"E se fosse vero?"
"Potrei davvero cambiare tutto?"
"Ho deciso, ci provo. Al tre. 1...2......3!"
***
La cucina era vuota. Nell'aria ristagnava l'odore acre dell'alcol misto a fumo. "Mamma deve essersi sbronzata un'altra volta. Perchè papà ci ha lasciati?". Non essendoci niente da mangiare, decisi di mandar giù una di quelle barrette MrPops che mamma mangia sempre. Da quanto era disgustosa, a stento riuscivo a mandar giù il boccone.Tra un mezzo conato di vomito e l'altro, alzai la testa verso l'orologio e vidi che erano le 7:00. "Cazzo! L'autobus!"
Ma non feci in tempo ad uscire di casa che mi vidi passare davanti un fulmine giallo con uno dei fari antinebbia che non funzionava. A Yarmouth la nebbia non si dirada mai, e ci sono persino giorni in cui non si vede ad un palmo dal naso. "Anche oggi mi toccherà andare a piedi, Felix". Il gatto mi stava guardando con i suoi penetranti occhi gialli dalla cima del tavolo, guasi come se mi stesse ammonendo.
Quindi presi lo zaino e mi incamminai.
***
La scuola è in pieno centro,a circa tredici isolati da casa mia. Per fortuna che conoscevo una scorciatoia che mi avrebbe ridotto di molto la strada da fare a piedi. Si trattava di entrare nel vicolo che costeggia la banca ed il supermercato. Ogni volta che ci passo trovo il solito barbone che mi chiede l'elemosina allungandomi una lattina vuota in cui ci deve essere stato del mais in scatola Ma quel giorno non trovai il solito barbone ad attendermi, bensì vi trovai una bancarella di libri usati. Essendo un grande appassionato di libri, per me era d'obbligo fermarmi almeno a dare un'occhiata. "Mamma mi dice sempre che i libri sono per le checche e i buoni a nulla."La bancarella era un tavolo con un gazebo che la sovrasta per riparare i libri dalla pioggia. Sul banco vi sono libri che, per come sono ridotti, potrebbero essere stati pubblicati nel Medioevo. La maggior parte di essi era rilegata in pelle, e si poteva chiaramente vedere le pagine ingiallite dal tempo. La maggior parte di essi erano in latino (o almeno lo sembrava dato che il titolo era in latino). Uno di essi spiccava tra gli altri, per la sua grandezza. Sulla copertina spiccavano le parole LIBER DE MEMORIAE PERDITAE.
"Buongiorno, giovanotto". Preso dall' spavento mi girai di scatto e vidi un uomo di fronte a me. Era basso e portava un pesante cappuccio di sacco, vestito come i frati dei conventi. "Eri interessato in qualche libro?"
"Sì, ce n'è uno che mi ha catturato l'occhio. Da quanto tempo è qui questa bancarella?"
"Oh, figliolo. Questa misera bancarella da mercato è sempre stata qui, fin dalla fondazione di Yarmouth."
E terminò il discorso con un sorriso inquietante che mi fece tremare di paura. "Comunque, quale libro hai detto che ti interessa?"
"Mi interessa questo." e gli porsi il libro che mi aveva in curiosito prima.
"Oh, il libro delle memorie perdute? Ottima scelta, ragazzo. Ottima scelta davvero. Devi sapere che questo libro non è una semplice rilegatura. Questo libro ha il potere di cambiare il mondo"
In quel momento scoppiai a ridere. "Ahah! Davvero pensa di fregarmi con questi trucchetti da quattro soldi? Se pewnsava che avrei comprato questo libro solo perchè mi ha incuriosito con questo giro di parole non vuol dire chye sia pronto a sganciare!"
"Ma io non voglio soldi. Il mio compito è solo quello di trovare i giusti propetari per questi poveri libri dimenticati sin dalla notte dei tempi. Quindi ti prego di accettarlo come un regalo. nTi assicuro che non vorrò niente in denaro."
All'inizio ero riluttante all'idea di prenderlo, ma quando me lo porse sentii come una voce dentro di me che diceva: "Prendilo. Prendilo. Prendilo!".
"Grazie per essere stato così gentile con un povero vecchio libraio. All'interno c'è scritto tutto quello che devi sapere per usare al meglio i poteri del libro. Ti do una dritta. Non scrivere mai niente se senti anche solo un briciolo di rabbia o ira nell'anima. Altrimenti ci condannerai tutti."
Colto da queste parole mi girai verso il vecchio, ma lui non c'era più.
E nemmeno la bancarella...