cercare di riscaldarmi, mentre tengo le spalle alte e tremo, per tanti motivi.

“Venerdì verrai anche tu alle prove allora.”

“Già, non vedo l'ora!”

“Ti piace il personaggio?”

“Ecco...” inizio a rispondere, e lo dico con un tono buffo. Benedict scoppia a ridere e ci guardiamo negli occhi per un po'. La verità è che adoro Moriarty. Solo non vorrei mettergli paura, quindi lascio che il tutto cada sul ridere. E' grazie a Jim in fondo, che ho conosciuto Benedict.

O è grazie a me che lui ha conosciuto Sherlock.

Mi intriga 'sta roba.

Benedict intanto si è avvicinato a me e mi ha posato un bacio sulla guancia. Ed io me lo sono perso. No, veramente, è già tanto che me ne sia accorto, ho sentito solo un lieve calore. Lo avvicino a me prima che si allontani e gli do anch'io un bacio.

“Ciao...Sherlock Holmes.” gli ripropongo una frase del telefilm sorridendogli beffardamente. (Beffardamente? Ma che mi succede?)

“Catch you...later.” replica lui e io casco in un mare di ambiguità, dal quale sento di non uscirne più vivo. La prossima battuta se non sbaglio sarebbe 'no you won't' o qualcosa così, ma io voglio che mi prenda. Oh. Stiamo passando da ambiguità floscia a perversione. Moriarty è una cattiva compagnia.

Ho preso l'autobus e sono andato a recuperare la macchina nel parcheggio del locale. Sto facendo tutto di corsa perchè sono schifosamente felice e voglio tornare a casa dai miei. Ho voglia di riabbracciarmeli e basta, non mi piace litigare e quando lo faccio non mi prendo mai le mie responsabilità. Nel senso che mi nascondo dietro frasi antipatiche per tutto il tempo, poi metto il muso ed infine impongo a me stesso di dimenticarmi ogni cosa, che io abbia ragione, che io abbia torto, perchè ho solo voglia che tutto torni come prima. E chi sono poi io per far star male gli altri.

Scendo dall'auto, mi fermo davanti casa e apro la porta di corsa.

Hannah.

Un abbraccio immenso la risucchia fra le mie braccia, fino a farla sparire.

“...An...Drew!” sento che borbotta ridendo, ed io mi allontano, sempre tenendole le braccia e la guardo negli occhi. E' bellissima, la più bella di tutte. In ogni cosa. Gli occhi profondi e sempre allegri, i capelli mossi e morbidi, da fare invidia alle più esigenti principesse e due labbra chiare e sottili.

“Quanto tempo sei stata via?”

“Un me-ahahah 'Drew!” la prendo da sotto le braccia e facciamo un giro sui noi stessi, ridendo come matti. Quanto mi è mancata.

Sento dei passi e vedo che mamma ci ha raggiunto in salotto, e ci osserva inteneriti. Poi fa un sospiro tremante e mi guarda, ed io capisco che devo volare da lei prima che mi crolli. Le prendo le mani e lei sussurra di aver avuto paura che non tornassi più, questa volta.

“Tornerò sempre qui, ma'.” dico rassicurandola un po', e spero che anche papà abbia sorriso da dietro il giornale.

“Allora, cosa facciamo sta sera per festeggiare?” la mia sorellina è tornata. Continuo a pensarci. Ho sempre creduto che dopo essersi invaghita di quel riccone -di quasi dieci anni più vecchio di lei-, non sarebbe più tornata nella nostra villetta. E' un tipo passionale, che si fa travolgere, proprio come me. Ed entrambi non abbiamo possibilità di uscire dal tunnel. Per lei l'amore, per me il teatro. E Benedict mi vien da pensare. Mmh.

“Io e papà stavamo andando a prendere la pizza.” mi dice con un sorriso.

Ci penso un attimo. “Ottimo!”-esclamo-”Mamma mamma, noi andiamo su che mi devi provare la parte.”- la strattono su per le scale, ma lei ancora parla con mia sorella.

“Hannah, lo sai che tuo fratello fa il protagonista in Doctor Who?”

“Sherlock Holmes, mamma!”- dico esasperato e scendo di qualche gradino.-”E poi non è il protagonista!”

“E cos'è?” dice in sincro la mia famiglia ed io me li immagino già ridere quando dirò il mio ruolo.

“...Cattivo.”

Le probabilità di Andrew Scott non falliscono. Stanno ridendo.

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Ciaaaao meraviglie, scusate ma devo correre!! Ho detto, o pubblico ora, o mai più, e fra i due...beh! Sapete che vi adoro tutte incondizionatamente vero? *-*
Spero il nuovo capitolo sia stato all'altezza delle vostre aspettative, ci vediamo settimana prossima con il 4 *-* ( oddio quarto? e ancora non si sono limonati? sto battendo dei record..oh si. )
Love xx

_That star_

  
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